Alteredo al Family Day, seconda parte

Portatore della Parola di Dio. Intervista al senatore di Alleanza Nazionale Gustavo Selva: “Non c’è abbastanza Dio nella politica italiana. E c’è troppo agnosticismo, troppo ateismo, che si insinua nel pensiero”

Anche la scienza, si sa, riconosce Dio. Sì, quello che ha creato l’uomo e la natura. Sempre lui, quello che – che tu ci creda o no – fa il bello e il cattivo tempo nella politica italiana. Ma che, come afferma qui sotto il senatore della destra sociale Gustavo Selva, non è ancora “abbastanza presente”. E poi, via, diciamocelo: i gay non possono procreare, quindi che cavolo vogliono fare famiglia… perché invece non se ne vanno a giocare a bocce? C’è un Creatore, c’è, Selva lo ha conosciuto e ce ne porta diretta testimonianza, a cui è necessario concedere l’esclusività dei poteri al momento della nascita e della morte delle persone. Se Dio avesse voluto l’aborto e l’eutanasia le avrebbe fatte inserire in appendice nella Bibbia, non trovate?

Parole sante, dico io. Parole sante. Meno male che c’è Selva che ci ricorda come gira il mondo, altrimenti sai che casino con tutto questo ateismo e agnosticismo dilagante…
Godetevi questa intervista e poi datevi un pizzicotto sulla guancia: no amici miei, purtroppo non state sognando…

Onorevole, Selva, buongiorno. Appartenere alla destra sociale ed essere legati alla tradizione cattolica, sono due elementi indissolubili a suo parere?
Assolutamente. Sono compatibili. Per i valori sia etici che sociali. C’è una combinazione tra la destra e i valori cattolici che scendono esattamente da principi fondamentali: la sacralità della vita fin dal suo concepimento, la morte che è data – per i tempi e i modi – da Dio, quindi principio e fine sono regolati da un’Entità Superiore che molti non vogliono riconoscere come creatore dell’uomo e della natura, ma che anche la scienza ormai riconosce perché anche l’embrione è già persona umana che in una piccola parte vede già il disegno fisico della creatura.
Ma questa Entità Superiore deve entrare nella politica?
Certo. Soprattutto per i principi che riguardano la vita, la nascita, la morte…
Ma è abbastanza presente nella politica?
In Italia dovrebbe essere ancora più presente perché ci si sta avviando non verso l’ateismo, che naturalmente riconosce se stesso dal momento che dice che Dio non esiste, ma ci stiamo avviando verso l’agnosticismo che – ahimé – è il frutto del materialismo storico, il frutto della finitezza della vita. Sono tutte concezioni atee che oggi si incarnano non nella violenza ma si incarnano nel pensiero, che è ancora più grave.
Parlando di famiglia, però, ci sono anche i gay che chiedono diritti-…
Diritti individuali, riconosciuti tutti, come singole persone. Come matrimonio non li riconosce nemmeno la Costituzione italiana nell’articolo 29 che vede nel matrimonio essenzialmente la centralità della procreazione. Ma un uomo e un uomo non possono procreare, come una donna con un’altra donna.

Fonte: Alteredo