Fra i 460mila e 600mila aborti volontari clandestini all’anno, quasi uno per ogni bambino nato. Questa è l’Argentina della Chiesa cattolica e del Verbo Incarnato, della società machista e dei bigotti. In un paese dove abortire è illegale – se non in due casi eccezionali – le donne che non desiderano un figlio ricorrono alla clandestinità e una su otto finisce all’ospedale per le complicazioni. Ma adesso, sul banco dei deputati, è arrivato un progetto di legge che potrebbe cambiare le cose. Gerarchia ecclesiastica permettendo.
Serietà scientifica. […] A richiederlo, la Commissione Nazionale dei Programmi di indagine sanitaria del Ministero della Salute, che si è rivolta a un’equipe di esperti che ha usato due metodologie testate a livello internazionale. “E’ un passo avanti importante. Adesso abbiamo numeri scientificamente provati, non è più una dichiarazione fortuita”, ha commentato il medico Zulema Palma, attiva nella Campagna nazionale per l’aborto legale, sicuro e gratuito, […].
I metodi. […] Lo studio si è bastato su due metodi diversi. Il primo: analizzare i registri ospedalieri per conteggiare le donne costrette a ricoverarsi per complicazioni post-abortive. Partendo dal fatto che questi casi rappresentano solo una piccola parte del totale degli aborti indotti, sono quindi passati alla seconda fase: un’inchiesta basata su informatori chiave,[…]. In questo modo sono riusciti a stimare la quantità di aborti praticati in clandestinità che però non provocano complicazioni tali da richiedere il ricovero in ospedale. Il rapporto emerso è di uno a sette. Il secondo metodo, strutturato su metodi statistici difficili da spiegare, ha dato risultati che sono stati incrociati con l’altro, per arrivare alla cifra aberrante che ha sconvolto il Paese.
Ma come abortiscono. L’inchiesta ha stabilito che le donne di ceto medio e alto ricorrono quasi sempre a personale medico disposto a farlo dietro ingenti somme. Altra storia, dunque, per le ragazze povere, costrette a mettersi nelle mani di gente impreparata oppure ad affidarsi a pratiche ‘fai da te’. […]
Speranza di svolta. Il progetto di legge, frutto della Campagna di sensibilizzazione portata avanti da anni da molte organizzazioni umanitarie e impegnate nel sociale, è stato presentato alla Commissione Salute del Parlamento dalla deputata socialista Silvia Augsburger e da Juliana Marino, del Frente para la Victoria-Capital. […]. Il progetto è garantire alla donna il diritto a interrompere la gravidanza in casi non perseguibili e stabilisce il procedimento che gli ospedali dovranno seguire per realizzarlo. Le Ong finalmente sperano: se divenisse realtà quella legge potrebbe evitare casi come quello di Santa Fe, dove una ragazza di 20 anni incinta e ammalata di cancro è morta perché la Giustizia le ha impedito di abortire e quindi di sottomettersi alle cure oncologiche.
La reazione della Chiesa di Roma. “Non esiste un diritto a causare la morte dei propri figli”, ha tuonato la Conferenza episcopale argentina in un comunicato che porta la firma del suo presidente, il cardinale Jorge Bergoglio, e dei vicepresidenti Luis Villalba e Augustin Radrizzani. I vescovi si sono precipitati a “difendere la Costituzione”e hanno chiamato “ogni cittadino e cittadini ad unirsi nella difesa della vita”. L’Episcopato spiega che “non esiste nella nostra legislazione alcuna norma che autorizzi i governi e le amministrazioni provinciali o cittadine a legiferare su questioni simili. Non c’è atto amministrativo o legge alcuna secondo cui possa essere escluso dal controllo dei giudici un caso in cui si mette a rischio il diritto alla vita”. Quindi, la dichiarazione del Segretariato nazionale per la famiglia: “L’aborto è sempre un crimine, e anche se in alcuni casi non è perseguibile, non cessa di esserlo”.
Testo integrale dell’articolo di Stella Spinelli pubblicato sul sito PeaceReporter
14 commenti
Commenti chiusi.
Sull’aborto siamo ancora troppo proibizionisti. Il concetto di abrto clandestino, anche con leggi abortiste, non dovrebbe esistere.
non riesco proprio a capire come si possa imporre ad una donna di non poter disporre del proprio corpo.
basta insegnarle che il corpo non è suo, ma le è stato dato da Dio, e deve adoperarlo secondo le leggi divine
I radicali, ai tempi della richiesta di legalizzazione nel nostro paese, sparavano che in Italia almeno 20.000 donne l’anno morivano di aborto clandestino. L’Istat riportava, invece, che le donne dai quindici ai quarantacinque anni morte per qualsiasi causa erano in tutto 11.500. Ma i radicali continuarono imperterriti, in base all’assioma che
a) la maggior parte della gente non va a controllare le cifre,
b) per fare attecchire una panzana basta non cessare di ripeterla.
Che la legalizzazione dell’aborto riduca le possibilità per le donne di morire a causa delle complicanze dell’aborto clandestino è smentita dai dati dell’OMS che riferiscono che la mortalità materna (la mortalità delle donne nel periodo dall’inizio della gravidanza fino al quarantaduesimo giorno dopo il termine della gravidanza, condotta a termine, o interrotta) in Portogallo, Irlanda e Polonia, dove l’aborto è illegale, è mediamente più bassa rispetto a quella dei tre paesi confinanti, rispettivamente Spagna, Inghilterra e Repubblica Ceca.
Per dati più precisi leggere qui:
http://www.inferdigitum.com/public/aspnuke/downloads/diapo/prevelegaborto.pdf
InItalia, comunque, dopo 29 anni di aborto legale e oltre 4.600.000 aborti legali, l’Istituto Superiore di Sanità stima in 20.000 il numero di aborti annui clandestini (Relazione del ministro della salute sulla attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (legge 194/78) anno 2006
@gennaro
Quindi, secondo te, se ti strappano il feto coi ferri da calza, il rischio è lo stesso che subire un intervento in una struttura ospedaliera. Quindi devo dedurre che se hai problemi con le tonsille tu te le faccia togliere dal vicino col coltello da cucina.
Secondo poi, qui tutti sappiamo leggere, e, se vogliamo sapere dati e notizie, ci serviamo di fonti attendibili, quindi la tua propaganda fide non attacca.
@gennaro
> b) per fare attecchire una panzana basta non cessare di ripeterla.
In effetti, ci sono panzane vecchie di oltre duemila anni, ripetute ossessivamente, che godono di ottima salute
Veniamo invece al mirabile documento.
Lasciamo stare l’incipit, che ci ammonisce:
“Il tasso di abortività abortività deve essere corretto per il numero deve essere corretto per il numero di donne che hanno assunto la pillola del giorno dopo”, come se ipso facto un rapporto sessuale portasse ad una gravidanza, ed anzi ad una gravidanza con esiti positivi.
Il documento infatti pare sorvolare sul fatto che solo una percentuale minima di rapporti sessuali porta ad una fecondazione di un ovulo, e che tale fecondazione solo in una percentuale ulteriormente minima conduce ad una gravidanza che superi la seconda settimana. Sorvolo sulle complicanze ulteriori che possano determinare aborto spontaneo.
Questo basterebbe direttamente a fare il documento in strisce di dieci centimetri di larghezza, arrotolarlo e collocarlo accanto al water, ma andiamo avanti.
Scorrendolo, da una pagina all’altra il dato “mortalita’ per aborto” passa da dato certo (quando e’ basso) a dato incerto e stimato (quando e’ alto, vedasi caso della Romania).
Ma e’ fantastica l’intera costruzione:
– alla fine della fiera, all’estensore del documento interessa dimostrare che siccome le morti per aborto illegale sono poche, allora tanto vale renere/lasciare l’aborto come illegale
Sorvoliamo noi, stavolta, sul fatto che questo genere di stupidaggini ci viene rivogato qui, proprio dopo un articolo che *dimostra* che l’aborto clandestino in Argentina porta a conseguenze mediche serie una donna su otto (perche’, vedi caro gennaro, non ci sono solo le morti per aborto clandestino, ci sono anche le “normali” emorragie, le devastazioni di utero e tube, le infezioni, le setticemie, che non necessariamente sfociano nella morte della donna – e riportare, nel documento, il fatto che la mortalita’ per maternita’ in generale, non filtrata solo sull’aborto, si abbassa laddove migliorano le condizioni igieniche e l’assistenza medica e’ temerario, se non anche sciagurato: ti risulta che un aborto clandestino possa avere assistenza medica adeguata o supporto medico e farmacologico adeguati?).
Ma se anche fosse *una* sola la donna che, volendo/dovendo abortire, ne muore, che facciamo, ci giriamo dall’altra parte, o le imponiamo la morte in base a fantasiose e farlocchissime ubbie personali?
Sei pregato di richiudere il cassonetto, grazie
Saluti.
^^SpAwN^^
Applauso per Spawn, poi mi fa piacere leggere che questi antiabortisti sono sempre uomini che non sanno minimamente cosa voglia dire per una donna rimanere incinta. Non che io lo sappia ma almeno ho la compiacenza di lasciare la decisione alla diretta interessata, trovo assurdo che si dica alle persone cosa devono fare col proprio corpo. Non avete alcun diritto di dare giudizi morali su una questione del genere, cosa pensate che le donne lo usino come contraccettivo? Bah.
Qui al sud, nei paesini, si recita ancora l’adagio “il prete e la mammana hanno strozzato il bambino”, che riassumeva lo svolgersi di un fatto assai frequente in quei luoghi, l’aborto clandestino, spesso di giovani ragazze, ma anche di donne, praticato addirittura col beneplacito del parroco, che veniva consultato in qualità di guida spirituale.
E’ interessante riconsiderare questi aneddoti, alla luce delle attuali campagne antiabortiste dei movimenti religiosi, perché dimostrano quanto lo scopo reale della religione cattolica sia il dominio sul discernimento dei propri fedeli, ai quali può concedere anche l’aborto, ma solo dietro autorizzazione del dio-prete; ecco perché, in realtà, la Chiesa oggi non lotta contro l’aborto, ma contro la libera scelta degli individui, grazie alla quale non riuscirebbe più a soggiogarli
^^SpAwN^^ ottime osservazioni….
è incredibile..incredibile…
GRANDE ^^SpAwN^^ !!!!
“Gerarchia ecclesiastica permettendo”.E’ questa dichiarazione che proprio non tollero è ora di finirla non esiste solo l’etica e la morale cattolica!
Caro sig. Johnny,
prima di nascere non c’eravamo (ovvio) ma, dopo nati e, nessuno lo ha chiesto, durante la crescita, intendo quella mentale (per chi la avuta), siamo diventati consapevoli di “ESSERE”
(non per tutti). Quindi, padroni di noi stessi. Ora, un essere consapevole può o no ragionare da solo? Questo essere deve ragionare e pensare con la propria testa, purchè rispetti il prossimo. L’unico dio è la natura e le sue leggi. Tutto il resto sono fiabe per controllare l’individuo e vivere sfruttandolo nei vari modi.
Date una occhiata al mio blog, ho indetto un grande concorso goliardico!
Scarica la foto di Bingo Bongo Bush e Razzo 16 e divertiti a ritoccarla come ti pare…
http://gnofle.helloweb.eu
Speditemi le foto ritoccate, saranno pubblicate sul sito…
Almeno, ridiamoci sopra…
Questo sito è divertentissimo, perché si possono leggere tante e tali stronzate che fanno sorridere sulle dimensioni del cervello umano.
Qui aborto e tonsillectomia sono la stessa cosa!
Mai pensato a dei buoni psichiatri?
Saluti