Le spugne nascondono il segreto del sistema nervoso dell’uomo

L’EVOLUZIONE umana è caratterizzata da una impressionante crescita del cervello, sia per quanto riguarda la complessità che le dimensioni. Non stupisce, dunque, che tra gli ambiti di indagine che più impegnano e affascinano i ricercatori ci sia quello dello sviluppo del sistema nervoso. Ora un gruppo di scienziati dell’Università di Santa Barbara, in California, ha scoperto, studiando il genoma di una spugna, che il meccanismo di base da cui si è evoluto il sistema nervoso, compreso quello umano, che è poi passato a tutti gli animali, è molto più antico di quanto si credesse.
È noto ormai che vertebrati, insetti e vermi hanno avuto tutti un’origine comune. Da tempo gli scienziati studiano il genoma di diversi organismi per scoprire all’interno delle cellule il momento in cui c’è stata la differenziazione che ha portato da questo comune antenato alle diverse specie. Studi recenti in organismi molto semplici, come i cordati e gli anellidi, hanno dimostrato che il meccanismo di base del sistema nervoso è stato ereditato in gran parte, senza grosse differenze, dallo stesso comune antenato, anche se poi ha dato origine a forme molto diverse come i nostri cervello e midollo spinale o la distribuzione di cellule nervose su tutto il corpo, come accade in alcuni invertebrati.
I ricercatori californiani hanno scelto per i loro studi il genoma delle spugne perché sono animali tra i più antichi, quasi fossili viventi. “Abbiamo scoperto che le spugne, che non hanno un sistema nervoso – spiega Todd Oakley, uno degli autori dello studio – hanno però a livello cellulare la maggior parte dei componenti che danno origine alle sinapsi”. “Ancora più sorprendente è che le proteine delle spugne mostrano segnali chiari di una interazione le une con le altre -continua Oakley – nello stesso modo in cui lo fanno le proteine delle sinapsi di umani e topi”. […]

L’articolo completo è raggiungibile sul sito di Repubblica

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22 commenti

Pessimista Cosmica

Un altro dato che dimostra come tutte le forme di vita del pianeta siano collegate e l’uomo non e’ affatto un “residuo divino”.

Faj

Questa è la ragione per la quale chi beve come una spugna non può guidare

papa Nazinger

Grazie ai moderni sviluppi della genetica, la discendenza comune di tutti i viventi è la più solida tra le teorie darwiniane.

Il Filosofo Bottiglione

un altro elemento d’indagine che collima con l’evoluzionismo.
già, ma d’altra parte la teoria di Darwin ha un difetto, quel difetto lì, …quello di essere una teoria scientifica.

Il Filosofo Bottiglione

un altro elemento d’indagine che collima con l’evoluzionismo.
già, ma d’altra parte la teoria di Darwin ha un difetto, quel difetto lì, …quello di essere una teoria scientifica.

Stefano Chiaudano

Vi faccio partecipi di questo delirio:

5. Aggiungo un’affermazione riguardante il DNA umano, il codice genetico di ognuno di noi, assolutamente unico e irripetibile nella sua individualità, ma comune a tutti gli uomini nei suoi caratteri essenziali.
L’affermazione la traggo da un articolo apparso in Sacra Doctrina (1998, 5, p.117): “Il caso più notoè quello del DNA di un essere vivente, in particolare dell’uomo. Il concetto di “codice genetico” è infatti quanto di più antievoluzionistico alla scienza moderna potesse capitare di scoprire.

http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=62

Stefano Chiaudano

Mai visto rigirare così una frittata, neanche da Paul Bocuse.

Ernesto

@stefano chiaudano
nulla di straordinario, il solito laureato in lettere che non capisce un c***o della materia di cui parla. Troppo Aristotele e poco cervello = delirio. E ti stupisci?

Stefano Chiaudano

@Ernesto
sorry, ma non ce la facevo a reggerne il peso da solo! 🙂

Il Filosofo Bottiglione

padre Angelo Bellon conclude così:
“È invece noto che, pur di rendereragione evoluzionisticamente del codice genetico, si è fattoricorso alle più inverosimili ipotesi. Per approdare a un nulla difatto, perché la formazione del codice genetico resta, per labiologia, il massimo dei misteri”.

certo che lui di “inverosimili ipotesi” è esperto, visto che usa dio per risolvere ogni dubbio.
bisognerebbe spiegargli che le scoperte le hanno sempre fatte quelli che non usavano dio come risposta o per lo meno che lo mettevano un po’ più in là del campo sotto indagine.
padre Bellon, i miei amici liguri ti chiamerebbero molto più adeguatamente padre Belin!

Lady Godiva

@ Stefano Chiudano

Paul Bocuse,

ci sono stata sfortunamanente sono uscita affamata

Un altro mistificatore pieno di sé

😆

Bruna Tadolini

Proseguo nella mia battaglia!

NON CONFONDERE IL CODICE GENETICO CON IL PATRIMONIO GENETICO!!!!!!!!!

Il codice genetico per definizione è (codice) l’insieme di regole che permettono di passare da un linguaggio a 4 lettere (i 4 nucleotidi ) degli acidi nucleici a quello a 20 lettere (i 20 amminoacidi) delle proteine. Questo codice (simile quindi ai codici segreti che servivano per passare da un lingiaggio ad un altro…) è UNIVERSALE cioè comune a tutti gli organismi viventi (qualche eccezione ma … conferma la regola!)

Il patrimonio genetico è il DNA di ciascun individuo e quello sì è specifico ed unico (a meno di gemelli monozigoti)

Confondere il codice con il patrimonio è come confondere le lettere dell’alfabeto con la letteratura universale….!

Come al solito consiglio, per capire bene, il mio libro “Dal big bang a dio. Il lungo viaggio della vita” liberamente scaricabile su http://www.geocities.com/biochimicaditutti

Il Filosofo Bottiglione

@ Bruna

padre Belin, mi sembra parlasse di codice genetico a proposito, cioè il linguaggio universale usato nella traduzione del DNA. questa è una delle scoperte scientifiche più sbandierate dai clericali per dimostrare la mano di dio, con il classico loro stile: apprezzare la scienza se utilizzabile per giustificare le loro elucubrazioni bibliche, altrimenti, ovviamente, osteggiarla.
è indubbio che il meccanismo della traduzione è straordinario e la sua sostanziale univocità è una delle prove delll’origine comune di tutti gli individui.
certo la scienza non è ancora in grado di spiegare bene come si sia passati dalle prime gocce racchiuse in membrane fosfolipidiche, magari contenenti qualche polipoptide fino a quei laboriosi meccanismi molecolari che ricordano quasi un linguaggio umano (o forse questa è la nostra interpretazione di menti umane).
conforta solo in parte che questi processi si siano sviluppati in circa un miliardetto di anni. forse la scienza non riuscirà mai a dare una spiegazione compiuta. ma chi se ne frega!
a padre Belin lascio pure il suo punto d’arrivo. la sua ricerca è finita? buon pro gli faccia. la scienza va avanti lo stesso.

Ernesto

No, no, don Abbondio parlava proprio a sproposito nel senso che diceva Tadolini.

Sailor-Sun

Alcuni individui, pur provvisti di un sistema nervoso umano, come quoziente intellettivo sono al livello dei nostri progenitori acelomati…

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