In centinaia per la contromanifestazione a Firenze

Slogan, striscioni e dibattiti per denunciare “la subalternità della politica alla Chiesa”

Ballano, si baciano, mano nella mano si fanno fotografare con il velo di tulle colorato in testa, qualcuno decide di cogliere l´attimo per sposarsi di fronte alle telecamere tv, celebrazione di gruppo, matrimonio gay. E´ la festa degli esclusi quella che va in scena nella piazza di fronte al Palacongressi. Dentro, le coppie regolari, le “famiglie normali” selezionate dal ministro Bindi per il question time con Romano Prodi. Fuori, tutto il resto. Si srotola un grande drappo fucsia, simbolo della laicità, si sventolano bandiere con la scritta “No Vat” (Vat, Vaticano), qualcuno alza cartelli contro il clero – che forse vede al suo ingresso anche il vescovo vicario di Firenze Claudio Maniago – come: “Incinta del mio parroco. Siamo una famiglia naturale?” e “Vergogna Bagnasco”. Lo sposalizio collettivo è celebrato da uno speaker che dal microfono urla «Per i poteri della laicità e dell´autodeterminazione io vi dichiaro quel che vi pare», con l´inossidabile “I will survive” come sfondo sonoro. Dentro “la famiglia” – una, unica, declinata al singolare – fuori tutte le complessità di un mondo fatto di unioni e affetti senza etichetta convocato in questa piazza dal comitato Facciamo Breccia, che ha annunciato da settimane la sua contromanifestazione.

Centinaia di persone spinte da urgenze diverse che protestano tutte insieme per denunciare, come spiega Graziella Bertozzo di Azione Gay e Lesbica, «la subalternità della politica alla Chiesa». In piazza anche femministe, studenti universitari, madri e padri di otto differenti etnìe che occupano da mesi un ex ospedale abbandonato sulle colline e non riescono ad ottenere un pullman che porti i loro sessanta bambini a scuola la mattina, il Movimento di Lotta per la casa che si batte contro gli sfratti e gli extracomunitari di un corteo antirazzista confluito qui «perché anche i migranti, come gli omosessuali e le famiglie “atipiche” temono l´esclusione e la perdita di dignità sociale», spiega Renato Buscarello di Facciamo Breccia.

Un solo blitz dentro al palazzo, quello di due esponenti della Lega italiana per le famiglie di fatto. Sono il consigliere comunale di Padova Alessandro Zan e Adele Parrillo, la convivente del fotografo Stefano Rolla caduto a Nassiriya che non venne ammessa al funerale di Stato perché non era una vera moglie. Con un fazzoletto sulla bocca e un cartello al collo, “Bindi non imbavagliare le famiglie”, entrano nell´auditorium del meeting. E´ Prodi ad accorgersi di loro, li indica a Rosy Bindi e subito interviene la vigilanza per allontanarli. «Una suora mi ha addirittura strappato il cartello», racconta Adele Parrillo. «E´ una vergogna». […]

Il testo integrale dell’articolo di Laura Montanari e Simona Poli è stato pubblicato su La Repubblica e può essere letto sul sito gaynews.it

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21 commenti

Daniela

perchè diavolo non si vuole capire che di famiglie ce ne sono di vari tipi e dimensioni? Perchè lo stato non può trattare tutti i suoi cittadini con pari dignità e diritti, questa è pura discriminazione l’unione europea i dovrebbe far sentire.

Nikky

“Una suora mi ha addirittura strappato il cartello” Occasione persa per prenderla a calci

Ernesto

L’umanità vera era fuori. Dentro il palazzo solo sepolcri imbiancati, grandi Idee di cose inesistenti e suore manesche.

aquila

be, in centinaia. Mi sembra che i numeri al family day fossero leggermente diversi. E stando ai vostri commenti di allora, se sono scesi in centinaia a firenze, vuole dire che tutti gli altri milioni di italiani erano contrari.

Kaworu

aquila, io di una cosa sono sicura: che l’italia è il paese col più alto tasso di menefreghisti.

Daniela

contrari a cosa? A i diritti delle persone e delle altre migliaia di famiglie? Il family day è stata una manifestazione per impedire alle altre persone di avere diritti, è stata una manifestazione omofobica e contro i dico, mentre questa gente ha manifestato per ottenere dei diritti che lo stato italiano ottusamente non vuole concedere, fossero stati anche tre persone, loro lottavano per i loro diritti, mentre al fanily day manifestano per imporre la loro morale agli altri e per impedire agli altri di essere felici.

Asatan

Ma sopratutto il family day è stata organizzata per mesi, con battage pubblicitario made in C.E.I. e non scordiamoci dei pullman pagati dalle parrocchie (ho lavorato nel settore noleggio pullman e ho presente come funziona). Facile arrivare a 250.000 persone così (no Aquila, non parlare di milioni, ci sono le foto aerre di prefettura e questura).

Che manifestazioni spontanee, organizzate in fretta e senza grandi appannaggi econoimici attirino qualcuno ha del miracoloso nella menefreghistissima Italia.

Ren

Addirittura un sacco di volte ho sentito gli annunci per aderire al ‘family (madness) day’ al supermercato attraverso gli altoparlanti. Interrompevano la musica (non che il danno fosse quello) per mandare questi messaggi al SUPERMERCATO!!!
Sono proprio alla frutta. Per che cosa poi, per riunire poche migliaia di esaltati che si strappavano i capelli perchè non i loro diritti non siano allargati anche agli altri !!!
Anti-democrazia pura e semplice.

Ren

scusate : correggo ” si strappavano i capelli perchè i loro diritti non siano allargati anche agli altri”

Barbara

Come citato nell’articolo:”la subalternità della politica alla Chiesa”

Penso che un punto di partenza possa essere l’invertire la suddetta tendenza.

aquila

Asatan, si forse hai ragione. Non erano milioni. Forse erano qualche decina. novanta al massimo. E’ si, se lavoravi nel settore noleggio pulman allora hai ragione tu. Perchè non scrivi una lettera ad un giornale e dici come stanno le cose

Kaworu

milioni sicuramente no.

migliaia ci può stare.

eri mica tu che facevi l’ingegnere? spero che tu sia più accurato nei tuoi calcoli, quando lavori…

Johnny Golgotha

aquila scrive:
27 Maggio 2007 alle 18:26

“be, in centinaia. Mi sembra che i numeri al family day fossero leggermente diversi.”

“Diverso” è il termine adatto, un numero magico quello dei partecipanti al Fear of Homo Day, che continua a mutare come fosse dotato di vita propria, per la Questura di Roma i presenti erano 200.000 (duecentomila), il giorno dopo erano diventati un milione, poi un milione e mezzo, adesso saremo a quota sette o otto milioni, forse, per fine anno, si dirà che c’era oltre un miliardo di persone

ciceracchio

IL CONTO fatto da un ingegnere matematico dice che in piazza san giovanni possono stare
280 000 persone pigiate non di piu’
buffoni 1. 000. 000 ?? i soliti catto rintronati.

ciceracchio

insomma diciamolo chiaro a codesti bacia pile .
Siete la palla al piede del paese bigotti credenti e intolleranti ,
pretendereste che ignorassimo cosa SIETE STATI COSA CONTINUATE AD ESSERE .
Siete solo una setta di reazionari capaci solo a chiedere prepotentemente;
a avere dei referenti in parlamento che cercano solo voti .
Siete le sanguisughe che salassano le casse dello stato con 10 mld di euro
l’anno . e quando fate pubblicita’ in tv , dite che date che cazzo date ??
sono soldi degli altri voi vi limitate a fare i distributori ,di una piccola parte
il resto lo tenete x vivere e bene credo.
questo solo in italia avviene ,che schifo che abbrobrio.
io non sono cattolico non lo saro’ mai non mi piacete .
Evorrei vedere tutti quei preti maledetti che colpevoli di atti di pedofilia ,
in galera ai lavori forzati .
e BASTA IPOCRITI CON LE VS RAMPOGNE io mi sento migliore di tutti voi messi insieme .
w la liberta ‘ w leuropa libera dalle religioni w la laicita’
stae nelle vostre spelonche pregate i vs idoli li non rompete
le scatole a nessuno siete liberi di adorare i vs dei .
come noi vogliamo non credre e vivere in un paese libero di idee e pensiero.
W GARIBALDI , W PORTA PIA

claudio

Ho avuto occasione di vedere ultimamente “Il trionfo della volonta'” di Leni Riefenstahl sul congresso del partito nazista a Norimberga, anche li’ erano diverse centinaia di migliaia caro Aquila, ed anche li’ convocati da un capo carismatico, ed anche li’ per propagandare un’ideologia di negazione di diritti ad una parte dell’umanita’.
C’era qualcun altro mi pare che affermava che il numero e’ potenza.
Caro Aquila, il consiglio di un ateo, leggi meno catechismi e piu’ bibbia, d’altra parte
mi pare che un diverso di tanti anni fa fu messo in croce proprio a causa del consenso
di una folla di manifestanti.

gigi

Che palle.
Non se ne può più di questi omosessuali.
10, 100, 1000 Mosca.
Basta all’arroganza e alla dittatura dei gay!!!

Vassilissa

dal Manifesto di ieri:
“Parla Marzio Barbagli, docente di sociologia dell’Università di Bologna, che ha rifiutato l’invito della Bindi:
… nonostante la manifestazione di Roma sia vissuta come un segno di grande forza, in realtà è un segno di disperazione perchè quello cattolico non è un mondo che sta vincendo, sta franando. In tutta Europa hanno trionfato legislazioni che mettono in crisi uno dei capisaldi della morale cattolica sessuale e famigliare. […] nella mia relazione avrei parlato dei vari e importanti mutamenti della famiglia, avrei descritto come è cambiato il rapporto tra divorzi e classi sociali di appartenenza […] dello sviluppo delle famiglie di fatto e omosessuali, un grande cambiamento con cui dobbiamo fare i conti e dei rapporti tra genitori e figli che si stanno allentando e sono sottoposti a crescente tensione. [..] E’ sbagliato dire che c’è una crisi della famiglia. C’è una crisi, in tutti i paesi occidentali, del suo modello tradizionale : quello basato sul matrimonio unico e indissolubile con molti figli. Un modello per altro che non esiste da sempre, come dicono i cattolici, ma solo dal 1500 in poi: prima del Consiglio di Trento la maggioranza delle coppie non erano sposate. I fattori di questa crisi sono tanti: la secolarizzazione della società, il forte aumento del tasso di attività delle donne e le resistenze degli uomini a mutare il proprio comportamento all’interno delle mura domestiche. Una rivoluzione nei rapporti di genere. Fino alla grande novità delle coppie omosessuali.
Non possiamo valutare negativamente ciò che è sbagliato per l’etica cattolica e considerare come aspetto di patologia sociale la rottura del matrimonio. Insomma siamo in una fase di transizione che richiede tempi di adattamento che dovrebbero essere favoriti con politiche sociali pubbliche in uno stato laico.”

Kaworu

gigi è uscito in ritardo dall’uovo di pasqua?

oh gigi la trottola, gira da un’altra parte va’

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