Al di là della mera politica, la dottrina sociale cattolica cerca di chiarire l’ordine e l’armonia tra le società, ha affermato il professore cattolico Russell Hittinger, docente di Studi Cattolici e ricercatore all’Università di Tulsa (Stati Uniti).
Il professor Hittinger ha parlato lo scorso 2 maggio alla conferenza sul tema “Basi di una società libera”, organizzata dall’Acton Institute e svoltasi presso la Pontificia Università Lateranense.
In una intervista a ZENIT, il professore ha discusso della storia della dottrina sociale cattolica, iniziando da Papa Leone XIII fino al contributo più recente di Benedetto XVI con l’Enciclica “Deus caritas est”.
Hittinger ha ricordato che Papa Pio XI è stato il primo Pontefice a parlare di dottrina sociale come di un corpo unificato di insegnamenti.
A partire dal 1878, con l’elezione di Leone XIII, i Papi hanno diffuso più di 250 Encicliche e altre Lettere. Circa la metà di queste è collegata a questioni riguardanti il pensiero e la dottrina sociale cattolica.
“Nessun Governo, nessun partito politico, nessuna enciclopedia o università ha prodotto una tradizione così continuata e voluminosa di pensiero sociale”, ha osservato Hittinger.
Leone XIII ha scritto circa 100 Lettere, anche in considerazione del collasso del cattolicesimo politico e della nascita dei nuovi Stati secolari nel XIX secolo.
“Essere diseredati politicamente è stato un evento traumatico per i cattolici europei – ha aggiunto il professore –. Leone XIII ha capito il bisogno di rispondere in modo mirato e ragionevole”.
I suoi insegnamenti hanno avuto successo “perché era pronto ad accertarsi di cos’era aperto o chiuso nella mente secolare, e ad usare la giusta composizione di dialettica e sistematica per muovere il secondo verso il primo”.
Secondo Hittinger, Leone XIII “ha dato ai cattolici un sofisticato corpus dottrinale sulle questioni sociali che trascendeva quelle che potevano essere chiamate semplicemente dichiarazioni di ‘politica’”.
Il professore ha ricordato che alcuni elementi dell’Enciclica leonina “Rerum novarum” hanno ispirato anche Giovanni Paolo II, anche se questo Pontefice ha avuto a che fare “con le crisi del XX secolo”. […]
Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito di Zenit
“S’avanza la Regressio Populorum … ” (Altro che Rerum Novarum …)
Michele Serra
“Nessun Governo, nessun partito politico, nessuna enciclopedia o università ha prodotto una tradizione così continuata e voluminosa di pensiero sociale”, ha osservato Hittinger.”
Falso. Nel modo più assoluto. Il marxismo da una teoria al processo sociale da almeno 150 anni. Senza contare la tradizione di tutte le correnti del socialismo premarxista. Il comunismo dei primi cristiani, era la comunanza della miseria, il contrario del comunismo moderno. Il socialismo dei chierici, descritto nel MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA, è un sistema economico senza basi materiali e storiche, ideologico, e escogitato per attrarre i contadini nemici dei feudatari. Qui ho l’occasione di dare una risposta a Cattolico, ad un suo post di alcuni giorni fa. La Chiesa sarebbe contro il capitalismo e d il comunismo: ma da quando è razionale contrapporre a due SISTEMI ECONOMICI REALI E STORICI, la sola ideologia religiosa? C ‘ è un sistema cristiano di produzione? Quando questo nella storia si è sviluppato? E’ sicuro che non è mai e non potrà mai esistere un tale sistema economico, per il semplice motivo che la religione, ed in questo caso il cristianesimo, è un sistema ideologico morale, non economico. La Chiesa difende è giustifica la proprietà privata in generale ed in particolare dei mezzi di produzione, e così condanna ogni suo pio sistema economico, all’utopia : non ci può essere giustizia sociale senza una società senza classi, e questo la Chiesa non può capirlo né accettarlo. Essa combatte la miseria, ma non capisce le cause materiali di tale miseria: essa stessa è l’effetto della miseria relativa di questa società del capitale. La lotta per il comunismo è l’unica possibilità reale e razionale per rendere gli uomini liberi dalla necessità materiale. La Chiesa offre invece, qui la giustificazione delle iniquità sociali con la fede nella vita eterna. Il paradiso in cambio dell’inferno del capitalismo…Chi ci guadagna?
Un saluto internazionalista.
la dottrina sociale cattolica è uno stramaledetto fastidio e Leone XIII è proprio quello che ha sostenuto che l’uomo non deve cercare di abbattere le disuguglianze sociali perchè fanno parte dell’ordine naturale delle cose e, quindi, corrispondenti al disegno divino. Secondo questo emerito imbecille, voler annullare le disuguaglianze sociali significa andare contro Dio.
Il marxismo affonda le radici nel pensiero di quel giovinastro comunistoide che disse di dare del cibo a chi ha fame, che buttò all’aria il banco degli usurai, che maledisse i ricchi. Poi altri hanno trasformato le vicende di questo giovane hippy capellone e anticonformista, ci han creato una religione, ma mica è colpa sua, è colpa dei suoi sedicenti seguaci.
Forse intendeva dire
“la dottrina sociale cattolica cerca di imporre, per legge, il suo concetto (unico) di ordine e l’armonia tra le società”
IVAN, ma hai visto cos’ha combinato il comunismo una volta applicato?
La religione è l’oppio dei popoli. Il marxismo dunque,dev’essere una religione.
Rubbish
Perche’ il capitalismo gli e’ forse stato da meno?
Le società artificiali, non nate dalla lenta evoluzione del vivere umano, ma create come ogm da “scienziati” sono miseramente fallite, altro non erano che oppressione kafkiana, il trionfo dei grigi burocrati, basta parlarne con chi ebbe la sfortuna di viverle e non c’è modo di “correggerle” di renderle “dal volto umano” è la loro idea fondante che è errata, perchè non tiene conto delle diversità dell’animo umano, dei pregi e difetti dell’umanità. Come non c’è modo di convivere con le religioni, che per loro natura sono intolleranti e totalitarie, il cattolicesimo, in particolare (per non parlare dell’islam) è come un cancro ma assolutamente inguaribile, non è praticabile il detto liberale “libera chiesa in libero stato” la chiesa infatti cova sempre il desiderio megalomane di potere e di oppressione, questa pseudo dottrina è un esempio di ciò che vogliono: il potere politico. Le religioni vanno combattute con la ragione e privandole del denaro che da loro potere, se non avessimo avuto dei politicanti vili ed inetti, il cattolicesimo sarebbe soltanto folklore, una cosa buffa per turisti.
Il “capitalismo” aveva i gulag? Le contestazioni degl’anni 60-70 si sono viste dietro cortina?
Capitalismo è antitesi di stato,che è invece la sintesi del sociaismo reale (oltre cui nessuno è andato).
Il sistema di democrazia capitalistica non è un sistema perfetto, ma fin’ora è quello che ha garantito più diritto alla popolazione.
In questi ultimi anni in oltre fra anti trust varie, commissioni d’indagine e la concorrenza del fair trade (che ha spostato l’opinione pubblica) sta subendo dei notevoli cambiamenti vero un volto più umano.
Fino a 5 anni fà era impensabile che una multinazione cambiasse le sue politiche aziendali perchè ritenute immorali, oggi succede.
In compenso là dove hanno preso piede gli assolutismi (comunismo, fascismo, teocrazia) si sono avuti solo totale negazione dei diritti dell”uomo, economie deboli, gula e totale repressione del livero pensiero\parola.
Cmq, Liberale, capitalismo non è il contrario di stato… il meccanismo per poter funzionare ha bisogno di regole e regolatori. Perchè? Perchè lasciato a se stesso non si autoregola e tende a forme oligarchiche straordinariamente simili alle corporazioni mediovali.
Non per niente gli incentivi alla concorrenza sono gli stati a darli, sanzionando comportamenti che ledono il libero mercato ed i consumatori.
Direi che capitalismo e stato democratico sono complementari.
A chi no piace consiglio di andare in Cina a lavorare 15 ore per meno di 50 euro al mese, poi fatemi sapere com’è bello vivere in una “Repubblica Popolare”. Oppure un bel giro in Russia a vedere le conseguenze della dittatura comunista (mai realmente finita vista la pittoresca ascesa per successione di Putin), dove lo stipendio medio è 100 euro al mese (fonte? Amici che in Russia ci vivono?).
Magari documentatevi su galantuomini come Pol Pot o Kim Il Sung. Insieme a Mao e Stalin fin’ora son cotati all’umanità pi di 30.000.000 (trentamilioni) di morti. Per non parlare di tutte le aberrazioni che hanno messo in atto.
Il risultato è che le politiche socialdemocratiche sono le migliori possibili oggi.
Il risultato è che la socialdemocrazia trovi molto facile fare beneficenza con i soldi degl’altri
La Cina oggi non ha molto a che fare con il socialismo,anche se comunque non è ancora un libero mercato….il modo più rapido per frenare la crescita cinese sarebbe esportargli la il sindacalismo (ma basterebbe qualche economista austriaco alla FED, il che è un ossimoro). Il controllo dei salari fà solo danni, quello che tu riporti come un difetto del comunismo, isalari bassi e le molte ore di lavoro sono in realtà uno dei motivi (capitalistici) se milioni di cinesi stanno migliorando le loro condizioni di vita.
Prova a mettere cose come l’orario minimo o il minimo salariale, vedresti quanti cinesi perderebbero il posto (basti vedere i paradisi socialdemocratici,dove la disoccupazione tra immigrati è superiore al 50%). Il rimedio là ovviamente è, invece che togliere i privilegi ai lavoratori locali, dare sussidi,ovvero costringere i contribuenti a pagare i disoccupati per non fare nulla.
Liberale Liberista Libertario scrive:
16 Giugno 2007 alle 11:37
La Cina oggi non ha molto a che fare con il socialismo,anche se comunque non è ancora un libero mercato….il modo più rapido per frenare la crescita cinese sarebbe esportargli la il sindacalismo (ma basterebbe qualche economista austriaco alla FED, il che è un ossimoro). Il controllo dei salari fà solo danni, quello che tu riporti come un difetto del comunismo, isalari bassi e le molte ore di lavoro sono in realtà uno dei motivi (capitalistici) se milioni di cinesi stanno migliorando le loro condizioni di vita.
Prova a mettere cose come l’orario minimo o il minimo salariale, vedresti quanti cinesi perderebbero il posto
Stanno migliorando le loro condizioni di vita? In che film lo hai visto?
Questo pseudo capitalismo cinese funziona così bene per migliorare le condizione di vita che milioni di cinesi come ne hanno l’opportunità scappano. Ti sei mai informato realmente sulle condizioni di vita in quei paesi che i liberisti vedono come “paradisi”?
Fabbriche lagher, violenze sui lavoratori che protestano, 90% e oltre della popolazione sotto la soglia di povrtà… questa è la realtà di paesi come Cina, India, Filippine, Thailandia, etc…
Anzi nel caso della cina si parla del 96% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà (relativa al quel paese).
(basti vedere i paradisi socialdemocratici,dove la disoccupazione tra immigrati è superiore al 50%). Il rimedio là ovviamente è, invece che togliere i privilegi ai lavoratori locali, dare sussidi,ovvero costringere i contribuenti a pagare i disoccupati per non fare nulla.
I paradisi socialdemocratici sarebbero? Ad ogni modo la tua sparata sui lavoratori immigrati fà sorridere, non credi che i problemi siano piuttosto:
1) ignoranza della lingua del paese adottivo
2) completa assenza di qualsiasi qualifica
Io una persona che non parla la lingua logale (figuriamoci l’inglese) e non ha nessun valore aggiunto da offrire all’azienda, l’assumerei giusto per lavare i cessi o raccogliere le patate (autoctono o straniero che sia).
Curioso che paesi che praticano il sussidismo che tanto odie e seri piani di riqualificazione del personale (come Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca), abbiano non solo economie fiorenti ma anche un’ottima qualità della vita.
Poi riflettici sopra un momento: seguendo il sogno libertista si ridurrebbero tutti i lavoratori a condizioni simili a quelle di cina, thailandia, ecc… domandina stupida, stupida: a chi vendeno i prodotti le aziende poi?
Distruggiamo il 96% del mercanto, riducendo tale percentuale dei lavoratori in povertà, convinti che il 4% potrà fare girare la stessa percentuale di consumi di prima? mai sentito parlare di crisi economica legata al crollo dei conumi? Sai il mercato si basa sul consumismo dopotutto.
Sul protezionismo dei lavoratori poi spesso si sparano cazate immani. Come quella che in Italia è impossibile licenziare un dipendente. Palle! Alla terza contestazione l’articolo 18 prevede il diritto per il datore di licenziare il fancazzista. Quando lavoravo nel settore HR mi occupavo di spedire visite fiscali e redigere contestazioni.
Reiterati ritardi sono motivo di contestazione
Malattie finte sono motivo di contestazione
Mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza sono motivo di contestazione
Uso improrio di mezzi aziendali sono motivo di contestazione
Se il dipendente è fancazzista te ne liberi eccome. Il vero problema è che l’industriale medio italico frigna che è una lagna, ma quando c’è da usare il pugno duro salta fuori con “Eh! Ma poi facio la figura del bastardo!”. Se i datori usassero la legge il problema non si porrebbe.
Un bel dispositivo di rilevazionie presenze, medico fiscale e ispezioni di sicurezza fanno miracoli.
Quello che io abolirei sono quel OBROBIO degli scatti di anzianità. Non ha senso dare un’aumento solo perchè uno sta tot hanni col culo su una sedia. Minimo per mansione e aumenti di merito sarebbero decisamente più giusti. Fra la’ltro un bel problema sono 500.000 contratti diversi esitenti nel nostro paese, che servono solo a complicare le cose.
Un operaio resta tale indipendentemente dal fatto che lavori per una metalmeccanica, un import export o una ditta di servizi. Le maggiori\minori retribuzioni per “categoria aziendale” non hanno il minimo senso. Anche qui un minimo per mansione ed eventuali maggiorazioni dovute a fattori di rischio (uso di sostanze tossiche, lavoro usarante e\o pericoloso, etc) avrebbero più senso.
Il sistema europeo non è in se per se sbagliato, ha solo bisogno di uno snellimento per poter trovare un migliore equilibrio. Non sò se te ne sei accorto ma il libero mercato no nsi regola affatto da solo, lascaito a se stesso tenderebbe all’auto distruzione. I comitati antitrust o le commissioni di controllo servono a quello: amentenere un equilibrio di per se già molto fragile.
Vabbè mo tagliamo qui se no finiamo per ultra-spammare il topic. Se vuoi continuare a sfancularmi in allegria su questi temi la mia mail è ANTISPAMaleister_fahrni@hotmail.it
Trovo molto stimolante il confronto con te 😀
@Asatan, sul protezionismo dei dipendenti, mi spieghi come mai dipendenti pubblici condannati per concussione con patteggiamento, stanno ancora al loro posto? Tra l’altro in posti di grande responsabilita’ come l’agenzia delle entrate? Siamo tutti pronti a sparlare delle Multinazionali, ma il malcostume dei dipendenti sia pubblici che privati non viene mai deplorato come meriterebbe.
Cosa scrivere…In U.R.S.S. non c’era nessun comunismo: il mito di uno stato comunista è stato inventato dai nostri Togliatti, ma la sinistra comunista antistalinista, con Bordiga, già alla morte di Lenin aveva denunciato la trasformazione della dittatura del proletariato in dittatura di una élite di burocrati. Tutti i vecchi componenti del primo comitato centrale che avevano fatto la rivoluzione, furono eliminati. Trotskji, fin dal 1924 aveva denunciato come non marxiste le tesi di Stalin che consideravano possibile l’edificazione del socialismo e del comunismo, in un paese arretrato economicamente come la Russia. Pagò questa sua denuncia prima con l’esilio e poi con la vita: i veri comunisti furono le vittime predilette dal regime staliniano. Le dittature che fino ad oggi hanno sbandierato la loro presunta ortodossia marxista, non hanno e non potevano instaurare il comunismo: non è noto evidentemente a tutti i critici del marxismo, che solo una società PIENAMENTE SVILUPPATA CAPITALISTICAMENTE PUO’ CREARE LE INDISPENSABILI BASI MATERIALI PER IL COMUNISMO. Viceversa, tutte le tesi, che vedono in Cuba, nella Cina, e nel passato regime in URSS e dei suoi satelliti, il socialismo realizzato e le basi per comunismo, sono frutto di crassa ignoranza delle vere tesi scientifiche del marxismo e di una acritica adesione all’ideologia del blocco occidentale. Tutte queste dittature erano le dittature dello sviluppo economico del capitalismo in paesi arretrati, IN CUI LO STATO DOVEVA FARE CIO’ CHE LE RELATIVE BORGHESIE NAZIONALI PER RITARDO STORICO NON AVEVANO POTUTO FARE, E CIOE’ CONCENTRARE IL CAPITALE IN UNA MASSA DI QUALITA’ E QUANTITA’ TALI DA PERMETTERGLI DI ENTRARE IN COMPETIZIONE CON L’OCCIDENTE. Il fallimento di questi regimi, non è stato altro che la conclusione di un processo storico, di un ciclo mondiale, DEL CAPITALISMO IN QUEI PAESI, NON IL FALLIMENTO DI UN COMUNISMO CHE NON C’E’ MAI STATO. Qui la lotta del proletariato per il comunismo e la libertà, non sono all’origine di queste dittature borghesi. La dittatura era, è e sarà necessaria alla borghesia, anche in occidente, per combattere e reprimere il proletariato comunista: non è la mancanza di democrazia che crea questi stati totalitari, ma la mancanza di un governo del proletariato, coerentemente socialista e tendente con tutte le forze al comunismo. Il comunismo è la realizzazione della democrazia, la sua forma concreta, storicamente sviluppata materialmente nella società, e non solo formalmente o nella testa di questo o quel libertario. Questo ogni proletario lo capisce subito…ma la nostra società è divisa in classi, è la libertà e la democrazia sono involucri in cui ogni classe mette il suo interesse materiale, il suo esclusivo contenuto economico. La religione, con i suoi fregi ideologici barocchi o arabeschi, darà a questo involucro un aspetto sacro, se non basterà la santa laicità.
Un saluto internazionalista.
“Stanno migliorando le loro condizioni di vita? In che film lo hai visto?”
Non è un film.E’ la Cina odierna. Forse sotto Mao si stava meglio…forse mi sono inventato la crescita economica…o forse dal 78 il PIL cinese è aumentato di oltre 230 volte (mentre la popolazione è aumentata di circa il 33%).
“Questo pseudo capitalismo cinese funziona così bene per migliorare le condizione di vita che milioni di cinesi come ne hanno l’opportunità scappano”
Il fatto che le condizioni di vita siano migliorate non significa che abbiano raggiunto gli standard occidentali. Sullo “pseudo” ti dò ragione, e in seguito di dirò il perchè.
” Ti sei mai informato realmente sulle condizioni di vita in quei paesi che i liberisti vedono come “paradisi”?”
Il fatto è che i conservatori vedono liberismi che non esistono.Ti ricordo il ruolo dei cambi fissi nella crisi Cilena. Di veri esempi di liberismo mi viene in mente Hong Kong.
“Anzi nel caso della cina si parla del 96% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà ”
Questa è grossa. Secondo le stime più recenti i cinesi sotto la soglia di povertà sono circa 365 milioni (World Bank), su un totale di circa 1,3 miliardi di persone. Se la matematica non è un opinione…..
“I paradisi socialdemocratici sarebbero? Ad ogni modo la tua sparata sui lavoratori immigrati fà sorridere, non credi che i problemi siano piuttosto:
1) ignoranza della lingua del paese adottivo
2) completa assenza di qualsiasi qualifica”
Se il lavoro nero ti fà sorridere va bè, contento tu…..quelli che elenchi sono senz’altro fattori importanti, ma non credi che l’esistenza di un mercato del lavoro nero invaso da immigrati sia dovuto al fatto che un emigrante non possa chiedere uno stipendio tot per tot ore di lavoro, in quanto danneggerebbe gli interessi del lavoratore autoctono?
Faccio notare che c’è posto per lavoratori manuali in un economia industrializzata come quella Finnoscandinava (sì,è di quei paesi che parlo),è adattarsi ad orari di lavoro più lunghi a paghe più basse sarebbe un buon incentivo per farsi assumere,a dispetto di tutto. Si impara per bisogno. Pensi che gli immigrati europei di inizio 900′ sapessero qualcosa di catene di montaggio? L’economia di tali paesi non è così specializzata da giustificare simili tassi di disoccupazione…..il welfare si.
Vietare di lavorare ad una badante filippina per difenderla dal datore di lavoro “sfruttatore” è il genere di retorica terzomondista che vorrebbe i bambini impiegati nelle fabbriche dei paesi poveri a morire di fame. Per il loro bene ovviamente.
“Poi riflettici sopra un momento: seguendo il sogno libertista si ridurrebbero tutti i lavoratori a condizioni simili a quelle di cina, thailandia, ecc… domandina stupida, stupida: a chi vendeno i prodotti le aziende poi?”
Le condizioni di vita dei lavoratori di tali paesi stanno migliorando,se non ci credi e spari cifre assurde è un problema tuo. Sul tuo spacciare Cina e Thailandia per “liberismi” poi,lasciamo perdere, visto che sono nazioni comunque meno liberiste dell’Italia……
“Distruggiamo il 96% del mercanto, riducendo tale percentuale dei lavoratori in povertà, convinti che il 4% potrà fare girare la stessa percentuale di consumi di prima? mai sentito parlare di crisi economica legata al crollo dei consumi? Sai il mercato si basa sul consumismo dopotutto.””
Il mercato si basa sui consumi…e sui risparmi. Parlre di econmoia monetaria sarebbe complicato, sappi però loa parola “consumismo” di tono populisteggiante, è ciò che si viene a creare con politiche monetarie sconsiderate( tipo FED anni 20′) e porta appunto alla distruzione dei risparmi.
Facendo grazia delle tue apocalittiche previsioni sull’applicazione del mercato del lavoro deregolamentizzato, sembra che la soluzione per tè possa (non lo sò,non si capisce bene)essere il Keynesismo vecchio stampo…….
incremento statale alla domanda aggregata=>indebitamento pubblico=>aumento consumi=>crescita economica=>inflazione. I bei sogni felici di chi crede che la stagflazione non esista. Sogni infranti purtroppo……