Diritti e laicità: il giorno del Gay Pride a Roma

La voglia di partecipare è tanta che anche la ministra Barbara Pollastrini farà di tutto per passare per un saluto. Prodi lo sa. Venerdì sera, dopo che al mattino si erano incontrati per il Consiglio dei ministri, si sono sentiti al telefono e ne hanno discusso. La linea già data dal premier in altre occasioni suggerisce ai ministri di evitare la piazza, ma una raccomandazione ufficiale ieri non c´è stata. Ferrero ha annunciato che saluterà i manifestanti a Porta San Paolo all´inizio del corteo. Pecoraro Scanio farà lo stesso. Mussi e Bonino (come pure Bertinotti) mancheranno l´appuntamento – fanno sapere – perché fisicamente lontani. […] I numeri annunciati dagli organizzatori parlano di cento-duecentomila persone pronte a riempire piazza San Giovanni. «In piazza ci saranno anche le famiglie tradizionali accanto a tutte le altre, sarà il vero Family Day», annuncia Aurelio Mancuso dell´Arcigay, polemizzando con le gerarchie ecclesiastiche che per ora hanno scelto di tacere. Duecento sono i pullman in partenza da tutta Italia. Appuntamento a Porta San Paolo, dove fin dal mattino verranno allestiti i tradizionali carri, fantasiosi, musicali, colorati, alla maniera delle grandi parate americane. Saranno almeno quaranta [tra cui quello dell’UAAR, NDR], ma sulle variopinte forme che assumeranno fino all´ultimo ognuno cerca di mantenere un po´ di mistero. Di certo ad aprire il corteo con lo slogan «Parità, dignità, laicità» sarà un pullman-palcoscenico a due piani, con attorno quattro gru altoparlanti. […]

Il testo integrale dell’articolo di Mariagrazia Gerina è stato pubblicato sul sito dell’Unità

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18 commenti

Daniela

spero proprio che ci sia tantissima gente, deve essere una bella manifestazione.

Daniela

ma si sa chi governa la rai, non è un mistero che non se ne parli.

Giol

Il gay pride deve essere un po’ “vistoso”, altrimenti non lo caga nessuno. E’ un po’ lo stesso motivo per cui i benzinai devono scioperare per essere considerati: è un modo vistoso e fastidioso di manifestare, ma efficacie.

Jeeezuz

quoto il LLL. Per me, a sculettare in perizoma non ci guadagnano molto.
O, almeno, non si dica che i gay hanno buon gusto 😀

Kaworu

ribadisco quel che ho scritto in altri thread delle ballerine di samba.

non credo che in settimana stiano a ballare con le tette al vento.

credo lo facciano solo in occasione del carnevale di rio.

Ren

In generale anche io ho sempre pensato che tutto quel folclore e le piume fossero controproducenti ma ora ho cambiato idea. L’esagerare è un modo di gridare la propria libertà. Devono poter esistere tutti in un paese democratico, chi vuole essere vistoso e chi no. Questo è parte del messaggio secondo me. E’ anche un modo di alzare la voce quando cercano di tapparti la bocca.

Liberale Liberista Libertario

Ma che signifca “sagerare è un modo di gridare la propria libertà” ? Nessuno gli vieta di esagerare,ma comunque il fatto resta, quella che dovrebbe essere una marcia per i diritti civili si trasforma in una carnevalata.
Esagerando, potrei portare il paragone con Pannella che si fuma uno spinello o Caruso che si coltiva l’erba in parlamento. In un caso non è il modo di manifestare a favore dell’antiproibizionismo, in un altro per fare una manifestazione pro-gay.
Ma allora mettiamo le cose in chiaro: se il gay pride è una festa allore via con gli “sculettamenti in perizioma”. Ma se è una marcia per i diritti civili gradirei un pò più di serietà.

Ernesto

LLL
Informati prima di parlare. Su Ecotv.it c’è lo streaming in diretta. E’ stato il più sobrio della storia, forse. Sono i giornalisti a cercare sempre quei 3 o 4 impiumettati perché i gay devono essere ridicoli, lo sanno tutti, no?
E ti pare che il mestiere del giornalista sia quello di dare la verità al pubblico?? MA VA’!
Il mestiere del giornalista è soddisfare il pubblico, e il pubblico è MOLTO soddisfatto se gli si confermano i suoi stupidi pregiudizi.

Ren

A me non frega nulla se hanno le piume oppure no. Resta un concetto di fondo, i reazionari devono mandar giù l’idea che tutti hanno diritto di esistere, anche le persone che si travestono. Non levano nulla a nessuno. Se a loro piace così allora va bene anche a me. La libertà termina quando si ledono i diritti degli altri e in quel caso non succede. Forse il pride sarebbe più accettato se tutti ci andassero in giacca e cravatta, sono d’accordo, ma la democrazia, significa anche che uno sceglie come essere e la sua esistenza non è affare di nessuno.

Non mi sembrano molto migliori quelli che in abito scuro e cravatta gestivano la banca di lodi e rubavano dai conti dei defunti o quelli della parmalat che tanto elegantemente l’hanno messa nel **** a tanti risparmiatori. Parliamo di sostanza per favore non solo di forma come piace ai benpensanti tipo la Gardini.

Ernesto

Ren, evitare di fare i pagliacci è una questione di tattica.
Per riuscire ad ottenere qualche risultato è necessario essere presi sul serio. Poi a casa tua fai quello che ti pare. Vestiti pure anche da pollo.
Cmq in teoria hai ragione: certa gente in giacca e cravatta è infinitamente più grottesca di uno in lustrini. Però la gente è superficiale e almeno dobbiamo prenderne atto. E’ solo una questione di tattica politica, ripeto.

Ernesto

LLL
E invece sì! Ai gay pride la GRANDE MAGGIORANZA è vestita e si comporta in modo più che consueto. SONO i giornalisti che riprendono solo i più strani.

Giol

@ LLL

E’ davvero incredibile che pur di non parlre dei diritti dei gay si parli di tuttaltro…
Chi sei, una spia del vaticano? 😀

Liberale Liberista Libertario

Io non ho parlato di “GRANDE MAGGIORANZA”, mi limitavo ad osservare quale secondo mè era la tattica più giusta nelle manifestazioni sui diritti civili.
L’esempio sulla droga era portato all’eccesso,comunque sia un conto è fare una manifestazione per liberalizzare le droghe (e io liberalizzerei anche quelle pesanti), un conto è inneggiare al “fuma” “fuma”. Secondo mè il gay pride viene più visto come una manifestazione della “cultura gay”, un qualcosa di etnico, per questo si discosta dalla manifestazione classica.

@Giol

Non comprendo il tuo commento. Invece di ribadire il mio favore (perchè sono comunque a favore) del gay pride, trovo più costruttivo magari fare critiche pur da alcuni non condivise, anzichè rigiraci nel nostro brodo pro-gay. Il mio non era altro che un modo di parlare in favore della manifestazione. Se tu lo trovi vaticaneggiante…..

Lady Godiva

Giol scrive:

16 Giugno 2007 alle 14:58
Il gay pride deve essere un po’ “vistoso”, altrimenti non lo caga nessuno. E’ un po’ lo stesso motivo per cui i benzinai devono scioperare per essere considerati: è un modo vistoso e fastidioso di manifestare, ma efficacie.

Giol, di vistoso IMHO ci deve essere il numero di partecipanti e basta.
Concordo con chi ritiene che le carnevalate non portano ad un dialogo serio.

Se voglio un aumento di stipendio, non vado dal mio capo
con un gonnellino di foglie di banano.

L’argomento di LiLiLi riguarda l’efficacia e la correttezza della comunicazione, e IMHO moltissime volte l’importanza di una corretta comunicazione, adatta all’interlocutore avversario, viene sottovalutata, non solo in ambienti gay.

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