Diritto o obbligo di cura?

Il Gip Renato Laviola ha rinviato a giudizio Mario Riccio, il medico che nel dicembre 2006, su richiesta di Piergiorgio Welby, lo aveva sedato e aveva interrotto la ventilazione meccanica (“staccando la spina”) che gli permetteva di sopravvivere.
Lo ha rinviato a giudizio in nome di un diritto alla vita che, nella “sua sacralità, inviolabilità e indisponibilità”, costituirebbe un limite invalicabile per l’esercizio del diritto di autodeterminazione. Secondo il giudice Laviola, il diritto di rifiutare le cure, pur essendo sancito dalla Costituzione italiana, dal Codice di Deontologia Medica e da convenzioni internazionali, verrebbe meno quando, per metterlo in pratica, si rendesse necessaria da parte del medico un’azione e non una mera omissione. Mario Riccio avrebbe pertanto compiuto un reato in quanto non si è limitato a non attuare una terapia, ma ha attivamente provocato il distacco del respiratore che teneva in vita Piergiorgio Welby.
Noi pensiamo che risulti da ciò una limitazione inaccettabile della libertà di ogni cittadino di decidere riguardo ai trattamenti sanitari sulla propria persona: un paziente sarebbe libero di rifiutare di essere attaccato al respiratore (o di essere nutrito artificialmente) ma non gli sarebbe invece garantita la possibilità di interrompere, una volta avviate, la respirazione o la nutrizione artificiale in condizioni medicalmente assistite.
L’argomentazione del Gip Laviola lascia intravedere scenari nei quali sarebbe legittimo obbligare le persone a curarsi anche contro la propria volontà. Il richiamo alla sacralità della vita (oltre al fatto che non si tratta di un concetto né medico né giuridico) rischia di trasformare il diritto alla vita in dovere di vivere e spalanca le porte ad ogni accanimento terapeutico.
Mario Riccio ha esaudito una richiesta precisa e inequivocabile di Piergiorgio Welby: una richiesta di interruzione di un trattamento. Ci chiediamo: un medico che accoglie una simile richiesta agisce in modo legittimo? Noi non abbiamo alcun dubbio sulla liceità morale del gesto, né sulla sua legittimità deontologica, in accordo con l’Ordine dei Medici di Cremona che si è pronunciato in questo senso, archiviando il procedimento disciplinare a carico del collega.
Il problema invece è aperto sul piano giuridico. Mentre il Procuratore della Repubblica di Roma si è pronunciato in sintonia con l’Ordine dei Medici, chiedendo l’archiviazione del caso, opposto – come abbiamo visto – è stato il parere del Gip Laviola.
Riteniamo che sia assolutamente necessario stabilire la certezza del diritto in merito alla seguente questione: un cittadino capace di intendere e di volere, il cui giudizio non è viziato da disturbi dell’umore o da pressioni esterne, può legittimamente rifiutare o sospendere ogni tipo di cura anche quando questo comporterà inevitabilmente la sua morte?
[…]
Vogliamo sottolineare che far derivare dal diritto alla vita l’obbligo di curarsi implica conseguenze gravi e paradossali, fino a spingere le persone a temere ogni tipo di relazione terapeutica: il paziente, i familiari e anche il medico potrebbero essere indotti a non iniziare una terapia, per esempio la ventilazione, solo per il timore di non poterla più sospendere quando le circostanze dovessero renderla inaccettabile.
Siamo convinti che solo l’intervento del legislatore possa far chiarezza su questo punto cruciale e affermiamo l’assoluta urgenza di questo intervento.

Le firme di adesione sono oltre 500.

Per chi volesse aderire: inviare nome, cognome, qualifica/professione e città a lalli.c@flashnet.it.

L’articolo completo di Chiara Lalli è pubblicato sul blog Bioetica

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25 commenti

Kaworu

renato laviola dovrebbe leggersi il libro scritto da welby…

oltre che beccarsi una malattia che lo riduca in condizioni peggiori di welby.

Cane Nero magna bella Persica

E’ un Gip, c’è da stupirsi che vada fuoristrada?

Damiano

riccio ne uscirà alla grande, la tesi di laviola non sta in piedi, è solo dettata da pregiudizi personali.

nibbio

è sulla sacralità (concetto giuridico?) che si basa il sadismo più spietato! se uno non ha argomenti per con-vincermi, tira fuori il sacro e se io mi oppongo, mi vince anche con la tortura…

rossotoscano

se è una manovra per svuotare gli ospedali e risparmiare sulla salute pubblica, allora è una bella proposta… questo è sadismo puro… gp2 sarebbe ancora in vita se l’avessero attaccato alla macchina ma, si sa, le leggi del vaticano non si toccano…

Liberale Liberista Libertario

Sequestro di stato. Ricrodate che secondo il sign. Laviola quando avete un mal di testa siete obbligati a prendere l’aspirina, per via della sacralità della salute. O a prendere una purga per la sacralità della defecazione.

A questi illuminati verrà mai in mente la possibilità che anche l’individuo e il diritto di questi a possedere se stesso possa essere considerato “sacro”?

Sentenza vergogna, null’altro da dire.

Damiano

@LLL:

non è una sentenza, pe ril momento e solo un rinvio a giudizio (con motivazioni ridicole…)

PROPONGO una raccolta di fondi per pagare le spese legali di Riccio.

Damiano

“fondo processo Welby” che raccoglierà i contributi di quanti vorranno aiutare l’Associazione Coscioni nelle spese legali processuali. (c/c postale 41025677 intestato a Associazione Coscioni, causale “fondo processo Welby” – online su http://www.lucacoscioni.it/contribuisci

emel

Ma dove crede di andare questa gente ?
Sta facendo perdere solo tempo !
Anche Riccio fosse condannato in un assurdo processo Kafkiano cosa cazzo si credono questi patetici servi della teocrazia vaticana ?
…che la corte di Strasburgo non faccia carta straccia di una sentenza ridicola che condanna qualcuno in nome di dio ? Figurarsi… la corte dei diritti dell’uomo ha ribaltato sentenze ben piu’ incerte di una porcata giuridica come questa.

Il risultato quale sarebbe ?!?! … sanzione economica all’Italia per colpa di un magistrato che, nell’esercizio delle sue funzioni, legge il catechismo invece dei codici e della costituzione.

O FAI IL PRETE O FAI IL MAGISTRATO …se non ti sta bene fatti pagare dal vaticano e vedi se ti fanno fare tutte e due.

@Liberale

Nessuna sentenza ancora ! Altroche’.

Si divertono i talebani della ciabatta papale sbavando a fauci spalancate, ma non andranno da nessuna parte.

Monsignèr

LLL….bhè, non farà piacere una tale iniziativa, però potrebbe portare anche a conclusioni positive.
Naturalmente a conclusioni quali indicazioni….si finirà alla Corte che darà una indicazione….

Franco Siccardi

Quando i magistrati saranno resi responsabili, come tutti gli altri pubblici dipendenti, del denaro che fanno inutilmente sperperare all’erario, e quando il magistrato che sbaglia sara’ sbattuto fuori a calci in culo dalla magistratura, come avviene in tutti i Paesi civili, sara’ sempre troppo tardi.

Ren

Personalmente se avessi un male incurabile non vorrei passare nemmeno un giorno di sofferenza. Non vedo come un altro essere umano possa arrogarsi il diritto di dirmi cosa devo fare della mia vita e del mio corpo. Lo dico seriamente, non esiterei nemmeno un istante a farla finita. Per me la vita è la vita piena, nel pieno delle mie forze, se posso fare le cose che mi piace fare, in serenità e tranquillità altrimenti non ne vale la pena. Smettiamo di fare i buffoni nelle questioni etiche.

maxalber

Sarei curioso di conoscere l’opinione di qualcuno dei frequentatori di questa lista un po’ meno ateo di noi: mi riferisco agli adepti della CCAR :-).
Che su questo argomento non sono soliti intervenire.
O mi sono perso qualcosa?

non possumus

non possiamo permettere che i cattolici deciadano per noi, nessuno pensa di eliminare l’accanimento terapeutico a chi vuole riceverlo, ma nessuno deve impedire che avvenga il contrario

claude

ognuno ha il diritto di essere curato, l’accanimento terapeutico o l’obbligo di cura quando l’ammalato, se cosciente, lo rifiuta va contro il diritto di scelta …….se non è in grado di intendere e volere….che si faccia testamento biologico da tenere a portata di mano come han voluto per la donazione degli organi.

Faj

Sembra sia vicino il giorno in cui sarà possibile il trapianto di cervello, e i Gip saranno immortali.

Daniela

questa persona non riesce a capire il significato e la notevole differenza che c’è tra diritto e dovere, perchè se la capisce è dice queste cose siamo in presenza di una persona che vuole instaurare la tirrania morale. Ma nemmeno questo dovrebbe sorprenderci, in un paese di m…. come il nostro.

Damiano

Sarei curioso di conoscere l’opinione di qualcuno dei frequentatori di questa lista un po’ meno ateo di noi: mi riferisco agli adepti della CCAR :-).
Che su questo argomento non sono soliti intervenire.
O mi sono perso qualcosa?

Da un dibattito con un paio di cattolci è emersa questo meraviglioso ragionamento:

1- loro: “il suicidio è un omicidio quindi illegittimo”.
2- io: “si ma io uccido me e la mia vita mi appartiene”
3- loro: “La vita non ti appartiene perchè “non l’hai presa da nessuna parte”
4- io : “Ok, se non è mia di chi è?”
5- loro: “non so rispondere se non con il ricorso alla fede”.

E poi pretendono che questi siano “argomenti” con i quali fare leggi dello stato….

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