…a mons. Bagnasco e a quella iena della sua Coscienza…
«La Chiesa non ha nessuna volontà egemonica. Sua missione è annunciare la salvezza, categoria eminentemente religiosa: annunciare Cristo che salva l´uomo e lo rivela a se stesso». Il nuovo presidente della Cei monsignor Bagnasco, che stamani riceverà il pallio da Benedetto XVI, vorrebbe chiusa la stagione delle tensioni esplose in passato nei rapporti tra Stato e Chiesa. Proclamando il Vangelo – dice – la Chiesa annuncia «autentici valori umani, che risplendono nel volto di Cristo, ma sono anche attinti dalla ragione»…
E se chiedessero l´insegnamento coranico a scuola?
«Potrà anche essere possibile, non so. Ma vorrei ricordare un dato fondamentale del Concordato del 1984. Al punto 9 si riconosce la religione come dimensione fondamentale per la formazione della persona e si aggiunge che per l´Italia la dimensione religiosa è soprattutto nella forma del cristianesimo. Quindi l´insegnamento della religione cattolica nella scuola non è un fatto confessionale, una sorta di concessione dello Stato alla Chiesa, ma un dato culturale essenziale per la crescita della persona. Se non si conosce la religione cattolica, non si possono conoscere le nostre strade, l´arte, la cultura, la storia. Il resto ne consegue».
Eccellenza, vi sono state forti tensioni con gli interventi ecclesiastici in tema di leggi: dalla fecondazione assistita ai Dico. Perché, appena si criticano le posizioni ecclesiastiche, arriva subito la reazione che si vuole soffocare la voce Chiesa?
«Potrei rovesciare la questione: non vogliamo essere considerati nemici dell´uomo o aggressori della laicità, ogni volta che la Chiesa parla».
Eppure quando in Parlamento si cominciano ad elaborare certe leggi, è come se da una cattedra extraparlamentare parlasse un´autorità, che decide se una legge serve o non serve. «La voglia di essere un´autorità extraparlamentare non esiste. La Chiesa non ha nessuna volontà egemonica. Esiste semplicemente la responsabilità di dire la propria, come soggetto significativo della società civile, a proposito dei valori sociali fondanti. Dare il proprio contributo su un piano anche razionale senza attentare a nessuno».
Una personalità attentissima al mondo cattolico come Giuliano Amato sostiene che una Chiesa, che fa appello alla legge invece che alle coscienze, dubita del suo messaggio. E´ d´accordo?
«Penso che il complesso legislativo di una società miri al bene della società e basta. Quindi lo scopo della Chiesa non è di appoggiarsi sulla legislazione civile per far passare la propria morale confessionale. Semmai il contrario. In forza dei principi, che in parte sono rivelati e in parte puramente naturali, la Chiesa intende contribuire al bene della persona e della collettività».
Veniamo all´attualità parlamentare. Cosa pensate del testamento biologico?
«Non vediamo la necessità di una legislazione specifica, anche perché la preoccupazione fondamentale è di salvaguardare il mistero della vita dal suo sorgere al suo concludersi».
Sul tavolo c´è anche la questione dei diritti degli omosessuali. Ieri a Firenze e in altre città si è tenuta una veglia di gruppi gay cristiani, che cercano il dialogo con la Chiesa. Lo ritiene possibile? «Alla Chiesa sta a cuore il valore fondamentale dell´amore, che è l´impasto di ogni persona, anche nelle sue espressioni di sessualità: amore nella sua stabilità e nella sua fecondità. Questo è il messaggio della Chiesa. Poi nella sua prassi quotidiana ognuno è libero di fare le sue scelte individuali. Nelle relazioni interpersonali, nel dialogo, nell´aiuto reciproco non c´è mai stata omofobia da parte della Chiesa».
(tratto da un’intervista di Marco Politi a mons. Angelo Bagnasco pubblicata su Repubblica di venerdì 29 giugno 2007, a pagina 17)
Contemporaneamente, Alteredo intervistava la Coscienza di mons. Bagnasco. Con risultati ben diversi…
Signora Coscienza di Bagnasco, cosa pensa dell’intervista che la sua versione facciata ha dato al collega Politi?
Ma, guardi, ormai non mi stupisco più di nulla: il mio alter-ego dice che non vogliamo un ruolo egemonico, che non siamo omofobi, che la nostra preoccupazione fondamentale è salvaguardare il mistero della vita, che nostro desiderio è contribuire al bene della persona e della collettività, in modo “razionale” senza “attentare a nessuno”, e che non siamo aggressori della laicità. Ma secondo lei chi ci crede?
Personalmente non ci credo, ma mi spieghi meglio, signora Coscienza. Cominciamo dal ruolo egemonico che “non volete avere”…
Vede, Alter, per dirla alla Cioni Mario, la veggo piuttosto buia, la situazione: tutta la questione morale ci è grandemente sfuggita di mano. Se si guarda in giro, la gente non fa altro che trombare dalla mattina alla sera, le chiese sono vuote, i seminari ancora di più. La morale sessuale e quella familiare non sono più di nostra competenza, si sono “liberate”: le donne non arrivano più vergini al matrimonio e i contraccettivi ormai li usano tutti. I divorzi aumentano, i matrimoni religiosi diminuiscono… insomma, l’è maiala! Un tempo eravamo esclusivi detentori della morale. Eravamo tutto e ora siamo solo parte del gioco. Siamo entrati in uno spirito di libera concorrenza tra morali e non ci siamo abituati, non sappiamo come si giochi a questo (nuovo) gioco. Per questo cerchiamo l’egemonia: è l’unico modo con cui possiamo utilizzare i nostri vecchi metodi applicati al libero mercato delle idee in cui porcomondaccio ci troviamo. Non ci caca più nessuno, sa? Noi si dice come la gente deve comportarsi, ma poi la gente fa come caspita gli pare. Noi gli si dice di non trombare, e questi trombano. Se non facciamo passare una legge che vieti il sesso, qui noi si rischia di non mettere più insieme il pranzo con la cena.
Brava Coscienza, tu mi pari Chennedi. Ti facevo più ignorante… E’ per questo, dunque, che vi appellate alla legge e non alle coscienze, come dice Amato. Perché con le coscienze avete perso, mentre imbrigliando la legge potrete ancora sopravvivere, giusto?
Esatto. A cos’altro potrebbero mai essere servite la campagna anti-referendaria sulla fecondazione assistita, il family day contro i Dico, e tutti gli altri tentativi (riuscitissimi per altro) di interferire nella politica italiana ed internazionale?
Non fa una piega. Ma allora tutto il discorso sul mistero della vita e sul contribuire al bene della persona e della collettività?
È tutta fuffa, tutta robetta, dia retta a me. Ogni cosa fa parte del medesimo ragionamento, compresa la presunta, e di nuovo conio, razionalità della fede: quando ci siamo resi conto di essere attori etici in un libero mercato dell’etica, ci siamo guardati intorno e ci siamo chiesti: qual è il linguaggio universale, il comune denominatore, il perno su cui poggiare per tornare ad essere non più parziali ma nuovamente universali? È la ragione, la razionalità! Ci è bastato sostenere che la fede sia una cosa razionale e il gioco era fatto, l’imbroglio compiuto. E nessuno se n’è accorto. Bella trovata, eh?
Geniale, non c’è che dire. Ma l’omofobia? È vero che non siete mai stati omofobi?
Certo che siamo omofobi! Se solo potessimo, i frociacci l’impiccheremmo tutti quanti nella pubblica piazza. Ma non si può più parlare apertamente, dobbiamo dissimulare. Ma anche questo è facile: basta dire che non abbiamo nulla contro di loro, ribadendo però che non possono sperare di avere gli stessi diritti degli altri. Anche questo è “ragionevole“, non trova?
Trovo, trovo. Trovo tutto perfettamente logico. Ma insomma, Signora Coscienza di Bagnasco, quella che lei sta descrivendo, più che una confessione religiosa, sembra quasi una cosca mafiosa! Che razza di gente siete diventati voi sacerdoti?
Per continuare sulla stessa citazione di prima, le posso dire che noi siamo quella razza che non sta troppo bene, che di giorno perde fedeli e la sera sogna di incularli per bene. Lo posso gridar forte, fino a diventar fioco: noi siamo quella razza che tromba tanto poco! Eppure la natura c’insegna, sia sui monti sia a valle, che si pò nascer bruchi e diventà farfalle. Ecco: noi siamo quella razza che ‘ll’è tra le più strane, che bruchi siamo nati e bruchi si rimane. Quella razza siamo noi, l’è inutile fa’ finta: c’ha trombato l’ipocrisia e siam rimasti incinta..
For all pigs must die, your being is a lie.
Caro bagnasco, spero di vedere presto un paese laico dove la gente cerca con fervente interesse le tue parole per farcisi un sacco di risate sopra… su di te, sulle tue statue, i tuoi dogmi e le tue madonne che volano…
bello , divertente e verosimile
Questo ci piace 😀
Caro Alteredo, ti stimo tanto, ma questa intervista è una cazzata!
Uno che ha fatto il cappellano militare e il prete-burocrate ad alto livello, tra pedofilia e connessioni con generali sudamericani con le mani macchiate di sangue, secondo te ha ancora una coscienza… ma de che!!!
E le dice impundentemente, così, ste cose… le spara come frasi e concetti normali, giusti… una propaganda assurda. Perché se le leggi e sie privo di senso critico sei rovinato (e sono parole di un’autorità, se non sostanzialmente politica almento spirituale).
“Quindi l´insegnamento della religione cattolica nella scuola non è un fatto confessionale, una sorta di concessione dello Stato alla Chiesa, ma un dato culturale essenziale per la crescita della persona.” Si potrebbe anche essere d’accordo, ma allora perchè non può essere insegnata da docenti assunti direttamente dallo Stato attraverso pubblico concorso, come per tutte le altre materie? O, meglio ancora, essere insegnata in modo trasversale in relazione ai programmi di letteratura, storia, filosofia, storia dell’arte, come peraltro in parte già avviene? Naturalmente con spirito critico e non certo catechistico.
markus .
parola di ciceracchio : miracolo sulle colline di montalcino ,
una statuetta di madonna in un angolo boscoso ,pare sia vista pingere vino,
dicesi sia vino doc 16 gradi , finalmente un vero miracolo:::::::::
pare di ressa di imbriachi con damigiane annesse.
«La Chiesa non ha nessuna volontà egemonica. Sua missione è annunciare la salvezza, categoria eminentemente religiosa: annunciare Cristo che salva l´uomo e lo rivela a se stesso». Manca la parte dove pensa:` se sara` necessario anche con l`uso della forza, visto i buoni risultati ottenuti in passato`
Parliamo del concordato citato dal vecchieto. Un pezzo di carta firmato da Mussolini e ratificato da Craxi, ottima premessa. Se seguissero le manfrine che propinano, a rigor di logica secondo le loro superstizioni, dovrebbero abolirlo per primi loro.
E poi si dice che Craxi non abbia avuto la fine che meritava. Non ha voluto affrontare il giudizio nella sua patria e ha ri-dato la sua patria in mano ai preti …. Un completo irresponsabile, checchè ne dica la figlia Stefy e i suoi avvocati e tutta l’intera classe politica “riabilitatrice”. Perchè sotto sotto a mezza Italia piace che i furbi si sotraggano al giudizio.
“ricordare un dato fondamentale del Concordato”? Bella questa.
Il Concordato limita fortemente l’azione e l’ingerenza della Chiesa, in cambio di vari privilegi. Se la Chiesa fosse veramente interessata a testimoniare Cristo rinuncerebbe ai privilegi, al compromesso firmato con la repubblica, per poter avere mano libera. In quel caso nessun “laicista” potrebbe più parlare di ingerenza senza essere accusato di essere illiberale.
Invece la Chiesa ha trovato la soluzione: non rispetta i punti del Concordato, ma te lo sbatte in faccia nelle interviste e si tiene comunque i privilegi.
@ Ciceracchio,
non so se crederti… vedi , se è successo ieri, la madonna era a casa mia e stavamo bevendo birra… e sulla sua statua che piange vino non mi ha detto nulla 😉
“Penso che il complesso legislativo di una società miri al bene della società e basta. Quindi lo scopo della Chiesa non è di appoggiarsi sulla legislazione civile per far passare la propria morale confessionale. Semmai il contrario. In forza dei principi, che in parte sono rivelati e in parte puramente naturali, la Chiesa intende contribuire al bene della persona e della collettività”
Questa è la più ipocrita e liberticida. Lo sanno loro qual’è il bene della società.
Pero’, perche’ la coscienza parla in toscano?? Non dovrebbe essere genovese?? 😀