Non si tratta di casi limite ed isolati

Gent.mo Santoro,
complimenti per il coraggio di mettere a confronto le vittime con coloro che, in qualche misura, o con il silenzio, o con l’omertà, o con la collaborazione attiva o passiva, hanno fatto sì che fossero “prodotte”.
Alcune osservazioni:
1- i casi evidenziati dalla BBC e dalle vittime in sala, rischiano di avallare la tesi, che si tratta di “alcuni” preti maniaci sessuali e potrebbe far pensare: “Bè, in fondo sono eccezioni, casi limite, le mele marce ci sono dappertutto, ecc.”. E’ questo che non si può tollerare, perché sulle idee si può discutere, sui numeri no: solo negli USA più di 5.000 preti pedofili con 11.000 vittime (sarebbe stato efficace un pannello con le cifre a livello mondiale). Questo è solo ciò che è venuto alla luce nei tribunali, ma quello che è rimasto nascosto nelle sacrestie e negli archivi segreti delle curie sarebbe, a detta degli esperti, dieci volte tanto.
2- La gravità dei documenti ufficiali (Crimen sollicitationis (1962), Codice di diritto canonico (1983), De delictis gravioribus (2001),) consiste nell’attribuirsi la “competenza” di giudicare crimini da codice penale, come se si trattasse di “peccatucci” dei quali basta pentirsi, qualche preghiera o una “pena canonica” (trasferimento, sospensione dal ministero, riduzione allo stato laicale, scomunica). Il delitto va trattato da delitto (l’unica competente è la società civile), non da peccato (riguarda la coscienza personale). Per giustizia il male fatto va riparato, risarcito. E perché ci si crede autorizzati a giudicare in foro interno un delitto pubblico? Perché la chiesa si ritiene “società perfetta, autonoma, indipendente” dallo Stato. I suoi funzionari non sono cittadini come gli altri, ma “persone sacre”, sul piedestallo di Dio, tanto da “agire in persona Christi” (al posto di Cristo), perché si fa credere al prete di essere “ontologicamente configurato a Cristo” (=Cristo stesso).
3- Fisichella ha un bel dire che tutto è in ordine, che la Chiesa difende i bambini. Negli USA le cose sono venute alla luce non per merito della gerarchia, ma dei LAICI, che sono usciti dalla condizione di eterni minorenni e si sono riappropriati della loro dignità umano-cristiana, che consiste nella corresponsabilità, condivisione, compartecipazione di tutto ciò che riguarda “il popolo di Dio”. E queste organizzazioni (SNAP, Voice of the faithfull, Call to action, Noi siamo Chiesa, ecc.) vengono ancora ostacolate, quando non perseguite e condannate.
4- Peccato non si sia accennato al reclutamento dei minorenni, già messo fuori legge dalla Carta dell’ONU (1989). Nei paesi impoveriti le vocazioni (“bocazioni”) dei minori sovrabbondano perché in seminario si mangia, ma viene impartita una diseducazione, perché l’ambiente di soli maschi è contro natura; perché l’assenza della donna (l’altra metà dell’uomo) produce persone immature, frustrate, incompiute. Non solo, ma viene inculcata la salvezza dell’anima a scapito del corpo, che la donna è il diavolo, l’Eva tentatrice, da cui rifuggire. L’unica donna ammessa è “la Vergine Maria”, che induce il ragazzo alla visione della donna-angelo, smaterializzata, ridotta ad un fantasma, ragion per cui non riuscirà più a relazionarsi normalmente con la donna reale. Un trauma che lo segna per sempre. Non ha senso giustificare tutto, lavandosene le mani: “quei preti delinquenti non avrebbero dovuto essere preti”, perché si continua a impartire un’educazione” che giunge a menomare e deformare la persona umana. E’ tutto per caso o c’è qualcosa a monte che non va? Non per nulla i preti sposati nel mondo sono 100-150.000, uno su cinque. In Italia sono 10.000 e le suore il triplo. E chi ha quantificato preti e vescovi alcolizzati, con l’amante, con il compagno, in cura psichiatrica, con figli non riconosciuti? E’ la paura della verità, che fa occultare le cifre? (Secondo la ricerca statistica di Rodríguez Pepe, il 95% dei preti si masturba, 60% ha relazioni sessuali, 20% è omosessuale, 7% abusa di minorenni. Da un campione si ricava che: il 53% ha relazioni sessuali con adulte, 21% con adulti, 14% con minori maschi e il 12% con minori femmine ( La vida sexual del clero, Barcelona, 1995).
5- Bisogna mettere a nudo le radici del male: la visione pagana della sessualità (ereditata dagli gnostici, manichei, ecc.); ossessione del “de sesto”, patriarcalismo, misoginia, dispotismo, oscurantismo, angelismo. Come se Dio dovesse vergognarsi di averci fatto di anima e corpo, maschi e femmine. Non ha detto all’inizio, che era “tutto molto buono”, compresa la donna e il piacere sessuale?
6- Non si può tralasciare, che i vescovi, i quali hanno coperto i loro preti (uno di loro dice: “Come faccio a denunciare un figlio?”), li hanno trasferiti da una parrocchia all’altra, nascosto o fatto emigrare all’estero, sono ancora sul trono del loro insindacabile potere. Come quello di Agrigento, di Firenze, ecc. Oppure godono della extra-territorialità, cittadini del Vaticano, come il card. Bernard Law. E così che la Chiesa difende i “piccoli”?
Cordialmente,

Fausto Marinetti
Lettera pubblicata su il Dialogo

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5 commenti

jsm

“Bisogna mettere a nudo le radici del male: la visione pagana della sessualità”

eeehhhhh?????!!!! cosa???!!!!

Il Conte di Saint Germain

In realtà i pagani si divertivano molto di più di questi frustrati misogini, forse è una svista…

Lorenzo

pagana nel senso di dualismo anima-corpo, bene-male, che per noi “cattolici” (culturali), tramite il Medioevo, è diventato l’essenza del cristianesimo.
In realtà, originariamente, il male nel cristianesimo è visto come non-bene. Il diavolo cornuto e caudato è venuto dopo, come dimostrano i vari studi scientifici degli ultimi anni (se non sbaglio, uno molto importante è stato scritto da Praz).

jsm

possiamo dare tutti i significati che vogliamo alle parole ma io credo sempre che significhino esattamente quello che dicono

pagano = contadino, rurale, popolare…

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