La classifica dei campioni dell’omofobia

Sono Papa Benedetto XVI, il presidente degli Stati Uniti George W.Bush e quello iraniano Mahmoud Ahmadinejad le tre personalità che nel 2006 hanno più contribuito a minare il rispetto dei diritti umani, promuovendo attivamente il pregiudizio contro le persone omosessuali, bisessuali e transgender. È il risultato del nuovo rapporto annuale che l’organizzazione americana per i diritti civili Human Rights Watch (HRW) ha diffuso in occasione della Giornata contro l’Omofobia del 17 maggio, la data nella quale nel 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definitivamente depennato l’omosessualità dall’elenco delle malattie e dei disturbi mentali.Nel presentare la Hall of Shame (galleria della vergogna) di quest’anno Scott Long, direttore del programma per i diritti della comunità GLBT di HRW, ha spiegato che questa lista di nomi «non mira a elencare coloro che hanno perpetrato le peggiori offese, ma mette in luce quei leader che hanno usato la loro autorità per negare basilari diritti umani. Bush e il Papa parlano entrambi di dignità umana ma le loro parole e azioni omofobiche danneggiano famiglie e ne compromettono il benessere». «L’omofobia mette a rischio fondamentali diritti umani – ha aggiunto Long – e questo dovrebbe essere preoccupante per tutti. I governi sminuiscono le famiglie quando negano il riconoscimento a tutte le famiglie. Mettono in pericolo i bambini quando riducono al silenzio alcuni bambini». Sono parole dette da una persona che vive oltreoceano ma per che a noi, che viviamo in Italia, fanno immediatamente pensare all’esclusione, veramente ingiustificabile, dell’associazione Famiglie Arcobaleno dal recente Congresso sulla famiglia tenutosi a Firenze. [segue classifica...]

Fonte: Tamles

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27 commenti

Kaworu

ci avrei messo tutte e due le mani sul fuoco.

tanto in italia non si farà niente, anzi…

Flavio

Vorrei ben dire! Chissà se ora esce un articolo di Introvigne e/o Socci che teorizza la guerra ateo-omo-bolscevica contro la chiesa…

Nikky

Speravo che la situazione italiana cambiasse sotto l’influenza delle altre nazioni europee, ma da quando hanno fatto entrare la polonia nell’ UE non ho più molte speranze..

knulp

Queste classifiche lasciano il tempo che trovano. E’ una mania tutta americana quella di fare le hit parade. Che il papa, le gerarchie ecclesiastiche, i nuovi teo-con, etc siano omofobici non lo scopriamo oggi, e non c’è bisogno che ce lo dica Human Rights Watch.

Però ogni tanto ricordarlo fa bene. Quindi, che HRW usi questo “trucco mediatico” delle classifiche per far notare la cosa, va più che bene, basta sapere che è un trucchetto.

E poi ragazzi, se veramente vogliamo fare qualcosa per migliorare la situazione, cominciamo a seminare zizzania *fra* cattolici. Che comincino a dividersi fra loro. E’ l’unica strada, credetemi (altro che aspettare che l’Europa ci venga a salvare… aspetta e spera!).

Daniela

la situazione dovrà cambiare, già il fatto che adesso la discussone è aperta sul riconoscimento dei diritti, sul fatto che ci sono diversi tipi di famiglia mentre prima non se ne parlava, è vero le resistenze qui in italia sono parecchie, ma sono sicura che le cose cambieranno. Devono cambiare. La chiesa ha reagito veementemente alla secolarizzazione, ma sa benissimo che non può fermarla, perciò basta armarsi di pazienza e controbattere parola per parola. Le cose cambieranno per tutti coloro che hanno a cuore la laicità dello stato e la libertà delle persone.

Michael Moore

Fintantoché la chiesa cattolica avrà potere sui mezzi d’informazione in Italia, sarà dura. Lo si è visto con Santoro, il quale è stato di una correttezza incredibile nell’esporre i fatti con un contraddittorio. Ne è seguito un linciaggio. Ciononostante resterò minoranza e mi batterò.

lik

@ Nikky

Anche la Lettonia che ha votato un emendamento alla Costituzione per impedire il matrimonio gay e dove recentemente estrema destra, estrema sinistra ed ultracattolici sono scesi tutti assieme in piazza per evitare il Gay Pride di Riga.
http://www.gaynews.it/view.php?ID=74092

Comunque il manifesto è veramente inquietante, lo stesso giorno è riuscito a pubblicare un’intervista dove si spiega che

“Il problema non è la «religione» in quanto tale, ma il cristianesimo (che si è sempre considerato l’unica «vera» fede) e la sua eredità, di cui il capitalismo fa naturalmente parte”

Dunque in Iran o in Arabia Saudita non è evidentemente un problema per il manifesto se i gay vengono impiccati in nome di una religione.
E poi ancora:

“Sulla base della distinzione fra religione e politica, prolungata in quella tra ebrei e arabi, l’Occidente ha portato caos e distruzione sull’intera faccia della terra. Diffondendo i propri sistemi legali ed economici e applicando i canoni della propria razionalità conoscitiva, ha scavato fossati e tracciato confini che costituiscono l’eredità del cristianesimo e della sua missione civilizzatrice. Ebrei e arabi sono soltanto due delle molte figure di questa separazione. ”
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/01-Giugno-2007/art58.html

Questa è fantastica innazitutto la distinzione tra religione e politica sarebbe un concetto occidentale pericoloso e imperialista, inoltre nessun accenno allo statuto di infeiorità dei dhimmi previsto dalla sharia e non dal malefico e perverso occidente che separa politica e religioni a cui erano e sono sottoposti gli ebrei e i cristiani nel mondo islamico.
Ma ci rendiamo conto di come siamo ridotti in Italia? Se un giornale che pretende difendere la laicità e che lancia volantini contro il papa propone le stesse e identiche teorie essenzialiste sul cristianesimo in modo acritico che la stampa berlusconiana propone sull’islam dove andiamo a finire? Tra l’altro non una parola su Renzo Guolo portato in tribunale da Adel Smith figuriamoci, in pratica la sinistra radicale è anticlericale perché antioccidentale, poi come si fa a mettere sullo stesso piano ebraismo e islam? L’ebraismo non è una religione proselita che ha come obiettivo la dominazione del mondo come l’islam e il cristianesimo. Mamma mia come siamo disperati, in Italia Zapatero ce lo scordiamo.

Ren

Si, concordo con tutti voi, e direi che Daniela ci ricorda lucidamente quale sia la strada giusta. Bisogna controbattere e vigilare con la stessa determinazione che hanno i campioni dell’antidemocrazia nel soffocare i diritti altrui.

Daniela

per lik, il manifesto ha pubblicato l’intervista a Gil Andijar, ma non credo affatto che appoggi le tesi proposte da questo signore, già quando dice che la secolarizzazione è un’invezione del cristianesimo, si può capire che nessuno potrebbe mai appoggiare un ‘affermazione del genere, come tutta la sua intervista. Anche la repubblica ha pubblicato interviste con la binetti etc. ma non appoggia minimamente la sua linea. Per quando riguarda zapatero, credo che ci vorranno per lo meno vent’anni o forse di più, prima di avere una figura del genere alla guida dell’italia.

lik

@ Daniela

Il problema è politico, in parlamento non c’è una maggioranza per votare il riconoscimento delle coppie gay e delle coppie di fatto. Inoltre siamo molto indietro anche su altre cose come l’adozione per i single. In Spagna esisteva già alla fine degli anni ’80. E poi come vedi la secolarizzazione non è vista in maniera negativa solo dalla Chiesa cattolica ma anche da giornali di estrema sinistra quando si tratta delle religioni non cristiane, percepita come una forma di imperialismo. In realtà sarebbe negativa solo per quanto riguarda l’islam perché sull’ebraismo il manifesto ha già pubblicato articoli che lo rendono responsabile del conflitto israeliano-palestinese. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Odifreddi. Purtroppo in Italia non abbiamo né Zapatero né Onfray.

Daniela

per lik, che il problema sia politico è ovvio ma che il manifesto veda la secolarizzazione in modo negativo, non credo propiro. Per quando rigurda odifreddi, lui non è mai stato tenero con nessun tipo di religione, anzi ha sempre criticato con forza i tre grandi monoteismi e le altre religioni. Comunque se vuoi sapere come la pensa su alcune questioni, basta scrivergli, a me ha sempre risposto, lui insegna all’università di torino e il suo indirizzo internet è stato pubblicato anche sull’ateo di qualche numero fa.

lik

@ Daniela

A me invece sembra chiaramente che gli autori nell’introduzione dell’intervista appoggino la tesi. Inoltre si possono fare delle domande un po’ più incisive quando non si è d’accordo, si tratta di argomenti molto delicati è chiaro che i colpevoli della shoah è avvenuta nell’Europa cristiane e non nel mondo islamico, ma da qui a spiegare che le divisioni tra ebrei e arabi non esistessero prima dell’arrivo dei colonizzatori è assurdo. Quando i colonizzatori europei sono arrivati nel maghreb (precendetemente colonizzato dagli arabi esistevano già all’epoca berbera comunità ebraiche) le divisioni esistevano già, gli Ebrei erano dhimmi ed è per questo che hanno adottato la cultura e la lingua del colonizzatore immediatamente senza partecipare ai movimenti di resistenza. Inoltre Crémieux era ebreo e non era un ebreo copertura per dividere arabi ed ebrei concedendo la cittadinanza francese solo a quest’ultimi che ne avevano adottato la cultura. E lo schiavismo anche quello è stato praticato dai musulmani nei confronti dei cristiani europei e dei neri cristiani o animisti precedentemente a quello europeo, quindi le divisioni non sono inventate dall’occidente. Comunque ritorandno alla laicità queste ideologie sono molto pericolose e si stanno diffondendo parecchio nella sinistra radicale, essenzializzano il cristianesimo (a volte sia il cristianesimo e l’ebraismo) ma considerano l’islam invece una religione che non ha bisogno di secolarizzazione. Poi è chiaro dobbiamo tenere conto che Gil Andijar e Judith Butler vivono negli USA (paese che limita l’immigrazione islamica), lontano dai problemi a cui è confrontata l’Europa. Ed è vero che certi concetti in USA (ma non mi risulta quello della secolarizzazione) sono utilizzati per giustificare guerre imperialiste, ma appunto è dovere del giornalista di un giornale che pretende difendere la laicità dello stato porre le domande giuste.

Daniela

ciò che posso dirti, è che per lo meno in italia non mi sembra che si affacci l’ipotesi che l’islam non ha bisogno di secolarizzazione, anzi. Almeno questa è la mia impressione. Poi è ovvio che ci sono alcune persone che la pensano in modo diverso.

Daniela

con questa frase “che l’islam non ha bisogno di secolarizzazione”, l’islam inteso come società dove è prevalente la religione islamica, purtroppo nessuna religioine si può secolarizzare, tutte le religioni sono pericolose, tiranne e portatrici di menzogne. La secolarizzazione ha fatto in modo che le leggi di uno stato non vengano influenzate da alcuna confessioni religiose, questo si deve ottenere in italia come in tutti gli altri paesi del mondo, compresi quelli di religioe islamica.

lik

@ Daniela

Il problema è metterci d’accordo se la secolarizzazione e la separazione della religione della politica siano preferibili o meno ad una religiosità esacerbata o alla religiosità tout court. Ora vedi, è vero che gli Ebrei sefarditi (uso questo termine anche se è per certi versi improprio) che sono vissuti sotto l’islam sono molto più religiosi, è vero per in Israele, è vero nelle comunità ebraiche, mentre gli askenaziti sono all’avanguardia della secolarizzazione e anche diciamolo dell’assimilazione, ma a parte il fatto che il comunismo è stata un macchina ancora più secolarizzante per gli Ebrei (altro che il capitalismo), in Russia la circoncisione era vietata (non in Georgia e nelle repubbliche sovietiche a maggioranza musulmana), tanto è vero che la maggior parte degli Ebrei russi non sono circoncisi, ma poi qual’è l’obiettivo, difendere le religioni non crisitiane e vietare il cristianesimo? Allora a questo punto gli ebrei ultraortodossi antisionisti, i Neturei Karta che hanno partecipato alla conferenza del presidente iraniano sostengono pure loro che l’islam protegge dal matrimonio gay e dall’emancipazione femminile troppo avanzata per i loro gusti in Israele. Che un allievo di Judith Butler arrivi a scrivere simili castonerie la dice lunga su quanto sia facile vivere al calduccio negli USA e sostenere la sharia nel mondo islamico e in europa. Tra l’altro Judith Butler aveva denunciato la violenza della norma identitaria sulle minoranze sessuali. Vale anche per l’islam la cosa?

Ernesto

Il trattamento riservato agli omosessuali è l’indicatore più chiaro della considerazione che il potere (sia esso rappresentato da Bush, Ahmadinejad, Ratzinger) ha per la libertà degli individui.
Non la “Libertà”-da-trattato, o da spot berlusconiani, l’ideale astratto che nelle mani della destra diventa un feticcio senza senzo, ma la vera libertà concreta, dei singoli individui di vivere come vogliono senza violenze e imposizioni da parte dell’autorità.

L’omosessualità è considerata, magari inconsciamente, rivoluzionaria da ogni potere che non rispetta gli individui in quanto tali, ma solo per i servizi che quei sudditi possono/devono rendere allo Stato, a Dio, al capo.
I gay non fanno figli, e quindi sono odiati dai nazionalisti (fascisti, nazisti) perché non producono futuri soldati per la grandezza della Patria(=per il capo che la comanda); dai comunisti, perché non daranno nuove braccia da esser impiegate per il bene superiore dello Stato(=dei funzionari che lo governano); dai sacerdoti di ogni religione, perché non aumenteranno il numero dei fedeli disposti a combattere per il successo di quella religione(=per il potere del clero).
I gay inoltre non si comportano come la maggioranza del popolo, e quindi sono odiati da chi vuole il conformismo di massa, sempre per mantenere facilmente il proprio potere.(e questo cercano di farlo tutti: nazisti, fascisti, comunisti, clericali).

I gay non possono essere sfruttati in alcun modo per servire un Ideale Superiore. Il loro valore dipende unicamente dalla loro esistenza come individui.
Per questo il modo in cui la società li tratta è il metodo più facile e lampante per capire quanto quella società sia progredita nei campi della libertà e della democrazia vere, le parole con il loro autentico significato, al di là della retorica del potere.

Daniela

è logico che è preferibile la secolarizzazione o laicità ad ogni altro tipo di connivenza con qualsiasi tipo di religione, ma a me questo sembra chiaro, lo stato deve essere laico e fare leggi che tutelino tutti i cittadini, leggi che ovviamente non debbino seguire nessuan morale religiosa o precetto religioso. Per quanto riguarda la storia delle religioni che si alleano tra di loro, bè, non è la prima volta, anche il papa cerca di allearsi con l’islam, si fa di tutto per evitare la secolarizzazione.

Daniela

e tanto per essere chiari, io trovo oppressive tutte le religioni, per me sono come filo spinato che ferisce e dilania il corpo e la coscienza. TUTTE.

lik

Daniela non devi dirle a me queste cose, devi spiegarle al manifesto che evidentemente dimostra di non considerarle importanti pubblicando queste interviste acritiche :-). Tra l’altro mi domando, pubblicherebbe mai un intervista di Calderoli dicendo che

“Il problema non è la «religione» in quanto tale, ma l’islam”
?

Daniela

mah, forse si, devo anche dire che io non leggo il manifesto molto spesso perciò non so dirti la loro linea editoriale.

Magar

@lik
Sì, spero che in quel caso i giornalisti del Manifesto pubblicherebbero in forma integrale l’intervista a Calderoli, che si assumesse lui la piena responsabilità di quello che dice! È assurdo responsabilizzare l’intervistatore per le opinioni espresse dall’intervistato. Esistono interviste di vario tipo, da quelle in cui il giornalista incalza l’intervistato, a quelle in cui invece gli lascia spazio per esporre liberamente le proprie idee: si può preferire il primo tipo al secondo, ma non è affatto detto che in questo ultimo caso il giornalista la pensi come il proprio interlocutore. E inoltre l’introduzione è solo un’esposizione preliminare delle tesi del libro, non il commento degli intervistatori.
Insomma, a me pare una sorta di “auto-recensione” del libro da parte di Anidjar. Non ho la più pallida idea se i signori Smith e Del Lucchese siano d’accordo con lui. Spero vivamente di no: se tra le perfidie dell’Occidente annoveriamo anche l’aver applicato “la propria razionalità conoscitiva”, siamo ancora in alto mare…

lik

“È assurdo responsabilizzare l’intervistatore per le opinioni espresse dall’intervistato.”

Scusa perché sarebbe assurdo? Il giornalista ha la responsabilità della gente che sceglie di intervistare, soprattutto in questo caso dove è andato a cercarlo con il lanternino per esporre queste teorie allucinanti.

“E inoltre l’introduzione è solo un’esposizione preliminare delle tesi del libro, non il commento degli intervistatori.”

Nell’introduzione spesso chi intervista esprime il proptio disaccordo. Non capisco perché ti ostini a difenderli. A me sembra estremamente grave che un giornale si comporti in questo modo. Basta che un qualsiasi personaggio dica qualcosa di alternativo (tipo antisionismo=anisemitismo) per corrergli dietro come cagnolini? A me non ha scioccato tanto quell’equazione (dal manifesto me lo aspetto) ma proprio quello che hai sottolineato tu e cioé chetra le perfidie dell’Occidente annoveriamo anche l’aver applicato “la propria razionalità conoscitiva”. Se applichiamo il relativismo culturale anche a queste cose allora veramente possiamo chiudere bottega direttamente.

lik

Comunque Magar, è ovvio che oggi in Italia ci sono certo dei problemi più gravi rispetto a questo e se ne parliamo è perché non esiste una forza moderata laica socialdemocratica come negli altri paesi europei. Secondo me non misuriamo abbastanza i danni di questa alleanza tra centro cattolico e sinistra (tutta la sinistra), è per me all’origine di tutti i problemi che stiamo affrontando.

Giol

Ratzinger, Bush e Ahmadinejad hanno in comune l’integrlismo religioso e/o l’ottusità mentale.
E’ questo che li rende i personaggi più pericolosi del Mondo, oltre che in assoluto i più omofobi.

andreacn

bella la Polonia…
Dal comunismo al conservatorismo ultracattolico, governato da una coppia di gemelli che hanno la faccia di due beoti, che minacciano di censurare la parola “omosessualità” dalla scuola e dall’insegnamento! bella fine che ha fatto la Polonia…
Ringraziamo il santo subito giovanni paolo secondo…
grazie mille

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