Ha superato a larga maggioranza l’esame della Camera del Nuovo Galles del sud, nonostante i duri ammonimenti dell’arcivescovo di Sydney cardinale George Pell, il progetto di legge per legalizzare la clonazione di embrioni umani per la ricerca sulle cellule staminali.
Si sono espressi a favore 65 deputati contro 26 in un raro caso di voto di coscienza, non legato a direttive di partito.
L’esame passa ora alla Camera alta, dove l’approvazione sembra scontata. Per gli ultimi due giorni il parlamento di Sydney e’ stato teatro di un dibattito infiammato sulla liberalizzazione della ricerca con staminali embrionali.
Nei giorni scorsi il cardinale Pell aveva ammonito i parlamentari cattolici, fra cui lo stesso premier laburista di origine italiana Morris Iemma, a considerare le conseguenze del loro voto, indicando che potrebbe essere rifiutata loro la comunione. Pell ha affermato che si tratta di “una seria questione morale e i politici cattolici debbono rendersi conto che votare per questa legge avrebbe conseguenze per il loro posto nella vita della Chiesa”.
Iemma aveva gia’ indicato che lui e il suo vice John Watkins, anch’egli cattolico praticante, non avrebbero seguito l’avvertimento del cardinale. “Ho gia’ pensato seriamente a queste norme, che rispondono alle questioni etiche e morali a cui debbono rispondere e offrono speranza a chi soffre di malattie incurabili”. Levata di scudi anche da parte di altri parlamentari cattolici sia laburisti che conservatori, alcuni dei quali hanno invitato Pell a non interferire con la politica.
Le norme in via di approvazione permetterebbero di usare embrioni in eccedenza dal trattamento di fecondazione in vitro per creare cellule staminali clonate per la ricerca medica, mirante a trovare nuove cure per le malattie degenerative.
E lo scontro fra leader cattolici e politici non e’ limitato al Nuovo Galles. Anche in Western Australia, dove e’ in discussione una legge simile, una commissione parlamentare d’inchiesta sara’ aperta sull’arcivescovo di Perth, Barry Hockey, per aver detto che i politici cattolici che sostengono la ricerca con le staminali non potranno piu’ fare comunione o potrebbero essere scomunicati.
L’arcivescovo ha negato di aver fatto tale minaccia, e l’arciconservatore Primo ministro John Howard ha detto che quelle parole non erano dirette ai politici.
Ma Fred Riebeling, Presidente del Parlamento della Western Australia, ha ribadito che quelle parole costituiscono una “minaccia” diretta al legislatore e dovranno essere approfondite da una commissione parlamentare.
Un portavoce dell’arcivescovo fa intanto sapere che nessun leader cattolico ha o potrebbe minacciare alcuno.
Australia: si’ a clonazione terapeutica. Duro scontro fra Chiesa e politici
9 commenti
Commenti chiusi.
Australia… ecco un altro paese dove espatriare
lì i cardinalie vescovi che parlano a vanvera e a sproposito vengono subito presi di petto, in questo caso brava l’australia e i suoi politici.
La ricerca scientifica ed il progresso delle conoscenze non potranno mai essere arrestati dagli starnazzamenti dei baciapile……..è solo questione di tempo, ma, penso che anche qui da noi , alla fine la razionalità prevarrà.
Mi voglio sbilanciare…….,penso che un giorno la razionalità prevarrà anche nei paesi islamici.
Nei paesi anglosassoni infatti la chiesa cattolica non conta nulla, da loro conta il raziocinio, che non ha niente a che fare col vaticano. E quando i politici giurano di sevire lo stato lo fanno, mica come qui che tradiscono lo stato per servire i preti.
Bellissimo, stupendo articolo su italialaica http://www.italialaica.it/cgi-bin/news/view.pl?id=007302
Noto che ho un omonimo
Ho letto bene ? In Australia se un prete osa dare direttive ai politici viene messo sotto giudizio da una commissione di inchiesta ? Ah, in Italia sarebbe un bel guaio davvero, altro che commissione parlamentare, ci vorrebbe un altro parlamento…
E’ l’ennesima riprova di come il mondo anglosassone sia secoli avanti al nostro…
In fondo l’articolo dice che: “Un portavoce dell’arcivescovo fa intanto sapere che nessun leader cattolico ha o potrebbe minacciare alcuno”…. Perché non applicano questa regola, ammesso che ci sia davvero, anche in Italia o in Messico, dove si scomunicano quelli che votano per l’aborto ?
Davvero singolare la Chiesa Cattolica si dice universale ma poi in certi paesi si può minacciare, in altri no… Ah che bello
E’ il metodo che la chiesa ha sempre usato fin dai suoi inizi: debole con i forti e forte con i deboli. Purtroppo ha funzionato.