Notizie dal mondo

Jonathan Edwards, campione olimpico di salto triplo, a suo tempo notissimo per la propria fede cristiana (tanto da rifiutarsi di gareggiare di domenica, e questa decisione gli costò un campionato del mondo), si è ora ‘convertito’ all’ateismo (Times)

E’ morto, all’età di 96 anni, l’ateo Roy Torcaso: il suo rifiuto di professare la credenza in Dio, richiesta da un giuramento statale per l’accesso al notariato, finì davanti alla Corte Suprema USA, che diede ragione a lui e torto allo stato del Maryland (Washington Post)

I nativi australiani minacciano di impedire ai turisti di scalare la montagna sacra Uluru (Ayers Rock per gli occidentali) (Guardian)

Averne abbastanza di inferno e paradiso (Susan Jacoby su On Faith)

Sul nuovo numero di Skeptic si parla di Dawkins e religione, di fede vs ateismo, e altro ancora (Skeptic)

“In difesa della stregoneria” (un bell’articolo di Sam Harris su The Huffington Post)

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11 commenti

Daniele Gallesio

Jonathan Edwards, campione olimpico di salto triplo, a suo tempo notissimo per la propria fede cristiana (tanto da rifiutarsi di gareggiare di domenica, e questa decisione gli costò un campionato del mondo), si è ora ‘convertito’ all’ateismo

Immagino che al tg1 e al tg5 delle 20 daranno ampio risalto a questa conversione e che Bruno Vespa gli dedicherà un Porta a Porta.

In fondo con tutte le conversioni al cristianesimo di cui si legge sui giornali, una all’ateismo dovrebbe fare più notizia così come il proverbiale padrone che morde il cane fa più notizia del cane che morde il padrone.

O no? 🙄

Jean Meslier

‘I have never been happier’ says the man who won gold but lost God

“Once you start asking yourself questions like, ‘How do I really know there is a God?’ you are already on the path to unbelief,” Edwards says. “During my documentary on St Paul, some experts raised the possibility that his spectacular conversion on the road to Damascus might have been caused by an epileptic fit. It made me realise that I had taken things for granted that were taught to me as a child without subjecting them to any kind of analysis. When you think about it rationally, it does seem incredibly improbable that there is a God.”

[…]

“The only inner problem that I face now is a philosophical one,” Edwards says. “If there is no God, does that mean that life has no purpose? Does it mean that personal existence ends at death? They are thoughts that do my head in. One thing that I can say, however, is that even if I am unable to discover some fundamental purpose to life, this will not give me a reason to return to Christianity. Just because something is unpalatable does not mean that it is not true.”

“Non sono mai stato piu’ felice” dice l’uomo che vinse l’oro ma perse Dio.

– Una volta che inizi a porti domande del tipo: “Come posso davvero sapere se esiste un Dio?” sei gia’ sulla strada della non-credenza , dice Edwards. – Durante la realizzazione del mio documentario su San Paolo, alcuni esperti sollevarono l’ipotesi che la sua spettacolare conversione sulla via di Damasco potrebbe essere stata causata da un attacco epilettico. Cio’ mi fece comprendere che avevo preso per buone cose che mi avevano da bambino, senza sottoporle ad alcun tipo di analisi. Quando ci pensi razionalmente, sembra estremamente improbabile che esista un Dio.

[…]

– L’unico problema interiore che devo affrontare, adesso, e’ di tipo filosofico, dice Edwards. Se non c’e’ alcun Dio, questo significa che la vita non ha alcuno scopo? Significa che la mia esistenza personale termina con la morte? Questi sono i pensieri che faccio dentro di me. Una cosa che posso dire, comunque, e’ che anche se non sono capace di scoprire un qualche scopo fondamentale nella vita, questo non e’ una buona ragione per tornare al Cristianesimo. Solo perche’ qualcosa e’ spiacevole cio’ non vuol dire che non sia vera.

emel

>Questo dovremmo esporre al posto del crocifisso!

Quoto,
…basterebbe scriverlo al posto di INRI, poi possiamo anche lasciare il tipo in croce 🙂 tanto anche lui passa come simbolo del suddetto epitaffio.

Jean Meslier

Immagino che al tg1 e al tg5 delle 20 daranno ampio risalto a questa conversione e che Bruno Vespa gli dedicherà un Porta a Porta.

Invece stasera su Rai 1 c’è un bellissimo documentario sul Papa. Alle 23,30, mi raccomando, non perdetevelo!

Daniela

è davvero particolare il modo in cui è diventato ateo, quando seguivo le sue gare in tv e poi le sue interviste nelle quali non perdeva mai occasioni di ringraziare dio, mi chidevo come facesse a dire quelle cose, e ora sono rimasta sbalordita, piacevolmente ovviamente.

Marco.g

In Italia evidentemente le conversioni non sono tutte uguali. E se non lo sono le conversioni non lo sono neppure le religioni, in Italia ce n’è sempre stata una più uguale delle altre… Sostenere che da noi c’è uguaglianza e libertà religiosa è chiaramente una ipocrisia.

Aldo

A proposito della montagna sacra…

Articolo: “I turisti potrebbero essere banditi dall’Ururu come protesta da parte dei suoi tradizionali proprietari per un intervento del governo sulle comunità indigene. […] Quella dei Mutitjulu, una comunità che ha problemi di vecchia data, è la prima a essere colpita in seguito ad un’inchiesta sugli abusi sessuali nei confronti dei bambini. Il governo, la settimana scorsa, ha ordinato controlli medici obbligatori sui bambini indigeni, la proibizione dell’alcol e della pornografia e restrizioni sul pagamento dei sussidi, come conseguenza di un rapporto che indicava crescenti abusi sessuali sui minori dei Territori Settentrionali.”

Mi sa che in questo caso la religione non c’entra nulla. Ha più l’aspetto di una lotta per il potere tra culture diverse (una delle quali ha già perso da tempo). I discendenti degli invasori vogliono imporre il proprio punto di vista e i discendenti dei locali, ridotti a minoranza, non lo accettano. Per quella lotta, vecchia come il mondo, vengono tirati in ballo i pretesti più vari e non pertinenti (dalla religione alla tutela dei minori).

Guardando la cosa da fuori, m’azzarderei a dire che non è altro che una disputa territoriale, come quelle che la storia ci tramanda in gran numero e che vedremo sempre più spesso anche qui da noi (avete presente Padova?). Si verificano sempre quando un gruppo invade il territorio di un altro. E’ storia vecchia. Così è l’animale umano.

michele

Il caso degli Aborigeni non ha nulla a che vedere con la religione, ma semplicemente con la difesa della propria cultura contro il capitalismo ed il consumismo dell’uomo bianco. Tutti gli altri casi testimoniano come la religione, sotto qualunque aspetto si presenti, non sia altro che una forma di oppressione e sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Michele

Daniele Gallesio

>Questo dovremmo esporre al posto del crocifisso!

Quoto,
…basterebbe scriverlo al posto di INRI, poi possiamo anche lasciare il tipo in croce 🙂 tanto anche lui passa come simbolo del suddetto epitaffio.

😀 Sì sì, così è ancora meglio!!!!! 🙂

forzalube

Mi fa molto piacere la conversione di Jonathan Edwards

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