Clamoroso succeso di vendite per il libro di Christipher Hitchens, “God is not Great”, già uscito anche in Italia pubblicato da Einaudi: la casa editrice USA è in affanno con le ristampe. “Questo è il momento dell’ateismo”, ha dichiarato David Steinberger, CEO della Perseus Books (The Wall Street Journal)
North Dakota (USA), è battaglia sullo spostamento del monumento ai Dieci Comandamenti (First Amendment Center)
Regno Unito, ragazza cristiana sfida il regolamento della sua scuola: vuole indossare l’anello della castità (Times)
Togo: legalizzato l’aborto in casidi incesto, stupro e malformazioni. E’ uno dei primi stati africani a farlo (New York Times)
Le proteste islamiche contro il riconoscimento a Rushdie dividono i musulmani inglesi (Guardian)
Egitto: un appello a favore di Nawal el-Saadawi, minacciata dai fondamentalisti islamici (Libération)
La crociata cattolica contro Amnesty International vista dalla Francia (Le Monde)
La Rota Romana annulla l’annullamento di un matrimonio di un rampollo dei Kennedy (Independent)
Ma se, come risulta dal fatto che le ragazze musulmane potevano indossare il loro velo, il regolamento sull’uniforme della scuola non prevedeva restrizioni di quel tipo, la ragazza non poteva indossare, che so io, il “velo della castità” (inventandoselo ad hoc)?
per quanto riguarda la notizia del silver ring, dò ragione alla ragazza. Un sistema scolastico coì è cretino. Lo stesso sistema che magari ti impedisce di andare a scuola con un crocifisso esposto ma con i capelli verdi a scacchi fucsia e 27 piercing al naso,
Bisogna essere laici senza cadere nel ridicolo. Non c’è molta differenza tra una chiesa dogmatica e una scuola che ti impedisce di portare anche un solo anellino perché non appartenente all’uniforme.
Se voglio andarmene in giro con l’anello del signore degli anelli, ci vado e vaffanculo.
Anch’io preferisco una scuola senza limitazioni sull’abbigliamento. Tuttavia, se queste esistono, non vedo perché qualcuno ne debba essere esonerato per motivi religiosi.
…se leggete l’articolo forse potete capire che dietro c’e’ solo un caso creato ad arte dai nostri soliti amici, i puffi di dio, che si sentono ormai poco gratificati dall’essere le sante pecorelle del signore.
The only jewellery pupils at the school were allowed to wear were stud earrings.
quindi… se lo sai prima perche’ devi arrivare tu e rompere i coglioni ?
Leggendo si capisce anche che la scuola non considera l’insulso anellino come un simbolo religioso, ma appunto… come un’insulso anellino.
Cosa che rende conto della differenza con il velo islamico. Probabilmente se la signorina volesse andare vestita da madonnina di medjugorie con tanto di lacrima di sangue dipinta, ma senza anelli, nessuno batterebbe ciglio.
Sì, boh, ma xché quella policy sulla bigiotteria? Troppo restrittiva, direi. Per me piccoli anelli, braccialetti e collanine non dovrebbero essere un problema, e troverei giusto modificare la regola, a favore e per rispetto di quei giovani.
Certo finché la regola c’è farne un caso ‘religioso’ da ‘povere vittime cristiane’ è del tutto strumentale, mi pare.
grande Togo
sono quasi d’accordo con voi su questa dell’anellino.
Potrebbe bastare la croce al collo. L’anellino poi sembra voler ostentare la condotta….
non mi convince
qualcuno può tradurmi brevemente l’articolo di le monde sull’attacco della chiesa nei confronti di amnesty?
non me lo carica per ora
Ho visto la foto della ragazzina che vuole l’anellino d’argento… è fuori di testa. Se portasse il velo al posto dell’anello sarei ancora più d’accordo…
@ Daniela
Guarda, l’ho letto velocemente e sarò magari un po’ impreciso… lo scrive una cattolica che si dice scandalizzata dai boicottaggi dei cattolici verso Amnesty perchè c’è una grande differenza tra essere sostenitori dell’aborto e sostenitori della libertà delle donne che non sono tenute a subire le conseguenze di uno stupro fino all’estrema umiliazione, cioè far nascere il figlio dello stupratore. Poi vorrebbe più valori evangelici e bla bla bla, ma senza crociate nè rigidità.
due osservazioni.
1. la babbuin..ehm, la bambina non dovrebbe preoccuparsi di portare anelli per salvaguardare la sua virtù. Le basta la faccia.
2. l’anellino in realtà era un cock ring, un anello da portare ai genitali (maschili) che le era rimasto incastrato dopo l’ennesima animalesca fellatio. Beccata dall’insegnante, ha trovato una comoda e dignitosa giustificazione, e il cock ring è divenuto un chastity ring.
God bless blowjobs!
in pratica la posizione di questa cattolica è alquanto ambigua, e poi amnesty sostiene il diritto della donna a decidere in ogni circostanza del proprio corpo, non solo in caso di stupro, ma anche quando è in pericolo la sua salute psichica e fisica. Ma d’altronde non poteva essere altrimenti, amnesty ha sempre difeso i diritti delle persone.
La questione della ragazzina è spinosa: loro possono portare il velo perchè sennò fanno peccato, ma l’insulso anellino no perchè non è che se non lo porti fai peccato. Ma se lei credesse di compiere peccato nel non portare l’anellino, se per esempio ci fossero degli studenti la cui religione impone di girare con gli anelli alle dia, sarebbero permessi? E perchè se tu vuoi andare a scuola con il capo coperto perch dio lo vuole va bene e se lo vuoi fare perchè. per es. ti piace di più così, dovrebbe esserci una qualche differenza?
In effetti le credenze religionse non dovrebbero avere più peso di altre. Ma ce l’hanno.
E allora fanculo e permettete alla ragazzina di girare con l’anello, e al fedele del flying spaghetti monster di girare con due polpette per orecchini.
Ma siete proprio sicuri che valga la pena commentare queste notizie?
@ Daniela
Sono un po’ un profano delle questioni di cui si parla, ma l’autrice dell’articolo sa che Amnesty sostiene comunque il diritto delle donne anche al di fuori dei casi di stupro, dice però che Amnesty, che si è formato vedendo le violenze vere, non si formalizza su questioni teoriche mentre questa chiesa vorrebbe spingere le donne alle estreme conseguenze dell’umiliazione di partorire un figlio nato dallo stupro invece di soprassedere almeno in quei casi estremi ai lori astratti ideali… dunque non critica la chiesa (come farei io) ma la sua rigidità contro Amnesty che sa di crociata bigotta…
Quanto a me trovo patetico aspettarsi qualcosa di buono da certi selvaggi stupratori della ragione, del buon senso e della logica.
il caso della ragazzina è un cavallo di troia. Nel momento in cui ci sono regole precise in una società civile, una scuola, o un intero paese, e arriva qualcuno che dice “La mia religione non me lo consente”, che cosa facciamo? Ricordiamo che la religione cattolica fino al secolo scorso non consentiva di far vivere gli eretici: era dovere di ogni buon cristiano ammazzarli. Poi le democrazie liberali si sono imposte e la chiesa ha battuto in ritirata.
Le religioni devono condizionare il meno possibile il dibattito pubblico. E dico questo, fermo restando che in questo caso la scuola dovrebbe semplicemente cambiare le regole, ma in modo intelligente: nessun INSEGNANTE deve avere il permesso di esibire simboli di fede purchessia, neanche un minuscolo crocefisso. Sennò vadano a insegnare nelle scuole confessionali, che peraltro in UK sono generosamente finanziate dalla collettività grazie al criptocattolico Blair.
ma come può in cattolico, chiedere meno rigidità dogmatica da parte della chiesa? E’ la natura della chiesa e della religione.
ormai le scuole saranno costrette a redigere dei rigorosissimi protocolli dell’abbigliamento e dell’orpello. ovviamente da capo a piedi.
è possibile portare il bretellone sul petto nudo?
è ammesso il pantalone rilasciato fino al ginocchio?
è ammesso il capello verde?
è lecito il cappellino in testa? ed il cappuccio? il cappello per le femmine, il velo?
è legittimo il tatuaggio in vista? è legittimo il tatuaggio sulle mani?
è accettato l’orecchino? e il piercing?
è permesso il simbolo religioso?
ha senso un archivio dei simboli religiosi mondiali?
è possibile portare un menorah in classe e tenerlo sul proprio banco?
è un totem di un culto animista?
e l’ornamento di una religione estemporanea?
è ammesso un animale da compagnia? il topo del punkabbestia o l’elefante dell’indiano?
sono permesse immagini sulle magliette?
è permesso essere sporchi?
è accettabile il piede nudo?
e la marca dell’abbigliamento in vista?
e…?
si arriverà a normare tutto, creando più caos di quello che si vuole tenere a freno.
quindi le opzioni sono due: o si impone una divisa rigidissima oppure si lascia completa libertà.
però anche così non funziona: nel primo caso nascerebbero mille giustissime tecniche di trasgressione.
nel secondo caso esistono comunque cose intollerabili: ve lo immaginate quello con il cappellino in testa? un maleducato di pessima fatta, assolutamente inaccettabile, piuttosto il piede nudo.
l’abbigliamento infastidisce quando manifesta maleducazione, trasgressione oppure appartenenza.
il primo caso fa schifo e, nei limiti imposti dalle regole democratiche, va tenuto a freno.
il secondo caso è solitamente interessante e auspicabile.
il terzo caso può creare dei problemi per contrasti tra gruppi molto differenti e connotati.
purtroppo, tra queste tre categorie, spesso le differenze sono sfumate e si rischia di fare confusione.
l’anello della Playfoot potrebbe ricadere benissimo nel terzo caso, ma anche nel secondo.