[…] I sequestratori del missionario italiano rapito il 10 giugno scorso nelle Filippine hanno iniziato a trattare per il suo rilascio. Stando a quanto riferito dal generale Benjamin Dolorfino, i rapitori di padre Giancarlo Bossi sono stati localizzati in un villaggio di montagna nel sud delle Filippine.
I ribelli del Fronte Moro Islamico di Liberazione (Milf), che hanno collaborato con le autorità per rintracciare il missionario, avevano deciso di intervenire la scorsa notte per liberarlo, ma hanno poi desistito per non mettere a rischio la sua vita. «Potremmo ottenere il suo rilascio già oggi – ha detto Dolorfino – veramente avevamo tentato di liberarlo, ma poi abbiamo desistito perchè poteva essere ucciso, così stiamo negoziando». […]
Filippine: trattativa per il missionario rapito
7 commenti
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…se fosse possibile un bilancio…
se potessimo sottrarre i morti a causa della religione al totale dei salvati (intendo quelli a cui la religione ha reso possibile continuare a vivere)…il bilancio sarebbe positivo o negativo?
Se fosse possibile fare commenti a tono, che bella cosa sarebbe!
Quando si tratta di Mastrogiacomi, Simone e compagni briscola, tutti in piazza….
l’istinto è quello di dire che vanno tutti salvati…
in realtà credo che se gli stati rifiutano le trattative c’è un motivo; è positivo aver salvato Mastrogiacomo e gli altri, come sarà positivo salvare il missionario.
ma uno Stato che tratta è fortemente ricattabile e finisce che continuano a rapire italiani perchè lo stato italiano paga..
sono d’accordo con JSM.
Qualcuno glielo dice al Fronte Moro islamico di Liberazione e cioe Milf di cambiare sigla?
Milf sta anche per: Mother I’d like to fuck, lo dico per loro, se digiti questo acronimo su google trovi solo siti porno, che tragico paradosso per questi paladini della moralità!
cartman, credo che non sia casuale.
Mi pare che 70 vergini a testa li attendano in paradiso.
Questi credenti… hanno un dio onnipotente, pero’ si appellano al governo in caso di problemi, oppure si servono di un rapimento per ricattare un governo. Che divinita’ inette e malvage venerano.