Laicità negata. Preoccupato il Comitato generale della FCEI

Di fronte ad una situazione di sempre più disatteso rispetto della laicità dello Stato, il Comitato Generale della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), riunito recentemente a Roma, si è detto molto preoccupato. Tra i fatti presi in considerazione, le vicende legate ai crediti scolastici per l’insegnamento della religione cattolica (IRC), ma anche lo stallo delle Intese già firmate con il governo, i matrimoni celebrati in regime della legge sui culti ammessi del ’29, la costruzione di nuovi locali di culto. “Negli ultimi tempi, si assiste sempre più frequentemente a manifestazioni di limitazione della libertà religiosa e della laicità dello Stato” si legge nell’ordine del giorno approvato dal Comitato generale.
In primo luogo il Comitato generale denuncia l’atteggiamento del ministro Fioroni per quanto riguarda il riconoscimento dei crediti scolastici agli iscritti all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, che obiettivamente determina una discriminazione ai danni degli alunni che non si avvalgono dell’IRC. Il ricorso accettato dal TAR del Lazio, presentato da alcune associazioni religiose e laiche tra cui la FCEI, è stato annullato attraverso un ulteriore ricorso del ministro al Consiglio di Stato. D’altra parte, le sei Intese firmate dal Presidente del Consiglio il 7 aprile scorso, oltre a due modifiche di vecchie Intese, non sono ancora state presentate, a due mesi di distanza, alle Camere. Inoltre il Comitato generale registra grandi difficoltà per i matrimoni contratti in regime della legge del 1929 sui culti ammessi, difficoltà dovute ad una interpretazione restrittiva della stessa. Vi sono poi difficoltà, a livello comunale e provinciale, per la concessione dei permessi per nuovi locali di culto, in particolare in Lombardia. Sono persino state fatte confusioni, da parte delle forze dell’ordine, tra chiese protestanti e sette sataniche, fortunatamente prontamente rientrate. Per tutti questi motivi il Comitato generale si riserva di richiamare le autorità di Governo alla ripresa di quella linea di rispetto del principio di laicità dello Stato che il Governo aveva posto come una delle sue priorità.

Fonte: ilDialogo 

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5 commenti

Asatan

Ma se qui si fà ancora confusione fra stanismo e cattolicesimo acido, c’e da stupirsi se prendono un evangelico per un cattolico uscito male. 😆

Per resto… fra un po’ ci ritroveremo con l’unica religione ammessa e l’obbligo di culto se continua così.

Ren

Fra un po’ i preti decideranno quali cibi possono andare in tavola …

non possumus

il discorso alla fine è sempre lo stesso: una classe politica che pensa solo ai fatti suoi e non ai diritti di TUTTI i cittadini.

Lorenzo

e una multinazionale potentissima che, in crisi in tutti i continenti, si consola dirigendo tutta la sua restante potenza di fuoco sull’unico paese ancora permeabile, a causa delle sue strutture degradate e dell’incanaglirsi della sua classe dirigente. I risultati sono evidenti: l’Iran è dietro l’angolo. Ma solo in Italia – passato il Brennero, c’è un mondo che dei talibani vaticani se ne sbatte alquanto.

Marco

In un paese dove c’ è ancora un esponente della DC al governo pensare di coinvolgere l’ esecutivo in una ricerca della laicità dello Stato è follia.Sarebbe bello se partisse in maniera convinta dalla politica la protesta(e per fortuna qualche piccolo gruppo si muove) ma la piazza deve dare il suo contributo ora più che mai

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