“Bruceremo il Vatican…”

Ventiquattro ore dopo il Family day i più grandi giornali e telegiornali italiani non avevano avuto dubbi: il titolo di apertura era stato dedicato – nella stampa scritta, a caratteri cubitali – al presunto milione che aveva occupato piazza San Giovanni in difesa dei valori tradizionali. I giorni successivi la litania non era cambiata: tutto un susseguirsi di dichiarazioni e servizi per dire che quella manifestazione chiedeva, pretendeva una risposta da parte della politica.
Il giorno dopo il Pride, con un milione di donne e uomini in piazza per chiedere l’estensione dei diritti a tutte e tutti, la stampa e i tg non hanno avuto lo stesso riguardo. Portare tante persone, gay, lesbiche, trans, non è bastato per conquistare i titoli di apertura, né per sperare che il lunedì fosse dedicato alle reazioni della politica. Che cosa farà da oggi il governo Prodi? Cosa pensa il presidente del Consiglio di ciò che i suoi elettori, non quelli della destra, gli hanno chiesto? Farà la legge sulle unioni civili e quella contro le discriminazioni omofobiche? Dirà che le offese da parte del Vaticano contro gay, lesbiche, trans non sono più accettabili in uno Stato laico?
Silenzio. Un assordante silenzio, con Prodi che preferisce denunciare «la brutta aria» che c’è nel Paese, riferendosi alla destra che blocca le decisioni. Insomma, per parafrasare la sua dichiarazione: aria fritta. La distanza tra i cittadini, le cittadine e la politica, anche e soprattutto quella fatta dai media, non era mai stata così ampia. Drammatica. La crisi della politica e della rappresentanza così pesante e disarmante. Se il Papa parla e offende gay, lesbiche o trans accusandoli di essere pedofili e perversi le prime pagine sono assicurate, blindate. Si riempiono subito di titoli cubitali. Poche le proteste. Poche le voci di editorialisti che si sollevano per dire che così cresce l’odio, la violenza contro gli omosessuali. Poche voci si sollevano dal pulpito dei grandi quotidiani per dire che non approvare una legge sulle unioni civili è un fatto grave, che lede l’uguaglianza sancita dalla Costituzione.
A questo punto resta la domanda: che cosa fare per conquistare spazio, visibilità alle ragioni della civiltà e della laicità? Non è bastato, nel silenzio degli organi di informazione, portare un milione di persone in piazza. Non è bastato riempire piazza San Giovanni con una manifestazione rabbiosa, ma pacifica, dura ma anche orgogliosa. No, non è bastato. Bisogna forse arrivare a gesti eclatanti davanti al Vaticano o al Parlamento, bruciarsi come gesto disperato, come un ultimo tentativo di vedersi riconosciuto un diritto? Certo è che così non si può andare avanti. La totale impermeabilità tra media e politica da una parte e società civile dall’altra è talmente alta che non si può stare più indifferenti. […]

Il testo integrale dell’articolo di Angela Azzaro è stato pubblicato sul sito di Liberazione

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33 commenti

Nickelgrey

“La totale impermeabilità tra media e politica da una parte e società civile dall’altra è talmente alta che non si può stare più indifferenti.”

Concordo con questa asserzione della giornalista.
Siamo a un punto pericoloso di scollamento tra la realtà e il circo barnum dell’informazione.

Kaworu

@ernesto

eh già, siamo vegetali 😉 finocchi, per la precisione 😆

(si faccio una battuta, che oggi è una giornata di merda per mille miei motivi)

rossotoscano

la misura è colma e io personalmente sono stanco di chi predica bene e ratzola male e insieme a me un milione di persone… il governo e la chiesapossono tacere ma non ignorare e già il loro silenzio urla la loro sconfitta altrimenti ci avrebbero già massacrato… mi sa che torneremo alle guerre d’indipendenza…

michele

Il vero problema è che i gay hanno dimenticato il tricolore! In quest’Italia clericale e nostalgica dello Stato Pontificio toccherebbe a loro incarnare la laicità del giacobinismo, del Codice Napoleonico, del Risorgimento e della Resistenza. Lascino da parte i colori e si mettano a capo della vera nazione! Si troveranno a fianco anche gli eterosessuali!

Michele

rossotoscano

@ Monsigner
certo che era voluto… ci sta proprio bene direi…
@Michele
l’arcigay sta organizzandosi per diventare partito politico visto che è l’unica voce di libertà e laicità attendibile in Italia oggi

Ren

Prodi la risposta l’ha già data. E anche molto chiara. Il giorno dopo il gay pride è andato a dichiarare la sua ubbidienza al papa. Del milione di persone che gli chiedono diritti e giustizia se ne strabatte le balle. Mi pare che sia sufficiente per capire che aria tira e che dobbiamo organizzarci senza aspettare aiuti dal centro-sinistra, a parte boselli e i radicali. Spero che a nessuno di noi venga in mente di accettare quello schifo di proposta biondi che si fa dal notaio. Neanche mentalmente. Dal notaio ci vadano loro, viscidi.

Ernesto

Rossotoscano
“l’arcigay sta organizzandosi per diventare partito politico”
Davvero? Informami su questo se non ti dispiace.

Daniela

posso solo die che il comportamento dei media tv) in particolare è statoavvero squallido, roba da regime.

Il Filosofo Bottiglione

ma vi ricordate cosa dicevano del familyday? questa è la “maggioranza silenziosa”.
intanto il termine “maggioranza silenziosa” sa di clericofascista, poi non era maggioranza e non era nemmeno tanto silenziosa.

il Pride non so se sia maggioranza, probabilmente non è silenzioso, ma sicuramente vogliono metterlo sotto silenzio.

Il Filosofo Bottiglione

sottoscrivo Ren.

quando sento i vari viscidi personaggi dire che i diritti richiesti si possono sottoscrivere da un notaio, mi viene il voltastomaco.

Ernesto

Grazie del link. Ho letto. Mancuso non dice nulla di chiaro. Mi sembra la solita dichiarazione irresoluta.
La caratteristica comune di molti leader del movimento omosessuale è l’irresolutezza, ad eccezione forse di Grillini.
Mi sembra che la maggioranza dei gay è come se si dimenticassero che sono senza diritti, pochi sentono l’importanza di associarsi e di lottare politicamente per emancipare tutta la comunità. Insomma, mi sembra che la maggior parte siano disinteressati come se non ci fosse un problema che li riguarda. Anche quelli che sono impegnati politicamente mancano di unità in quello che fanno, di coraggio e iniziativa.
Cmq credo che fondare un partito sia la cosa migliore a questo punto. Se lo faranno allora bravi (ritirerei quanto detto sopra).
D’altra parte, se Berlusconi così è riuscito a ottenere l’impunità (leggi scampare alla galera e alla bancarotta), credo che anche noi dovremmo provarci per un minimo di diritti civili.
Insomma, la politica non è solo per i pregiudicati!!

rossotoscano

@ Ernesto
i gay non sono irresoluti anzi… è solo che per passare da associazione a partito bisogna organizzarsi bene , comunque se hai letto l’articolo l’arcigay sta muovendosi in fretta e auspica già di presentarsi dopo le primarie il link giusto è questo
http://www.gaynews.it/view.php?ID=74333
fammi sapere cosa ne pensi

FrancescoCoco

Anch`io sono sdegnatissimo, per come le cose vanno in italia, il silenzio assenso spesso della attuale sinistra mi lascia basito.
I gesti estremi andrebbero evitati, ma se dovessi impazzire, pittosto che bruciarmi io… 🙂

darkzero

Sarà un luogo comune, ma qui i politici fanno schifo. Sono loro che dovrebbero finire ai forni. Dovremmo utilizzarli per ricavarne energia, niente di più. Non sono neanche persone, non si meritano niente. Solo di essere riciclati come plastica, sciolti e utilizzati davvero per il bene della società, sfruttando l’energia chimica dei loro componenti liquefatti.

Non so voi, ma io sono stanco. Si accende la TV e si vedono le solite cazzate: il politiconzolo di turno che sciorina un discorso senza senso, pieno di paroloni e panegirici per dare l’idea di essere chissà che personaggio o di possedere chissà che cultura, per accaparrare voti allo scopo di badare ai suoi soli interessi personali.
Ogni scorreggia d’Oltretevere diventa scoop, qualsiasi vaccata del Papa diventa verità incontrovertibile ed occupa tutto lo spazio dei media. Io mi chiedo perché non gli sia venuto in mente di dire che la Terra è ferma al centro dell’Universo e il Sole gli gira attorno, tanto tempo una settimana e farebbero chiudere baracca e burattini agli scienziati e li bollerebbero come eretici.

Io sono stanco, è per questo che me ne vado. E non vedo l’ora, mancano pochi mesi.

Sapete che penso? Dovremmo prendere esempio dai Francesi. Loro sì che sanno fare rivoluzioni! Dovremmo dirigerci in massa al Vaticano e raderlo al suolo modello Bastiglia, fanculo al colonnato del Bernini. E lo stesso meriterebbero Palazzo Madama, il Quirinale, et similia.

Ed avremmo tanta robaccia da riciclare e convertire in energia… E poi, uno Stato serio da organizzare.

Marco.g

Secondo me è stato un ottimo risultato che anche i gay siano riusciti a dimostrare che al gioco del “non potete ignorarci” possono giocare in tanti. Il punto è proprio questo: una società civile non dovrebbe ignorare nessuno. Questa è una cosa su cui dovrebbero riflettere soprattutto i teodem del centro-sinistra, se vogliono continuare a stare dalla stessa parte di quelli che hanno partecipato al gay pride

michele

Radere al suolo il Vaticano forse è un pò troppo (dopotutto San Pietro e la Sistina sono state progettate e dipinte da un omosessuale). Casomai bisognerebbe lottare tutti insieme, omosessuali ed eterosessuali libertari, contro questa Repubblica che ha tradito le sue radici risorgimentali e resistenziali. Non è forse il bicentenario di Garibaldi?

Michele

Ren

Secondo me dobbiamo ricordare la lezione di Ghandi. Con la non violenza ha liberato l’india dal giogo inglese. La violenza non è la strada. Ci vuole tanto coraggio però e metterci ognuno la propria faccia per organizzarci. Io dico che il partito politico è la strada. Un partito gay-atei per i diritti civili di tutti e per la fine delle disparità. Se lesbiche e gay sono circa il 10% della popolazione avremmo in teoria 5 milioni di voti, non so quanti voti atei avremmo ma penso nell’ordine dei due – tre milioni. Credo che ci sia materiale su cui lavorare. Del resto mastella tiene in ostaggio il parlamento avendo preso poche centinaia di migliaia di voti.
Potremmo chiedere di avere diritti uguali agli altri cittadini, mettere in discussione tutti gli enormi squilibri della società, fine delle esenzioni fiscali a favore della chiesa, fine dell’8×1000, fine dell’occupazione delle televisioni per propaganda settaria.

darkzero

Il fatto che un omosessuale abbia realizzato la cappella sistina non è molto rilevante… Una schiera di omosessuali non ha forse votato per Bush?

rossotoscano

Finalmente, dopo giorni di silenzio, riprendono le critiche e le accuse al pride( il finalmente è ironico), sentite questa affermazione:
Pubblichiamo l’interessante opinione del vescovo di Imola sul gay Pride. Evidentemente non ne condividiamo nemmeno una virgola.

La Redazione

Sottoponiamoli a verifica, visto che hanno voluto terminare la loro chiassosa marcia dove si era svolto il family day. Al gay pride hanno partecipato certamente dei giovani, ma non erano il futuro dell’Italia, perché non avevano bambini. Hanno occupato la piazza oggi, ma non l’occuperanno domani, perché non avranno un domani.

Le loro provocatorie rivendicazioni sono prive di prospettiva, la loro richiesta di accedere al matrimonio si risolve nella delegittimazione del patto più impegnativo e fruttuoso tra esseri umani. Viene delegittimata così l’intera società politica, si cede al disfacimento del patto sancito dalla costituzione repubblicana.

C’è ancora chi pensa, irenicamente: «Vogliono sposarsi con persone dello stesso sesso? Ne hanno diritto».

Addirittura ci sono uomini di governo che fingono di non avvedersi dell’impossibilità di convivere in una società senza regole e dell’immoralità insita nel relativismo spacciato per pluralismo. Reagisca almeno l’opinione pubblica a questa ottusità, non limitandosi a scuotere la testa per le scritte oltraggiose, e affrontando di petto la questione del nostro futuro.

VIVERE ALLA giornata non è degno di un paese civile, evadere dalle responsabilità per timore di essere accusati d’omofobia non è da persone mature. Reagiscano gli uomini di pensiero, esprimano il loro sdegno le aggregazioni in cui si esprime la naturale solidarietà umana. Minimizzare e tacere equivale a pregiudicare le libertà civili.

Lo stravolgimento del matrimonio è un attentato alla dignità umana e l’acquiescenza alla disumanizzazione porta alla perdita della libertà.

* Vescovo di Imola

rossotoscano

E PER TUTTI QUELLI CHE SONO D’ACCORDO CON ME CHE IL RATIFICARE UN LEGAME D’AMORE DAL NOTAIO è INCIVILE… VEDO CHE ANCHE LA CHIESA E’ D’ACCORDO CON NOI…. CON QUALCHE SFUMATURA IN PIU’… VATICANO DELENDO EST!!!!!
Roma, 4 apr. – “Per me e’ inaccettabile avere i vescovi nel letto”.

Alfredo Biondi (Fi) reagisce duramente, intervistato oggi dal ‘Corriere della Sera’, di fronte alla bocciatura da

parte di monsignor Betori anche di proposte di legge più moderate, come la sua, che per le coppie di fatto prevede la strada del “contratto di unione solidale” da firmare e registrare davanti ad un notaio.

“Persino nella prima nota dei vescovi si parla di salvaguardare i diritti individuali dei conviventi.

Possibile – chiede Biondi – che ora ritengano che due cittadini non possano avere il diritto di andare da un notaio e istituzionalizzare il loro rapporto con un contratto di mutuo soccorso e di solidarieta’?”.

Inoltre, il parlamentare forzista sottolinea: “Qui si vogliono additare come peccatori sulla pubblica piazza le persone che convivono, siano dello stesso sesso o di sesso diverso”. Questo, nonostante la sua proposta di legge, basata solo su una serie di diritti di solidarieta’, elimini “ogni rischio di ambiguita’ sull’eventuale riconoscimento del matrimonio tra omosessuali”. Ma se neanche questo e’ ammissibile, conclude Biondi, “vuol dire che un giorno o l’altro ci potremo trovare in camera da letto un carabiniere. O peggio un vescovo”.

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DICO:OLIARI,BIONDI HA RAGIONE,CI TROVEREMO VESCOVI NEL LETTO

(ANSA) – ROMA, 4 APR – ”Trovo tutt’altro che sarcastica la presa di posizione del senatore Alfredo Biondi: i vescovi vogliono avere il pieno controllo della vita affettiva e

sessuale degli italiani”.

Lo afferma Enrico Oliari, leader di

GayLib, l’associazione dei gay liberali e di centrodestra, sostenendo che ”i continui e martellanti interventi della Cei e della Chiesa stanno portando la discussione politica all’epoca giolittiana, quando la societa’ si trovava in un forte contrasto fra clericali ed anticlericali”.

”Non e’ un problema – continua Oliari di interferenza: i politici seri sanno di dover curare l’interesse del popolo

italiano e non di quello vaticano; semmai e’ un problema la violenza con cui la Cei e la Chiesa intervengono sulla problematica dei diritti dei conviventi, un’arroganza che fa leva sulla fede e sulla coscienza dei cittadini, anche dei piu’ deboli”.

”La Chiesa – conclude – e’ una lobby potentissima, che vuole governare le coscienze, influenzare le leggi e prendersi i soldi dell’8 per mille degli italiani: mi auguro che i rappresentanti del popolo ne sappiano prendere atto”

darkzero

Giusto! Reagiamo! Facciamo internare il Vescovo di Imola in una clinica psichiatrica!

rossotoscano

Siamo al Circo Massimo. Una coppia e mezzo. Ragazzo, ragazza, più un passeggino. «Siamo sposati da due anni, da quando è nato nostro figlio. Abbiamo preferito venire a questo corteo e non andare al Family day perché qui ci sentiamo più a nostro agio. La gente è allegra e nessuno vuole il male di nessuno». Il bimbo ride, guarda il palloncino giallo che svolazza sopra di lui. «Siamo qui anche per lui, perché se un domani volesse convivere e non sposarsi, o si scoprisse gay, mi piacerebbe che potesse vivere in un paese più civile, in cui vengano riconosciuti anche i diritti più elementari». «Non succederà», interviene un sacerdote in borghese dopo aver ascoltato in religioso silenzio, «se crescerà con sani principi, non succederà». «I sani principi sono altri, padre», chiosa la mamma prima di riprendere il cammino.

Gian Luigi

Più laicità Più laicità Più laicità Più laicità Più laicità Più laicità Più laicità Più laicità Più laicità
Più laicità Più laicità Più laicità Più laicità.

emel

@Alfredo Biondi

>Ma se neanche questo e’ ammissibile, conclude Biondi, “vuol dire che un giorno o l’altro ci
>potremo trovare in camera da letto un carabiniere. O peggio un vescovo”.
>

La quadratura del cerchio.
Bene… ora e’ il momento che cada il governo 🙂

Comunque Biondi non si preoccupi, i Vescovi, se sono tali, se li fanno portare in diocesi quelli che si scopano (o da cui si fanno scopare), non vanno a trovarli a casa.

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