“La storia del comunismo è fatta di doppiezza e di menzogna: pensare una cosa, dirne un’altra e farne una terza è stato teorizzato da Marx e da Lenin. Perché allora meravigliarsi se il presidente della Camera si mostra in linea con i suoi numi tutelari? Bertinotti oggi manifesta solidarietà addirittura ‘affettuosà al presidente della Cei mons. Bagnasco e condanna la violenza. Ma ieri non ha speso una sola parola per dissociarsi dall’attacco che due parlamentari europei di Rifondazione comunista (più un Verde) hanno rivolto a Strasburgo a monsignor Bagnasco, accusandolo di ‘omofobia’. E si sa che chi tace… I proiettili non vagano nella corrispondenza se qualcuno non convince che il destinatario è un nemico. E poiché dai rifondaroli europei il presidente della Cei è stato indicato come nemico, le parole di Bertinotti non sono inutili: sono irritanti”.
(Alfredo Mantovano, An, Ansa, 30 aprile 2007)
“Mai più il concerto del primo maggio in diretta. Non è possibile che sulla televisione pubblica vadano in onda i comizietti di presentatori populisti che incitano la folla contro il Santo Padre, proprio mentre mons. Bagnasco riceve dei proiettili e nessuno abbia responsabilità dirette, e anzi si assista a un balletto di dichiarazioni che scaricano le colpe su tutti tranne che sui veri responsabili. C’è un solo modo per non far avvenire più i brutti episodi di Piazza San Giovanni, ovvero mandando il concerto e i relativi comizietti anticlericali in differita, in modo che qualcuno si possa prendere le responsabilità dei contenuti che vengono mandati in onda dalla televisione pagata da tutti i cittadini, evitando così il brutto della diretta”.
(Antonio Mazzocchi, membro dell’esecutivo di An e presidente dei Cristiano Riformisti, Ansa, 3 maggio 2007)
“Le minacce a mons. Bagnasco sono la spia dell’attuale stagione della vita pubblica italiana, avvelenata da odi e contrapposizioni assurde”.
(Renzo Lusetti, Margherita, Ansa, 10 giugno 2007)
“Quelli inviati a Bagnasco sono proiettili metaforicamente mirati a colpire la nostra democrazia e la sua convivenza”.
(Marco Follini, Ulivo, Ansa, 10 giugno 2007)
“Le nuove minacce giunte a monsignor Bagnasco, al quale desidero testimoniare la mia solidarietà personale e quella di Forza Italia, dimostrano il riemergere di cascami ideologici che non vanno sottovalutati e che richiedono un impegno solidale di tutte le forze politiche democratiche”.
(Sandro Bondi, coordinatore FI, Ansa, 10 giugno 2007)
“Le minacce a Bagnasco stanno diventando gesti quotidiani e fanno parte di un disegno, per cui da una parte i media dei poteri forti sconfessano la politica e i politici, mentre altri stanno creando i presupposti per un nuovo periodo della tensione”.
(Roberto Calderoli, Lega Nord, Ansa 10 giugno 2007)
“Continua senza sosta la strategia intimidatoria, dall’inequivocabile colorazione politica, nei confronti del presidente della Cei monsignor Bagnasco. Preoccupa soprattutto il brodo di cultura anticlericale che giustifica una sorta di caccia alle streghe anticattolica, travestita da battaglia liberale. In Italia vi è oggi un inaccettabile clima di intolleranza laicista che genera censura, intimidazione, violenza. La doverosa e sentita solidarietà che rivolgo al Presidente della Cei non cancella la gravità di atti del genere, che devono trovare una adeguata risposta dalle autorità competenti. E’ però anche necessario che le forze politiche, che troppo spesso si distinguono per le continue dichiarazioni contro la Chiesa, ed i suoi esponenti facciano sentire la propria voce per condannare atti del genere”.
(Isabella Bertolini, vicecoordinatore FI, Ansa, 10 giugno 2007)
“Anche i mitomani possono rendersi protagonisti di azioni violente, soprattutto se intorno a loro avvertono un clima di complicità alimentato dalle intemperanze di una sinistra estremistica e visceralmente anticlericale”.
(Francesco Giro, FI, Ansa, 10 giugno 2007)
“L’intolleranza nei confronti delle posizioni della Cei ha oramai raggiunto livelli indecenti. Lettere di minacce e proiettili nei confronti di Monsignor Bagnasco devono far riflettere. Monsignor Bagnasco va difeso perché possa esprimere liberamente e senza timore alcuno le posizioni della Chiesa di Roma. La politica, da parte sua, si adoperi da subito ad abbassare i toni del confronto”.
(Gianfranco Rotondi, segretario della Democrazia Cristiana per le Autonomie, Ansa, 10 giugno 2007)
“Nuova solidarietà per l’ennesima minaccia di morte subita dal presidente della Cei, monsignor Angelo Bagnasco, oltre alla seria preoccupazione, restiamo sorpresi e attoniti nel constatare l’assenza di una posizione di condanna della sinistra radicale ed i suoi cosiddetti pacifisti”.
(Giampiero Catone, capogruppo vicario della Democrazia cristiana per le Autonomie alla Camera, Ansa, 10 giugno 2007)
“Molta stampa ha dato valutazioni frettolose e giudizi infondati su un discorso di Bagnasco fatto a Genova il 30 marzo scorso e dedicato alla famiglia. E’ ben noto il successivo verificarsi di insulti e intimidazioni: reazioni offensive che, pur provenienti da una sparuta minoranza, non possono non richiamare a un alto livello di responsabilità. In questo senso l’auspicio è che la solidarietà a mons. Bagnasco si esprima soprattutto nel considerare con onestà intellettuale la verità sulla famiglia di cui il presidente della Cei è da sempre interprete”.
(nota del Sir, il Servizio informazioni religiose della Cei, Ansa, 11 giugno 2007)
“E’ un ex carabiniere, E. C., 43 anni, espulso dall’Arma nel marzo di quest’anno per motivi disciplinari dopo una condanna penale, l’uomo denunciato dalla Digos di Genova con l’accusa di avere mandato il 9 giugno scorso la lettera con tre proiettili all’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, mons. Angelo Bagnasco. La vicenda che fa da retroscena, e da movente, nasce in Alta Val Tanaro, a Garessio, 3.500 abitanti, ultimo luogo di lavoro del militare che avrebbe agito per vendetta nei confronti della donna con cui ha avuto una relazione alcuni mesi fa, poco prima di essere espulso. Poi, quando lei gli ha detto che la storia era conclusa, E. C. non si è rassegnato e ha cominciato a perseguitarla con atteggiamenti intimidatori utilizzando il fatto che era un militare dell’Arma dei carabinieri”.
(Ansa, 23 giugno 2007)
Articolo di Marco Travaglio sulla rubrica Carta Canta de laRepubblica
Mi sembra di vivere in una nazione che si sta sempre di più avvicinando ai paesi mediorientali. Forse è questo che certa gente intende per vicinanza alle culture diverse dalla nostra!
p.s.
Nei commenti ad altri articoli ho notato di avere qualche omonimo, a parte Stefano Chiaudano adesso c’è anche Stefano II. Questo è stato l’unico sito dove ho usato il mio nome vero, ma per non creare confusione passerò a quello che uso nel resto del web ovvero Vash (il Vash che spesso si legge tra le mail del sito di tv sorrisi e canzoni sono proprio io).
E dopo questa interessantissima notizia che non ve ne fregherà di meno, buona serata a tutti!
Sostituire “comunismo” con “chiesa cattolica” ed il nome dei Filosofi con quello dei teologi.
Molto piu’ veritiero.
Vorrei ricordare a lorsignori paladini della giustizia quanto segue:
http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/cronaca/aggressione-villa-ada/aggressione-villa-ada/aggressione-villa-ada.html
e non erano comunisti….
Perdonate l’opinione libera ed irriverente, i vostri giovani di destra mi preoccupano molto di più delle parole dei parlamentari europei contro bagnasco.
Io esigo un contraddittorio da parte delle istituzioni dello stato… c’è gran parte dell’italia che aspetta ancora risposte… spero solo che alle prossime elezioni gli italiani non dimentichino questo silenzio-assenso da parte di chi ci governa…
ehh si l’europa rimember ancora della chiesa che spodestava con ogni mezzo ;
potenti di ogni sorta affogandoli nel loro stesso sangue.
se non ubbidivano al papa di all’ora,
ecco perche’ non vogliono sentire cazzate su radici cristiane eccc .
magari pensano ??? e se poi indicono una crociatella ??che vogliamo fare???
vaticano cei e vari pontefici sommi e sottosvilupati state nei vostri luoghi di preghiera
che l’europa e’ una cosa seria.
Si e’ detto che dietro i proiettili a Bagnasco c’era una cultura intollerante, in realta’ c’e’ probabilmente un uomo disperato per aver perduto la sua donna. L’amore e la disperazione per amore e’ cultura intollerante?
Si infatti, ormai si è trovato il responsabile della missiva quasi burla, la tv smetta di ricamarci sù stupidaggini e visto che la scorta non è più necessaria al posto del costo della scorta si acquisti un macchinario importante per un ospedale provinciale o si aumentino gli stipendi ai ricercatori.
La solita figura di merda dei soliti imbecilli. Quando impareranno…
sì, ma questa era la seconda lettera con i proiettili, quella di giugno vero ?
La prima lettera chi la ha mandata a Bagnasco ?
Quella spedita immediatamente dopo alla condanna da parte della UE degli atteggiamenti omofobi della Chiesa Cattolica e dei suoi più alti membri ?
Quella che ha avuto come effetto di far tacere le critiche di omofobia mosse alla Chiesa cattolica ed ha invece imposto a tutta la politica nazionale di manifestare solidarietà a Bagnasco ?
Quella che nessun laico e nemmeno nessun anticlericale avrebbe mai spedito in quel momento proprio perché aveva già avuto la più grande vittoria degli ultimi anni (ossia la condanna da parte della UE). Considerando poi che i laici si stavano ancora gongolando, ubriachi da giorni di sbornia per festeggiare l’avvenimento, e di certo non erano né in grado né nella voglia di attaccare un avversario che era già stato svergognato dalla UE.
Quella che sembrava proprio uscita come un regalo alla Chiesa ?
Quella lettera chi la ha mandata ? Spero proprio di vivere abbastanza da scoprirlo un giorno.
“La storia del comunismo è fatta di doppiezza e di menzogna: pensare una cosa, dirne un’altra e farne una terza è stato teorizzato da Marx e da Lenin.” Alfredo Mantovano, non è un filosofo, ma dimostra di essere un pessimo politico. Marx e Lenin mentivano? A chi mentivano? Se questo fascista, si riferisce a quello che fino alla caduta del muro, si diceva esserci al di là, il socialismo reale, ha ragione. Tutti hanno mentito, allora, a destra come a sinistra, ma chi né ha fatto le spese, è stato il proletariato mondiale. Mantovano è un ipocrita ed un ignorante, ma cerca di usare queste qualità a suo vantaggio: mentire, ingannare, è la prassi comune nella lotta politica, ma non sono le menzogne che decidono della realtà. Se un politico può mentire, anche a se stesso, lo fa solo a suo danno e agli interessi che difende. Bertinotti è l’indegno successore di Marx e Lenin, perché non è e non stato mai un comunista, un marxista. Mantovano, invece, è il degno nipotino degli squadristi, delle camice nere, quelle pagate dai padroni. Oggi, questo opportunista, si dice democratico, ma non dice che c’è voluta una guerra da 50 milioni di morti per fargli cambiare idea: mente o è uno smemorato? Se Mantovano sostiene che in Italia c’è la democrazia, bisogna allora non credergli. Anzi, se un fascista difende questo sistema, allora sicuramente non siamo in democrazia. Se difende Bagnasco, ed è facile farlo con la retorica da due soldi, di fatto difende un tizio che si crede mandato da dio sulla terra: questo non è medio evo, non è una palese menzogna ed un inganno? Difende la libertà di religione e la democrazia, si dice? Questa non è doppiezza, Mantovano? Come può convivere la teocrazia con la democrazia, me lo deve spiegare: ma certo, questo lo permette il capitalismo, la difesa in tutti i modi, con il manganello o con l’ostia, della sacra proprietà privata! Quello che quelli come Mantovano non perdoneranno mai a Marx e a Lenin, è il fatto di avere denudato la politica dalla morale ipocrita, dalla falsa coscienza politica, dall’ideologia: ma non ha parole, ma scientificamente. La politica è una scienza, e Mantovano dimostra di non avere nessuna scienza, ma solo luoghi comuni. Pregiudizi utili, facili per la propaganda. Se fosse per questi dilettanti, il capitalismo sarebbe già superato: ma i padroni sanno che in politica la forza e la violenza, hanno un ruolo non secondario. Quando ci saranno le condizioni, qualcuno manderà due proiettili al proletariato e Mantovano non si scandalizzerà.
Un saluto internazionalista.
il linguaggio puo essere ingannevole, bravo Ivan:il proletariato mondiale ha fatto le spese, per Bagnasco Dio e assoluto, paradossale qualsiasi decisione e’ irrevocabile, senza pieta’,il minimo gesto di oposizione nei secoli voleva dire tortura, carcere, morte, un assoluto in definitiva irrevocabile:fanatici…..