Svolta nello studio del Dna

Dopo la mappatura del codice della vita, arrivano ora i primi chiarimenti sul funzionamento dei nostri geni. Il passo successivo alla lettura di quei tre miliardi di lettere che compongono il Dna, tanto atteso, è finalmente arrivato: un “manuale di istruzioni” che getta luce sull’attività del genoma. I risultati dell’impresa, nata dalla collaborazione internazionale di oltre 80 paesi e 35 équipe di ricerca, tutti parte del programma Encode (the Encyclopedia of Dna Elements), sono stati pubblicati su Nature. E la prosecuzione naturale del Progetto Genoma, a detta degli scienziati, apre la strada ad una rivoluzione che promette importanti ricadute anche per lo sviluppo di nuove terapie mediche.
Oltre 200 analisi per descrivere il comportamento del nostro codice genetico, o meglio, di una sua piccola porzione, per ora: 30 milioni di basi nucleotidiche, pari all’1 per cento.
Se qualche anno fa si è ottenuta la mappa dei geni, il significato del codice rimaneva per molti aspetti oscuro. Si sapeva che racchiude tutte le istruzioni per sintetizzare tutte le molecole che formano le cellule del nostro corpo, ma il modo in cui operava rimaneva un mistero. Ora, con il progetto Encode, molti elementi del puzzle assumono un ruolo più preciso. I ricercatori sono riusciti a capire come e dove si svolgono determinate funzioni biologiche, mettendo in discussione certi dogmi e rivalutando quello che finora è stato chiamato “Dna spazzatura”, considerato cioè silente o inutile.
Per il genetista Bruno Dalla Piccola “l’annuncio rappresenta un progresso molto significativo”. “Se la mappatura del genoma era una fase preliminare, quella di assoluto rilievo è la comprensione di come funzionano i geni”, spiega a Repubblica.it. “Se è vero che molte malattie sono causate da un loro funzionamento anomalo, capire come agiscono gli interruttori che accendono e spengono queste anomalie significa avvicinarsi ad un sogno: trovare i sistemi che regolano questi meccanismi ed intervenire a livello di terapia, con effetti potenzialmente rivoluzionari. Certo non domani, ma è questa la prospettiva che si apre”, dice ancora il genetista. […]

L’articolo completo è raggiungibile sul sito di Repubblica.it

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11 commenti

Lady Godiva

Oltre 200 analisi per descrivere il comportamento del nostro codice genetico, o meglio, di una sua piccola porzione, per ora: 30 milioni di basi nucleotidiche, pari all’1 per cento.

Ecco che un passo è stato compiuto.
Ma la meta, salvo imprevisti, è ancora lontana.

paoloz

magari troveranno il gene che commuta il funzionamento del cervello da “modalità fantasiosa/immaginaria” a “modalità razionale/logica”.

Dopo però sarà finito tutto il divertimento per noialtri, vabbè pazienza…

Il Filosofo Bottiglione

Lady,

quello della scienza è un cammino senza meta, lì è la sua forza e la sua grandezza.

Ateo Praticante

magari troveranno il gene che commuta il funzionamento del cervello da “modalità fantasiosa/immaginaria” a “modalità razionale/logica”.

LOL 😀

Damiano

Io farei in modo che venisse vietata qualsiasi cura derivante da queste ricerche ai rappresentanti della CCAR.

jsm

damiano,
diciamo che la vieterei a tutti quelli che ostacolano la ricerca……. comunque sono d’accordissimo!

Guidus

Fosse ancora vivo GPII direbbe agli scienziati di fermarsi per non scoprire, che so, il codice di funzionamento degli esseri umani scritto da Dio… Ricordate quando disse agli astrofisici di non indagare troppo da vicino il Big Bang?

jsm

Rimane ora da parlare di quelle questioni che, pur appartenendo alle scienze positive, sono più o meno connesse con le verità della fede cristiana. Non pochi chiedono instantemente che la religione cattolica tenga massimo conto di quelle scienze. Il che è senza dubbio cosa lodevole, quando si tratta di fatti realmente dimostrati; ma bisogna andar cauti quando si tratta piuttosto di ipotesi, benché in qualche modo fondate scientificamente, nelle quali si tocca la dottrina contenuta nella Sacra Scrittura o anche nella tradizione. Se tali ipotesi vanno direttamente o indirettamente contro la dottrina rivelata, non possono ammettersi in alcun modo.
Per queste ragioni il Magistero della Chiesa non proibisce che in conformità dell’attuale stato delle scienze e della teologia, sia oggetto di ricerche e di discussioni, da parte dei competenti in tutti e due i campi, la dottrina dell’evoluzionismo, in quanto cioè essa fa ricerche sull’origine del corpo umano, che proverrebbe da materia organica preesistente (la fede cattolica ci obbliga a ritenere che le anime sono state create immediatamente sia Dio). Però questo deve essere fatto in tale modo che le ragioni delle due opinioni, cioè di quella favorevole e di quella contraria all’evoluzionismo, siano ponderate e giudicate con la necessaria serietà, moderazione e misura e purché tutti siano pronti a sottostare al giudizio della Chiesa, alla quale Cristo ha affidato l’ufficio di interpretare autenticamente la Sacra Scrittura e di difendere i dogmi della fede

le amorevoli parole che il nostro “compianto” santo padre pio XII proferì dall’alto della sua infallibilità….

jsm

Rimane ora da parlare di quelle questioni che, pur appartenendo alle scienze positive, sono più o meno connesse con le verità della fede cristiana. Non pochi chiedono instantemente che la religione cattolica tenga massimo conto di quelle scienze. Il che è senza dubbio cosa lodevole, quando si tratta di fatti realmente dimostrati; ma bisogna andar cauti quando si tratta piuttosto di ipotesi, benché in qualche modo fondate scientificamente, nelle quali si tocca la dottrina contenuta nella Sacra Scrittura o anche nella tradizione. Se tali ipotesi vanno direttamente o indirettamente contro la dottrina rivelata, non possono ammettersi in alcun modo.
Per queste ragioni il Magistero della Chiesa non proibisce che in conformità dell’attuale stato delle scienze e della teologia, sia oggetto di ricerche e di discussioni, da parte dei competenti in tutti e due i campi, la dottrina dell’evoluzionismo, in quanto cioè essa fa ricerche sull’origine del corpo umano, che proverrebbe da materia organica preesistente (la fede cattolica ci obbliga a ritenere che le anime sono state create immediatamente sia Dio). Però questo deve essere fatto in tale modo che le ragioni delle due opinioni, cioè di quella favorevole e di quella contraria all’evoluzionismo, siano ponderate e giudicate con la necessaria serietà, moderazione e misura e purché tutti siano pronti a sottostare al giudizio della Chiesa, alla quale Cristo ha affidato l’ufficio di interpretare autenticamente la Sacra Scrittura e di difendere i dogmi della fede

le amorevoli parole che il nostro “compianto” santo padre pio XII proferì dall’alto della sua infallibilità….

edcon

Sono sicuro che la Chiesa avrà da ridire su questi studi perchè vanno contro la “sacralità” della vita.

Asatan

Ebbè correggere un difetto genetico (terapie geniche) toglie sofferenza all’individuo e lo allontana da dio.

Ditelo a chi ha la sclerosi.

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