La procura di Siena ha chiesto il rinvio a giudizio di monsignor Giuseppe Acampa, 38 anni, economo della Curia arcivescovile di Siena, per l’incendio doloso che nell’aprile 2006 interessò alcuni uffici del palazzo dell’arcidiocesi, causando la distruzione di documenti. L’arcidiocesi di Siena ha diffuso un comunicato in cui sostiene che ”gli inquirenti sembrano essere giunti a conclusioni che distorcono completamente la realtà dei fatti”. Fonte: Radio Nostalgia Toscana
Archivi Giornalieri: lunedì, Giugno 18, 2007
Giannino vs Gay Pride
Una lotta impari, ovviamente. Ma Alberto Giannino non si esime, direi anzi che non si poteva categoricamente esimere dall’attaccare il Gay Pride. Le sue critiche, pubblicate ancora una volta da IMGPress, si sono insolitamente rivelate calme e pacate: “dissoluto, degenerato vergognoso”, “pagliacciata”, “scelte degenerate”. Le critiche sono ovviamente estese anche all’UAAR (“intollerante”), ma scrivendo che quello della nostra associazione è un “atteggiamento diffuso di anticlericalismo” si lascia scappare un aggettivo (per l’appunto “diffuso”) freudianamente significativo. L’articolo termina con la citazione… Leggi tutto »
Una predica velenosa
Non il punto di partenza, ma il punto di arrivo che è la cosa più importante in ogni conversione. Purtroppo, quando si parla di conversione il pensiero va ormai istintivamente a ciò che uno lascia: il peccato, una vita disordinata, l’ateismo, ma questo è l’effetto, non la causa della conversione. Sono le parole del predicatore del papa, padre Raniero Cantalamessa, nota star televisiva, a commento della liturgia di ieri (Fonte: Zenit). Mischiare l’ateismo al peccato e alla vita disordinata è… Leggi tutto »
In gold we trust, il mito dell’euro in rosa
Questa volta, se non altro, ce l’hanno detto in faccia. Per negare il consueto patrocinio del Comune di Milano al Festival del cinema gay, l’assessore Carlo Masseroli (Forza Italia) ha dichiarato: «Non c’è nessun esperto di economia che possa smentirmi: gli omosessuali non hanno delle famiglie costituite, e si possono permettere un tenore di vita sopra la media. Basta chiederlo a qualsiasi pubblicitario. E allora perché dovremmo finanziarli? Se lo facessimo dovremmo dare dei contributi anche alle manifestazioni culturali in… Leggi tutto »
I diritti in Europa vanno a tre velocità
A Bruxelles, secondo gli omofobi di casa nostra, regna sovrana una potentissima lobby omosessuale che lavora alacremente nientemeno che alla disgregazione dei valori tradizionali. Ne sa qualcosa il senatore Rocco Buttiglione, scartato dalla commissione Ue per aver detto che considera l’omosessualità un peccato. La banale realtà è solo che le istituzioni europee rappresentano una media sensibilità civile assai diversa da quella diffusa nel nostro paese, che mette l’Europa all’avanguardia nel campo del riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali e transessuali…. Leggi tutto »
Dura lex, sed sex. Il desiderio è dispari
Ci sono troppe cose di cui la politica istituzionale colpevolmente non si occupa, e ce n’è una, la sessualità, di cui colpevolmente si occupa troppo, assistita da una scena mediatica non si sa se più prude o più voyeur, permissiva e compiacente con qualsiasi velina di turno, proibizionista e bigotta con qualsiasi «anormale» di passaggio. Quando di sessualità il potere parla troppo e male, lo sappiamo da un amato filosofo del Novecento, di desiderio ne circola poco e malconcio. Ne… Leggi tutto »
«Condividi la conoscenza», un seminario a Milano il 22
Terzo appuntamento per l’iniziativa «Condividi la conoscenza». Il 22 giugno a Milano, presso l’università Iulm, è infatti prevista una giornata di studi che si svilupperà attorno al nodo della Agenda di Lisbona e lo sviluppo della «società della conoscenza». Come è noto, l’agenda di Lisbona è l’impegno preso dai paesi dell’Unione europea di favorire lo sviluppo e la diffusione della conoscenza attraverso un aumento degi finanziamenti pubblici alla ricesca scientifica, alla formazione e al potenziamento delll’Università. Impegno solenne che in… Leggi tutto »
I «depravati» d’Egitto
È sempre più frequente la tortura dei gay egiziani, denuncia con preoccupazione l’Human Rights Watch. La persecuzione si è andata intensificando da quando nel 2001 il governo mise su un processo contro 52 supposti gay arrestati al Queen Boat, discoteca galleggiante sul Nilo. In questura li bastonarono. Prima del processo, furono definiti «simpatizzanti di Israele»: 21 furono condannati a tre anni di prigione per «depravazione». Da allora retate e torture si succedono. In questo giro di vite, Mubarak ha il… Leggi tutto »