L’Università può attendere: speranza solo per 5 mila ricercatori

Per quanto riguarda il governo, l’Università può attendere: per il momento – secondo quanto pianificato dall’ultima finanziaria – potranno entrare dai 3500 ai 5000 ricercatori, su un totale di 20 mila in attesa. In speranzoso stand by – poi – restano anche i precari degli enti di ricerca (almeno 10 mila) dislocati dall’Enea al Cnr, fino all’Istat. Le cifre dei possibili stabilizzandi le ha date ieri il ministro Fabio Mussi, nel corso di un intervento a un convegno della Flc Cgil: lamentando i tagli che ha dovuto subire finora il suo ministero – «sebbene necessari per il risanamento dei conti, obiettivo del primo anno di governo» – ma preannunciando una lotta per riguadagnare le posizioni già dall’attuale Dpef, quello che dovrebbe essere chiuso il 28 giugno. […]
E mentre gli altri paesi ci superano senza battere ciglio (i grossi stati Ue centreranno gli obiettivi di Lisbona; Spagna e Russia incrementano gli investimenti rispettivamente del 30% e del 15% ogni anno), noi al solito restiamo fanalino di coda. L’Italia – ha ricordato ieri Panini – spende solo lo 0,7% del Pil in ricerca pubblica. «Il Dpef 2008 tenga conto di questi numeri e inverta la rotta: si programmino percorsi per i 30 mila precari in attesa e si affronti l’emergenza salariale. Le retribuzioni di chi fa ricerca restano troppo basse».
Tra gli interventi dei ricercatori, segnaliamo quello di Claudio Franchi, dell’Università di Napoli: «Il ricercatore passa da un cococò a un assegno, da una borsa a 6 mesi di lavoro gratis: si deve tener conto di tutto il percorso, e non stabilizzare solo in base all’ultimo contratto». […]

Fonte: ilManifesto 

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9 commenti

Ren

L’importante è regalare 900 MILIONI DI EURO alla chiesa cattolica con l’8xmille. Quanti ricercatori si potrebbero pagare ogni anno con quella cifra? E quante università si potrebbero finanziare con l’ICI che la chiesa non versa allo stato?

Barbara

Non capisco cosa apetti lo stato italiano a dare la possibilità ai cittadini italiani a devolvere il loro 8 x mille alla Ricerca eliminando tutte le varie chiese.

Jeeezuz

@ barbara: Perché il cittadino italiano tanto NON sa cosa sia la ricerca.

Ah sì, la ricerca sui tumori è l”unica ricerca che l’italiano medio capisce.

Ren

Volete sapere quanto spende la chiesa cattolica per l’autosostentamento? (fonte il Venerdì (La Repubblica di oggi)

335.932 milioni di euro, ovvero circa 700 miliardi delle vecchie lire.

Magnano eh?

Mi raccomando nella dichiarazione dei redditi non lasciate la scelta dell’8xmille inespressa se non volete che lo prendano questi rapaci perchè tutto ciò che non viene assegnato dai cittadini, ovvero l’8×1000 dell’intero gettito irpef viene distribuito ai 7 soggetti aventi diritto, ne consegue che anche se solo 3 italiani su 10 scelgono esplicitamente la chiesa cattolica di fatto 9 su dieci devolvono al vaticano il loro 8×1000. I soldi non assegnati dai contribuenti sono il 60% dell’intera somma, che vengono redistribuiti in proporzione alle preferenze. Eccezion fatta per i valdesi che hanno rinunciato alla seconda distribuzione: i soldi in più che spetterebbero loro finiscono allo stato.

Giuseppe Murante

Non mi importa di avere piu’ soldi.
Certo, averne di piu’ sarebbe bello. A chi non piacerebbe.

Ma voglio i soldi per lavorare.
Voglio che si possa dare uno stipendio e soprattutto una prospettiva ai tanti ragazzi bravi che lavorano con noi.
Voglio che se mi si rompe un hard disk non sia un problema di istituto.
Voglio poter pubblicare un articolo su un giornale internazionale prestigioso POTENDO PAGARE LA PUBBLICAZIONE COME IL GIORNALE MI CHIEDE.
Voglio poter fare girare le mie simulazioni su calcolatori decenti, come in germania, in inghilterra, in francia, in spagna.
Voglio avere la possibilita’ di offrire una borsa post doc quando sto lavorando su qualche cosa di interessante, che puo’ interessare alla comunita’, che puo’ attirare ricercatori stranieri.
Voglio avere la possibilita’, con i miei colleghi, di mettere su un gruppo di persone. sulle ricerche su cui siamo leader nel mondo.

Ah..si.. voglio riuscire ad arrivare alla fine del mese anche se ho fatto tre missioni negli ultimi sei mesi, e non me le hanno ancora pagate.

E se questa e’ un’utopia, voglio che me lo dicano… cosi’ faro’ finalmente lo statale anch’io ed andro’ in osservatorio con tre giornali e due albi di fumetti.

marco musy

quando si e’ trattato di stabilizzare i 15.000 insegnanti di religione pagati dallo stato – naturalmente non c’e’ stato nessun problema. Fra l’altro quei 15.000 pare abbiano mantenuto un trattamento economico di privilegio…

rer

Sinceramente non vedo cosa c’entri questa faccenda con l’UAAR

Ren

Si, Marco, purtroppo è vero. Son pagati di più per non fare pressochè nulla in quanto insegnano in aule vuote. Quasi nessun allievo infatti sceglie religione.

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