Imam, Corte europea blocca l’espulsione

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha sospeso le espulsioni decise dal ministro dell’Interno a carico di Abdelilla El Keflaoui e dell’ex imam di Varese Abdelmajiid Zergout, assolti il 24 maggio scorso a Milano dall’accusa di terrorismo internazionale. Per la Corte, che ha bloccato il provvedimento del Viminale secondo cui l’ex imam di Varese è un «personaggio pericoloso», il provvedimento di espulsione non tiene conto dell’articolo 3 della Convenzione dei diritti dell’uomo e dell’articolo 39 del regolamento, in base ai quali un Paese non può trasferire una persona espulsa o estradanda in uno Stato dove può essere sottoposta a trattamenti inumani, come le torture.

Assoluzione. Lo scorso 24 maggio i giudici della prima corte d’Assise di Milano avevano assolto e scarcerato l’ex imam Abdelmajid Zergout, Abdelillah El Kaflaoui, e un altro uomo di origine marocchina, Mohammed Raouiane, accogliendo così le richieste del pm di Milano Elio Ramondini che aveva giustificato la richiesta con la difficoltà di raggiungere la pienezza della prova a causa dell’annullamento di due rogatorie. I tre, complessivamente hanno trascorso oltre tre anni di carcerazione preventiva. Zergout, El Kaflaoui e Raouiane erano stati accusati di aver costituito a Varese una cellula del Gicm (Gruppo islamico combattente marocchino) responsabile tra l’altro dell’attentato che causò la morte di oltre 40 persone a Casablanca, in Marocco, nel 2003. Zergout fu arrestato nel maggio 2005 dai carabinieri di Torino su disposizione della magistratura del capoluogo piemontese. Raouiane in una dichiarazione spontanea aveva detto di preferire una condanna in Italia a un’estradizione nel suo Paese, dove a suo dire è stato condannato senza regolare processo in contumacia a dieci anni di carcere e dove rischierebbe di subire torture e un regime di detenzione contrario ai diritti umani.

Sospensione. Nella prima mattinata di martedì dal Viminale è trapelata la notizia dell’ordine di espulsione per l’ex imam. Secondo la ricostruzione fatta dall’avvocato difensore dei due, Luca Bauccio, Zergout e El Kaflaoui subito dopo la sentenza di scarcerazione, sono stati prelevati a mezzanotte dalle loro abitazioni e condotti negli uffici della Questura di Varese, dove è stata comunicata loro l’esecuzione di un provvedimento ministeriale di espulsione perché entrambi sospettati di terrorismo. Una procedura peraltro già attuata dal ministero dell’Interno. Il loro difensore, però, ha subito scritto al ministro dell’Interno e in mattinata la Corte europea ha comunicato la richiesta di sospensione e di delucidazioni al governo italiano sul provvedimento adottato. Tutto bloccato, dunque, coi due islamici che nel tardo pomeriggio vengono trasportati nel cpt milanese di via Corelli. […]

Il testo integrale dell’articolo di Cesare Giuzzi è stato pubblicato sul sito di Avvenire

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4 commenti

Lady Godiva

” Raouiane in una dichiarazione spontanea aveva detto di preferire una condanna in Italia a un’estradizione nel suo Paese, dove a suo dire è stato condannato senza regolare processo in contumacia a dieci anni di carcere e dove rischierebbe di subire torture e un regime di detenzione contrario ai diritti umani.”

Tanto angelici pare che non siano stati neppure nel loro paese di origine.
Poi bisogna verificare per che cosa sono stati condannati nel loro paese.

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