Libero pensiero: vocazione e missione.

L’altro giorno sono venuti a casa mia due testimoni di Geova. Mi hanno lasciato il loro opuscoletto. Uno dei due è un medico e dedica il venerdì alla congregazione di cui fa parte. Ho visto nella piazza del mio paese un pastore evangelico stare a predicare per tre ore consecutive sotto il sole a picco. Se n’è andato che era sudatissimo e non aveva più voce.
Perché i liberi pensatori non fanno la stessa cosa? Intendo dire: passare casa per casa e lasciare un opuscoletto in cui si mostrano che dietro le organizzazioni religiose ci sono solo degli interessi economici, che dietro Alleanza cattolica ci sono neofascisti e grandi multinazionali, che i religiosi spesso manipolano i testi sacri. Possibile che questi benedetti atei e liberi pensatori non possono dedicare un giorno della settimana alla causa in cui credono?
La verità è che hanno semplicemente paura di affermare in pubblico la loro idea. Ci vuole molto coraggio e soprattutto una grande motivazione interiore nell’andare a bussare alla porta di una persona estranea e proporre una visione del mondo e delle cose anche a rischio di essere insultati, buttati fuori e bastonati. Ci vuole una vera e propria vocazione e l’idea di andare a compiere una missione, cioè una motivazione interiore nella ricerca della Verità e l’idea che la conoscenza possa essere trasmessa agli altri per migliorare le persone e le cose. Anche qui nel sito dell’UAAR, si fa un gran clamore sulla teoria dell’evoluzione di Darwin e sulla scienza perché si presuppone che queste conoscenze rispetto a quelle religiose siano migliori e più utili per migliorare le persone e il mondo.
Sono sempre rimasto stupito dalla determinazione di alcuni personaggi storici nel proporre o imporre agli altri le proprie idee. Una figura che mi ha sempre stupito è Geremia. Era balbuziente e giovane, eppure predicò le proprie idee, accettò di essere bastonato, umiliato, di rimanere solo, fu anche gettato nella cisterna, ma non desistette mai dalle proprie idee.
Ho visto qui tra i commenti spesso insulti ed ironia nei confronti di papi, religioni, vescovi. Mi verrebbe di dirgli di andare davanti una chiesa o un’associazione religiosa e di fare volantinaggio.
Ci sono tanti vecchietti che non hanno una grande cultura che vengono plagiati ed ingannati dai religiosi, vada a chiarire alcune cose a questi vecchietti. Deve mostrare di avere delle idee e la forza di sopportare gli insulti, una percossa, due percosse, dieci percosse.
Per prevenire le critiche, dico che mi è già capitato di prenderne qualcuna per le mie idee. E non sono un personaggio pubblico. Volevo fare un incontro con i ragazzi della scuola media del mio paese, ma purtroppo non si è potuto fare.
Siamo tutti bravi ad insultare e ad ironizzare, ma non agiamo. Penso che nessun ateo e nessun libero pensatore abbia attualmente la forza e la determinazione che hanno certe persone religiose nell’affermare le proprie idee.
Mi pongo allora una domanda: i naviganti che visitano il sito dell’UAAR hanno la forza di propagandare lo loro idee, di farsi bastonare, umiliare, e se necessario morire per le loro idee?

Lettera firmata pervenuta a ultimissime

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45 commenti

Steve

I laici non sono fanatici e preferiscono l’argomentazione allo sciocco proselitismo.

Lamb of God

Non voglio sembrare snob ma detesto il proselitismo religioso e non mi passa neanche per l’anticamera del cervello di far propaganda ateista porta a porta, comportarsi come le religioni organizzate sarebbe un controsenso bello grosso e non penso si misuri dalla forza mediatica la bontà di una proposta, di un’idea o di un’argomentazione.

Sennò in Italia saremmo tutti Cattolici, Berlusconiani e calciofili; tanto per usare qualche luogo comune un po’ stupido ma per rendere l’idea.

Zorobabele

Io personalmente vado avanti tanto da madare apostoliche allle curie giornali ecc… come pensi che mi abbiano trattato ecco io ho portato il Nuovissimo Testamento dopo segni ben visibili ho contattato vedi in questo link a fine pagina ;
http://it.groups.yahoo.com/group/zorobabele/message/603

Oggi ho ancora il gruppo privato con oltre 270 destinatari sempre curie giornali ecc… eppure nessuno ha visto o ascoltato la mia parola ma non è la mia parola è quella che io ascolto certo nessuno mi crede perche sono pazzo o sono un ubriaco astemmio, o uno che fa le canne ma non fumo

Ma veramente andare avanti è solamente una grande sfida …

Sta lontano dai Tdg essi sono segnati nella bibbia come l’ ANTICRISTO 1Giovanni 2,18 ecco il collegamento e il testo

http://www.labibbia.org/pls/bibbiaol/GestBibbia_int.Ricerca?Libro=1Giovanni&Capitolo=2#VER_17

18Figli miei, è giunta l’ultima ora. Voi sapete che deve venire un anticristo. Ebbene, ora ci sono molti anticristi: questo vuol dire che siamo proprio all’ultima ora. 19Prima essi erano con noi, ma non erano veramente dei nostri: se lo fossero stati, sarebbero rimasti con noi. Si sono allontanati, perciò è chiaro che non tutti quelli che sono con noi sono veramente dei nostri.

Ciao da Zorobabele

Francesca

Magari ogni tanto la gente vorrebbe essere lasciata in pace, libera di disporre del suo tempo, senza essere obbligata a valutare l’acquisto di un prodotto dell’offerta del grande supermarket spirituale, che di volta in volta gli viene propinato dall’imbonitore di turno.

Non ci hai pensato, lettore non anonimo?

L’atteggiamento a rinunciare a manifestare le proprie idee agli altri fino a sfinirli ha un nome: si chiama rispetto.

E per quanto riguarda l’accusa (non così) velata di vigliaccheria, ti dirò solo che prendersi a mazzate è un passatempo che lascio volentieri a coloro che non sono mai usciti dai secoli bui della nostra storia.

Francesco

senza contare che finchè saranno in vigore certe leggi, esprimere il proprio libero pensiero su argomenti legati alla chiesa si rischia la galera.
Alla faccia del libero pensiero.

Giovanni

Per la semplice ragione che un ateo non si mette a fare proselitismi, non gli interessa covincere le persone che dio non esiste e che dio è solo una creazione dell’uomo. Chi vuole credere in dio è libero di farlo, purchè non obblighi nessuno a credervi, purchè non imponga una proria morale che gli deriva dal suo dio e dalla sua religione.
Tra l’altro gentile sig. non si è mai visto due atei scannarsi perchè uno sostiene di essere più ateo dell’altro. Chi si è sempre scannato sono proprio le persone che credono in dio ( le religioni ) per affermere il proprio credo.
La prossima volta che le faranno visita i testimoni di geova le chieda cosa ne pensano della religione cattolica, e ne sentirà delle belle.

g.b.

Francesco scrive:

2 Luglio 2007 alle 17:13
senza contare che finchè saranno in vigore certe leggi, esprimere il proprio libero pensiero su argomenti legati alla chiesa si rischia la galera.
Alla faccia del libero pensiero.

Finchè ti limiti a criticare il cristianesimo; se poi critichi altre religioni rischi anche la vita!

RazioCigno

I liberi pensatori non devono fare proselitismo, sarebbe una contraddizione in termini.
Il cammino di liberazione da una fede indottrinata da bambini è un evento assolutamente personale, non credo possa essere indotto o suggerito.

luxio

Io lo faccio spesso, vengo da una famiglia molto molto cattolica.
Una sera mia madre ha invitato questi tipi, i carismatici, ultra fondamentalisti cattolici per una cena e con il fatto che io ero “ateo” volevano convertirmi. Bhe tralascio i particolari, ma è finita
con me in piedi che facevo un discorso sulla grandezza del pensiero umano e della scienza e l’incompatibilità tra il pensiero dogmatico e scientifico.
Finito il discorso regnava il silenzio + assoluto, questi poveri mente-catt si sono girati verso il loro capo (un prete), con fama di grande intellettuale per una parola (del tipo di qualcosa di cattolico), questo tizio mi ha guardato ha tentennato e poi… ha abbassato lo sguardo.
La disputa oratoria più gustosa che abbia mai vinto.
Poi un’altra volta smontando punto per punto le questioni fondamentali
che mi venivano proposte da amici cattolici ho fatto perdere la fede a un mio amico e messo in seria discussione quella degli alrti. Il mio amico a detto serio serio alla fine “mannagg a moronna agg pers a fede!”. Una bestemmia per consacrare l’inizio di una nuova vita, come un battesimo al contrario.
Queste sono soddisfazioni.

Damiano

Perché i liberi pensatori non fanno la stessa cosa?

Perchè non è questione di proselitismo.

La verità è che hanno semplicemente paura di affermare in pubblico la loro idea. Ci vuole molto coraggio e soprattutto una grande motivazione interiore nell’andare a bussare alla porta di una persona estranea e proporre una visione del mondo e delle cose anche a rischio di essere insultati, buttati fuori e bastonati.

I liberi pensatori non hanno come obiettivo la conversione al “libero pensiero”, se tu, caro firmatario anonimo, vuoi considerarti schiavo di una ideologia religiosa qualunque essa sia, sei libero di farlo senza che nessuno venga a spaccarti i maroni sulla porta di casa. Ciò che chiedono i liberi pensatori è che questa libertà venga riconosciuta reciprocamente.

Mi verrebbe di dirgli di andare davanti una chiesa o un’associazione religiosa e di fare volantinaggio.

A che prò? Gli insegnamenti (anche scientifici) non servono a nulla, non possono svegliare chi desidera essere illuso e vivere nell’illusione. Hai presente le scimmiette con le mani sugli occhi, e sulle orecchie e sulla bocca? Bene, ne manca una: quella senza cervello.

Penso che nessun ateo e nessun libero pensatore abbia attualmente la forza e la determinazione che hanno certe persone religiose nell’affermare le proprie idee.

Stai confondendo le idee con fanatismo.

Mi pongo allora una domanda: i naviganti che visitano il sito dell’UAAR hanno la forza di propagandare lo loro idee, di farsi bastonare, umiliare, e se necessario morire per le loro idee?

Si, quando vengono calpestati i miei diritti, ma non mi comporterò come un fanatico religioso pseudo-martire.

giovanna

morire per delle idee è da fondamentalisti.
spero non mi capiti ma credo che potrei rischiare la mia vita solo per qualcosa di molto concreto, di sicuro non per un’idea. sarò una vigliacca pusillanime, ma abiurerei anch’io, davanti ad una minaccia. penso che il mio essere laica atea e razionalista stia anche in questo.
(soprattutto perchè se sei pronto a MORIRE per un’idea, sei anche pronto ad AMMAZZARE per quell’idea. non credete?)

Antoine

Condivido pienamente i post di Damiano e Giovanna.
Aggiungo solo che, almeno nel mio caso,
l’ateismo è stato un punto d’arrivo,
una presa di coscienza graduale maturata lentamente,
nella quale il razionalismo (in particolare i suoi strumenti logici)
è risultato indispensabile per liberarmi da una educazione (!)
cattolica vergognosamente radicata…
Andare a fare proseliti tra i (sempre meno) vecchietti
che la domenica mattina usano le chiese come antidoto alla solitudine,
che ripetono gesti ammuffiti, come riflessi condizionati?
E perché? Perchè turbarli se, tutto sommato, sono sereni?
Tra l’altro, in genere non sono certo loro a cercare di fare proselitismo,
avete notato?
A rompere le balle sono quelli interessati,
quelli che altrimenti perderebbero il posto di lavoro
(pretozzi e monachelle) o quelli che hanno seri problemi psichici,
come il giovane prof. di religione (!) brufoloso che a quattordici anni,
in un liceo scientifico di provincia, ci raccomandava
di non farci pugnette ché era il peccato peggiore del mondo!!!
In ogni caso, se non hai la fortuna di nascere in uno stato veramente laico
e di crescere in un ambiente libero e stimolante,
quello che porta all’ateismo è un percorso impervio e faticoso,
come camminare in montagna,
nel quale non mi sento di costringere nessuno.
Ma zero tolleranza per chi mi sbarra la strada,
anzi quasi quasi spero proprio che qualcuno ci provi di nuovo…

PS Per “Lettera firmata”:
Ma fatti bastonare e umiliare tu!!
Se non hai il coraggio di riconoscere che ti piace
roba come San Sebastiano martirizzato tutto nudo,
è un problema tutto tuo..
Forse l’ateismo è un po’ come il sesso:
un piacere per persone libere e consenzienti

Francesca

@giovanna

come disse Bertolt Brecht: “Ho una spina dorsale, ma non per farmela rompere”… 🙂

AGNOSTICO

se un giorno un “trapassato” verrà dall altra parte qui sulla terra per dire pubblicamente”GUARDATE IO SONO MORTO PERò ADESSO VENGO A RACCONTARVI COME è ANDATA”probailmente avrei ora una fede basata non su dogmi e fanatismi ma sulla esperienza(mi rendo conto che è un controsenso.)ma molto concretamente per quanto riguarda l argomento in questione posso solo convenire come ha detto lo scrittore gionata swift siamo abbastanza religiosi da odiarci ma non da amarci l uno con l altro.

Tapioco

Al di là della provocazione di quello che ha inviato l’e-mail (che suona un po’ “fate tanto casino qui ma voi atei non c’avete le p****), c’è da dire che anche noi dovremmo un minimo cercare di diffondere – diffondere, non imporre, sia chiaro – le nostre idee (anzi, soprattutto l’impostazione mentale scettica) tra quelli che conosciamo e con cui spesso discutiamo. Certo, non con questi metodi (tipo andare a rompere le scatole a tutto il vicinato o sgolarsi per tre ore sotto il sole), ma con altri. Certo, si dirà che è molto più facile giocare con le emozioni come fanno i religiosi, considerando che noi non abbiamo paradisi o panacee da spacciare.

cartman666

Secondo voi, nell’era di internet ha senso fare propaganda porta a porta? Onestamente e’ una perdita di tempo, poi secondo me la condizione dell’ateismo deve maturare internamente ad ogni persona, nessuno mi ha convertito all’ateismo, ci sono arrivato da solo, e da quello che leggo in questo forum, molti hanno seguito un cammino analogo al mio, nonostante la fede ci venisse imposta coercitivamente. Ha senso fare proselitismo quando con un click la gente puo’ informarsi liberamente sulle falsita’ religiose, evitando le censure che nei libri di testo sussistono?

Francesca

Secondo me, più che metterci a fare proselitismo noi, dovrebbero smettere di farlo loro…

g.battista

>(soprattutto perchè se sei pronto a MORIRE per un’idea, sei anche pronto ad AMMAZZARE >per quell’idea. non credete?)

No, nn condivido.
un conto contemplare il sacrificio della propria vita… un altro di quella altrui.

Giuvà

AMICO – per cinque secoli chi aveva il coraggio di opporsi agli insegnamenti della chiesa veniva bruciato , dopo essere stato torturato – e ancora oggi qualcosa di questo è rimasto AMICO. I nostri vecchi erano terrorizzati a fare qualcosa contro la chiesa – e ancora oggi molta gente lo è.

emel

BAH, io non mi permetto certo di andare a spiegare a un poveretto che crede veramente che la chiesa di Roma sia depositaria di verita’ divine che ci sono ennemila buoni motivi per ritenere questo assurdo …addirittura molto piu’ assurdo che non credere agli UFO o ai folletti.

Inoltre so’ per esperienza familiare che la gente piu’ e’ ignorante (cioe’ non sa, e non approfondisce i concetti di cui parla e discute) piu’ ti si parera’ contro per spirito di contraddizione.

Chiaro che se mi capita di avere un interlocutore con cui sono in confidenza, credente o no, io glielo spiego il perche’ non ci si puo’ dire credenti (tanto meno cattolici). Solo una volta pero’. Poi passo oltre.

ALESSIO DI MICHELE

Beh, un motivo potrebbe essere questo: un laicista deve lavorare per se’ e per una tale carrettata di sanguisughe di regime (indovinate a chi penso !), che i giorni liberi e’ talmente stanco e demotivato da non aver voglia di fare ilo “door-to-door”. Altro motivo: se il “door-to-door” fosse efficace per cambiare la testa del prossimo, molti lavori sarebbero una marcia trionfale (tipo la consulenza professionale) con poco. Da ultimo: noi laicisti siamo implicitamente rassegnati nel momento in cui diamo grande rilievo all’ evidenza: ad es. se è evidente che esiste l’ evoluzione, chi la nega o è disinformato, ma nel 2007 evidentemente NON vuole informarsi, o è in malafede, o è stupido: 3 casi in cui il door-to-door non serve a niente. E potrei continuare.

dadaLito

@ giovanna: morire non è uguale a morire: gandhi ne è l’esempio più sublime che mi viene in mente.

Per il resto, credo che sia sciocco, oltreché dannoso, fare proselitismo ateo/agnostico: per il semplice motivo che, più di ogni altra “professione di [non] fede”, l’ateismo/agnosticismo si fonda su delle solide fondamenta logiche…
Credere è facile, basta dire: “il fulmine è caduto: è Dio che è in collera”. Non credere invece richiede la volontà – e la possibilità – di capire cosa c’è dietro al fulmine.
Non a caso l’ateismo si è manifestato “recentemente” nella storia umana, pari passo con il progresso scientifico: prima, più che altro, si era deisti, come gli illuministi, oppure si credeva nella Dea Ragione, come i francesi della GR… ma sempre in un’antità superiore si credeva, o di essa si affermava l’esistenza.

Damiano

@Diego:

Non credo sia nulla di magico, credo che i “successi” di luxio possano essere tali solo nei confronti di color che “credono di credere”, per capirci nei confronti di coloro che, intervistati per strada, si definirebbero istintivamente cattolci o credenti, ma che poi non sappiano dire nemmeno che cosa significhi essere cattolici; sono quelli delle “messa alle feste comandate” e rituali cattolci per pura “formalità” o generica “tradizione”. Ovviamente perchè funzioni bisogna che queste persone non abbiano pregiudizi politici di sorta: molti sedicenti “credenti” di destra pensano che essere atei o criticare la CCAR suoni come un’abiura politica o, come succede per molti troll, significhi abbracciare il comunismo ( 😆 ).

Comunque un appunto al mittente della lettera: il fatto che non sia pubblicato il suo nome indica che alle discussioni preferisce monologhi (…).

Damiano

@diego:

Aggiungo: il credente medio(cre), quello che inviterebbe a casa un prete nel tentativo di “guarire” un ateo, è in genere portato ad accontentarsi più dell’effetto “autorità” che non delle argomentazioni in sé, quindi non è infrequente che un ateo (per maturazione consapevole di questo “status”, se mi passi il termine) finisca per dare del filo da torcere agli improvvisati “evangelizzatori”…

Damiano

Forse a loro piacerebbe così, forse rosicano per non poter rinfacciare a noi ciò che noi rinfacciamo a loro… (e ci provano di continuo, come quando affermano che l’ateismo è un atto di fede…)

claude

i testimoni di geova han bussato alla mia porta e li ho fatti entrare, mi han parlato della fine del mondo e di tante altre cose, ma quando ho chiesto loro cosa pensano di quel che han detto……..portare la discussione su un livello razionale è stato impossibile, vano……..questa è stata la mia esperienza……….avevano solo la bocca per parlare ma non le orecchie per sentire.

GMF

Secondo me,per quanto un po provocatoria ( volutamente credo) la lettera solleva delle questioni interessanti. Io mi ricordo della fatica che facevo a 13 anni per liberarmi della cultura religiosa che da tutte le parti, ma sopratutto dalla scuola, mi veniva ammannita.E mi riferisco alla bieca propaganda confessionale cattolica, che era tutto sommato, limitata e inefficace. Il vero problema era la totale assenza di informazione su qualsiasi forma di cultura ,etica, stile di vita che prescindesse dal sopranaturale.In mancanza di termini di paragone anche “ragionamenti” abbastanza mediocri, di tipo (simil)razionale, per giustificare l’esistenza di dio mi mettevano in grande difficoltà.Ho dovuto penare un bel po per liberarmi di pseudo prove tipo “la causa prima di ogni cosa”, “dio è sempre esistito in tutte le culture” e simili amenità.Se magari ci fosse stato qualcuno che avesse organizzato delle riunioni di informazione mi avesse segnalato qualche lettura sul razionalismo sarebbe stato meno penoso liberarmi dalla creduloneria religiosa.In fondo è proprio vero come diceva De Maistre «dateceli dai cinque ai dieci anni e saranno nostri per sempre».

Johnny Golgotha

Noi atei dovremmo diffondere le nostre idee senza fare proselitismo, semplicemente continuando a renderle pubbliche

Quando i libri, i siti, i giornali e gli articoli di tema ateo, qui in Italia, saranno decine e decine di migliaia, allora dell’ateismo se ne accorgeranno tutti, e cesserà di essere considerato un fenomeno marginale

Aldo

Fare predicazione è sciocco, nascondere il proprio pensiero (specie se non si rischia nulla) lo è altrettanto. Personalmente non ho problemi a manifestare con parole ed azioni il mio modo di vedere le cose. Noto che ciò è solitamente apprezzato, fintanto che non si incontra chi trae profitto da un modo di pensare di segno opposto.

Ritengo che la miglior forma di “propaganda” sia vivere trasparentemente il proprio ateismo con la naturalezza che dell’ateismo è propria.

Magar

Io non ho intenzione di andare a svegliare uno che vuole dormire. Purché lui non cerchi di far addormentare me.

Magar

Quindi, se Geremia si avvicina a me per fare proselitismo, io sto dalla parte di chi lo insulta e lo caccia via. Rispetto i poveracci che subivano la sua predicazione più di quello scocciatore. 😀

shock

Concordo con l’entusiasmo ke si evince dalla lettera ma nn tanto sui metodi di affermare le idee ateistiche e tanto + sulla scelta ipocrita di anonimato del mittente ke francamente poteva evitare dato ke parla tanto di coraggio.

> ….questi benedetti atei e liberi pensatori non possono dedicare un giorno della settimana alla causa in cui credono?
La verità è che hanno semplicemente paura di affermare in pubblico la loro idea.
>…ma non agiamo…….nessun ateo e nessun libero pensatore abbia attualmente la forza e la determinazione che hanno certe persone religiose nell’affermare le proprie idee.

Bhe, ANONIMO forse nn sa che molti movimenti come l’UAAR e nn solo e singole persone sono costantemente ben attivi nella vita sociale del nostro paese sempre in prima linea nella lotta alla difesa di diritti civili già acquisiti ke quotidianamente sono messi in discussione dalle forze oscurantiste, perbeniste, proibizioniste, qualunquiste, catto-fasciste, ignoran-teiste e sopratutto dai vari bastardi-sadici-rompi palle e nella conquista di altri diritti elementari oramai propri dei paesi + “evoluti”.
La informo ke questa lotta viene fatta attraverso manifestazioni di ogni sorta come cortei di piazza, assemblee, incontri culturali, pubblicazioni di riviste-libri-opuscoli, costruzione di spazi web,…..tutto a fronte di nn trascurabili difficoltà.
Per quanto riguarda …..la determinazione che hanno certe persone religiose…. la consiglio di lasciar perdere si rischierebbe uno scontro di civiltà con tutto ciò ke ne consegue tipico del mondo religioso.

> Ci vuole …… una motivazione interiore nella ricerca della Verità …

ANONIMO dalla sua lettera deduco ke è uno dei nostri ma noto con dispiacere ke utilizza la “V” maiuscola per definire la verità (sarà forse qualche reminiscenza?)…. bhe allora la informo ke noi non siamo depositari o alla ricerca della “Verità” come ki sappiamo, semmai di “verità”.
Noi nn propagandiamo la “Verità” come una ricetta adatta per tutti i mali come fanno i credenti xkè sappiamo che ogni problema ha la sua soluzione, cioè la sua “verità”.
Poi x quanto riguarda la motivazione quella è in abbondanza altrimenti nn si spiegherebbe quanto sopra detto.

> Sono sempre rimasto stupito dalla determinazione di alcuni personaggi storici nel proporre o imporre agli altri le proprie idee.

ANONIMO, è bene limitasi semmai a proporre sì ma imporre mai altrimenti nn ci sarebbe alcuna differenza tra noi e i religiosi.

>…i naviganti … dell’UAAR hanno la forza di propagandare lo loro idee, di farsi bastonare, umiliare, e se necessario morire per le loro idee?

Per rispondere alla sua sterile domanda, ANONIMO, le ricordo ke la storia è piena zeppa di uomini e donne, che costrette dalle circostanze della vita, sono diventati martiri della libertà di pensiero, essi esistono oggi e ci saranno ahimè anche domani. Il progresso di cui “gode” l’umanità, nn a caso, è dovuto proprio a loro, senza saremmo persi.

rina gretz

come è già stato rilevato, la prima cosa coraggiosa che proprio da lei ci si aspettava era la firma. quanto ai propagandisti d’idee ce ne sono fin troppi in giro, non mancano da nessuna parte. poi tutte queste grandi idee ci vogliono turlupinare sull’unica verità certa di questo mondo: la morte.
vada al mare a prendere il sole, non nelle piazze, non potrà che farle bene (e lasci in pace gli altri bagnanti).

Giuseppe Murante

Quoto Golgotha.
La mia prima reazione leggendo questa notizia e’ stata la stessa di molti che hanno scritto… tipo “ma io non sono un prete e non voglio assolutamente comportarmi come loro”.

Cosi’ pero’ si rischia di rimanere nella propria torre d’avorio a rimirarsela.. e’ bella, eh, intendiamoci, siamo tutti convinti che la nostra torre sia molto piu’ bella e scintillante e convincente e nobile del porta-a-porta dei geovisti o delle indegne gazzarre dei cattolici o delle bombe dei musulmani.
Pero’ se non ci impegnamo *non* a fare proselitismo, ma a fornire gli STRUMENTI a chi voglia iniziare il nostro stesso percorso, per poterlo fare, allora trovo che soffriamo un po’ di snobismo.

OT: shock dici un sacco di cose giuste ed apprezzabili.. ma PERCHE’ torturi la lingua italiana? “ke” “nn” “xche” e simili sono meravigliosi in un sms… ma in un post di due pagine mi fanno un po’ digrignare i denti… 🙂 E’ una battuta amichevole sia chiaro!!

Francesca

Scusate, ma il lettore NON E’ ANONIMO, in fondo c’è scritto

Lettera firmata pervenuta a ultimissime

La firma non è stata resa pubblica per una scelta dello staff (credo)…

Damiano

La firma non è stata resa pubblica per una scelta dello staff (credo)…

In altri casi di lettere firmate pervenute all’uaar la firma è stata pubblicata, quindi delle due una:

– lo staff decide a casaccio
– è stato espresso, nella lettera, il desiderio che la firma non venga resa pubblica.

ciceracchio 2la vendetta

ma dico di cosa abbiamo bisogno ???
di dimostrare”?? QUANTI NELLA STORIA
del libero pensiero sono caduti sotto le mannaie sia di dittatori
e re , quanti sotto le mannaie della cattochiesa e altre religioni??
per aver non solo professato libere idee laiche, e civili ,
ma anche combattuto sacrificando la propria vita .
esempi ne sono il risorgimento italiano su tutto.
DOMANI 4 luglio nasceva uno che mai domo pose la sua vita
a disposizione della patria e delle popolazioni per fare
dell’idea di laicita’ e liberta’ individuali una battaglia di vita.
lui e molti laici liberi pensatori . GRAZIE A LORO OGGI MOLTI
DI NOI POSSONO ESPRIMERE IDEE LAICHE .GARIBALDI GRAZIE .

Andrea

Quoto Shock, e aggiungo: noi atei facciamo e dovremmo fare meglio ‘proselitismo’ (ciascuno coi suoi mezzi e nei suoi tempi), ovvero informare sulle ragioni dell’ateismo, coinvolgere la gente in discussioni sui dogmi e sull’idea stessa di ‘avere fede nei dogmi’, insegnare i fondamenti del pensiero critico.
Tutto ciò è quanto di più diverso dal proselitismo di stampo religioso, lo dico per chi afferma che è lo stesso. E sì, sarà una gran fatica – a volte inutile, ma a volte no. E così importante! Dopotutto stiamo parlando di un mondo migliore!

In effetti l’Uaar con le sue tante iniziative, i nostri siti e blog, non sono forse fatti per mandare un messaggio che pensiamo positivo e utile? E non crediamo forse tutti, o quasi, che le religioni hanno i loro difetti e sarebbe meglio evitarli?

Dico di più, e scusate se mi ripeto ma mi piacerebbe avere un feedback su questo: penso che possiamo convenire sull’idea che ciò che va offerto è una *visione di vita* alternativa alla fede. Una che sia positiva, virtuosa, con valori e alti ideali, in uguaglianza di diritti, che offra speranza per il futuro e buoni mezzi per crearlo. E penso che possiamo essere d’accordo che l’ateismo *non* è quella visione. Ne è parte, ma si ferma a dire ‘non c’è dio’. Anche il razionalismo ne è parte (in quanto ottimo strumento), anche la laicità, ma cos’è che li *racchiude*?

Li racchiude e completa l’*umanesimo*, cioè la visione di vita che vede l’uomo, responsabile di sé e del mondo, realizzarsi per ‘ragione e compassione’.

Se siamo d’accordo, allora benissimo le iniziative Uaar su ateismo e laicità, benissimo i nostri blog e forum, ma ancora più efficace è cominciare a parlare direttamente di *umanesimo ateo*, perché sia finalmente chiaro a tutti che da atei si può vivere una vita completa, profonda e umanamente nobile, altro che storie.

Raga, lo facciamo già tutti i giorni, le nostre opinioni sulla cronaca esprimono la nostra visione di vita che col solo fatto di non credere c’entra ben poco, nel senso che va ben oltre. Noi – molti di noi almeno – penso ci ritroviamo bene in questa definizione, siamo già effettivamente atei E umanisti!
Propongo allora di usare più spesso questo nome, più giusto e più propositivo, e anche solido, chiaro e identificabile, pubblicamente efficace e meno attaccabile.

Per saperlo: in Europa e America l’idea dell’umanesimo ateo è già ben diffusa, e diverse associazioni i cui fini sono del tutto simili ai nostri la promuovono da tempo.
Cominciamo anche noi! 😀

Giuseppe Murante

@Andrea
Scusa, ma non sono d’accordo sulla tua idea che sia necessario proporre una “visione di vita” alternativa.
Premetto che io *mi ritrovo moltissimo* nell’umanesimo ateo; semplicemente, non sono d’accordo ad assumerlo come “visione di vita alternativa” da propagandare come UAAR.
Questo per 2 motivi:
1. non tutti gli atei/agnostici la condividono; quello che dovrebbe (IMHO) cercare di fare l’UAAR e’ di difendere i diritti degli atei/agnostici e promuovere l’unica cosa che non possono non avere in comune, ossia la laicita’ dello stato.
2. ritengo che piu’ che propagandare una visione del mondo preconfezionata, per quanto nobile essa sia, dovremmo propagandare l’idea che ciascuno criticamente, faticosamente, dispendiosamente in termini di tempo e di energia, cerchi di arrivare alla propria. Ossia dovremmo propagandare un metodo non una teoria o una filosofia!

Aspetto tua risposta. 🙂

Andrea

Ciao Giuseppe!
Il tuo punto è chiaro. Per come la vedo io la proposta regge:

1. Quando l’Uaar scrive chiaro e tondo nel suo Statuto: “I valori a cui si ispira l’attività dell’UAAR sono: l’eudemonismo; la razionalità; il laicismo; il rispetto dei diritti umani; la democrazia; il pluralismo; l’uguaglianza; la valorizzazione delle individualità; le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca; il principio di pari opportunità” (art.2), quando partecipa a manifestazioni per i diritti come il Gay Pride, e in quanto membro di IHEU (International Humanist and Ethical Union) e FHE/EHF (Federazione Umanista Europea), è già oltre ateismo e laicità, è in pieno umanesimo.
Noi iscritti lo sappiamo e lo accettiamo iscrivendoci, ti pare?
E imho è veramente ovvio – ma davvero non voglio darlo per scontato – che da atei razionalisti che si battono per la laicità siamo tutti già ‘umanisti’, cioè abbiamo già quell’ottica comune su libertà, diritti ecc.

Penso che l’Uaar non debba ‘cambiare rotta’ ma aggiungerne una. UUAAR? 😀 Sempre ateismo, sempre laicità, ma può benissimo rispondere anche sui valori e princìpi fondanti la vita, non solo come parte della critica alle religioni ma proprio per invitare le persone a realizzarsi da sé.

E qui vengo al punto 2. Capisco il problema delle visioni preconfezionate e della propaganda. Con umanesimo non intendo né l’una né l’altra.
L’umanesimo è solo un accordo su valori e diritti fondamentali, mai elevati a V-erità e quindi discutibili, con in più il senso di responsabilità personale verso sé e il mondo. L’umanesimo ateo è proposta di razionalità, indipendenza di mente e cuore, filantropia, rispetto reciproco, senza dogmi di fede. Tutte cose che fanno da supporto alla realizzazione di sé secondo le proprie aspirazioni, con i minimi limiti possibili e senza alcun indottrinamento, cioè proprio quello che dici!

Tutte cose che in fondo già sosteniamo senza chiamarlo umanesimo ateo!
Ma dovremmo, perché non è vero che siamo solo ‘AAR’, perché abbiamo una visione di vita più felice (rispetto ai difetti che rileviamo in certa religione) e questo va detto senza vergogna. Perché quando ci chiedono ‘ma l’ateismo che ha da offrire’ noi possiamo rispondere che ha tanto da offrire, e possiamo farlo solo se è parte di una ‘visione di vita’ (flessibile, essenziale, dicevamo) vera e propria, nonché virtuosa (diritti umani, filantropia, passione, speranza, ecc).

Come atei si può essere delinquenti, nichilisti, menefreghisti.. ma come atei umanisti no. E l’Uaar già rifiuta quei modi di vivere, già è umanista. Dovremmo solo fare di più per dirlo, secondo me, anziché batterci separatamente ora per laicità, ora per la scienza, ora per la logica, ora per i diritti..

Abbiamo di fatto già un nome e una filosofia, oltre che un metodo, non è che dirci umanisti ci limita di più. Anzi ci spiega meglio, lasciando poi alle persone la massima libertà in tutto il resto, cosa che è appunto l’idea di base dell’umanesimo.

Ecco, che ne pensi? Che ne pensate?

Giuseppe Murante

Andrea.. credo che su questo tema la cosa migliore sarebbe aprire un forum, piu’ che continuare qua sopra (se gia’ non c’e’; ammetto che per scarsita’ di tempo non li frequento molto)

Andrea

Uao, allora vuol dire che avresti una risposta articolata e non concordi con il mio post.. beh, ne sono intrigato! Certo, su un forum meglio, quello dell’Uaar funziona? Sembra vuoto.. cmq se vuoi puoi scrivermi per email. andreat@ e l’indirizzo del sito. Anche per me il tempo è tiranno..
Ciao!

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