Pedofilia e pretofilia

Caro direttore,
quietati i clamori preventivi e consuntivi sulla puntata Annozero del 31 maggio, le chiedo di poter dire un’ultima parola su una trasmissione alla quale ho avuto l’onore di partecipare come ospite laico.

Scorrendo i giornali del 2 giugno, noto infatti da un lato commenti quali «Fisichella, il volto della Chiesa che scalda il cuore dei laici» (Lucia Annunziata su La Stampa) o «Elogio di Fisichella Monsignor Coraggio» (Aldo Grasso sul Corriere della Sera), e dall’altro lato titoli quali «Che fatica capire nel salotto di Annozero» o «Quante gaffe in quel documentario» (Andrea Galli su L’Avvenire), che mi sembrano lasciar trasparire un giudizio eccessivamente ottimistico sulla veridicità dell’autodifesa della Chiesa in relazione ai fatti in questione.

I quali, come si ricorderà, erano le accuse di pedofilia ecclesiastica da un lato, e di copertura gerarchica dall’altro, mosse dal documentario Sex Crimes and Vatican («Crimini sessuali e Vaticano»), andato in onda il primo ottobre 2006 sulla Bbc e ritrasmesso da Michele Santoro, dopo feroci polemiche e maldestri tentativi di impedirne la messa in onda sui canali pubblici italiani.

Monsignor Fisichella ha preteso in trasmissione di ridurre il fenomeno alle perversioni dei «quattro delinquenti» di cui il filmato narrava i crimini, e ha sistematicamente negato la segretezza della famigerata disposizione Crimen sollicitationis del 1962, l’intento omertoso delle sue norme avocatorie per sottrarre i preti colpevoli di crimini sessuali alla giustizia civile, e la permanenza in vigore di queste norme almeno fino al 2001.

Benché lo stesso Santoro abbia diplomaticamente aperto la trasmissione reiterando per tre volte la dichiarazione che «si sta parlando di casi singoli», i fatti giudiziari finora affiorati lasciano invece presupporre un iceberg di molestie e violenze sessuali perpetrate da preti, suore e laici cattolici su scolari e studenti, minori e non, di orfanotrofi, scuole e seminari da loro gestiti. Per ora, i casi più noti venuti a galla sono quelli del padre messicano Marcial Maciel, fondatore della Legione di Cristo tanto amata da Giovanni Paolo II, e del frate irlandese Brendan Smyth, che detiene un record di 45 anni (1945-1990) di abusi sistematici. Il caso più blasfemo è invece quello, citato nel Rapporto Governativo Irlandese del 22 ottobre 2005, di un prete della diocesi di Ferns che ha violentato una ragazza sull’altare della parrocchia. Il caso più tragico, infine, è il suicidio del frate irlandese Sean Fortune nel 1999, per evitare un processo per lo stupro di 29 bambini.

Lo scandalo ha raggiunto anche i massimi livelli ecclesiastici, fino al cardinale Hans Hermann Groër di Vienna e una ventina di vescovi del mondo intero, tutti costretti a dimettersi (il primo già nel 1995). Un’idea dell’ordine di grandezza del fenomeno si può dedurre dal fatto che, secondo il rapporto, la natura e l’estensione del problema dell’abuso sessuale di minori da parte di preti e diaconi cattolici degli Stati Uniti del 27 febbraio 2004, stilato per la Commissione Episcopale Statunitense dal Dipartimento di Giustizia Criminale John Jay della City University di New York, nei soli Stati Uniti sono state presentate fino al 2003 circa 11.000 denunce contro più di quattromila preti, pari al quattro per cento (4.392 su 109.684) del clero cattolico locale.

Monsignor Fisichella, che in trasmissione mi ha chiesto malignamente se conosco anche il latino, o solo la matematica, avrebbe forse dovuto preoccuparsi delle sue conoscenze in quest’ultima materia, visto che sembra non aver saputo (o voluto) afferrare la differenza tra «quattro», «quattromila» e «quattro per cento»… Ma anche un esperto di sole lingue morte avrebbe comunque dovuto apprezzare almeno la differenza tra epidemico ed endemico fatta dal giudice Anne Burke della Commissione d’Indagine Nazionale sugli scandali sessuali istituita dalla Chiesa Cattolica Statunitense (!), che nel filmato ha dichiarato: «Abbiamo scoperto che non si è trattato di un fatto epidemico, con più casi in una diocesi che in altre, ma di un fatto endemico, con le stesse percentuali di molestie sessuali sui minori in ogni diocesi».

Ora, i motivi dei tentativi di piccola censura del video da parte dei partiti politici clericali, e di grande copertura degli scandali da parte delle gerarchie ecclesiastiche, stanno tutti qui: nella paura, cioè, che questi dati possano lasciar inferire un comportamento sistematico da parte del clero, anche sulla base del fatto ben noto che le denunce di violenze sessuali in generale, e sui minori in particolare, riguardano solo una minima parte dei crimini che vengono invece commessi. Stando ai fatti appurati, comunque, le sole diocesi statunitensi hanno dovuto finora pagare risarcimenti alle vittime pari a un miliardo di euro: una cifra che è ironicamente dello stesso ordine di grandezza del finanziamento che la Chiesa riceve annualmente dai contribuenti italiani tramite l’esborso dell’otto per mille, ma anche una cifra che ha già tragicamente portato alla letterale bancarotta cinque di quelle diocesi (Tucson in Arizona, Portland in Oregon, Spokane in Washington, Davenport in Iowa e San Diego in California).

È singolare che, di fronte a un fenomeno di proporzioni appunto fenomenali, monsignor Fisichella e il Vaticano abbiano preferito chiudersi in una difesa cavillosa, invece di aprirsi a un mea culpa evangelico: soprattutto per quanto riguarda la sistematica connivenza coi colpevoli, in molti casi semplicemente trasferiti ad altre istituzioni (cioè, in pratica, a nuovi vivai per le loro malversazioni). Anche qui, i fatti sono testimoniati dalle dimissioni dei responsabili delle coperture: ad esempio, nel 2002, quelle del cardinale Bernard Law di Boston negli Stati Uniti («punito» con la nomina ad arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore a Roma) e del vescovo Brendan Comiskey di Ferns in Irlanda.

E qui arriviamo alla pietra dello scandalo del video trasmesso da Annozero, che più che il delitto di lesa infanzia da parte del clero è stata l’accusa di lesa maestà addirittura a Benedetto XVI da parte del filmato. In trasmissione monsignor Fisichella ha bollato il coinvolgimento del Papa come «gratuito», e il giorno dopo il portavoce vaticano padre Federico Lombardi l’ha descritto come «gravemente ingiusto», ma entrambi hanno dimenticato (o finto di dimenticare) che l’accusa non era affatto giornalistica, bensí giudiziale!

L’allora cardinal Ratzinger era stato infatti incriminato agli inizi del 2005 in Texas per aver ostacolato la giustizia e aver cospirato con l’arcidiocesi di Houston nella copertura degli abusi sessuali del clero locale, in una causa civile intentata nella Contea di Harris da tre vittime contro un molestatore appartenente al seminario locale. Il 26 maggio 2005 gli avvocati pontifici hanno comunicato alla Corte Distrettuale del Texas Meridionale di Houston che il 20 maggio l’ambasciata della Santa Sede a Washington aveva inviato al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti una richiesta di immunità diplomatica per Ratzinger, nella sua intervenuta qualità di Capo di Stato. Il 22 dicembre 2005 l’accoglimento della richiesta ha cosi posto fine in modo «gratuito», questo sì, alla vicenda giudiziaria del Papa. Ma non, ovviamente, alle discussioni sulla sua effettiva colpevolezza, basata sull’ammissione del 18 maggio 2001, nella lettera ai vescovi De delictis gravioribus («Circa i delitti più gravi»), che la disposizione del Santo Uffizio Crimen sollicitationis del 1962 era hucusque vigens («finora in vigore»): cosa che in trasmissione ho chiesto più volte a monsignor Fisichella di confermare, ricevendone solo risposte elusive, nonostante egli tenesse in grembo la versione ufficiale a stampa di quella lettera, con il passaggio cruciale sottolineato a mano!

Alla domanda se la Crimen sollicitationis fosse poi una disposizione segreta, la sua risposta è stata invece netta, per non dire sprezzante: «Ma per carità, che cosa sta dicendo? Non raccontiamo barzellette!». Peccato che la barzelletta fosse scritta, nel latino che tanto piace al monsignore e in maiuscolo, nelle prime due righe del testo stesso: «Da conservare con cura negli archivi segreti della Curia come strettamente confidenziale. Da non pubblicare, né da integrare con alcun commento».

Per definizione, se una disposizione richiede di essere mantenuta segreta è, ovviamente, perché ha qualcosa da nascondere: che cosa, dovrebbe essere chiaro dai fatti enumerati in precedenza a proposito delle coperture dei vertici ai crimini della base (ma non solo). Non dimentichiamolo, quando elogiamo il mastino di Ratzinger per la sua indubbia efficacia mediatica nel difendere la Chiesa, perché rischiamo di confondere l’apparenza dialettica delle opinioni con la verità storica dei fatti.

L’articolo di Piergiorgio Odifreddi è stato pubblicato sul sito della Stampa

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24 commenti

Matt

Grande Piergiorgio Odifreddi.
Peccato non abbia avuto la possibilità di dirlo in trasmissione, tutto ciò….

FaberIptius

Sono senza parole per la luce che in ogni modo quest’uomo emana.
Mi spiace solo che egli abbia dovuto scrivere una lettera ad un giornale (per altro on-line) per ribadire qualcosa che sarebbe dovuto venir fuori in trasmissione, come già affermato più volte dai visitatori di questo sito.

Antonio

Vabbè, che la trasmissione andasse come è andata lo si sapeva. Certo si poteva sperare in meglio, ma credo che Santoro e gli stessi ospiti hanno avuto imposti determinati “paletti” oltre i quali non andare, una sorta di compromesso per non far degenerare la trasmissione. Non c’è dimostrazione di ciò, se non la consapevolezza che a trasmetterlo è stata la RAI. Guarda con quale “caso” infatti il giorno dopo Vespa ha mandato una puntatona su Fatima praticamente senza contraddittorio. Come direbbero a striscia…. “e che caso!”

Stefano Chiaudano

@FaberIptius

no no, è stata pubblicata anche sul giornale cartaceo con un richiamo di quasi una colonna intera in prima pagina!

FaberIptius

@ Stefano Chiaudano

Grazie per la correzione (mi ha molto sollevato :-)). Chiedo scusa per l’errore.

FaberIptius

@ Antonio

Correzioni per correzioni… CREDO che la puntata di Vespa sia andata in onda la stessa sera.

luxio

Io adoro odifreddi… ma se gli chiediamo di fondare una religione, accetterà?
la religione del logos.
primo e unico comandamento: fatti! non pugnette!

Ernesto

Ma c’è già la religione del Logos: si chiama scienza ed è l’unica che fa miracoli…

Franco Siccardi

Il fatto che La Stampa lo abbia pubblicato in prima pagina e’ molto positivo.

Leggo questo giornale da oltre 50 anni, e vi posso assicurare che e’ di una abilita’ incredibile nel sondare le opinioni dei cittadini, e nel pubblicare le notizie e gli articoli che con queste si confanno

(in parole povere, come il gallo sul camino, indica sempre la direzione del vento….)

Ren

E pensare che in Danimarca o in Svezia gli scienziati e intellettuali della levatura di Odifreddi hanno grande seguito e grande attenzione. Qui in Vaticalia può dire solo poche battute in tv perchè danno fastidio a sua maestà. Certo i Texani non si son fatti intimorire dal reato di lesa maestà che in Italia avrebbe dovuto scomparire dal 1946. Invece è ancora qui e in forme ancora più brutali e stupide. E il codazzo di servi e servetti al seguito è lungo. Per alcuni italiani che non difendono gli interessi italiani dovrebbe esserci il reato di tradimento.

cartman666

Onestamente non mi sento di prendermela con Santoro, per come e’ andata Anno zero, visto quello che e’ arrivato a fare Vespa. Era logico che gli schiavi del vaticano facciano sentire la loro voce, pero’ questo e’ sintomo che la chiesa ha accusato il colpo.

Chris

Ma che dite ? dobbiamo essere grati a Santoro per quello che ha fatto ad Anno Zero,
E il fatto stesso che Odifreddi fosse in trasmissione a criticare il Papa e la Chiesa è una cosa importantissima, impensabile fino a pochi anni fa.
Una trasmissione CONTRO la Chiesa e le sue coperture di reati gravissimi, una trasmissione che accusava direttamente il Papa, una cosa davvero rivoluzionaria per il nostro paese.
E ha fatto lo share più alto della sua storia ! Ciò è indice che la gente ha finalmente capito ! Ed è pronta ad emanciparsi dalla dipendenza clericale.
Se vogliamo diventare come il resto d’Europa dobbiamo farlo un passo alla volta, e questo era il primo di una lunga serie.
Ovviamente si poteva dire di più, sottolineare certi aspetti maggiormente, ma quello che è accaduto il 31 maggio 2007 è una cosa STORICA per la Nazione, è una data che voglio celebrare ogni anno

LANCIO QUINDI LA MOZIONE DI FARE DEL 31 MAGGIO LA FESTA DELL’ ORGOGLIO LAICO !!!

Be 85

Si pero cazzo: Odifreddi avrà parlato in totale 5 minuti!
Senza parlare del fatto che il povero O’Gorman (scritto bene?) è stato fatto venire inutilmente dall’estero per farlo star zitto in una trasmissione in cui parlava solo fisichella; O’Gorman avrà parlato in totale, toh esagero, 10 minuti, nei quali comunque ha fatto vedere la differenza che passa fra la sttragrande maggioranza dei giornalisti italiani e i giornalisti stranieri: in ogni campo, dalla politica allo sport, i giornalisti italiani stanno sempre attenti a non infastidire l’interlocutore, ed a far domande vuote che permettono all’intervistato di dire che l’acqua è bagnata e di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte.
Se poi penso che ltre al fatto che è stata la trasmissione di Fisichella, gli è stato permesso di dire delle cazzate come le seguenti (le parole sono testuali, le ho riprese dal sito di annozero)

“E’ stato istituito un tribunale supremo mettendo insieme i tre crimini che noi riteniamo essere i peggiori all’interno della Chiesa. Primo: tutti i crimini che vengono compiuti nei confronti della eucaristia, come ad esempio chi si finge parroco o chi ruba l’eucarestia (…). Secondo: i crimini contro il sacramento della confessione, quindi qualcuno che sollecita nel confessionale eccetera (…). [indicando il tre con la mano] E il crimine contro la pedofilia [confusione totale o lapsus freudiano?, questo è in stile Flavia Vento che disse che lei era “pronta a difendere dei valori quali sono la guerra, la droga…”]. Quindi questi tre sono stati messi alla stessa stregua come i crimini più gravi che si possono compiere all’interno della Chiesa. (…) Questo è il segno della serietà con cui agiamo[!!!!!!!!!], è il segno della preoccupazione che abbiamo, ma è il segno anche del messaggio che vogliamo dare anke al popolo cristiano” [Cioè non solo ha messo sullo stesso piano la pedofilia con le altre due cose, già questo ridicolo, ma l’ha pure messa come terza su tre!! Ah ah telefilm alle 6!]

…A me interessa una cosa sola: che sia stata obbligata o non sia stata obbligata, mi interessa che in ogni caso noi stiamo facendo qualcosa. Obbligati perche ci sn stati degli scandali, obbligati perché non ci sono stati, però la chiesa finalmente ha fatto; altri purtroppo non lo hanno fatto”. Ovviamente il giornalista inglese (lo si vedeva scuotere sconsolato la testa, ed un po ridere per non piangere) è dovuto intervenire, facendo notare che “Non ha risposto, non mi sta rispondendo”.

Asatan

Meno male che c’è Odifreddi… una lettera come questa mi aiuta a caire che c’è ancora gente col cervello funzionante in Italia, spesso tento a dimenticarlo vedendo la media che gira.

jsm

concordo con chris.

per quanto riguarda l’entità dell’intervento di Odifreddi in trasmissione, ritengo sia stato giusto misurarla. Santoro non voleva far apparire la puntata come un processo e i numeri, peraltro assoluamente corretti, di Odifreddi servivano da soli a processare quello che io mi convinco sempre più essere un’associazione a delinquere.
bravo Santoro e, per questa lettera, grande Odifreddi!

Jamp

La puntata di Annozero è stata impostata in modo da evitare una polemica gratuita e allo stesso tempo da far capire a chi voleva capire: tanto i sordi, veri o finti, non sentono o non vogliono sentire, quindi inutile stare a fare un pastrocchio. Bravo Odifreddi che ha ribadito il tutto in forma scritta.

ebasta

Forse sarebbe bastato al sagace polemista dare una scorsa alla stessa Stampa del 1° giugno, dove – seppur confinata a pagina 35 – era ospitata un’interessante analisi di Filippo Di Giacomo che segnalava: «fonti non confessionali stabiliscono allo 0,3 per cento del clero la percentuale di infamia che si riferisce alla Chiesa Cattolica. Una percentuale del tutto simile a quella che colpisce i ministri di culto di altre confessioni religiose i quali forse perché non cattolici e perché operanti in terre anglosassoni , finiscono in tribunale ma vengono ignorati dai giornali».

jsm

0,3% del clero?

punto primo, questi dati sono una puttanata
punto secondo, nel valutare il comportamento di una Chiesa che nasconde la verità, che i casi siano uno o un milione non cambia proprio nulla.

finiamola con le puttanate!!!

emel

>seppur confinata a pagina 35

…seppur… ahahahaha 😀

certo, certo… appena dopo l’ultimo avvistamento di Elvis Presley in motoretta sul lungomare di rimini e poco prima della notizia della sagra del rapanello in agrodolce.

…eh beh. Siete messi un pochino male, ciucciapreti.

Luigi

Quoto tutti quelli che nei commenti precedenti sperano di vivere in un futuro prossimo senza sto cazz di vaticano

@ Asatan: ce ne sono tante, ma poi come Odifreddi (che insegna anche negli stati uniti), se ne vanno in qualche altro paese, perchè qui, persone intelligenti, faticano a restare.

Antonio Curcio di Pomezia

Piergiorgio Odifreddi dovrebbe essere eletto “DIFENSORE DELLA SCIENZA E DELLA RAGIONE”. Purtroppo qui in Italia si preferisce eleggere Joseph Ratzinger “DIFENSORE DELLA CHIESA E DELLA PEDOFILIA”. Persone come Odifreddi nascono una sola volta nella storia, mentre persone come Ratzinger nascono anche nell’era primitiva, dove regnano la superstizione e le credenze mitologiche.

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