La tonaca di don Milani

Per fortuna ci sono queste tecnologie che fanno recuperare le cose perdute. Una Recherche formato internet. A esempio: se per caso non avete visto lo Speciale del Tg1 di Riotta dedicato a don Milani, o volete rivederlo, andate su Raiclick a ritrovare la puntata. Ne vale la pena. Il 24 giugno è l’anniversario della morte di don Lorenzo (40 anni), e dunque se ne sta discutendo e scrivendo molto: ma la sua breve vita consolidata da immagini, documenti, vecchie interviste, è tutta da ripercorrere. Il sacerdote, che era ebreo, essendo ebrea la madre, nacque nel 1923 e ricevette il battesimo senza convinzione: i genitori altoborghesi, agiati, colti, volevano metterlo al riparo dalle leggi razziali. Da ragazzo trovò per caso un messale, disse: «Ho letto la Messa, è più interessante dei 6 personaggi in cerca d’autore». E via nel racconto di un’esistenza grande e profetica, rabbiosa e anticonformista e artistica, non solo «Lettera a una professoressa». Nello speciale di Alberto Melloni in onda su Raiuno (collaborazione di Fabio Nardelli, Federico Ruozzi e Daniele Valentini) c’erano le contraddizioni e le certezze dell’uomo e del sacerdote: in una lontana intervista a Biagi ne parlava Raffaello Bensi, padre spirituale di don Lorenzo seminarista. Un don Lorenzo che scoprì il Vangelo nel ’43 e letteralmente «se ne ingozzò». Che personaggio. Per accompagnarlo in tv, le canzoni di De Andrè. «Se fosse vivo, si dice nell’introduzione, avrebbe tre anni più del papa e una tonaca lisa». Una tonaca lisa, chissà.

Fonte: laStampa.it

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