Pillola abortiva, indagati 4 medici a Torino

Ordine a comparire in procura per i quattro medici dell’ospedale Sant’Anna indagati per la sperimentazione della pillola abortiva RU486. Il dottor Silvio Viale, coordinatore del protocollo, e i direttori dei dipartimenti universitario e ospedaliero di Ostetricia e ginecologia, Marco Massobrio e Mario Campogrande, devono presentarsi in procura. Indagato anche l’ex direttore generale dell’ospedale di corso Spezia, Gian Luigi Boveri, oggi in pensione. I quattro saranno ascoltati mercoledì e giovedì prossimi a Palazzo di giustizia.
A un anno dalla sospensione della sperimentazione torinese, si torna dunque a parlare di aborto farmacologico. Ma solo sul fronte dell’inchiesta, perché la somministrazione del farmaco rimane sospesa: la procura contesta ai quattro medici la violazione del protocollo 2005, nel quale – dopo l’intervento correttivo dell’ex ministro della Salute, Francesco Storace – era indicato espressamente che le donne alle quali venivano somministrate le due pillole per interrompere la gestazione dovevano restare ricoverate «fino a completamento dell’aborto».
Al ginecologo Viale, inoltre, il pm contesta il falso ideologico e la tentata truffa: nelle schede di dimissione ospedaliera da lui firmate non risultano i permessi d’uscita. Permessi grazie ai quali, invece, sarebbe stato aggirato con un escamotage l’obbligo di ricovero continuato delle pazienti. Dettaglio, quest’ultimo, che avrebbe procurato all’azienda ospedaliera Sant’Anna-Regina Margherita un «ingiusto profitto»: la Regione, basandosi su quelle schede, ha infatti pagato per mesi all’ospedale rimborsi per ricoveri mai fatti. […]

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3 commenti

Vash

Teoricamente la storia dei rimborsi per i ricoveri mai fatti ci potrebe anche stare ma visti tutti gli sprechi e la corruzione che esiste nell’ambiente ospedaliero e per cui non viene fatto assolutamente mai niente, è ovvio che le accuse che sono state mosse a Viale e company soano esclusivamente di stampo ideologico e religioso!

Steve

Non vedo dove sia la truffa non essendosi realizzato alcun vantaggio patrimoniale.

In ogni caso è nuna naccusa pretestuosa che vuole colpire l’equipes, non essendo illegittima la procedura in sé.

Paolo Garbet

Ho avuto il piacere di parlare qualche minuto con il Dott. Viale in occasione del convegno sulle scelte etiche svolto a Udine il 6 luglio. L’ho ringraziato per l’intervento, dato che è stato l’unico a parlare chiaro nel rivendicare con fermezza il diritto delle persone ad essere libere nelle scelte che riguardano la propria salute e il proprio corpo. E’ una persona gentilissima e altruista, che pensa alle necessità delle persone, prima che alla carriera. Voglio esprimere tutta la mia solidarietà al Dott. Viale per questa ignobile persecuzione, palesemente ideologica e politico-fondamentalista.

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