Migliaia di persone unite in meditazione simultanea, in tutto il mondo, per influire sul corso della storia a favore della pace. Si è celebrato ieri il Global peace meditation day, il cui scopo è dimostrare – scientificamente, nelle intenzioni degli organizzatori – che la meditazione collettiva indirizzata ha il potere di influire sugli eventi.In anteprima mondiale, persone di ogni religione, etnia, cultura si trovano unite a “formare in diverse parti del mondo una massa critica di cittadini interessati e spiritualmente impegnati nella meditazione o nella preghiera per porre fine alla guerra, tramite la loro coscienza collettiva, sul nostro pianeta violento e funestato dai conflitti, minacciato dal punto di vista ecologico ed in grande pericolo”: così si legge nella presentazione dell’evento sul sito dedicato (www.globalpeacemeditationprayerday.org)
L’idea è venuta alla Fondazione Laszlo e al Club di Budapest, organizzazioni internazionali attive per la pace nel mondo, che includono tra i loro membri anche Mikhail Gorbaciov, Vaclav Havel e il Dalai Lama.
L’esperimento – il primo collettivo su scala planetaria – ha visto protagoniste dodici località diverse sparse tra Europa, India, Canada, Giappone, Usa, Australia e Israele che si sono unite in meditazione sul tema della pace e della perduta armonia dell’uomo con la natura, per dimostrare che l’energia mentale derivata da un massiccio sforzo globale, sincrono, può addirittura influenzare gli eventi materiali, indirizzandoli verso orizzonti di pace.
E la “prova” scientifica? La verifica dell’esperimento è affidata al “Progetto Consapevolezza globale”, che vede la collaborazione volontaria di un’équipe di 75 ricercatori, coordinati da Roger Nelson, psicologo dell’Università di Princeton. Durante la meditazione collettiva gli scienziati hanno monitorato una serie di computer in tutto il mondo, programmati per emettere sequenze formate dai numeri zero e uno, per verificarne eventuali variazioni significative nella casualità della successione delle cifre. Che, secondo gli organizzatori, si verificano proprio a causa della canalizzazione del pensiero positivo.
Se la tesi dell’esperimento venisse confermata – sostengono gli organizzatori – , le conseguenze sarebbero di rilievo e “la mente umana comincerebbe ad essere considerata protagonista diretta della storia”. In Italia – per la cronaca – si è meditato nella Federazione di Damanhur, in Piemonte, comunità etico- spirituale attiva in campo sociale ed ecologico.