Clericalismo made in Italy

Si avvicina il tempo del prossimo Sinodo, che affronterà come ogni anno i diversi temi che investono il suo essere nel seno delle chiese valdesi e metodiste. Un accordo convenuto nel precedente lavoro sinodale, vorrebbe dare priorità, giustamente, quest’anno, alla discussione sulla diaconia: quale sia quella da fare e con quali strumenti possa essere fatta.
[…].
Con l’avvento del nuovo pontefice, sponsorizzato dalla politica integralista dei vertici della Cei, la nostra nazione è sotto una pressione clericale mai vista. Neanche durante il periodo in cui governava la Democrazia cristiana. […].
Non c’è dibattito politico dove chi interviene, anche se vuole esprimer dissenso, non inizi il suo discorso: «nessuno deve impedire alla chiesa di affermare le proprie ragioni; il proprio pensiero» […]. La firma del Concordato è cosa ininfluente e le prerogative dello Stato sono disattese e messe sotto giudizio. Affermazioni come quelle che sono state fatte da importanti personaggi della gerarchia cattolica, che invitano i parlamentari cattolici a disattendere alle leggi dello Stato promulgate dal Parlamento, non trovano la necessaria e perentoria condanna. Queste affermazioni rappresentano un vero e proprio «attentato allo Stato».
[…]. La polemica anticlericale che giustamente potrebbe caratterizzare il dibattito in corso è completamente assente e forse questo è giusto perché si darebbe adito a contropolemiche che traviserebbero il dissenso tutto teologico tra l’arroganza cattolica che si presenta quale interprete esclusivo del messaggio evangelico e la realtà vera della Parola del Signore.
È quindi su questo piano teologico che i cristiani non cattolici debbono intervenire nel dibattito anche a costo di fare discorsi nel deserto mediatico che viviamo. Non possiamo restare indifferenti e dobbiamo esprimerci, non solo perchè credenti evangelici ma anche perché lo chiedono i nostri fratelli cattolici tra i quali sempre più profondo cresce il disagio così come più volte formulato dai «cattolici adulti». In noi evangelici deve trovare posto preoccupazione e nello stesso tempo amarezza. Preoccupazione, per questa deriva massimalistica clericale che investe i nostri doveri e i nostri diritti di cittadini di uno Stato indipendente; amarezza perché il messaggio evangelico che si basa sulla tolleranza, sulla comprensione per le ragioni dei deboli, sul dialogo, sull’amore verso il prossimo, sulla grazia del perdono divino, viene travisato per sole ragioni di potere temporale.
[…]. I diritti civili, che lo Stato deve riconoscere a tutti i cittadini, suscitano la mobilitazione della piazza per disattenderli in base a criteri di integralismo religioso. L’omosessualità viene presa speciosamente e volutamente come argomento di condanna senza riserve perché alterazione di una presunta realtà naturale.
Tutti questi argomenti creati artificiosamente tendono a un solo obiettivo. L’ipoteca di un potere temporale cattolico teso alla riconquista non solo del vecchio Stato Pontificio ma dell’intero paese inteso come nazione a sovranità limitata. […].

Il testo integrale dell’articolo di Paolo Landi è pubblicato sul sito Riforma in rete

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14 commenti

Daniela M

Bellissimo articolo. Si vede che lo stesso mondo evangelico (in primis i valdesi) vede nel papato un serio pericolo per l’ecumenismo, la laicità dello stato e lo stesso senso religioso…

rossotoscano

premetto che non conosco molto delle altre confessioni cristiane in italia però mi sembra che siano molto poco visibili… e forse questo sarebbe un primo passo anche se la vedo dura: la chiesa apostolica cattolica romana non è disposta a spartire la torta che nello specifico è il nostro stato e le nostre coscienze… comunque io punterei sull’opinione pubblica anche perchè a consenso popolare la chiesa d’oltretevere è alla frutta…

Daniela M

sono d’accordo con te rossotoscano. E secondo me i valdesi dovrebbero rendersi più visibili, non tanto per fare nuove evangelizzazioni, ma per far capire alla gente che l’equazione cristiano=cattolico è totalmente errata, e per diffondere una cultura che non vuole fare della religione un grimaldello per gli altri. Cultura di condivisione di valori, anche con atei e seguaci di altre religioni. Se la gente desiderosa di appartenere ad una comunità religiosa conoscesse meglio la realtà valdese, stai sicuro che molti lascerebbero il cattolicesimo (detto da una lesbica credente e valdese…).

Daniela M

tra l’altro, la chiesa cattolica non sa per nulla cosa sia il vero ecumenismo. Se ne riempie tanto la bocca, ma poi si fa in quattro per osteggiare le intese dello stato con le altre confessioni religiose; quando il papa fa un viaggio “ecumenico” è per acquisire nuovi fedeli (nuove capre, direi io…); quando promuove incontri, è sempre per esibire la propria presunta superiorità…beh, non continuo, lasciamo perdere, se questo è ecumenismo io sono Monica Bellucci…

rossotoscano

grazie Daniela… e concordo con te…l’ecumenismo è morto e sepolto: solo il papa è il detentore dei veri principi e dell’unica verità… e da buon napoletano qui ci vorrebbe una pernacchia dei film di Totò…

Stefano.Pgn

Sono ateo e, appena ne avrò il tempo, provvederò a sbattezzarmi. Mia moglie invece vorrebbe diventare evangelica!!! Sti cattolici fanno schifo!

Marco.g

Purtroppo in Europa le Chiese che contano più aderenti (oltre ai cattolici: luterani, anglicani e ortodossi) faticano a rompere del tutto col passato conformista del nostro continente.

I valdesi e gli evangelici italiani secondo me farebbero bene a rivolgersi alla Conferenza delle Chiese europee (dopotutto esiste ancora…) per chiedere che vengano superate anche le ultime vestigia di “conformità” religiosa in Europa, che sopravvivono anche in paesi “insospettabili” come il Regno Unito e i paesi scandinavi.

Alla luce del ritorno di un identitarismo anche religioso non possono essere più essere considerate innocue, sono grimaldelli che permettono di introdurre legislazioni che rimettono in discussione i diritti di milioni di cittadini europei.

Silent Bob

Abituato come sono agli sproloqui dei cattolici sui giornali e alla televisione, un cristiano che predica la laicità dello Stato e la tolleranza verso le altre credenze mi sembra quasi un alieno… Però è una bella cosa sapere che queste realtà esistono e sono agguerrite, anche se hanno poco spazio per far sentire la propria voce (e come potrebbe essere altrimenti? Sono odiati dalle gerarchie ecclesiastiche e dai loro lacché in parlamento, visto che tolgono alla Chiesa una fetta del loro amato otto per mille!).

Lunga vita ai Valdesi!

Damiano

I valdesi sono la dimostrazione che credere in dio non significa essere degli imbecilli lobotomizzati. Sono la dimostrazione che la fede religiosa non è incompatibile con la laicità dello stato (propriamente detta, non quella “alla Pera” per intenderci…).

Jeeezuz

beh, calma, bisogna vedere se i valdesi manterrebbero le stesse posizioni se fossero loro la maggioranza…

Damiano

@jeeesuz:

Non ho motivo di credere il contrario, il principale indizio è che non fanno proselitismo e che non hanno una struttura piramidale, solo chi fa proselitismo mira al controllo delle masse e creare strutture piramidali (da questo punto di vista il cattolicesimo e tale e quale a molte sette).

Ren

Ma perchè non vanno a lavorare invece di fare il sinodo. Eviterebbero tanti danni al paese.

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