Torino, assistenti spirituali per tutti i gusti

L’ospedale è il luogo dove si cura il corpo malato, ma è anche il luogo dove la persona, resa più fragile dalle precarie condizioni di salute, ha più bisogno di supporto umano e, in molti casi religioso. È il pensiero che sottende il «Progetto culture e religione» dell’ospedale Molinette, che vuole aprire le porte a tutte le fedi. […] L’ospedale ha contattato i responsabili nazionali delle otto religioni più presenti sul territorio italiano (quelle che contano un numeri di appartenenti superiore a trentamila): ortodossi, protestanti, ebrei, testimoni di Geova, musulmani, induisti, buddisti e Chiesa di scientology. Ieri è così stato siglato un protocollo d’intesa che permetterà di reperire in ogni momento un religioso da affiancare al malato che ne fa richiesta. Galanzino sottolinea che è stata centrale nella preparazione del progetto la collaborazione della Chiesa cattolica e del cappellano dell’ospedale. Sedici i rappresentanti delle varie chiese ascoltati in questi giorni dai vertici dell’ospedale. […]

Fonte: L’Arena

Leggendo questa notizia, mi è venuta voglia di lanciare un altro sondaggio:
1) Gli atei e gli agnostici sono dei superuomini (o superdonne), e non si ammalano mai
2) Gli atei e gli agnostici sono dei superuomini (o superdonne), e se la sanno cavare da soli, senza alcun bisogno di conforto
3) Gli atei e gli agnostici sono cittadini di serie zeta.

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27 commenti

InFeRnO

io opto per la 2 😀
2) Gli atei e gli agnostici sono dei superuomini (o superdonne), e se la sanno cavare da soli, senza alcun bisogno di conforto

darkzero

Non condivido. Ai cazzolici o ai loro simili potrà andar bene un estraneo vestito da prete per consolarli nella malattia, ma a me no. Se ho bisogno di conforto, chiedo che venga una persona a me cara o della famiglia, non mi frega niente dell’eventuale consolatore della mutua.

Guidus

Manca il Flying Spaghetti Monster. Se mi ricapita di andare in ospedale, chiedero’ assistenza spirituale pastafariana per farmi due risate.

Magar

Anche io opterei per la 2), nel sento che non saprei davvero da chi farmi confortare nella stessa maniera in cui si fanno confortare i credenti. Con me le favolette per bambini non attaccano, ahimé. Boh, semmai proverò a farmi raccontare la storia di Babbo Natale… 🙂

UDM

E la «ROBA» ?
Ossia:
a) Quanto costano?
b) E chi paga?

…e bravi!!! …anche i Te
timoni di Geova…

Avola

Potevano fare almeno un atto politicamente corretto includendo un supporto psicologico generico da parte di psicologi o psichiatri…

paoloz

Il fatto che abbiano incluso Scientology è un bene, significa che probabilmente tra un po’ di tempo le varie religioni collasseranno su se stesse coperte dal ridicolo.

Rosalba Sgroia

Quando ero in ospedale, malata malata :-), la suora del Fatebenefratelli veniva nella mia stanza. Io le parlavo a raffica della mia condizione, sempre sorridente, e le dicevo che ero fiduciosa nelle cure e nella ricerca medica. Lei sorpresa rispondeva, che dovevo avere fede in Dio e quando replicavo che ero atea…alzava i tacchi e smammava 🙂

Propendo per la numero 2
Ma per la numero 3 per altre questioni… Capite a me!

piersky

Io se vado all’ospedale voglio dei dottori preparati, dei luoghi puliti (dove non si rischia di prendersi un’infezione)…al diavolo tutti gli altri. Fa proprio bene Le Molinette a sprecare le proprio risorse in questo modo…

Ren

@ UDM

Mi hai tolto le parole di bocca. Chi li paga tutti questi buontemponi?

Nikky

Ho l’ impressione che stiamo andando verso uno stato multiconfessionale, e le varie religioni fanno a gara ad accaparrarsi più privilegi possibili.

Nikky

Personalmente preferirei che le religioni rimanessero relegate alla sfera privata, se uno vuole un sostegno spirituale se lo può chiamare da solo, non vedo perché un ospedale statale glielo dovrebbe fornire, a spese dello stato naturalmente.

Ela

E’ una piccola provocazione, ma…

Mettiamo da parte costi e parliamo del concetto.
Bene, ora, prendendo in considerazione gli Atei, chi dovrebbe essere chiamato come “assistente spirituale” per loro? Un rappresentante del Uaar di zona?

E’ davvero possibile fare paragoni discriminanti in questo caso?

Daniela

personalmente mi affiderei sempre ad una persona cara, ma se questa non ci fosse, un supporto psicologico sarebbe sempre utile, psicologico non religioso.

Kaworu

mah, io se stessi male seriamente e avessi bisogno di parlare con qualcuno che non siano genitori/parenti/ragazza beh…

ho salvato sul cel per ogni evenienza il numero della mia ex psicologa.

ci vuole poco a chiamarla.

Rosalba Sgroia

Mi ricordo anche ad Anagni, ero in H per un’altra operazione. Entrava sempre un prete africano, la mattina presto e velocemente diceva: O mio cuore di Gesù, fa’ che io t’ami sempre più! E poi scappava.

La vecchina vicino a me diceva: Ma che ( azz) vole chist?

Ao’ è vero! 😀

Mad God

QUESTA E’ DISCRIMINAZIONE!!!!

Se si può scegliere l’assistenza spirituale (umana e religiosa) pagata dallo stato ESIGO che durante un mio possibile soggiorno in ospedale vengano incluse i seguenti professionisti (ovviamente pagati dallo stato):

un comico (per tirarmi sù il morale con qualche battuta e non farmi annoiare)

un gruppo di giocatori (per tirarmi sù il morale con qualche partita a Munchkin e non farmi annoiare)

una band metal ,vanno bene anche quelle sataniche, basta che suonino bene (per tirarmi sù il morale con qualche canzone e non farmi annoiare)

una donna avvenente e disponibile (per tirarmi sù …… e non farmi annoiare 🙂 )

ovviamente a secondo delle condizioni fisiche e mentali sceglierò a quale professionista affidarmi 🙂

Se ciò non fosse possibile, ESIGO un rimborso per i danni morali e spirituali a cui andrei incontro.

Basta recriminare, bisogna essere propositivi (e perfidi…)

Ren

Beh, è un sollievo sentire che non tutte le vecchine pendono dalla bocca dei preti …

ydnac11

“”Personalmente preferirei che le religioni rimanessero relegate alla sfera privata, se uno vuole un sostegno spirituale se lo può chiamare da solo, non vedo perché un ospedale statale glielo dovrebbe fornire, a spese dello stato naturalmente.””

Quoto in toto

Giona

Confortato da un rappresentante del Uaar di zona? Solo se e’ simpatico, mica il “tesserino” lo qualifica. Comunque sarebbe sempre meglio di avere vicino un ateo sciocco ed antipatico, da mandare a quel paese e minacciare di sberle non appena ci si senta in forze, di un credente, ovvero una pesona che ha bisogno di un dio per sopravvivere, avvilente e degradante come una supposta in bocca.

Lady Godiva

Io la trovo un’idea molto democratica e positiva.
Criticare a priori, e a prescindere è facile per tutti, meno facile risulta proporre valide alternative.

Lady Godiva

Ribadisco che nella UAAR trovo sempre ottime critiche, ma mai una proposta.
E questo vale anche per i referenti UAAR.

Mad God

Io considero una iniziativa del genere come una “turbativa” della concorrenza.
Dimostra chiaramente che alcune “spiritualità” hanno più diritti di altre.
Mi sembra solo una scusa per giustificare gli attuali PRIVILEGI ECONOMICI della chiesa (se non ricordo male questa “assistenza spirituale” la paghiamo tutti, a discapito di ricerca o altro) e in futuro mettersi d’accordo su come spartirsi la torta.
Premetto che considero l’assistenza spirituale religiosa al pari dello SPAM o dei venditori dei Call Center.
Quindi SE VOGLIO, mi avvalgo dei loro servizi, altrimenti non voglio vedere in giro neanche i simboli (perchè mi provocano malessere spirituale 🙂 ).
Vuoi una “assistenza spirituale” particolare? nessun problema, ma deve valere per tutti i tipi di assistenze e NON ESSERE A CARICO DELLA COMUNITA’.
Hai delle particolari richieste in caso di morte? se non sono in contrasto con le norme d’igiene o altre leggi, nessun problema ma NON DEVONO ESSERE A CARICO DELLA COMUNITA’.
Vuoi una assistenza psicologica – sociale? quella è un diritto di tutti, come l’assistenza sanitaria.
Proposte?
Togliere dagli edifici pubblici (ospedali, tribunali, scuole, uffici,…) i simboli religiosi , eliminare i privilegi economici religiosi, finanziamento (tipo 8 per 1000) delle religioni come in Germania (OK, sono proposte vecchie ma tuttora valide).
Vuoi una “assistenza spirituale” particolare?
Indicalo quando ti ricoverano, assieme al testamento biologico, al rifiuto del’accanimento terapeutico, alla lista di farmaci a cui sei allergico, al tipo di musica in stanza e alla lista di chi vuoi che ti assista… magari indica tutto su una tessera magnetica o cartacea (come per la donazione degli organi)… è così difficile? ci vuole un “protocollo d’intesa”?

Giona

Eccoti una proposta, cosi’ ne hai almeno una, visto che fino oggi straordinariamente mai ne hai trovate. Propongo che gli ospedali statali non paghino i personaggi che fanno sostegno spirituale, dato che il culto e’ una cosa strettamente privata e non rientra tra le prestazioni mediche da fornire a spese nostre. Dato che ci sono farmaci a pagamento, perche’ ritenuti non essenziali, non si vede perche’ un confortatore spirituale rientri tra le “cure” che paga lo stato.

Lady Godiva

Giona, quella non è una proposta costruttiva ma tanto per cambiare un NO, senza offrire una valida alternativa.
L’alternativa potrebbe essere (dico un assurdo): vagonate di morfina per sollevare il morale dei pazienti.

Mad God

Non sò perchè ma il post che avevo mandato questa mattina sembra disperso 🙁
comunque:

Io considero una iniziativa del genere come una “turbativa” della concorrenza.
Dimostra chiaramente che alcune “spiritualità” hanno più diritti di altre.
Mi sembra solo una scusa per giustificare gli attuali PRIVILEGI ECONOMICI della chiesa (se non ricordo male questa “assistenza spirituale” la paghiamo tutti, a discapito di ricerca o altro) e in futuro mettersi d’accordo su come spartirsi la torta.
Premetto che considero l’assistenza spirituale religiosa al pari dello SPAM o dei venditori dei Call Center.
Quindi SE VOGLIO, mi avvalgo dei loro servizi, altrimenti non voglio vedere in giro neanche i simboli (perchè mi provocano malessere spirituale 🙂 ).
Vuoi una “assistenza spirituale” particolare? nessun problema, ma deve valere per tutti i tipi di assistenze e NON ESSERE A CARICO DELLA COMUNITA’.
Hai delle particolari richieste in caso di morte? se non sono in contrasto con le norme d’igiene o altre leggi, nessun problema ma NON DEVONO ESSERE A CARICO DELLA COMUNITA’.
Vuoi una assistenza psicologica – sociale? quella è un diritto di tutti, come l’assistenza sanitaria.
Proposte?
Togliere dagli edifici pubblici (ospedali, tribunali, scuole, uffici,…) i simboli religiosi , eliminare i privilegi economici religiosi, finanziamento (tipo 8 per 1000) delle religioni come in Germania (OK, sono proposte vecchie ma tuttora valide).
Vuoi una “assistenza spirituale” particolare?
Indicalo quando ti ricoverano, assieme al testamento biologico, al rifiuto del’accanimento terapeutico, alla lista di farmaci a cui sei allergico, al tipo di musica in stanza e alla lista di chi vuoi che ti assista… magari indica tutto su una tessera magnetica o cartacea (come per la donazione degli organi)… è così difficile? ci vuole un “protocollo d’intesa”?

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