Ministro Bindi, le sembra che la Cei di Bagnasco sia un po´ meno arroccata?
«Se il dibattito è ormai sulla formula, sugli strumenti per riconoscere i diritti individuali dei conviventi, allora sì: il “non possumus” è superato. Vorrei però che si riconoscesse che il governo Prodi non ha mai presentato i Dico come un “prendere o lasciare”… »Non ha l´impressione che la Chiesa voglia sempre dettare l´agenda della politica italiana?
«Per la verità la politica del governo sta già lavorando alla soluzione dei problemi elencati dal presidente dei vescovi».
Il successo del Family day anti-Dico, voluto dai vescovi, impone un cambiamento di rotta sulle coppie di fatto?
«Sui Dico… dobbiamo restare rigorosamente fermi sui diritti delle persone senza fondare una nuova forma di matrimonio, una specie di matrimonio di serie B…».
Lo scontro tra laici e cattolici si trascina da anni sulle questioni eticamente sensibili. Tuttavia Bagnasco lo giudica “strumentale”, lei cosa pensa?
«Infatti il valore della famiglia non è un valore cattolico ma laico. Nessuno vuole alzare steccati tra laici e cattolici. Su questo monsignor Bagnasco ha ragione. A Savino Pezzotta,che mi ha chiesto qual fosse il nostro riferimento antropologico, ho risposto: la Costituzione, non ho bisogno di scomodare la mia fede. Ma mi pare evidente che c´è bisogno di ritrovare unità tra laici e cattolici. Nella realtà della vita di questo nostro paese quando si fa riferimento alla cultura laica si parla di una galassia articolata. È laica Eugenia Roccella, l´altra portavoce del Family day, ma anche la radicale Emma Bonino. E quando si citano i cattolici si fa riferimento a un mondo altrettanto articolato che va da Franco Monaco a Paola Binetti…».
(tratto da un’intervista a Rosy Bindi pubblicata su Repubblica di martedì 22 maggio 2007, a pagina 3)
Ma guarda un po’: «la politica del governo sta già lavorando alla soluzione dei problemi elencati dal presidente dei vescovi». Lo ha detto la ministra!
È un’ammissione, o sbaglio?
E ancora: «…il nostro riferimento antropologico, ho risposto: la Costituzione, non ho bisogno di scomodare la mia fede ». Ahaha… Quindi la fede sta alle spalle della Costituzione, e ne fa da garante, dunque.
E infine: «Ma mi pare evidente che c´è bisogno di ritrovare unità tra laici e cattolici… È laica Eugenia Roccella, l´altra portavoce del Family day, ma anche la radicale Emma Bonino».
Da buona cattolica, e consumata voltagabbana, Rosita Bindi la ministra ce la spiega bene tutta, la situazione: il governo legifera come da bagnasche volontà, proteggendo la famiglia tradizionale cattolica omofoba e anti-libertaria, col beneplacito della Costituzione che invece si dichiarerebbe laica.
E dulcis in fundo, la ministra si prende pure la briga – in piena continuità con la premiata ditta Ratzinger-Ruini – di etichettare a pro suo chi sono i laici e chi non sono. E siccome essere laici oggi è particolarmente di moda, ecco che lo sono tutti, persino Eugenia Roccella.
Occhei, se le cose stanno così, non voglio essere compreso né tra i laici né tra i difensori della Costituzione. E se il significato della parola democrazia deve essere cercato nel vocabolario vaticanio, non voglio più neanche considerarmi democratico.
Conclusione: se Bagnasco è democratico, allora io sono Batman. Con l’unico rimpianto che la mia Catwoman non ha le sembianze di Michelle Pfeiffer né quelle di Halle Berry ma le ben meno interessanti di Rosy Bindi.
Sono proprio finito nel film sbagliato!