Beati in ogni caso

Una docente di bioetica più “morale” del Catechismo della Chiesa Cattolica

Gentile direttore, sul sito “Zenit – Il mondo visto da Roma”, c’è un intervento (1° luglio 2007) della dottoressa Claudia Navarini, docente presso la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, che mi limito a definire esagerato. La dottoressa afferma: “La diagnosi della fertilità maschile attraverso l’analisi del seme non è per sé immorale….Occorre tuttavia che il metodo di prelievo sia morale, e perciò che sia evitata la masturbazione. La masturbazione è infatti un grave male morale…”. Si dà il caso però che in base allo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica, la masturbazione non può essere considerata “grave male morale”. Così al n. 1857: “Perché un peccato sia mortale, si richiede che concorrano tre condizioni: «E’ peccato mortale quello che ha per oggetto una materia grave e che, inoltre, viene commesso con piena consapevolezza e deliberato consenso»”. Ora, anche se nell’atto della masturbazione sussistessero le due ultime condizioni, come avviene nel caso di cui sopra, viene sempre a mancare la prima, vale a dire la materia grave. Infatti, stando sempre al Catechismo: “La materia grave è precisata dai Dieci comandamenti, secondo la risposta di Gesù al giovane ricco: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza. Non frodare, onora il padre e la madre» (Mc 10,19)”. Al più, quindi, la masturbazione può essere definita peccato veniale; peccato che, secondo Giovanni Paolo II, “Non priva della grazia santificante, dell’amicizia con Dio, della carità, né quindi della beatitudine eterna”. Il che significa che possiamo masturbarci in santa pace anche allo scopo di un innocentissimo piacere.

Lettera di Veronica Tussi su Italia Laica , 5 luglio 2007 e pervenuta a ultimissime

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5 commenti

nando

Ho già precisato la mia intenzione di presentarmi all’ospedale dove lavora la Navarrini per farmi esaminare il seme, e per far ciò mi farò la pippa più gigantesca di tutti i tempi, davanti a lei. Dopodiché donerò all’ospedale un mungitore elettrico a 5 velocità, e non sto a specificare per quale scopo.

Il Filosofo Bottiglione

ma perchè allora il catechismo l’ha menata tanto con il sesto comandamento scritto come “non commettere atti impuri”?
non ho ancora capito se il sesto comandamento (che poi sarebbe stato il settimo), per la chiesa cattolica, reciti “non commettere atti impuri” oppure “non commettere adulterio”.
poi non ho mai saputo che per “atti impuri” si intendesse, fra le altre cose, anche “farsi le seghe” (o addirittura masturbarsi in generale, quindi ci sarebbero in mezzo anche quelle debosciate di donne) .
poi il mio professore di religione (un prete cazzuto) in seconda superiore ci fece una lezione sul sesto comandamento in cui ci disse che adulterio, sesso fine a se stesso e masturbazione erano atti che facevano male del prossimo.
visto che in quei tempi sentivo più vicino l’argomento della masturbazione che quello dell’adulterio, sintetizzai poi così, con due amici, la lezione del prete: “sapete che oggi il prof di religione ci ha detto che farsi le seghe si fa male agli altri?”
al che uno mi rispose: “cacchio, allora io ho già ucciso mille persone”. l’altro: “io altro che mille, almeno diecimila”

Markus

Veramente… a me la masturbazione mette di buon umore … anche dopo il sesso, visto che in genere dò la precedenza alle signore 😉

Giona

Solo gente plagiata come i cattolici puo’ dare ascolto a vecchi zitelli bigotti in merito a come comportarsi con i propri genitali.

ren

Si secondo me questi parlano di genitali solo per dar sfogo alle loro più sfrenate fantasie. Repressi.

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