Lettera al presidente della CEI, Mons. Angelo Bagnasco

Paolo Farinella ha inviato una lettera al suo vescovo, nonché Presidente della Cei privatamente e dando una settimana di tempo per un eventuale incontro di approfondimento. Non avendo avuto alcun riscontro si è sentito libero di renderla pubblica.

Sig. Presidente, Il 12 maggio in piazza S. Giovanni a Roma al raduno organizzato dalla Presidenza della Cei attraverso le aggre-gazioni laicali cattoliche, è accaduto un fatto grave che come presidente dei Vescovi italiani non può lasciare senza ri-sposta. Silvio Berlusconi, notoriamente divorziato e felicemente convivente, ha dichiarato che i cattolici coerenti non possono stare a sinistra, asserendo con questo che devono stare a destra, cioè con lui e con il suo liberismo che coincide sempre con i suoi interessi e mai col «bene comune».Non è questa la sede per stabilire i confini di «destra» e «sinistra». Una sola annotazione: da tutta la letteratura documentale del magistero, da Leone XIII al «Compendio» pubblicato nel 2004 da Giovanni Paolo II, risalta che i pro-grammi della «sinistra», presi nella loro globalità e alla luce della categoria dirimente del «bene comune o generale» so-no molto più vicini alla «dottrina sociale della Chiesa» di quelli della «destra», che, al di là delle parole ossequiose e strumentali, sono la negazione di quella dottrina nei suoi principi essenziali (bene comune, democrazia, legalità, stato so-ciale, ecc.). Alcide De Gasperi, già negli anni ’50, definiva la DC «un partito di centro che guarda a sinistra».

Benedetto XVI ad Aparecida in Brasile ha detto che la scelta preferenziale dei poveri è costitutiva della Chiesa e ha dichiarato la fine del marxismo (forse intendeva dire del marxismo ideologico e storico come realizzato nel sovieti-smo) e il fallimento del capitalismo. Silvio Berlusconi è il rappresentante più retrivo del capitalismo speculativo e senza regole, appena condannato dal papa, perché egli adora un solo dio e ha una sola religione: il mercato. A condizione però che il mercato faccia gli interessi dei ricchi, i quali, si sa, sono capaci di sprazzi di «compassione» ed elargiscono elemo-sine ai poveri, magari davanti alla tv, conquistandosi anche il paradiso e risolvendo il rebus del cammello e della cruna dell’ago. Con le sue tv commerciali, egli guida e gestisce il degrado morale del nostro popolo, imponendo modelli e stili di vita che sono la negazione esplicita e totale di tutti i «valori» cristiani che il raduno del Family Day voleva affermare.

E’ notizia di oggi (14 maggio 2007) che Berlusconi ha comprato la società Endemol, la fabbrica del vacuo, dei grandi fratelli e del voyeurismo amorale e anti-famiglia che fornisce anche la tv di Stato che così viene ad essere, a livel-lo di contenuti, totalmente nelle sue mani. Il conflitto di interessi ora è totale. La sua presenza ad un raduno di cattolici manifestanti a favore della famiglia è strutturalmente incompatibile. Egli non può stare nemmeno nei paraggi del cattoli-cesimo che di solito ossequia subdolamente e di cui si serve con qualsiasi strumento economico o di potere. Mi fa ottima compagnia P. Bartolomeo Sorge S.J. che ha dimostrato con ampia facoltà di prova sulla scorta del magistero ordinario nei memorabili editoriali di Aggiornamenti Sociali, l’incompatibilità del berlusconismo con la dottrina sociale della Chiesa e ancora di più con i principi esigenti del cristianesimo.

Un altro campione di famiglia cattolica, pontificante al raduno, fu il deputato Pierferdinando Casini. O tempora! O mores! Il 19 ottobre 2005, all’inaugurazione dell’anno accademico nella Università del Papa, la Lateranense, il Gran Cancelliere, Mons. Rino Fisichella, ebbe l’ardire di presentarlo come esempio di persona che «forte della sua esperienza trentennale di vita politica e sostenuto da una forte coscienza cristiana, può offrire a noi tutti un chiaro esempio di come la fede possa ispirare comportamenti politici liberi e coerenti nella ricerca del bene comune». Parole di un vescovo, Gran Cancelliere nell’Università del Papa, ad un cattolico praticante, divorziato e felicemente convivente con prole.

Tutto ciò crea disorientamento, scandalo e sconcerto nei cristiani che faticano ogni giorno a fare conciliare l’esigenza della fede con il peso delle situazioni della vita, a volte insopportabili. Ad un uomo divorziato che, di fronte a queste dichiarazioni, affermava il suo diritto di «fare la comunione», non ho potuto dare torto, perché non potevo conte-stare l’autorevolezza di un vescovo e Gran Cancelliere del Papa: ho dovuto dirgli che aveva ragione e che sulla coscienza e responsabilità di Mons. Fisichella, del deputato Pierferdinando Casini e di Silvio Berlusconi, divorziati e conviventi, paladini difensori della «famiglia tradizionale», dell’indissolubilità del matrimonio, poteva andare tranquillo. Rilevo di passaggio che sia Casini che Berlusconi, in quanto parlamentari, usufruiscono «già» per i loro conviventi di tutti i bene-fici che contestano al progetto di legge sui «DICO».

O la Chiesa è coerente fino allo spasimo, fino al martirio, sapendo distinguere i falsi profeti per difendere le pe-corelle dal sopruso e dalla sudditanza di avventurieri senza scrupoli, o la Chiesa si riduce ad una lobby che intrallazza interessi materiali con chiunque può garantirglieli. E’ una questione «di verità» per usare un’espressione a lei cara. Sulla stampa (la Repubblica 14-05-2007, p. 9) all’interno di una intervista, mons. Giuseppe Anfossi, responsabile Cei per la famiglia, ha dichiarato che Berlusconi si assume la responsabilità di ciò che ha detto. Non parlava però a nome della Cei che, credo, abbia l’obbligo di fare chiarezza e prendere le distanze da simili individui che non fanno onore né alla chiesa, né alla politica (nella concezione espressa da Paolo VI), né al popolo italiano. Se non vi sarà una chiarificazione ufficiale da parte della presidenza della Cei resterà un «vulnus» che ne appannerà la credibilità.

Sulla stampa sono stati pubblicati i capitoli dell’8 per mille che hanno cofinanziato il raduno del Family Day, suscitando in larghi strati del popolo cattolico una reazione a devolvere altrove la quota della Chiesa, generando ancora una volta una scollatura più grande tra popolo di Dio e Gerarchia che ormai sembrano camminare su sentieri diversi. Mi auguro che lei abbia il coraggio necessario, adeguato alla situazione.

E’ mia intenzione nella giornata di lunedì 21 maggio 2007, rendere pubblica questa lettera di credente ferito che si dissocia dalle parole per nulla cristiane di Silvio Berlusconi e anche dal silenzio pesante della Presidenza della Cei. Nessuna pretesa, solo una testimonianza «nunc pro tunc».

Paolo Farinella, prete
Fonte: ItaliaLaica

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17 commenti

Ren

Quello che non si riesce a capire è proprio come mai milioni di cattolici che nonostante tutto hanno una coscienza, non reagiscano mai a spropositi come quelli che sentiamo continuamente in televisione. Come mai, se veramente siete cattolici coerenti, permettete che la vostra bandiera sia portata e dunque strumentalizzata sempre da pluridivorziati, persone che hanno a che fare con la giustizia, voltagabbana etc. Come mai nessun cattolico è mai dalla parte della razionalità e del buon senso. Eppure esistono principi etici e morali che dovrebbero unire laici e cattolici. Io non me lo spiego. Ma d’altra parte non devo dimenticare che le varie confessioni, la sacra rota, le offerte lavano la coscienza in un batter d’occhio. Poi si torna ad essere dei candidi angeli. Se si risbaglia si può tornare in confessionale e il ciclo della purezza ricomincia come nulla fosse stato. Che paese soave.

Barbara

X Ren

Perchè questa è una prerogativa degli italiani.Altrimenti saremmo al passo con il resto dei paesi europei.Siamo un massa di ignoranti,siamo uno dei paesi d’Europa che legge di meno a livello di quotidiani e di libri.Questo d’altronde gioca a favore della Chiesa italiana,tenere la gente nell’ignoranza per loro è meno pericoloso di chi ha una mente aperta,studia,si pone dubbi….

Nikky

Farinella ha avuto coraggio,non immaginavo che una lettera del genere potesse esser stata scritta da un prete, ma le incongruenze della chiesa stanno esasperando anch’essa e creando delle fratture interne. Era davvero ora che anche i cattolici veri si facessero sentire e dicano basta alla secolare alleanza trono altare

kilowatt

Una perla, ‘sta lettera, la salvo immediatamente.

@tutti

La spiegazione è molto più semplice: pensare è faticoso, tanto per i preti quanto per i laici.
Questo don Paolo è semplicemente uno che si sobbarca la fatica.

cartman666

Il problema e’ che le gerarchie cattoliche hanno due pesi e due misure, per salvaguardare i propri interessi, le cose non sono cambiate per niente dal medioevo,con la vendita delle indulgenze, un vero schifo.

† Requiem Aeternam Deo †

@ Barbara: e chi legge libri, nella maggior parte dei casi volge il proprio interesse verso Dan Brown o Federico Moccia 😀

Farinella, coi suoi discorsi, non si direbbe quasi prete: ha il coraggio di mettere in discussione, criticamente, un autorevole superiore quale il presidente della CEI Bagnasco; ciò è raro, perché la dialettica non è una caratteristica del cristianesimo, che tende a organizzarsi gerarchicamente avendo per massimo esempio la chiesa cattolica romana. Un grande errore da parte di Bagnasco, quello di non rispondere a delle critiche così oculate e fondate; ma Bagnasco, come del resto ha fatto intendere Barbara con altre parole, sa che gli italiani vengono (dis)informati da dei media sempre più in mano alle classi dirigenti conservatrici: secondo voi sentiremo parlare della lettera di Farinella, nei prossimi TG? No, sentiremo un’intervista a Riccardo Scamarcio oppure a Lapo Elkann…il clero e la classe politica italiana accologno tra le loro schiere individui che vogliono fare dell’Italia e degli italiani un vile oratorio modellato sugli spot televisivi della mulino bianco; e agli italiani piace…

Ren

Si grazie Barbara, leggo sempre le tue osservazioni con attenzione, in questo caso però avrai colto il fatto che le mie domande erano retoriche. Purtroppo noi tutti in questo forum, tranne i trolls, conosciamo le risposte. Rimaniamo sempre meravigliati di questa situazione penosa ma conosciamo bene le ragioni per cui tutto questo accade.

Si Requiem aeternam deo , purtroppo se guardiamo quali libri si trovano permanentemente al top della classifica degli acquisti in Italia si rimane sconsolati, oltre a Moccia e Brown vendono bene anche gente tipo Vespa. E’ giudicato un fine intellettuale dalla media aspirante neo-borghesia. Che dire dei libri del Papa, che vendono moltissimo e stanno molto bene nella libreria dei buoni cattolici che immagino non vadano oltre pagine 3.
Una statistica su La 7 qualche giorno fa diceva che il 12 per cento degli italiani non possiede NEMMENO UN LIBRO in casa. E che dire di Berlusconi che si era vantato di non aver letto mai un libro negli ultimi 5 anni ? Poi ha ritrattato quando ha capito che questa dichiarazione era controproducente. E’ una pena generale. O ci salva l’europa oppure mi sa che qui gli anticorpi contro l’anti-democrazia non ci sono. Gli uomini e le donne di buona volontà e coloro che hanno un’istruzione decente in Italia non raggiungono nemmeno il 40%. Montanelli era più ottimista, diceva che cialtroni e gente sana di mente erano divisi in 50/50.

Joséphine

@ Ren

perchè molto spesso gli illuminati intellettuali e scienziati italiani sono ancora più arroganti degli esponenti della Chiesa.
Nei paesi anglosassoni tutti si chiamano Mr. Monsieur o Herr, in Italia un qualsiasi ebete si fregia del titolo di Professore e chiede la genuflessione tanto e spesso peggio del clero.

Daniela

ma la chiesa non può essere coerente con quello che dice perchè altrimenti nessuna se la filerebbe, la religone cattolica vorrebbe imporre un modo dogmatico di vivere fatto di regole assurde che nessuno sano di mente potrebbe seguire, ecco perchè ci sono tanti cattolici all’acqua di rose, e la chiesa ha un bisogno disperato di loro, loro sfruttano la chiesa e lei sfrutta loro, e che è lobby questoè chiaro da parecchio tempo, questo prete casca un pò dalle nuvole.
Le religioni sono assurde e dogmatiche per definizione, e molte persone che cercano di coniugare la loro fede con la ragione vivono in uno stato di perenne schizofrenia, nella mia vita ne ho incontrate di persone così.

† Requiem Aeternam Deo †

Qui mira e qui ti specchia,

Secol superbo e sciocco,

Che il calle insino allora

Dal risorto pensier segnato innanti

Abbandonasti, e volti addietro i passi,

Del ritornar ti vanti,

E procedere il chiami.

Al tuo pargoleggiar gl’ingegni tutti,

Di cui lor sorte rea padre ti fece,

Vanno adulando, ancora

Ch’a ludibrio talora

T’abbian fra sé. Non io

Con tal vergogna scenderò sotterra;

Ma il disprezzo piuttosto che si serra

Di te nel petto mio,

Mostrato avrò quanto si possa aperto:

Ben ch’io sappia che obblio

Preme chi troppo all’età propria increbbe.

Di questo mal, che teco

Mi fia comune, assai finor mi rido.

Libertà vai sognando, e servo a un tempo

Vuoi di novo il pensiero,

Sol per cui risorgemmo

Della barbarie in parte, e per cui solo

Si cresce in civiltà, che sola in meglio

Guida i pubblici fati.

Così ti spiacque il vero

Dell’aspra sorte e del depresso loco

Che natura ci diè. Per questo il tergo

Vigliaccamente rivolgesti al lume

Che il fe’ palese: e, fuggitivo, appelli

Vil chi lui segue, e solo

Magnanimo colui

Che sé schernendo o gli altri, astuto o folle,

Fin sopra gli astri il mortal grado estolle.

paolo di palma

Esistono anche preti che credono a quel che dicono e fanno faticosamente quello in cui credono. Sono sempre in meno ed è per questo che la chiese cattolica perde continuamente consensi anche tra i meno preparati culturalmente. Questi preti, anche se attirano la mia personale simpatia per la loro coerenza, sono gli elementi più pericolosi per un mondo aconfessionale, sono i così detti buoni esempi fondati su pricipi condivisibili come la solidarietà con i più diseredati, e su dogmi, incompatibili con il minimo buonsenso, ma rassicuranti per le persone più semplici.

paolo di palma

Berlusconi e Casini al “family day” invece sono un ottimo aiuto all’ateismo.

Sergio

A chi ha gradito la lettera di Farinella a Bagnasco dovrebbe anche piacere il seguente gustoso carteggio fra Luca Volonté e Farinella.
Quanto a Farinella: è vero che noi non possiamo davvero contare fino in fondo su gente come lui. Tuttavia possiamo almeno, da un lato, apprezzare la coerenza di quest’uomo e dall’altro rallegrarci che uno di loro denunci le contraddizioni e le connivenze della Chiesa.

Il Forum

Paolo Farinella, prete, UN GUSTOSISSIMO SCAMBIO EPISTOLARE TRA VOLONTÈ DELL’UDC E UN PRETE INFURIATO CONTRO GLI IPOCRITI

Signor Volonté, lei non mi conosce perché se mi conoscesse non mi avrebbe scritto la delirante richiesta

Camera dei Deputati – Gruppo Parlamentare UDC – Il Presidente –

Egregio Signor Parroco,
sono a disturbarla per chiederle la cortesia di inviarmi, se possibile con sollecitudine, una giaculatoria, di quelle che insegnavano le nonne ai nipotini. Io le ho imparate così e così le insegno alle mie figlie. Purtroppo vedo che questa sana memoria cristiana, che ci accompagna durante la giornata, và scomparendo e rischia così di finire una ricca e proficua ‘trasmissione di fede’.
Perciò mi sono deciso a chiederle una (o più) ‘giaculatorie’ che insieme a quelle dei suoi confratelli delle altre parrocchie italiane, vorrei raccogliere in un volumetto semplice che penso utile ed edificante. Confido nel potere aver una sua risposta entro il mese di luglio. Spero di averla convinta e non averla disturbata, Suo in Cristo
Luca Volontè
Ps. Nel caso le sia comodo i miei indirizzi sono: Luca Volontà – c/o Gruppo UdC
Via Uffici del Vicario 21, 00100 Roma
oppure via mail (ancora più comodo e rapido): VOLONTE_L@CAMERA.IT
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Di seguito la mia risposta:
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Sig. Luca Volontà – Camera dei Deputati, Roma
e p.c. ad una marea di amiche e amici che prego di diffondere ciascuno con i propri mezzi via e-mail
Lei non mi conosce perché se mi conoscesse non mi avrebbe scritto la delirante richiesta, di cui sopra. In quanto cristiano la ritengo responsabile in solido dello sfascio dell’Italia in cui il governo Berlusconi da lei e dal suo partito sostenuto e condiviso anche in appoggio a leggi immorali totalmente in contrasto con la dottrina della Chiesa, quella Chiesa di cui lei ora si fregia per convenienza partitica, raccogliendo “giaculatorie” da pubblicare, mi pare di capire, in un libro, non per le sue figliole (poverette!), ma per inviarlo come propaganda a tutte le parrocchie italiane e istituti religiosi, maschili e femminili, credendo così di millantare un credito che eticamente lei ha perso il giorno in cui ha votato la prima legge ad personam, favorendo gli interessi personali e di casta del deputato Berlusconi e famigli. D’altronde, anche nel suo partito, lo stesso segretario Follini si è dissociato, sebbene in ritardo e per questo lo avete dimissionato. Dal punto di vista della morale cristiana è ladro tanto chi ruba quanto chi para il sacco. Lei di sacchi ne ha parati uno stock intero in cinque anni. Da cattolico?
Ogni volta diceva una “giaculatoria” per non rischiare di fare “finire una ricca e proficua ‘trasmissione della fede'”?. Quando ha votato il conflitto d’interessi quale giaculatoria ha detto, potrebbe inviarmela? O per la legge sulle tv del padrone, a chi ha chiesto protezione? A santa Chiara? A santa Scura? o a Santa Opaca?
La “sollecitudine” che lei invoca per inviarle le “giaculatorie”, la impegni più proficuamente a meritarsi il lauto stipendio (12.000?/15.000? euro al mese?) che noi con le nostre tasse le paghiamo perché serva il paese e non perché si preoccupi della “trasmissione della fede”. Lei è stato eletto non per assemblare giaculatorie, ma per servire il popolo sovrano, facendo una opposizione legittima ma proporzionata al dovere della maggioranza di governare il
Paese, specialmente nello stato comatoso in cui voi lo avete lasciato.
Se lei ha imparato le giaculatorie da piccolo, le reciti in silenzio e non le sbandieri in piazza perché così fanno anche gli ipocriti e i pagani: per farsi vedere e per averne un utile. Lei vorrebbe farmi credere che è preoccupato per la “trasmissione della fede”? Via, sig. deputato! lei crede veramente che io sia così stupido da non capire il suo diabolico piano?
Lei ha perso le elezioni e il potere, vuole mantenere i contatti con quel bacino di riferimento cattolico che sono le parrocchie (la maggior parte delle quali sono da lei distanti, tanto per precisare, ovvia!) e accreditarsi come deputato credente e praticante fino al punto da raccogliere “giaculatorie” e pubblicarle con il suo nome e cognome (Andreotti docet!) e fare così propaganda sistematica per i gonzi che possono cascarci. Vedo anche che lei ha fretta in questa santa fatica editoriale se mi chiede una giaculatoria entro luglio: forse che vanno in scadenza come il tonno e l’insalata?.
Io, invece, Paolo Farinella, prete di Genova, elettore e quindi pro quota parte attiva del popolo sovrano di cui lei è dipendente, considerato che ha scritto con la carta intestata della Camera (quindi gratuita), chiedo a lei che ha l’obbligo morale e giuridico di rispondere:
1. Ritiene lei che la raccolta delle giaculatorie, una per parrocchia di tutta Italia (circa 40.000) sia una priorità essenziale ed esiziale per la sopravvivenza del popolo che lo ha eletto al parlamento? Presenti un disegno di legge, sia discusso in commissione e in Camera e si voti sulla proposta e sulla copertura finanziaria (forse si ridurranno le pensioni minime perché con una giaculatoria al giorno gli anziani riescono a levare il medico di torno?).
2. Se la sua iniziativa è privata perché usa la carta intestata della Camera che le compete solo nell’esercizio della sua funzione di deputato che nulla a che a fare con questa stupida e ignorante iniziativa? Non è questa la morale cattolica? Lei ha studiato una morale ad elastico?
3. Quante copie intende stamparne dell’eventuale libro di giaculatorie? A spese di chi? Per la spedizione eventuale alle parrocchie e/o ad altri chi paga le spese postali? Il francobollo di posta prioritaria che c’è sulla busta della sua missiva chi lo ha pagato? Lei di tasca sua o noi di tasca nostra per intromissione indebita delle sua mani? Lei ha il pudore ancora di dire che non avete aumentato le tasse e non avete messo le mani in tasca ai cittadini? Cosa sta facendo lei, non sta mettendo le mani nelle mie e altrui tasche?
4. Per preservare la “trasmissione della fede”, sarebbe meglio che non usasse i soldi dei cittadini, come esige la morale cattolica per spedire lettere sue personali o per stampare libri di giaculatorie inutili e fuorvianti. Deputato Volontè “giaculi” meno e non sperperi i soldi degli Italiani e impegni il suo tempo a servizio del popolo. Per la morale cattolica con o senza giaculatorie, se così fosse, si chiama furto e se lei persiste furto aggravato che, secondo san Paolo è sanzionato con l’inferno.
Comunque voglio accontentarla e le mando la seguente giaculatoria che mi insegnò mio nonno oltre cinquat’anni fa: “Dai democratici cristiani che si servono della fede per i loro sporchi affari, liberaci, o Signore” che io aggiorno per suo diletto e trastullo fideistico: “Dalla peste, dalla fame, dalla lebbra e dall’Udc liberaci, o Signore, ora e sempre. Amen”.
Spero che non si sia più una prossima volta, ma se dovesse esserci, la prego di non firmarsi più “in Cristo, suo…” perché lei non è “mio”, essendo la schiavitù abolita da qualche secolo e poi perché è meglio non mischiare il suo partito con l’acqua santa in quanto incompatibili ex radice.
Mi saluti le sue figlie e esprima loro tutta la mia umana solidarietà in caso di una loro autonoma e sperabile rivolta filiale.
Paolo Farinella, prete. Genova
(la mia e-mail la conosce)
PS. Se lei dovesse pubblicare un libro di giaculatorie a spese pubbliche, io citerò in giudizio lei e aventi causa, chiedendo i danni materiali e morali. Un consiglio gratis: impegni il suo tempo libero a studiare la grammatica e la sintassi, sicuramente le sarà più utile.

(29-12-2006)

Email: info@italialaica.it

Daniela M

Meno male che esistono preti come Farinella, Don Vitaliano, Don Gallo, e poi ex preti come Dom Franzoni, Don Barbero…Tramite le loro denunce, sappiamo come all’interno della chiesa c’è gente che ragiona, si scandalizza, porta in superficie il marcio della gerarchia… La loro voce dovrebbe fare indignare quella parte sana di cristiani che per ora sono sgomenti da questa chiesa nefasta. …. Ma perchè non vengono fuori, e la criticano apertamente? L’eresia è stata sempre il sale della ragione umana, e della fede…quella vera, che non danneggia il prossimo…

ciceracchio

mamma mia se avessi un padre come volonte .”????
Sarebbe meglio avere una madre puttana; giuro, meglio una madre che batte che un padre come volonte.

Damiano

Mazza oh, ma come fa ad essere ancora prete questo? (voglio dire, come mai non lo hanno ancora messo a tacere?

(miii com gliele ha suonate a Volontè…. 👿 )

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