Impazza su internet il video della Bbc su pedofilia e Vaticano. È abbastanza tendenzioso, diciamo “orientato”. Come se, dopo l’intervento del pubblico ministero, la difesa non avesse la parola. Al netto di questa osservazione, rimane l’impatto (fortissimo, perché basato su documenti vaticani) con una mentalità e una cultura giuridica perlomeno sconcertanti. La Chiesa di Roma fa la figura di un mondo a parte, una potente consorteria che ritiene al di fuori (o al di sopra?) delle leggi i suoi membri. In quei documenti, di fronte a denunce plurime di abusi sessuali da parte di sacerdoti, si suggerisce e anzi si impone a tutte le persone coinvolte di mantenere il più stretto riserbo. Di non denunciare, di occultare, di sopportare cristianamente se si è vittime. I sacerdoti responsabili degli abusi venivano spostati di parrocchia in parrocchia per sottrarli allo scandalo. Né traspare, da quei documenti omertosi, alcuna coscienza del fatto che un reato, in qualunque paese, è sottoposto al giudizio della magistratura e di nessun altro.
È spiacevole dirlo, ma al di là delle penosissime e gravi vicende umane raccontate, se ne ricava, da parte della Chiesa, una sorta di superbia a-sociale. Ed è ben paradossale che tanta attenzione venga riservata alle legislazioni dei vari paesi, quando poi si tenta di sottrarre la condotta dei sacerdoti al vaglio di queste stesse leggi.
Pubblicato su “Repubblica”
sopportare cristianamente ???
me codesti prelati sono solo pazzi .
chiesa cattolica = oscurantismo = inquisizione.
ame viene un dubbio! ma li sapete leggere i documenti!?
ciao,
vi giro un link interessante che spiega secondo me bene la posizione della Chiesa riguardo i casi di pedofilia dei sacerdoti che si sono verificati, in maniera direi inequivocabile. Poi se uno non vuole capire e’ un altro discorso. Come si dice, non c’e’ peggior sordo di chi si tappa le orecchie e continua a fare LALALALALA:-)
Siccome i link di solito mi vengono filtrati, ve lo metto come link del mio nickname.
Ciao e buona serata a tutti
“Ed è ben paradossale che tanta attenzione venga riservata alle legislazioni dei vari paesi, quando poi si tenta di sottrarre la condotta dei sacerdoti al vaglio di queste stesse leggi.”
questa è una bella “stoccata”, un riemergere del Serra dei bei tempi dal torpore “riformista-moderato” in cui è piombato da un po’. 🙂
Ma ca$$o, Aquila, un qualcosa di più succinto no, eh?
Altro articolo (se avete voglia di leggerlo, e’ un po lungo)
Non invochiamo censure ma quel film è un falso
Di Andrea Tornielli
Il Giornale
23 Maggio 2007
«Il documentario della BBC non rispetta la verità, contiene dati falsi. Ma non invochiamo alcuna censura. Ci auguriamo soltanto che, se verrà trasmesso, vi sia una presa di distanza dalle falsità che contiene». Il segretario della Cei Giuseppe Betori, nel corso della conferenza stampa a margine della seconda giornata di lavori dell’assemblea generale dei vescovi italiani, risponde a una domanda su un caso di abusi sessuali commessi da un prete di Agrigento, chiamato ora a risarcire le vittime, e precisa la posizione della Chiesa. «Ci sentiamo vicini alle vittime degli abusi – ha spiegato il vescovo – siamo pronti a collaborare in ogni caso con le istituzioni qualora aprissero procedimenti penali o civili, ovviamente con la dovuta discrezione, perché a volte gli accusati risultano essere innocenti». Quanto ai risarcimenti, che hanno mandato in bancarotta diverse diocesi americane, Betori ha ricordato che la legge italiana non prevede una responsabilità diretta dell’istituzione di appartenenza.
Ma che cosa contiene di tanto esplosivo questo documentario, acquistato dalla Rai per «Annozero», la trasmissione di Michele Santoro, andato in onda in Gran Bretagna lo scorso ottobre, e già da tempo pubblico sul Web? Il video è un accusa a senso unico che mescola dolorose testimonianze relative agli abusi commessi da sacerdoti con la tesi del coinvolgimento dell’allora cardinale Joseph Ratzinger nelle presunte coperture offerte ai sacerdoti coinvolti. Già la Conferenza episcopale inglese, dopo la prima messa in onda, aveva invitato la BBC «a vergognarsi per lo standard giornalistico usato nell’attaccare senza motivo Benedetto XVI».
In effetti, il documentario presenta come una novità esplosiva il testo di un vecchio documento inviato ai vescovi di tutto il mondo, firmato dal cardinale Alfredo Ottaviani, allora capo del Sant’Uffizio, e approvato da Giovanni XXIII. Si tratta di un testo che aggiorna direttive ancora più antiche, datate 1924. Il titolo del documento è «Crimen sollicitationis» (crimine di provocazione) e stabilisce le norme da seguire nel caso un prete sia accusato di aver usato il sacramento della confessione per «provocare a cose turpi». Non si parla di pedofilia né di minori. E soprattutto si raccomanda il segreto, sotto pena di scomunica. L’autore del documentario, sulla base di un’accusa avanzata da un avvocato americano, sostiene che Ratzinger applicando questo documento avrebbe invocato segretezza sui preti pedofili coprendo le loro malefatte. Come si sa, nel 1962, quando il testo veniva approvato, Ratzinger non era cardinale, né vescovo, ma professore in Germania. E per chi conosca un po’ di storia della Chiesa, è noto il rigore del cardinale Ottaviani, che tutto pensava fuorché favorire i preti implicati in queste vicende. Da una semplice lettura di «Crimen sollicitationis», la cui esistenza è nota dal 2001 e il cui testo, vecchio e superatissimo, è stato pubblicato più volte, si evince che la fase delle indagini sulle accuse ai preti che avrebbero abusato del confessionale è coperta dal più rigoroso segreto (paragrafo 11), ma la segretezza permetteva ad eventuali testimoni di farsi avanti liberamente, sapendo che le loro deposizioni non sarebbero state esposte a pubblicità. Ed è altrettanto vero che al paragrafo 15 viene minacciato di scomunica il vescovo che ometta di denunciare il prete che ha commesso questo tipo di peccati, «per evitare che l’offesa resti nascosta e impunita». Altro che insabbiamento! Inoltre, è ben noto che proprio Ratzinger, da cardinale e principale collaboratore di Giovanni Paolo II, ha spinto per un significativo giro di vite su queste materie. Proprio Ratzinger è il firmatario di un documento nel quale si stabilisce che i processi canonici riguardanti i casi di pedofilia del clero vengono avocati a Roma fin dal primo sospetto, proprio per rompere la logica dell’insabbiamento locale. E in questa nuova nota vengono modificati i tempi di prescrizione dei processi canonici, facendo decorrere i dieci anni necessari dal compimento della maggiore età della vittima, al fine di permettere all’abusato la piena facoltà di intervento nel giudizio. Nella conferenza stampa di ieri, Betori ha spiegato che i vescovi ritengono «che non sia necessaria una legge sul testamento biologico» e anzi temono che questa possa portare «allo scivolamento verso derive eutanasiche». Ciò che è accaduto con la massiccia mobilitazione del Family Day, ha concluso, potrebbe ripetersi.
Altro articolo (adesso smetto, non odiatemi!!!!)
Ciao
Non sono i pedofili l’obiettivo della Bbc, ma il celibato dei sacerdoti
Per Scruton “il secolarismo è ossessionato dal sesso, rinunciarvi è uno scandalo”. La tesi di Weigel
La “Mani pulite di Dio”.
Il Foglio 23.05.07
Roma. Il filosofo inglese Roger Scruton dice che il documentario della Bbc sulla pedofilia tra i preti cattolici è l’ultimo capitolo della “Mani pulite di Dio”, come fu definito lo scandalo degli abusi negli Stati Uniti. La guerra culturale sulla pedofilia riguarda qualcosa di molto più profondo e carsico dei singoli abusi. “Il secolarismo è così ossessionato dal sesso da non poter sostenere il vero ‘scandalo’ del nostro tempo: il celibato cattolico” dice Roger Scruton, docente a Princeton e all’Institute for the Psychological Sciences. “Non si può credere che il prete abbia rinunciato al sesso, le fantasie sessuali sono una condizione umana universale. Chi mette in discussione il diritto a promuovere l’omosessualità a scuola diventa ‘omofobico’. L’attacco al concetto di colpa coinvolge una negazione della vergogna”. La Bbc accusa Benedetto XVI di essere implicato nell’insabbiamento degli scandali che hanno coinvolto sacerdoti. Ratzinger avrebbe applicato un documento “segreto” del 1962, “Crimen sollicitationis”, per coprire i misfatti. In Italia un noto conduttore a caccia di titoli sui giornali vuole trasmetterlo in prima serata. Avvenire, quotidiano della Cei, parla di “spazzatura”. “Ogni civiltà ha circondato l’atto sessuale di un velo di mistero – prosegue Scruton – Nel mondo del ‘sesso sicuro’ è in corso la sessualizzazione dei figli, marginalizzando la famiglia. Il secolarismo considera evidente che chiunque sia interessato a un bambino, come il prete, intenda sfruttarlo sessualmente. Ci saranno sempre preti e maestri pedofili, ma sono eccezioni, non la regola”. Scruton parla di una Bbc che sparge cultura del nulla mentre moraleggia sulla chiesa. “I bambini fanno esperienza di preservativi, una guida intitolata ‘Say Yes, Say No, Say Maybe’ spiega le varie posizioni sessuali e la Bbc trasmette film in cui i bambini sono rappresentati in pose provocatorie. L’intellighenzia liberal è incapace di percepire il pericolo di quest’entropia sociale. L’isteria sulla pedofilia è indicativa di una società sull’orlo dell’autodistruzione. C’è una veemenza che andrebbe bene a Salem. I liberal non accettano che ci sia un cammino di uscita dalla follia sessuale, di rinuncia, vivere nel mondo e fuori da esso”. La campagna contro la diocesi di Boston All’epoca dello scandalo della diocesi di Boston, il Christian ministry resources calcolava una media di 70 denunce alla settimana. Bernard Law, arcivescovo di Boston, sui media anglosassoni era trattato come il simbolo della superbia. Dei 60 preti di Boston coinvolti, solo tre furono riconosciuti colpevoli. Bisognava colpire in alto per incassare. L’arcidiocesi di Portland dichiarò bancarotta per le cause intentate da presunte vittime. La grande stampa e gli studi legali trovarono un osso polposo, la cultura laicista protestante il nemico “papista”. Time e Newsweek facevano le copertine: “Sex, Shame and the Catholic Church”. Decine di diocesi chiesero prestiti, altre furono vendute. Quella di Boston costretta a cedere, il cardinale rassegnò le dimissioni. Tre anni fa pubblicammo un’inchiesta del Wall Street Journal, la storia di un prete nel fango. Uno dei tanti. La gogna sfiorò il cardinale di New York, Edward Egan. I cattolici erano chiamati “mangiatori di pesce del venerdì”. Il New York Post sbattè in prima pagina le foto dei preti. Ratzinger parlò di “campagna pianificata” per “screditare la chiesa”. Lo storico Philip Jenkins denunciò il “bigottismo” liberal. La stampa attaccava non solo la gerarchia, ma anche la dottrina cattolica. A cominciare dal celibato e dalla castità, aprendo ai preti sposati, alle donne sacerdote e alla nomina di vescovi omosessuali. Tentazione che per mesi agitò l’episcopato cattolico. Morto il cardinal Bernardin, per anni capo della Conferenza episcopale americana, la guida passò al cardinale di Los Angeles Roger Mahony, teorico del “celibato opzionale”. Fu il National Catholic Register, principale organo di informazione progressista, a coniare l’espressione “preti pedofili”. Il teologo George Weigel è d’accordo con Scruton: “C’è un tentativo di dipingere
la chiesa come segregata nel tempo. Un prete pedofilo è una contraddizione, fuori dal ministero. La chiesa non può diventare ciò che non è, il celibato è un dono. La maggior parte degli abusi ha avuto luogo fra gli anni 60 e 80, anni della cultura del ‘dissenso’ in seminari e facoltà di teologia. La vera riforma della chiesa è diventare più cattolica, non meno”. Wojtyla parlò chiaro nell’incontro con i preti americani: “Tanto dolore, tanto dispiacere, deve portare a un sacerdozio più santo, a un episcopato più santo e a una chiesa più santa”. Tre anni dopo Ratzinger, tutt’altro che reticente, concluderà la sua ultima via crucis come cardinale invitando a ripulire la chiesa dalla “sporcizia”.
@ aquila
a) veramente la BBC presenta come segreto il doc del ’62, non la lettera di ratzinger,
b) il fatto che anche GPII coprisse i preti pedofili non mi sembra migliori la situazione…
c) quindi se un vescovo riceve una segnalazione è tenuto a denunciare alla magistratura e non a mantenere il silenzio perpetuo? mi sembra che sul documento ci sia scritto altro…..
poi vabè se prendiamo gli articoli del Giornale….
la chiesa sposta i preti pedofili e non collabora con la magistratura, se poi le persone non vogliono capire che si tengano i preti pedofili e la chiesa omertosa
Syd, ti piacciono i Pink e quindi mi stai gia’ simpatico. Pero leggi, non hai letto con attenzione, sei saltato alle conclusioni che hai in testa. Per leggere si fa in un altro modo. Si legge, si conta fino a 10, si rimugina, si digerisce , poi se non si e’ d’accordo si dice. Passato troppo poco tempo, non puoi aver letto
..non solo.
ma se questi corifei della CCAR avessero ragione…
…COME MAI la medesima invece di denunciare i propri ministri (come sostengono questi articoli) li ha coperti per decenni e spostati di parrocchia in parrocchia?
Questo e’ un FATTO, accertato da decine di processi in usa e non solo.. non sono parole al vento.
Gia’ che ci siamo.. come mai la CCAR chiede risarcimenti alle vittime per “danno d’immagine”??
Mi sembra che l’articolo del devoto imparziale Intravigne non tocchi il fatto veramente grave, ovvero lo spostamento dei preti presunti violentatori e la protezione all’estero in seno alla chiesa romana.
Da notare anche la vena omofoba, “la maggior parte dei preti pedofili condannati sono omosessuali”. Da cosa lo deduce? Se un adulto va con bambine è eterosessuale? Se va con bambini e bambine è bisessuale? Ma per favore… agiscono talmente tanti fattori di selezione sulle vittime di questo tipo di violenze che fare deduzioni è ridicolo.
Da quand’è che le bambine possono fare le chierichette?! Vaticano: basta chierichette in chiesa.
l’articolo dice che nel documentario ci sono tre falsità:
“Il documentario al riguardo afferma tre volte il falso:
(a) presenta come segreto un documento del tutto pubblico e palese:
(b) dal momento che il “cattivo” del documentario dev’essere l’attuale Pontefice, Benedetto XVI (per i laicisti il Papa “buono” è sempre quello morto), non spiega che la De delictis gravioribus firmata dall’allora cardinale Joseph Ratzinger come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede il 18 maggio 2001 ha l’unico scopo di dare esecuzione pratica alle norme promulgate con la lettera apostolica Sacramentorum sanctitatis tutela, del precedente 30 aprile, che è di Giovanni Paolo II;
(c) lascia intendere al telespettatore sprovveduto che quando la Chiesa afferma che i processi relativi a certi delicta graviora (“crimini più gravi”), tra cui alcuni di natura sessuale, sono riservati alla giurisdizione della Congregazione per la Dottrina della Fede, intende con questo dare istruzione ai vescovi di sottrarli alla giurisdizione dello Stato e tenerli nascosti. Al contrario, è del tutto evidente che questi documenti si occupano del problema, una volta instaurato un giudizio ecclesiastico, a norma del diritto canonico, a chi spetti la competenza fra Congregazione per la Dottrina della Fede, che in questi casi agisce “in qualità di tribunale apostolico” (così la Sacramentorum sanctitatis tutela), e altri tribunali ecclesiastici. Questi documenti, invece, non si occupano affatto – né potrebbero, vista la loro natura, farlo – delle denunzie e dei provvedimenti dei tribunali civili degli Stati. A chiunque conosca, anche minimamente, il funzionamento della Chiesa cattolica è evidente che quando i due documenti scrivono che “questi delitti sono riservati alla competenza esclusiva della Congregazione per la Dottrina della Fede” la parola “esclusiva” significa “che esclude la competenza di altri tribunali ecclesiastici” e non – come vuole far credere il documentario – “che esclude la competenza dei tribunali degli Stati, a cui terremo nascoste queste vicende anche qualora si tratti di delitti previsti e puniti delle leggi dello Stato”. Non è in questione questo o quell’episodio concreto di conflitti fra Chiesa e Stati. Le due lettere dichiarano fin dall’inizio la loro portata e il loro ambito, che è quello di regolare questioni di competenza all’interno dell’ordinamento giuridico canonico. L’ordinamento giuridico degli Stati, semplicemente, non c’entra.”
questi tre punti sono tre cazzate, e c’è poco da discutere.
e guarda che mica so’cecato, a leggere una paginetta mica ci vuole un’ora….
comunque l’amaca di serra è sempre molto ben scritta e molto acuta.
Aquila, per segnalare articoli ti basta scrivere a ultimissime@uaar.it
Evitiamo di intasare i commenti con testi lunghi e off-topic.
io non capisco perchè non siate voi credenti i primi ad indignarvi sull’atteggiamento che ha la Chiesa in merito, e non mi riferisco ai documenti, qui si parla anche di casi concreti, come il semplice trasferimento invece di una destinazione dove non ci fossero potenziali vittime dei soggetti sospettati, o il fatto che non si collabori con le magistrature per favorire l’accertamento della verità.
sai qual è il problema? che la Chiesa non riconosce la giustizia degli Stati, fosse per loro ci sarebbe nacora lo stato pontificio. Collabotrare con la giustizia “civile” significherebbe riconoscerla. E’ qui il punto.
Poi non ho ancora letto un articolo che entri nel merito delle accuse: chi cerca di creare confusione fra il doc del 62 e quello del 2001, chi spiega come funziona la giustizia canonica (e sticazzi, questi sono reati penali) chi delira sull’ossessione del sesso per la BBC (che c’entra?)
povero piccolo ingenuo aquila, che legge introvigne e ci crede pure…. un solo esempio per te:
Massimo Introvigne: “Tutte queste norme riguardano, ancora una volta, il diritto canonico, cioè le sospensioni e le scomuniche per i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali. Non c’entrano nulla con il diritto civile, o con il principio generale secondo cui – fatto salvo il solo segreto della confessione – CHI NELLA CHIESA VENGA A CONOSCENZA DI UN REATO GIUSTAMENTE PUNITO DALLE LEGGI DELLO STATO HA IL DOVERE DI DENUNCIARLO ALLE AUTORITA COMPETENTI. La confusione, intrattenuta ad arte per gettare fango sul Papa, è solo frutto del pregiudizio e dell’ignoranza.”
Tarcisio Bertone: “Le Norme di cui stiamo parlando si trovano all’interno di un ordinamento giuridico proprio, che ha un’autonomia garantita, e non solo nei Paesi concordatari. Non escludo che in particolari casi ci possa essere una forma di collaborazione, qualche scambio di informazioni, tra autorità ecclesiastiche e magistratura.
Ma, a mio parere, NON HA FONDAMENTO LA PRETESA CHE UN VESCOVO, ad esempio, SIA OBBLIGATO A RIVOLGERSI ALLA MAGISTRATURA CIVILE PER DENUNCIARE IL SACERDOTE che gli ha confidato di aver commesso il delitto di pedofilia. Naturalmente la società civile ha l’obbligo di difendere i propri cittadini. Ma deve RISPETTARE ANCHE IL “SEGRETO PROFESSIONALE” DEI SACERDOTI, come si rispetta il segreto professionale di ogni categoria, RISPETTO CHE NON PUO ESSERE RIDOTTO AL SIGILLO CONFESSIONALE, che è inviolabile.”
a chi credi aquila, a introvigne o a bertone? chi e’ che fa confusione? son curioso…
Forse è il caso di dire ad Introvigne di aggiornarsi e farsi spiegare da Bertone come funziona.
Anzi visto che ci siamo poterbbero mettersi in fila anche Ferrara e buona parte degli opinionisti del Giornale.
Caro Aquila: se la merda puzza, non è colpa delle nostre narici, forse è il caso di chiedersi da dove sia venuta.
(A meno che non si tratti di malafede, ovvero la si fa fuori dal vaso e poi si finge che non puzzi…)
Ragazzi, sapete qual’è il problema?
Avendo spostato sul piano ideologico la questione (bastava prendere atto del problema e pensare a come risolverlo, e invece no…) adesso ogni notizia di pedofilia clericale rischia di passare in secondo piano, di perdere importanza…
L’articolo di Introvigne è da prendere per quello che è, il solerte sforzo di un povero pennivendolo stipendiato per difendere a spada tratta le indifendibili malefatte della Chiesa (leggiamo da Wikipedia: “È uno dei principali membri del movimento Cattolico Alleanza Cattolica ed uno dei membri fondatori del think tank Nova Res Publica, promosso nel 1999 da Silvio Berlusconi e strettamente connesso a Forza Italia. Introvigne è anche membro dell’Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro (UDC). Nell’anno accademico 2005-2006 è stato docente presso la Pontificia Università della Santa Croce, università vaticana legata all’Opus Dei.” Proprio una personalità cristallina e indipendente, non c’è che dire…).
Su tutti e tre i punti che lui bolla come “falsità” si è già risposto abbondantemente. Sull’ultimo punto in particolare ribatte sul tasto (va avanti per tutto l’articolo) che, siccome non viene esplicitamente vietato di andare a denunciare un eventuale abuso a un tribunale statale, allora il documento è volto in realtà ad aiutare la giustizia. Ha una bella a portare questa come prova della buona fede della Chiesa: quella è la teoria, bisogna vedere cosa succede nei fatti. E alla prova dei fatti, succede che non appena la Chiesa viene a sapere di un nuovo caso, si affretta a trasferire il colpevole a un’altra sede (non il *presunto* colpevole: il colpevole *accertato*). Questo lo chiama collaborare con la giustizia? A meno che non mi citi casi in cui gli organismi ecclesiastici abbiano effettivamente aiutato a punire i colpevoli…
E’ la solita tecnica: alzare un gran polverone dicendo che vogliono togliere diritti al soggetto n questione e mettere tutto come un attaco personale e quindi spostare l’attenzione. Non si parlerà più dei preti e dei processi ma solo del papa: papa si o papa no.
Comunque è venuto a galla un’altro caso in Austria : un prete ubriaco ha molestato in una sauna un giovane frate e nonostante lo scandalo è stato riconfermato come vicario del vescovo di Vienna.
Scusate gente, ma da google è sparito il video o sono io che dopo ore di lavoro son completamente rimbecillito?
PS:
Bello rivedervi! 🙂
E’ sparito, ne parla anche Punto Informatico e Repubblica. Probabilmente per mere questioni di diritti d’autore. In Rai è annunciato il 31 maggio.
This video is no longer available due to a copyright claim by BBC Worldwide Ltd.
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VOGLIAMO SCOMMETTERE CHE LA RICHIESTA E’ PARTITA DALLA RADIOTELEVISIONE ITALIANA CHE HA ACQUISTATO IL FILMATO ????
Non c’è scommessa….
Scusate, ma sui altri siti non si trova?
E’ stato in rete per almeno 8 mesi !!!
Dopo che e’ stato sottotitolato in Italiano E’ SPARITO in dieci giorni.
Mi sembrava strano che avessero acconsentito alla richiesta di Santoro…
Hanno comprato il filmato solo per censurarlo.
Aspettatelo pure ora sulla televisione nazionale nella versione integrale che conoscevamo.
Sara’ gia stato tagliato e ridoppiato con la supervisione di qualche “cappella rossa”…
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Welcome to Italy.
The most rotten country of the planet.
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http://www.beppegrillo.it/2007/05/crimen_sollicit.html
@ emel
io me lo sono salvato sul pc, e lo metterò in play insieme a quello che trasmetterà la rai, così mi accorgerò in simultanea se c’è “qualche ritocco…”
Copio-incollo dall’articolo di Aquila:
In realtà, tuttavia, se si usano statistiche omogenee, cioè prodotte dagli stessi ricercatori o istituti o con gli stessi criteri, si scopre che negli Stati Uniti alcune denominazioni protestanti ai cui ministri di culto non è richiesto il celibato o che non hanno neppure una figura di “ministro” ordinato hanno percentuali di condannati e incriminati per pedofilia tra i loro ministri o educatori (considerato il numero globale di pastori o anziani delle loro congregazioni) non troppo dissimili da quelle della Chiesa cattolica, e lo stesso vale per i maestri laici delle scuole pubbliche e degli asili (naturalmente, anche in questi casi sono possibili incriminazioni e accuse ingiuste).
Ora facciamo un calcolo razionale:
Quanti preti cattolici nel mondo?
Quale è la percentuale di pedofilia accertata in qualsiasi ambiente, clericale e non?
Preti cattolici x percentuale di pedofilia accertatata = ca. n° di preti cattolici pedofili impuniti
Mi sembra un calcolo razionale che concorda con il documento di aquila.
@ Ale
Sei impazzito? Qualcosa di succinto?
Quando sono inchiodati stilano pagine intere di distinguo, di “se” e di “ma”.
🙂
@admin
>Aquila, per segnalare articoli ti basta scrivere a ultimissime@uaar.it
Evitiamo di intasare i commenti con testi lunghi e off-topic.
Ops, scusa, hai ragione. La prossima volta faro cosi
la chiesa è un cancro e produce metastasi
@Josephnie e Aquila
Qui non e’ in gioco la presunta maggior frequenza di pedofili tra i cattolici o no.
Questo non e’ quello di cui si parla !
Qui si parla della presunzione dei cattolici di essere al di sopra della legge.
Qui si parla dell’arrogarsi un diritto di impunita’ da parte dei preti cattolici e di difendere questa posizione con Fiaccolate, Trasmissioni televisive, Manifestazioni Pubbliche.
Qui si parla del cattolicesimo che rivendica pubblicamente e a gran voce la possibilita’ di delinquere dei propri addetti. E lo fa in forza di un’unica aberrante e allucinante motivazione:
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SE NESSUNO MI VEDE, SE NESSUNO NE PARLA, ALLORA NON E’ SUCCESSO NULLA.
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Questo e’ il cattolicesimo, oggi, in Italia…
Peccato che questa sia anche la definizione universalmente riconosciuta di MAFIA.
Troppo difficile prenderne atto per voi ????
adepti… non addetti, ovviamente.
vogliamo dire adetti al lavoro di pedofilia.