Mentre ad ogni semaforo c’è ormai in agguato un accattone o un lavavetri pronto a trasformarsi in ladruncolo se non tieni gli occhi bene aperti e mentre dilagano su tutti i marciapiedi i venditori abusivi provenienti dal Terzo Mondo insieme alle loro merci contraffatte, avevo letto con amara soddisfazione che anche il Vaticano era assediato da un vero e proprio suk di stampo arabo, ove africani ed altri immigrati più o meno clandestini bombardavano i romani, i turisti e i preti, brulicanti in quella zona, con le loro offerte insistenti, asfissianti e non di rado truffaldine.
Dopo aver prodotto, con la sua caparbia opposizione alla regolazione delle nascite, una umanità di affamati, e quindi di accattoni e di micro-criminali, forse il dogmatismo Vaticano – pensavo – comincia ad assaggiare i frutti amari della sua irresponsabilità e della sua nevrosi sessuofobica, proprio alle porte di casa. E avevo persino sperato che quest’esperienza sgradevole e diretta avrebbe potuto risvegliare le gerarchie ecclesiastiche dal sonno della ragione, che tante sofferenze e tanti mostri ha generato.
Ma, come in tanti altri casi, sottovalutavo la furbizia spicciola che quelle gerarchie sanno da secoli associare alla loro massiccia e sistematica ottusità. “Il Messaggero” di Roma ha pubblicato qualche giorno fa un intero paginone per annunciare che, adempiendo prontamente ai garbati richiami vaticani perché venisse rispettata la “dignità dei luoghi”, tutte le massime autorità italiane competenti (dal Prefetto Achille Serra al Sindaco Walter Veltroni, dal presidente della Provincia Enrico Gasbarra all’assessore provinciale alla Sicurezza Ezio Palazzi ed ai vertici cittadini e provinciali della Polizia e dei Carabinieri) avevano tenuto una riunione solenne per dare assoluta priorità, nel quadro del veltroniano “Patto per la legalità a Roma”, ad una radicale bonifica della zona vaticana dalla molesta invadenza dei venditori abusivi. Non solo: le nostre zelanti autorità hanno anche deciso di creare, alle porte di via della Conciliazione, un presidio fisso della Guardia di Finanza con la bellezza di 30 finanzieri che si alterneranno 24 ore al giorno nei turni di sorveglianza e repressione degli abusivi. Così, quegli stessi vertici vaticani che, per bocca di papa Woytila, hanno per anni invocato l’accoglienza e la legittimazione indiscriminata di tutti gl’immigranti clandestini e gli abusivi, hanno mostrato in questi giorni quanto poco accoglienti essi siano in realtà quando la marea immigratoria lambisce i confini dei loro palazzi principeschi da cui predicano agli altri ospitalità amorevole ma in cui, viceversa, non si riesce a vedere, neanche col binocolo, un gruppetto anche esiguo d’immigranti ospitati.
La situazione è davvero grottesca. Questi vertici vaticani che, coi loro veti alla regolazione delle nascite, hanno prodotto l’esplosione demografica mondiale con i suoi tragici corollari (dalla fame alla guerra, dalla sete alla desertificazione del pianeta, dalla disoccupazione di massa alle migrazioni disperate) ora che queste migrazioni minacciano di ricadere, come un boomerang, sulle loro stesse teste e sulla loro vita sfarzosa, si precipitano a chiedere alla forza pubblica italiana di liberarli dalla molesta presenza di quel popolo di accattoni da loro stessi prodotto e, a parole, tanto amato. E le autorità competenti di questo nostro sventurato paese ridotto ormai al rango di protettorato ecclesiastico provvedono prontamente a imporre lo sgombero degli abusivi dalla zona vaticana mentre da anni non muovono un dito per fermare l’invasione degli abusivi sui marciapiedi delle città e dei quartieri abitati da noi, comuni mortali.
Come ho già ricordato in altre occasioni, i veti vaticani alla regolazione delle nascite non sono solo dovuti alle elucubrazioni sessuofobiche delle gerarchie ma anche alla scoperta ecclesiastica che il Terzo Mondo, con la sua prolificità incontrollata, produceva valanghe di bambini e bambine che le famiglie più povere scaraventavano volentieri nei seminari delle missioni (ove trovavano almeno vitto abbondante e alloggio dignitoso) e che potevano essere trasformati, con una opportuna manipolazione psicologica, in altrettanti pretini e suorine, rimediando così alla crisi delle vocazioni imperversante in tutto l’Occidente avanzato. In questi giorni l’irresponsabile politica pro-natalista del Vaticano ha portato le avanguardie delle invasioni barbariche alle soglie del Vaticano e i vertici ecclesiastici, senza dar troppo nell’occhio, sono riusciti a fermarle e disperderle coll’aiuto dei poliziotti e dei funzionari del protettorato. Ma il grosso delle armate d’invasione deve ancora arrivare. E quando arriverà, non basterà invocare l’aiuto della forza pubblica italiana né rinnovare gli sproloqui buonisti del passato. Lo tzunami travolgerà anche quella forza pubblica, gli armigeri della guardia papalina e perfino le emittenti radio-televisive che diffondono nel mondo la demagogia buonista del Vaticano. In quel giorno, il boomerang colpirà anche chi lo ha lanciato. Ma per noi, insultati e derisi per aver segnalato tempestivamente il disastro incombente, sarà una consolazione davvero magra.
Articolo di Luigi De Marchi pubblicato sul blog ilSolista
Dopo ever letto questa caterva di cazzate razziste (la retorica del “clandestino”, che si trasforma in ladro, l’evocazione dello “tsunami”…) viene quasi da difendere il Vaticano.
E invece almeno nella condanna dell’ipocrisia De Marchi ha ragione.
Però fra lui e i preti non so chi sia più ripugnante.
Bell’articolo, si può esser solo d’accordo…
Nel 1998, 75 famiglie di immigranti occuparono la chiesa di San Petronio a Bologna e
“Il cardinale Biffi, che ha chiuso perfino i cessi del suo feudo, impedendo agli occupanti di san Petronio l’uso dei bagni, un bicchiere d’acqua…La casa di Dio è parsa poco disponibile ad accogliere i poveri bisognosi senza tetto, ha invece richiesto lo sgombero immediato.” Da “Umanità Nova” n. 36 del 22/11/98
Per saperne di più su San Petronio e gli immigrati
http://www.carmillaonline.com/archives/2005/06/001417.html
Don..puoi non condividere lo stile…ma la tesi….
La tesi è che gli immigrati in quanto tali sono dei potenziali criminali, che la ragione della miseria del sud del mondo non ha a che vedere col colonialismo, con lo sfruttamento, con la sistematica spoliazione delle risorse da parte della parte ricca del mondo; no, sono poveri perchè fanno troppi figli, poi sono pigri e vengono da noi a rubare; inoltre fanno schifo a vederli e bisognerebbe tenerli rinchiusi, ma soprattutto dovrebbero morire di fame a casa loro, altrimenti verranno tutti qui e ci sommergeranno come uno tsunami.
La tesi è stupida, becera e razzista.
Non a caso De Marchi scrive sulla Padania: immagino si trovi a suo agio con quella gente.
E a proposito di sovrappopolazione, a parte che in termini di consumo di risorse comuni (perchè l’aria, il clima, la terra, appartengono a tutti, vero Monsignèr?) chi dovrebbe darsi una regolata sono quelli che consumano di più, cioè noi del nord del mondo, (altro che sussidi alle famiglie…) segnalo sulla prima pagnia dell’ultimo inserto culturale del Sole 24 ore (non esattamente il bollettino di un centro sociale) un interessante articolo sulle ragioni economiche della grande fertilità del “terzo mondo”. Ragioni economiche, appunto, non prona accettazione dei dettami papali, come se stessero tutti lì a farsi insegnare a vivere dal papa: come se fossero tutti cretini.
Comunque, condivido tutto l’ultimo paragrafo.
questo articolo è il solito delirio razzista
in sostanza l’articolista dice che il vaticano non li supporta abbastanza nella sua campagna razzista. insomma si tratta solo di una schifosa tirata di tonaca. A questi il vaticano serve, fa parte della loro organizzazione del mondo.
@Don Zauker
>La tesi è che gli immigrati in quanto tali sono dei potenziali criminali,
Io non ho percepito questo.
Cio’ detto quando non si hanno punti di riferimento e’ piuttosto facile essere portati a derogare alle regole del sistema.
Peccato che tu perda tempo a difendere la dignita’ di un lavavetri (che non mi sembra essere in discussione in quanto tale) piuttosto che apprezzare il fatto che da solo il vaticano potrebbe sicuramente sfamare mezza Africa.
Insomma, “le avanguardie delle invasioni barbariche” mi sembra un po’ paranoico e xenofobico.
Non sono a favore di un’immigrazione incontrollata.
Però mi piacerebbe la costituzione di un’associazione di volontari non religiosi che si prenda cura fin dove è possibile/necessario degli innumerevoli mutilati che mendicano nelle strade e nelle metropolitane, probabilmente per conto di qualche organizzazione criminale.
Un’organizzazione di professionisti non religiosi, medici, infermieri, legali, volontari che aiutino queste persone già duramente colpite a recuperare la loro dignità, un’autonomia e ove possibile,almeno una parziale guarigione delle loro condizioni fisiche.
Un’organizzazione non religiosa che dia loro qualcosa senza chiedere nulla in cambio e che denunci i loro sfruttatori.
La sovrappopolazione non sarà ne il primo ne l’unico fattore causa della povertà di quei luoghi, però participa al processo.
Neanche io credo che le popolazioni africane sfornino figli perchè glielo dce il papa, ma certo il divieto di usare preservativi, impedire l’aborto, asserire che bisogna scopare solo per figliare, non è certo il messaggio che serve per eliminare questo fattore causa di povertà. Anzi, il messaggio “pochi ma buoni” li non attecchirà mai non solo per la tradizione locale dell’uso della strategia r, invece che della k, ma anche perchè quelle popolazioni hanno avuto da dio la conferma che è giusto fare così.