La scelta di don Paolo, prete e padre

Sacerdote e padre di una bimba di 3 anni. L’uomo e il prete, la vita e il ministero. Confronto complesso. Don Paolo Curtaz, 41 anni, per ora lo ha risolto con le dimissioni dalle «parrocchie del Paradiso», come lui stesso definisce le chiese delle due Rhêmes, di Introd e di Valsavarenche, paesi del Parco nazionale del Gran Paradiso.

Dimissioni e anno sabbatico, «di riflessione». «Prete sono e prete resto», dice. «Peccato», mormora un suo parrocchiano di Rhêmes-Saint-Georges. Cammina lungo la strada in pendenza della chiesa che il 24 luglio ospitò Papa Ratzinger, nel giorno del suo secondo Angelus durante le vacanze estive a Combes di Introd. E quel giorno c’era don Paolo a dire ai suoi parrocchiani: «Questa mattina abbiamo accolto il Signore, adesso Pietro… Siamo in bella compagnia. Ma ricordate, siete qui per un momento di preghiera».

Il «peccato» per il parrocchiano era di aver perso il suo prete. Il peccato-colpa non è stato punito dalla Chiesa. Don Paolo ha presentato le dimissioni, il vescovo di Aosta Giuseppe Anfossi le ha accolte il 28 di questo mese e ha nominato un nuovo parroco per il «Paradiso», don Ferruccio Brunod. Ora il «ritiro». Alla domanda diretta sulla sua paternità Curtaz risponde: «No comment». Aggiunge: «Rientra in una sfera privata, personale».

La sua decisione è stata presa dopo una crescente ondata di voci, diventate marea assordante. Sei mesi fa ad Aosta la notizia di una sua sospensione a divinis era data per certa. Ma la Curia e lo stesso don Paolo smentirono. Il prete disse: «Sospensione? E perché? Qualcuno mi ha perfino chiesto se buttavo la veste alle ortiche. Come battuta ho risposto che io la veste non la porto. Sono inseguito dal pettegolezzo da quando sacerdote non ero».

Oggi rompe gli indugi dopo aver avuto più di un colloquio con il vescovo, che presiede la commissione Cei (Conferenza episcopale italiana) per la famiglia. Monsignor Anfossi non commenta, affida ogni pensiero a una nota stringata: «La Curia vescovile comunica che in data 28 maggio 2007 il vescovo di Aosta ha accolto le dimissioni presentate da don Paolo Curtaz… Lo stesso giorno ha affidato temporaneamente a don Ferruccio Brunod le medesime parrocchie in qualità di amministratore parrocchiale». Non vuole aggiungere altro. Ha stimato e stima ancora don Paolo come parroco. Così come il sacerdote ha la stima dei suoi parrocchiani e dei turisti. Il nuovo parroco Brunod: «Non abbiamo il diritto di puntare il dito accusatore. So che Paolo ha lavorato molto bene. Ho saputo che ci sono tante persone che vogliono ringraziarlo. Anche se credo ci siano uomini e donne feriti e pure loro vanno capiti. Viviamo in una società che ha fame di scandali e sarebbe bene parlarne il meno possibile».

Vicenda choccante per la Chiesa valdostana. E questione che investe il diritto canonico, la possibilità o no di continuare a fare il sacerdote. Il tema del matrimonio, quello della possibilità di una vita come tutti gli altri anche per i sacerdoti. Don Paolo, che commenta i Vangeli via Internet (12 mila mail la settimana) dice: «C’è l’uomo e c’è il sacerdote. La vita e il ministero. Si possono conciliare». L’interrogativo di sempre, ma perché un prete non può sposarsi e perché la Chiesa non risolve una volta per tutte la questione. Curtaz dice: «Lo fa». E’ per lei un momento difficile… «No, affatto. Ripeto, sono un prete che ha preso tempo per decidere sul futuro del proprio ministero. Voglio poter scegliere con serenità se continuare a fare il parroco o dedicarmi alla divulgazione, ai libri, alle conferenze».

Scrive libri, don Paolo, ed è chiamato in tutta Italia a tenere conferenze sui temi religiosi e sociali. E’ un uomo che ha grande carisma. Gli è riconosciuto anche dai superiori. Lo scorso anno è stato fra i testimonial dello spot televisivo nazionale sull’8 per mille a favore della Chiesa. Capace di trascinare fedeli, di intrattenere lettori con linguaggio agile, giovanile, chiaro. Il sindaco di Rhêmes-Saint-Georges, Laura Cossard, 34 anni, che è nel Consiglio pastorale della diocesi di Aosta, lo conosce bene. Dice: «Mi dispiace. Noi lo abbiamo sempre apprezzato e lo apprezziamo. Per questa comunità ha cercato di fare il meglio».

Le «parrocchie del Paradiso» hanno saputo di dover rinunciare al loro parroco dal vescovo già il 20 maggio. Durante la messa nel giorno della cresima monsignor Anfossi ha parlato dell’imminente cambio di sacerdote, delle dimissioni che avrebbe accettato. Null’altro.

Don Paolo si è occupato della vita sentimentale dei nostri giorni anche in un libro delle Edizioni San Paolo: «In coppia con Dio». Il sottotitolo: «Pagine bibliche da leggere in due». Nel risvolto di copertina è scritto: «Una grintosa e vivace riflessione sul rapporto di coppia e sulle dinamiche (affettive, erotiche, spirituali) dell’amore… alla luce della Parola di Dio». E’ stato edito quest’anno ed è già alla terza edizione.

Articolo di Enrico Martinet pubblicato su La Stampa

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20 commenti

steve

Ma la domanda sorge spontanea: i figli dei preti non hanno diritto a una famiglia “naturale” fondata sul matrimonio? Don Curtaz vuole rimanere prete e quindi non vuol dare una famiglia “tradizionale” a sua figlia.

E infatti il vescovo di Aosta conferma che essere padre non è in compatibile col fare il prete e che don Curtaz non è sospeso. Quindi un prete può contiunuare a farlo se lascia la sua compagna sedotta e abbandonata e sua figlia senza padre.

Ma allora perché questi preti ci fanno tante prediche sulla “salvezza” della famiglia se prima loro non si fanno una famiglia e quando mettono incinta una donna non si assumono la responsabilità di farsi una famiglia?

jsm

mi insospettisce il fatto che scriva libri……
comunque, gli auguro ogni bene!

Lady Godiva

“Don Paolo si è occupato della vita sentimentale dei nostri giorni”

Avrà intenzione di occuparsi anche di suo figlio, Don Paolo?
Tanto per saperci regolare

😉

laprimaparola

Sono vicina a don Paolo. Mi ha dato tanto, ci ha dato tanto. Questo è quello che conta. Invece di scandalizzarci per la figlia che ha concepito con una donna, ringraziamo il Signore per tutti i figli a cui ha dato vita nelo Spirito.
Grazie don Paolo. Ci hai comunicato l’amore di un Dio che non formula giudizi, ma ama tutti, partendo dai più generosi, come Pietro su cui ha fondato la sua chiesa .

clemens

Non mi scandalizzo per l’accaduto; la nascita di un bimbo è sembre la testimonianza che Dio non si è ancora stanzato dell’uomo.
Mi turba solo la tracotanza di Paolo che di fronte all’evidenza della sua creatura di tre anni è andato girando per il mondo come prete, predicando, parlando, ecc… sapendo della sua incoerenza.
Egli si era fatto sacedrote sapendo che avrebbe dovuto rinuciare “volontariamente” a u na famiglia e a dei figli.
Ora filosofare… distinguere…. imbonire….
No Paolo caro!
Solo un po’ di coerenza.
Quella che hai sempre da diversi pulpiti e…. sioti internet predicato!
Con immutata stima
Clemens

clemens

[MI scuso; testo corretto]

Non mi scandalizzo per l’accaduto; la nascita di un bimbo è sembre la testimonianza che Dio non si è ancora stancato dell’uomo.
Mi turba solo la tracotanza di Paolo che, di fronte all’evidenza della sua creatura di tre anni, è andato girando per il mondo come prete, predicando, parlando, ecc… sapendo della sua incoerenza.
Egli si era fatto sacerdote sapendo che avrebbe dovuto rinuciare “volontariamente” a una famiglia e a dei figli.
Ora filosofare… distinguere…. imbonire…non serve; il tempo è scaduto!
No. Paolo caro!
Ti chiedo solo un po’ di coerenza.
Quella che hai sempre da diversi pulpiti e…. siti internet predicato!
Con immutata stima
Clemens

delusa

ANCHE A ME COME PREDICATORE AVEVA DATO TANTO, MA CONOSCENDOLO MEGLIO MI HA DATO DEI CONSIGLI TALMENTE PAZZESCHI CHE DA 2 ANNI MI DOMANDAVO SE NON AVESSE DEI GROSSI PROBLEMI. EVIDENTEMENTE LA SUA DOPPIA VITA HA CONDIZIONATO ANCHE IL SUO MODO DI ESSERE PRETE. VIVERE NELLA MENZOGNA E’ BRUTTO PER TUTTI, PER UN PRETE DEV’ESSERE DEVASTANTE. VORREI SOLO CHE PRENDESSE COSCIENZA DI ESSERE UN DISASTRO E SMETTESSE DI PORSI COME UN MAESTRO

Laura

E’ bello vedere quante persone sono subito disposte a dare addosso a una persona solo perchè ha commesso un errore.

Qualcuno ha detto “Chi è senza peccato scagli la prima pietra…”, la cosa che traspare è che il mondo è pieno di presuntuosi ed ipocriti!

Ovviamente ogni persona che si sente in dovere di giudicare e puntare il dito verso chi ha sbagliato, ha preso piena visione della cosa, ha in mano tutti gli elementi e ha ben chiaro come questa si è comportata e quindi può in tutta coscienza esprimere un giudizio.

Ma che cristiani siete?
magari quelli che tutte le domeniche sono in prima fila in chiesa e passano il tempo a spettegolare su come è vestita quella o con chi si accompagna quell’altro… fate un pò di esame di coscienza se ancora vi ricordate cos’è forse vi aiuterà a capire che Gesù tende la mano per aiutare a rialzarti e non per darti uno schiaffo!
A schiaffeggiare siamo tutti bravi vero?

E’ sempre relativo quando si parla di coerenza… è coerente colui che accetta di sottoporsi alla gogna per far venire al mondo una creatura, è coerente colui che accetta di sottoporsi alla gogna per essere comunque fedele a se stesso

Quanti sono disposti a fare altrettanto?

Rispetto Don Paolo e gli sono vicina perchè con il suo modo di essere è vicino alle persone e non penso che tutto quanto gli è successo da tre anni a questa parte sia stata una passeggiata o una cosa presa alla leggera.

Prete sposato e felice

Non conoscevo don Paolo fino a due giorni fa quando mi sono imbattuto per caso nel suo sito. Di link in link scopro che è gia travolto dalla notizia che ha una figlia di tre anni. Sono stato un prete anch’io. Quando mi sono reso conto di essere innamorato l’ho detto al Vescovo, ho chiesto alla mia attuale moglie se voleva giocarsi la vita con me, mi sono iscritto all’università e oggi ho due bambine di cui sono innamoratissimo. Mi guadagno la vita come tutte le persone “normali”, con un lavoro “normale”. Alla chiesa ho dato fin che avevo da dare come prete, adesso dò quello che posso come laico, resto credente e appassionato di Dio. Non conosco la storia di don Paolo e non posso entrare nel merito. Qui c’è una bambina che ha bisogno di un padre e una donna che, se è stata amata sinceramente, potrebbe rimanere senza il suo amore. Questa è una seconda vocazione alla quale non si può non rispondere senza costruire una vita mutilata e insensata. Non aver paura, don Paolo, non restare con i piedi in cento staffe, ti distruggerà. Con affetto fraterno.

Cristiana

…dPaolo…
Carissimo, ti giunga un abbraccio, sarai sulla graticola…
Ma il bene che ci hai fatto non è travolto.
La dedizione alla Parola, non è dimenticata…
Si vedeva la tua difficoltà.
Non la si poteva decifrare, ma la si vedeva.
Rimaneva sospesa nella percezione che rispettava i ruoli, non potendo chiedere spiegazioni.
Eppure non ci hai lasciati soli.
Ti sei comunque preso cura di noi.
Non hai mollato un secondo.
Grazie.
Quando tornerai ci troverai ancora in tanti.
Ogni bene a te e ai tuoi cari.

lino

splendida la tua riflessione di “prete sposato e felice”.
te ne sono grato; spero che don paolo ti legga.
ciao
don lino

Carla

Spero che don Paolo legga anche che i suoi moltissimi figli spirituali lo ringraziano e lo aspettano.
Se ha dei casini a livello personale è fondamentale che li metta a posto. Certo che tutto questo baccano non lo aiuta a farlo.
Ma non si può dimenticare che chi ha doni speciali deve usarli, se no anche in questo caso rischia “una vita mutilata e insensata”.
Non sta a noi decidere al suo posto.
Personalmente spero che ritorni al più presto in pista, perchè il modo con cui parla di Dio è unico, fedele alla Parola, vivo e saporito. E per quanto ne so non solo non c’è un suo clone sulla piazza, ma neppure una fotocopia sbiadita.

Angela Russo di Genova

caro don Paolo, ringrazio Dio perchè mi ha dato la possibilità di conoscerla; tranne radio O…,conferenze, esercizii sperituali, i suoi libri, come tutte le mamme ROSE che lei conosce bene, preghiamo affinchè lo Spirito Santo, illumini questa situazione,e trovi uno sbocco…Con stima e tanto tanto affetto, le auguro tutto il bene del mondo…Angela

Angela Russo di Genova

Noi l’aspettiamo ancora a Genova…Sarà sempre il benvenuto..Angela e le mamme ROSE

lino

cara carla,
non sta mai a noi giudicare, certamente.
non so se don paolo abbia una figlia.
se fosse vero, non sono “casini a livello personale”…trattasi di una bambina!!!
fa molta differenza, ma molta!

Steve

Ma basta con sti preti ipocriti! Pronti sempre a dire agli altri cosa fare mentre vivono nell’ipocrisia e nella menzogna.

Questa bimba ha bisogno di un padre per quanto possa essere uno snaturato questo don Curtaz che non ha il coraggio di assumersi le responsabilità di padre.

Che squalliidi questi preti vigliacchi senza spina dorsale.

E una riflessione sull’assurdità della repressione affettiva e sessuale nel clero cattolico, che se in questo caso ha portato slo alla nascita di una figlia indesiderata e sfortunta, ma in altri casi provoca malattie mentali come la pedofilia, che fa ogni anno decine di migliaia di vittime tra le vittime dei preti pedofili.

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