Distrusse crocifisso: alunno punito

Il consiglio di classe dell’istituto per geometri “Bernini” di Rovigo ha inflitto 15 giorni di sospensione dalle lezioni, commutati in due ore al giorno di servizio obbligatorio di volontariato per un anno, a uno studente che si era reso responsabile di episodi di bullismo e atti vandalici all’interno della scuola. Il ragazzo aveva distrutto a colpi di bastone un crocifisso appeso in aula e filmato tutto con il telefonino.

Proprio il filmato diffuso su internet aveva consentito, agli inizi di luglio, ai carabinieri polesani di risalire ai responsabili e a denunciare tre studenti per vari atti vandalici e blasfemi compiuti all’interno della scuola.

A seguito di una perquisizione, sono state trovate molte immagini registrate nei telefonini dei tre studenti e nell’hard disc di un computer. In particolare si scorge la sequenza nella quale la statuetta del Cristo in croce viene tolta dal muro e sostituita con un foglietto con la scritta ‘torno subito’. Il crocifisso, poi, viene appoggiato su un banco e distrutto a colpi di bastone.

A seguito dell’episodio, il preside della scuola, Domenico Petrone, aveva sporto denuncia ai carabinieri. E mentre l’inchiesta della magistratura fa il suo corso, quella interna, attivata contemporaneamente dall’istituto, si è conclusa con la decisione del consiglio di classe. L’organismo ritiene di aver comminato “il massimo della sanzione prevista dallo Statuto degli studenti – scrive la stessa commissione -, pur non ritenendola sufficiente in relazione alla gravità dell’atto”.

Fonte: Tgcom 

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60 commenti

Il Conte di Saint Germain

Ma se invece del crocefisso avessero distrutto…chessò…una lavagna, sarebbero stati severi allo stesso modo?
Passi l’atto vandalico ma la blasfemia nel 2007 fa ridere i polli.

Rocco

“servizio obbligatorio di volontariato”: o è obbligatorio o è volontariato.

Si vede che chi ha scritto questa condanna o è deficiente o interpreta in modo cattolico la libertà: essere pienamente liberi di osservare rispettosamente ogni proclama vaticano.

Siamo un popolo prono…

shock

…L’organismo ritiene di aver comminato “il massimo della sanzione prevista dallo Statuto degli studenti ……. pur non ritenendola sufficiente in relazione alla gravità dell’atto”.

bha ……. cosa dovrebbe dargli la galera, l’ergastolo, la tortura, la sedia elettrica,…..?

meno male che non viviamo più nel medioevo perchè sto ragazzo sarebbe finito su una bella graticola.

Johnny Golgotha

Questa è una vera sconfitta sociale

Il nostro paese è arrivato a condannare penalmente anche gli innocenti gesti goliardici; oramai è chiaro che la mentalità cattolica rappresenta una forte minaccia alla libertà

Micky

Io non so come giudicare la notizia, nel senso che se il crocifisso era solamente la goccia che ha fatto traboccare il vaso (l’articolo parla di “episodi di bullismo e atti vandalici”) allora è chiaro che chi abitualmente rompe (anche le palle) deve prima o poi ricevere una punizione severa.
Se, invece, gli “episodi di bullismo e atti vandalici” si riducono solamente all’atto di “blasfemia”, allora vuol dire che il potere ecclesiastico italiano ha davvero fatto regredire questo paese.
Nel caso in cui fossero vere entrambe le ipotesi, ci sarebbe da incazzarsi con il giornalista, che sorvola su tutto il resto, perchè ritiene importante solamente l’azione distruttiva del crocifisso.

Magar

Se avesse distrutto una sedia o una lavagna avrei dato ugualmente il “massimo della pena” a quei ragazzi: quindi, anche se sono contrario alla presenza di crocifissi in aula, finché quel suppellettile c’è, ed è proprietà della scuola, penso che si debba sanzionare severamente il vandalismo. Distruggere un oggetto altrui non è un “innocente gesto goliardico”, qualunque sia l’oggetto. (Ho qualche perplessità sul volontariato obbligatorio: poveretta la struttura che si vedrà appioppare i due giovani virgulti.)

Magar

Se non si fosse capito, ribadisco che la blasfemia per me è un reato ridicolo, ma il danneggiamento di cose che non ci apprtengono è un comportamento gravissimo, qui aggravato dalla spavalderia con cui hanno filmato il gesto e lo hanno diffuso in Internet, per vantarsi delle loro “gesta”. Bene ha fatto il consiglio di classe a (tentare di) rimetterli in riga.
(Se si fossero comprati per conto proprio un crocifisso e avessero fatto un filmato identico, possibilmente fuori dalle mura scolastiche, non avrei avuto niente da dire.)

Jeeezuz

“ha inflitto 15 giorni di sospensione dalle lezioni, commutati in due ore al giorno di servizio obbligatorio di volontariato per un anno”

Ma che inculata! Erano meglio 15 giorni di sospensione!!!

Non so quanti danni abbia fatto costui, ma se è solo per un crocifisso, allora questa “sentenza” è sproporzionata.

gianfranco

Ho paura che il volontariato sarà presto qualche istituzione di religiosi…

A sto punto mi chiedo, e se invece del crocefisso fosse stato, non un semplice banco o una lavagna, ma un simbolo di altra religione gli davano ugualmente 15 giorni?
Si lo so è fantascienza che nelle scuole facciano circolare simboli non cristiani, però me lo chiedo…

Flavio

Secondo me è tutto sbagliato, il crocifisso a scuola è una presenza abusiva quindi lo è anche la punizione… puntualmente gli arredi scolastici (quelli che servono davvero) vengono danneggiati e nessun preside ha mai inflitto una punizione così pesante. Gli poteva dare anche 100 ‘atto di dolore’ già che c’era…
Europa sàlvaci tu.

Daniela M

quoto Magar

in ogni caso il bullismo va punito. Al di là dell’oggetto, va punita la stupidaggine del bulletto.

Rocco

Mha, non penso che sia mai stato punito uno studente per aver rotto una sedia, un banco o una lavagna.
Quando si tratta di “croci con i fantocci attaccati” si innesca una reazione perversa che rende miracolosamente efficienti tutti quei settori (commissioni scolastiche, indagini di polizia, etc) che normalmente non brillano per i loro risultati.

Tuttavia la storia non è la sola, anche io ho assistito ad un ben più grave atto di bullismo scolastico.

Nella mia classe a scuola, nel secolo scorso, un qualche compagno usò il crocefisso (un modello bello grande, con apertura alare di almeno 30 cm.) per fare un “esorcirsmo” alla classe.
Il cristo, di gesso, si staccò dalla croce ed invece di risorgere si infranse a terra, lasciando molti pezzi sul pavimento.
Il povero cristo aveva un anima (essì che ce l’aveva) di metallo, perse le braccia, ma le mani restavano attaccate al busto tramite il fil di ferro.
Riattaccato il cristo sulla croce con il nastro adesivo, ad opera di una compassionevole compagna, disponevamo di un cristo con le mani mobili.

L’attrattiva divenne fonte di pellegrinaggio dalle altre classi, che venivano a venerare il cristo martoriato della 5^B. Sicchè un qualche losco figuro approfittò delle braccia mobili del cristo per posizionarle a mo’ di gesto dell’ombrello.
Aveamo quel cristo che ci guardava, dall’alto della classe, e ci benediva.

Il Filosofo Bottiglione

a me sembra che abbia fatto più clamore la rottura del crocifisso degli altri atti di vandalismo e di bullismo.
l’impressione è che si dia più importanza a quel cavolo di crocifisso che a tutto il resto. spero che non sia così, altrimenti saremmo nel mondo dell’assurdo.

ribadisco il mio giudizio sulla rottura di un crocifisso: pagare le spese per la sua riparazione o sostituzione, visto che quell’oggetto è un arredo come stabilito dalla corte costituzionale (se non ricordo male).
se la chiesa vuole evitare la blasfemia allora si premuri per chiedere allo Stato italiano di rimuovere tutti i crocifissi dai luoghi pubblici! ecco qualcosa che può essere fatto contro la blasfemia!

Kaworu

se avesse rotto il setto nasale a un compagno, si sarebbe preso una sgridata.

viva l’italia, repubblica delle banane.

Mifepristin

Adesso che so chi rompe o danneggia un crocifisso viene severamente punito,sento che la mia sicurezza ed incolumità personale è davvero garantita. 😀

Giona

Ma pensa te… uno fa del bene cioe’ distrugge quell’orrendo simbolo di morte, tortura ed oppressione che e’ il crocifisso, e viene punito. Dovevano fargli un busto in bronzo da tenere nell’atrio della scuola e promuoverlo all’istante ai due successivi anni scolastici.

Magar

@Bottiglione
Ma se avessero spaccato banchi e sedie ti basterebbe che pagassero le spese?
Poi, sono d’accordo che a questo caso sia stato dato più rilievo che ad altri analoghi solo perché c’era di mezzo la religione, ma secondo me l’errore sta negli altri casi, non in questo.

cartman666

Si questa e’ la repubblica delle banane, due pesi e due misure, passi che il vandalismo deve essere punito, pero’ possibile che si fa riferimento nell’articolo solo alla distruzione del crocifisso? Hanno fatto tanto casino per la cosa meno grave.

Il Filosofo Bottiglione

@Magar

no, effettivamente è giusta anche una punizione per il comportamento scorretto.
faccio un esempio: due si spintonano e rompono un banco? l’effetto è involontario, si beccano una nota e pagano il banco.
due deliberatamente rompono il banco per fare vandalismo? allora oltre la nota si beccano i servizi aggiuntivi e pagano il banco.

penso, ora, di essere stato abbastanza chiaro.
è ovvio che lo stesso discorso vale per il crocifisso. però mi chiedo: perchè corredare le aule con oggetti inutili che attirano il gesto dissacrante dei ragazzi?

Flavio

@ Filosofo Bottiglione

La corte costituzionale ha stabilito che su un mero regolamento scolastico (l’infausta circolare del ministro in epoca fascista che imponeva il crocifisso nelle classi) decidono i tribunali ordinari. Insomma se ne è lavata le mani.

Purtroppo successivamente il Tar del Veneto e il Consiglio di stato hanno ammesso la presenza del crocifisso con motivazioni discutibili se non risibili, che saranno oggetto di appelli successivi.

Silesius

Mi risulta che un telegiornale come il TG 5, ormai scaduto ai livelli inqualificabili di un rotocalco per pendolari, abbia addirittura messo questa notizia come notizia di apertura nella sua edizione delle 20. Nella stessa giornata avvenivano in tutto il mondo cose assai più gravi e importanti. Comunque ciò che si sta cercando di promuovere, sul piano dell’immaginario collettivo è l’equazione non-cattolico=delinquente. Chi, come me, ha un figlio che va a scuola e non ha scelto di seguire l’insegnamento della religione cattolica, esporrà il figlio alla possibilità di essere equiparato implicitamente “a coloro che distruggono il crocifisso”. La realtà però non è molto diversa dalla immaginazione. I cattolici (al di là dei sorrisi ipocriti e delle false inesistenti proclami di tolleranza) pensano realmente che il non cattolico sia un delinquente o tendezialmente delinquente. Ho chiesto ad un altro genitore, che conosco come non credente e che non entra in chiesa da almeno trent’anni, perché mai facesse seguire al figlio le lezioni di religione a scuola. Risposta: “Non si sa mai! Vorrei evitare che prendesse cattive strade!” Quindi, la situazione è questa! Non c’è da farsi illusioni. Se il “bullo” della notizia avesse distrutto insieme al crocifisso, anche il ritratto di Carlo Marx, ovviamente questo secondo particolare non sarebbe mai stato divulgato.

Vash

Il grottesco di tutta questa storia è che gli atti di bullismo di questo ragazzo che sono andati a danneggiare la vita e la serenità di altre persone passano in secondo piano quasi a scomparire rispetto alla distruzione di una statuetta di legno e gesso del valore di pochi centesimi di euro!!!

Arcturus

Tento una lettura alternativa. Probabilmente gli atti di “piccolo” vandalismo nei confronti della scuola (per quel che simbolicamente essa rappresenta per gli studenti) sono frequentissimi, quotidiani, e quel che è certo preventivati dall’istituzione stessa. Come un grande magazzino mette in bilancio il taccheggio, perché esso è ormai un dato certo che produce un calo fisiologico, la scuola mette in bilancio l’uso logorante e improprio delle strutture, proprio perché l’azione “demolente” (e contropedagogica) risulta essere un dato fisiologico tra gli studenti. Paradossalmente si può dire che tale azione fa parte integrante del sistema, e che è terapeutica per gli studenti stessi. Tutti noi, TUTTI, abbiamo compiuto tali azioni: incidere il legno del banco, scrivere sui muri, rompere la gamba di una sedia, dare calci a una lavagna, fare i baffi ai vari presidenti della repubblica, nonché dileggiare il crocifisso. Ripeto: tutti l’abbiamo fatto, e tutti abbiamo poi metabolizzato tali azioni sino a ritenerle almeno inopportune. Chi non ha mai fatto NIENTE di tutto ciò è ora un represso, e un malato. Tutto ciò fa parte di quella palestra che ci porta a relazionarci con l’autorità esterna alla famiglia e ci fa crescere. OK. I ragazzotti di questo episodio, a meno che non siano degli autentici delinquenti (ma non mi risulta) hanno agito all’interno di questa logica. Sono certamente da esecrare, ma in un modo equilibrato ed equilibrante. E invece NO! Improvvisamente si invoca e si adotta la punizione esemplare, certamente spropositata e pedagogicamente dannosissima. E non perché ci sia di mezzo un crocifisso: immagino che ne siano stati distrutti (giustamente) a migliaia. No, è perché c’è di mezzo un filmato, per di più alla portata di tutti su internet. L’azione, ripeto, blandamente esecrabile, grazie alla rete è diventata anche messaggio, comunicazione, ipotesi. Insomma, con questa punizione esagerata e stupida si vuole punire soprattutto la libertà di espressione, di condivisione, di eventuale approvazione. In modo assurdamente reazionario, da veri dinosauri della modernità, i censori credono di bloccare con il ricorso al tabù ancestrale un processo comunicativo peraltro irreversibile. Rifiutano categoricamente di vedere la cosa per quel che è: un oggetto di legno e plastica, esteticamente brutto e di cui si fa lauto e allegro commercio (ovviamente!), per esasperarne oltre misura la modesta componente sacrale, sino a trasformarlo in un idolo o un feticcio (fenomeno, peraltro, poco cristiano). Costoro non lo sanno, perché sono stupidi come brontosauri, ma le loro scelte conservatrici accelerano il processo stesso, legittimando la fronda, e provocando lo sdegno di chi, come noi che non siamo sudditi dei loro simboli cancerogeni, non può accettare che una punizione sia commisurata al tasso di blasfemia che conterrebbe (secondo una parte circoscritta della società). Perciò, facendo riferimento non all’atto di per sé, che non mi interessa (in fondo, chiunque, nel segreto della propria casa, può distruggere liberamente cristi e madonne), ma al significato comunicativo che il filmato assume, io sto dalla parte dei ragazzi e contro i censori. Poi, naturalmente, lontano dalle telecamere e dai giornalisti, prenderei i ragazzi per un orecchio e li sgriderei ben bene.

claudio

Quoto Magar e con lui sono d’accordo.
Costoro sono quelli che indifferentemente se la prendono con i crocifissi, ma poi anche con
gli omosessuali e poi anche con i diversi.
Il fatto che fosse un crocifisso di per se e’ irrilevante, cerchiamo di non essere integralisti
alla rovescia pure noi.

kilowatt

Ribadisco: il ragazzo non può essere stupido, paragonato a chi di un gesto insignificante fa uno scandalo nazionale.
Se ci penso non me la sento nemmeno di deplorare il danneggiamento.
Me lo vengano a dire in faccia, che è un vandalo e un bullo: avranno la meritata risposta e non è detto che sia verbale.

kilowatt

P.S.

@claudio

Costoro sono quelli che indifferentemente se la prendono con i crocifissi, ma poi anche con gli omosessuali e poi anche con i diversi.

Scusa, ma quanti anni hai, duecento?
I ragazzini sfasciano di tutto, da che mondo è mondo, come fai a dare un giudizio del genere?
Io sono stato ragazzo fino a ieri: personalmente non ho mai rotto nulla, ma dei tanti, tantissimi miei amici che rompevano a nessuno è mai saltato in mente di alzare le mani su nessuno, né allora né mai.
E poi basta con la santificazione dei deboli e degli oppressi, basta con questi argomenti ad effetto come la riconduzione a Hitler e l’omofobia. Troppo facili.

fajdate

Credo che il bulletto avrebbe dovuto essere punito in modo esemplare per esempio essere crocifisso: fra duecento (o duemila?) anni ci sarebbe una religione che otterrebbe una frazione dell’otto per mille.

pippo

Comportamenti immaturi e inutilmente provocatori come quelli sopra riferiti,
non devono essere esaltati, ma avversati con tenacia.
Infatti, la distruzione materiale del crocifisso non è certamente dipesa da una
riflessione sul significato del simbolo religioso, ma soltanto dalla volontà di
sfidare l’autorità. Con ogni probabilità l’autore del fatto è soltanto un deficiente,che
deve essere punito anche se cretino non cristiano.
Concordo sul fatto che, comportamenti analoghi, anche se su “oggetti” diversi,
non vengano adeguatamente stigmatizzati,ma la ragione di ciò, purtroppo, è
agevolmente comprensibile.
Mi permetto, invece, di proporre una breve riflessione sul significato del crocifisso.
Tale simbolo rappresenta, sinteticamente, il sacrificio di cui il buon Dio ha inteso
omaggiarci al fine di redimerci attraverso l’esempio di “Cristo”.
Orbene:
A)Perchè si attribuisce tutta questa importanza alla sofferenza fisica tanto da
esaltarla in tutte le rappresentazioni pittoriche,ed oggi cinematografiche?
B) la ragione è semplice: i cristiani sono attaccati unicamente al loro corpo ed alle loro
sofferenze materiali e non riescono ad immaginare una cosa peggiore di vedere il
proprio corpo martoriato o annientato(da questo discende anche il mito
della resurrezione).
A)Che senso ha il sacrificio della vita compiuto da un Dio onnipotente anche
se fatto uomo?
B)Nessuno, infatti, il sacrificio può essere riferito soltanto ad un soggetto finito
che abbia qualcosa da sacrificare, il sacrificio di Gesù (non Cristo) ha senso
soltanto se lo stesso vive nell’incertezza, esattamente come noi, anchè perchè,
soltanto così si ci si può aspettare che l’esempio possa essere seguito dagli
uomini, che altrimenti potranno sempre autogiustificarsi pensando:ma lui in fondo
era dio ed io non posso comunque arrivare a tanto.
In conclusione:il crocifisso non deve essere “distrutto” materialmente, ma, messo
da parte concettualmente e spiritualmente.

Ernesto

Via, non l’avete ancora capito che i tg danno queste notizie per distogliere l’attenzione dalle cose serie. Per esempio, quanti hanno sentito la notizia (recente) che la giunta del senato ha disposto il decadimento dalla carica di Previti? Chi sa qual è il motivo della decisione?

Sono queste le cose che i “giornalisti” italiani non vogliono che la gente sappia. E per questo riempiono i loro spazi “informativi” con servizi sulle lasagne, i crocifissi distrutti, le veline, cogne, etc.

Arcturus

Pippo,
la sua riflessione sul crocifisso è superficiale e impropria, e naturalmente non del tutto cogente all’argomento in oggetto. Se ha un’infarinatura culturale generale, e magari un tantinello laica, saprebbe che cosa fu, al di là delle stigmatizzazioni e delle strumentalizzazioni cattoliche, il fenomeno che prende il nome di iconoclastia, e che cosa rappresenti nel dibattito filosofico. Lei, se vuole, può anche “mettere da parte” il crocifisso; ciò non toglie che esistano e si affermino (legittimamente) correnti di pensiero che passano attraverso la distruzione dei simboli. Non credo, in fondo, di dirle niente di nuovo: il cattolicesimo si è sparso e imposto nel mondo a colpi di macete.

Magar

@Arcturus

Tutti noi, TUTTI, abbiamo compiuto tali azioni: incidere il legno del banco, scrivere sui muri, rompere la gamba di una sedia, dare calci a una lavagna, fare i baffi ai vari presidenti della repubblica, nonché dileggiare il crocifisso. Ripeto: tutti l’abbiamo fatto, e tutti abbiamo poi metabolizzato tali azioni sino a ritenerle almeno inopportune. Chi non ha mai fatto NIENTE di tutto ciò è ora un represso, e un malato.

Sono represso e malato, allora.
(Non credevo di dovermi vergognare del mio passato di non-vandalo… Accidenti a me che ho sempre ritenuto quelle azioni inopportune anche senza metabolizzarle per esperienza diretta.)

AnderA.ntichrist

“due ore al giorno di servizio obbligatorio di volontariato per un anno”

DUE ORE AL GIORNO TUTTI I GIORNI PER UN ANNO????..non ci credo..non ci posso credere..mi informerò..

Ragazzino, RIFIUTATI..hai sì fatto ‘na mezza stronzata (metterlo su internet)..ma la sanzione è dantescamente sproporzionata.
RIFIUTATI. un’obbligazione di tal sorta non è passibile di esecuzione forzata..Non ti possono costringere, insomma, prenderti mani e gambe, portarti lì..e farti fare qualcosa..la commuteranno nuovamente.

@Pippo
..questo è un Paese dove Rete4 trasmette illegalmente (sulle frequenze di “europa7”) dal lontano luglio ’99. E se ne fotte delle sentenze e ordinanze della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Europea (..l’italia è sanzionata per inadempienza, mette in mora il Governo per non rispettare le direttive.. e paghiamo TUTTI..)

Personaggi collusi con la mafia (…), corrotti, corruttori, tangentari di ogni sorta, chi ha costruito abusivamente e chi ha abusato delle proprie cariche per trarne ogni sorta di profitto (a scapito della collettività), ex terroristi SIEDONO IN PARLAMENTO..

Assurdo che ‘sto ragazzetto VENGA PUNITO con una PENA DI FATTO MAGGIORE rispetto a quella realmente scontata DA PREVITI O PRIEBKE!!!

emel

…ma se si fa una manifestazione dove bruciamo i crocifissi come atto di rifiuto del cattolicesimo, cosa fanno ??? Ci sparano ?

Sono disposta a prendermi la prima pallottola.

rossotoscano

e per la morte di Matteo chi ha pagato? chi si è sentito offeso dell’accaduto? questa è mafia!!

pippo

Arcturus Arcturus…..
Non è mia abitudine esprimere valutazioni sulla preparazione culturare di
persone che non conosco,però, non posso fare a meno di evidenziare che, il sig.
Arcturus, proprio perchè, probabilmente, dispone di un’infarinatura culturale generale,
e magari un tantinello laica, non ha minimamente compreso il significato della mia
precedente riflessione.
Con il mio intervento non volevo di certo trattare, neanchè
superficialmente, il tema dell’iconoclastia,ma volevo soltanto offrire uno
spunto di riflessione per chi ha la pazienza e le doti intellettuali per svilupparlo.
Arcturus, lei crede che il ragazzo coinvolto nella vicenda conosca il significato
della parola iconoclastia?
Quando ho detto che andrebbe “punito” non intendevo esprimere una
valutazione sulla proporzionalità della punizione concretamente adottata, ma
volevo semplicemente evitare di farne un eroe.
Arcturus, anche se distruggessimo tutti i crocifissi esistenti sul pianeta,
(attività peraltro assai noiosa, salvo in casi particolari) non otterremmo nulla,
perchè ne verrebbero costruiti altrettanti.
Io, con tutta la mia superficialità cerco di operare ad un livello più profondo,
proprio per evitare che a qualcuno venga in mente di costruirli.

Engine

Il vandalismo non va difeso.
Detto questo.La storiella del crocifisso distrutto e’ solo banale.Ma di una banalita’ agghiacciante,che fa comprendere quanto la cronaca e l’informazione dateci dai media siano arrivate a livelli infimi.Grattano il fondo del barile.
Questa notiziola (definirla notizia sarebbe troppo) fa parte di quel filone di messaggi allarmistici diffusi dai media.Ci sono tutti gli ingredienti:comportamento antisociale,video sul telefonino,Internet e YouTube.
Cosi’ i genitori possono indignarsi e iniziare a guardare con sospetto il proprio pargolo che naviga su Internet.Senza rendersi conto che se il loro pargoletto e’ cresciuto di merda,ha una educazione pessima,forse non e’ colpa di Internet.
Forse e’ colpa loro che non sanno fare i genitori.Ma guai a dirlo ai genitori.
Non penso neanche valga la pena prendere questa notiziola come dimostrazione che viviamo in una sorta di Stato confessionale.Di notiziole del genere ne sono circolate e continueranno a circolare,un modo per i giornalisti di riempire i propri TG squallidi.

ren

Anche io sono d’accordo con Magar. Distruggere per noia è sempre un abuso. Sono contrario al crocefisso a scuola ma anche alla distruzione di supellettili. Perchè queste distruzioni non le fanno a casa loro?

Gérard

Tanto rumore per niente….
Se questi giornalisti italiani andassero vedere quello che facciamo in Francia e Germania con i simboli religiosi, a loro verebbe l’infarto di sicuro

Alberto

Cmq “torno subito” fa venir da ridere. E’ un mito, dovevano dargli un premio invece di sanzionarlo.

Giuseppe

Premettendo che io sono ateo, anticlericale e favorevole a tutti i nuovi diritti a cui la Chiesa si oppone (matrimonio gay, aborto, eutanasia, ecc.), io credo che questo ragazzo sia solo un imbecille ed abbiamo fatto bene a punirlo e che anzi dovevano essere più severi: gentaglia come lui fa cattiva luce a chi fa anticlericalismo ragionato, democratico e del buon senso come me.

Arcturus

@ Magar

Pur essendo veritiero, e non ho motivo di dubitarne, ciò che dici non è vero, non è autentico. Il concetto di esperienza è imprescindibile. Ovviamente ci sono molte vie per attingere l’esperienza. Tu ne avrai trovata una particolarmente sublimativa.

@ Pippo

Fa molto bene, Pippo, a non esprimere valutazioni sulla mia preparazione culturale, anche perché le posso assicurare che prima che lei riesca davvero a esprimere qualcosa il cui significato non può essere da me “minimamente compreso”, ne deve arzigogolare di argomenti… Mi perdoni, non ho niente contro di lei; solo che il suo motteggiare stereotipato da piccolo “uomo di buona volontà”, nietszcheanamente, mi infastidisce. Auguri.

Soqquadro

Effettivamente distruggere un suppellettile a bastonate è un atto vandalico, se si fosse fermato al cartello “torno subito” non ci sarebbero stati motivi per punire una goliardata.

Giona

@ Silesius

Silesius scrive una cosa interessante: “I cattolici (al di là dei sorrisi ipocriti e delle false inesistenti proclami di tolleranza) pensano realmente che il non cattolico sia un delinquente o tendezialmente delinquente.” CERTO!. I cattolici pensano che solo chi e’ credente ed e’ educato da credente ha i “veri valori”. E’ tutta la vita che mi sento dire “ma se non credi allora 1) la vita non ha senso 2) non ami la tua famiglia 3) non ci sono regole” e a volte ho discusso con cattolici che non concepivano il fatto che un non credente potesse dare la propria vita per qualcuno. Sono esseri eticamente deformati, e non esagero dicendo plagiati, vivono in un mondo loro come pesci che guardano tutto attraverso il vetro di una bolla e ritengono noi (gli atei, gli induisti, i confuciani, e altri miliardi di persone) i deformi. E in base alla loro etica mostruosa, pessima e discriminante, costoro fanno leggi e regole per tutti (per lo meno soprattutto per noi in Italia). Sono pericolosi per i diritti umani e sgradevoli come persone. I sorrisetti ipocriti nascondono molto piu’ che ipocrisia, nascondono un pensiero settario, monolineare e oscurantista, e per giunta perseguono assieme una linea politica volta a compiacere solo i loro desideri e i loro portafogli.
Questo episodio della distruzione di crocefisso, e’ un momento di discriminazione verso chi non e’ cattolico e ha l’ingenuita’ di mostraro in pubblico in un luogo in cui e’ soggetto alle loro regole.
Il ragazzo e’ stato punito non per l’atto vandalico ma perche’ comandano i deformi cattolici con i loro falsi sorrisi, la loro falsa bonta’, il loro falso rispetto.

lik

Quello che mi scandalizza è che il pm ha impugnato la sentenza sull’inegnante che aveva punito il bullo. Distruggere un crocifisso sarebbe un atto grave mentre il bullismo omofobo sulle persone invece tollerabile. Se queste è giustizia.

@ Gérard

I mass-media dovrebbero piuttosto andare a vedere a Mayotte (Francia) dove funzionano i tribunali islamici e nelle scuole islamiche sono lecite le pene corporali, dove la poligamia è stata solo di recente abolita ma largamente ancora praticata tutto questo in un territorio francese e dunque anche dell’unione europea. Dovresti piuttosto sensibilizzare su questi argomenti invece di fissarti sul crocifisso in Italia.

ren

Si, se il ragazzo si fosse limitato al cartello “torno subito” sarebbe stata una cosa simpatica. Ma il motivo che lo ha spinto a distruggere il creocefisso non ha nulla a che fare con le aspirazioni degli atei. E’ lo stesso che muove alcuni imbecilli vandali a distruggere i telefoni pubblici (quei pochi rimasti), le pensiline per gli autobus, a bruciare i cassonetti per la spazzatura, a rigare le macchine nei parcheggi. Nulla di onorevole.

Il Conte di Saint Germain

Arcturus sinceramente non capisco il discorso della crescita connessa al vandalismo, sarà che io a scuola mi limitavo a disegnare con la matita sul banco e poi sono diventato un disegnatore, ma malato e represso sinceramente no. Io credo che il vandalismo sia una semplice mancanza di educazione, giustificarlo dandogli un senso più alto di quello che in realtà è mi sembra un tantino ingenuo. Non credo che aiuti la crescita personale e intellettuale di nessuno distruggere suppellettili o mobili che appartengono a tutti, anzi credo che così si formino dei cittadini irrispettosi e incivili (quali in Italia largamente siamo).

pippo

Ho il sospetto che Arcuturus abbia distrutto un crocifisso in gioventù, quando ancora
non conosceva il significato del termine iconoclastia.
Neanche io ho qualcosa contro di lei,Arcuturs, provo soltanto “pippianamente” un
leggero fastidio per chi fa pedagogia a buon mercato, senza entrare mai nel merito
delle questioni.

Francesco Vadalà

Uno studente di Rovigo è stato condannato a un anno di lavori utili per aver distrutto una statuetta di plastica che era appesa nella sua aula ed aver messo in Internet il filmato ripreso dagli amici. La ragione di tanto accanimento dipende dal fatto che la statuetta consisteva nel Crocefisso, uno dei maggiori simboli della confessione religiosa più diffusa in Italia, di cui è seguace anche il ministro Fioroni. Indipendentemente dalla stupidità del gesto, che però non merita certo una tale pena, sarebbe utile ricordare che fra i tanti simboli religiosi il Crocefisso è il peggiore e il più diseducativo, in quanto incita all’odio razziale. Secondo la leggenda di Cristo, infatti, sarebbero principalmente gli ebrei gli artefici della condanna di Gesù e della sua morte, sarebbe dunque quello ebraico un popolo perfido, e nei secoli il Cristianesimo ci ha insegnato a odiarlo e a sterminarlo. Solo dopo l’olocausto di sessanta anni fa la Chiesa Cattolica ha cominciato a mitigare i toni, ma nella sostanza il profondo disprezzo per gli ebrei non è mai cessato. Indipendentemente dall’episodio vandalico in sé, che senso ha allora esporre un simbolo di odio e di morte nelle aule delle scuole? Meglio sarebbe esporre i simboli dello stato, come lo stemma della Repubblica, la bandiera nazionale e quella europea; simboli questi di una nazione che col Risorgimento ha riconquistato la sua laicità, e con l’avvento della Repubblica si è aperta al rispetto per i diversi popoli, fra cui, anche gli ebrei.

Francesco Vadalà

pippo

Per esprimere le mie “banali” idee, non ho bisogno di utilizzare
“argomenti arzigogolati”, ma, piuttusto, ho la necessità di semplificare al massimo,
anche perchè il cattolicesimo si è fatto largo non soltanto a colpi di macete,
ma anche a colpi di banalità, e quindi deve essere combattuto anche su questo
terreno.
In ogni caso, sono sicuro che dall’alto della sua impareggiabile cultura, riuscirà
certamente ha smontare il seguente pensiero “stereotipato”: chi si propone di
distruggire le immagini “sacre”, finisce con l’attribuirgli la stessa importanza
di chi le vuole preservare.

BILQIS

Permettetemi di farvi una o due domande.

Cosa fate in Francia e in Germania ai simboli religiosi?

Mi verrebbe da dire che è motlo meglio avere ancora simboli prima che ve la rifacciate con i ‘seguaci’ in carne e ossa.

Altra domanda. Una volta tolti i simboli religiosi e piazzato un simbolo risorgimentale e laico di vostro gradimento, in ogni luogo appropriato, chi dissente è autorizzato a distruggerlo? ??

Detto questo
1. gradirei davvero risposte serie (si può essere superficiali, semplici e allo stesso tempo seri).
2. considerate quanto di blasfemia e intolleranza c’è quì dentro… poi ditemi chi è che con voi usa gli stessi toni

Infine, sulla sproporzione della pena, visto che ex brigatisti dirigono il corsera, altri mafiosi sono in parlamento, luogo caro anche ai disobbedienti no global…. sono d’accordo con voi.

Ernesto

Sono d’accordo con lik che farebbero meglio a pensare ai bulli veri (tipo quello di Palermo con dei genitori tanto disgraziati da aver denunciato la prof invece di prendere a calci in c**o il proprio pargoletto) invece che ai crocifissi.

Invece a proposito di Mayotte: essendo un territorio d’oltremare, fa parte dell’UE o no?

pippo

BILQIS,
Concordo sul fatto che certi interventi possano essere inappropriati(in questo sito
fortunatamente è concessa a TUTTI la possibilità di esprimere le proprie opinioni),
ad ogni modo, sulla prima domanda mi sembra che nessuno proponga di sostituire
i crocifissi con simboli di altra natura,quindi poni una questione che non esiste.
Per quanto riguarda i toni,ti prego di non generalizzare perchè scorrendo i
sovraestesi messaggi,soltanto una minoranza possono essere considerati “eccessivi”.
Quanto a me ho già detto che i simboli (di qualunque natura) non rivestono un ruolo essenziale e pertanto non meritano una grande attenzione.
Per me non credere è in un certo senso un atto di “fede”.
La mia avversione nei confronti del cristianesimo non dipende tanto dalle malefatte
dei chierici, ma piuttosto risiede nella radicale non condivisione delle idee di fondo
che ne costituiscono il nucleo. Innanzitutto a me piace pensare che il mondo e
l’universo esistano a prescindere dall’uomo, di conseguenza credere che esista
un dio che ha osato rompere la pace del nulla per creare il tutto, e tutto questo
al solo scopo di far esistere un essere (l’uomo) creato a sua immagine e somiglianza
al fine di metterlo alla prova e punirlo in caso di fallimento, è un modo di pensare(?)
di una arroganza sconfinata, e rappresenta soltanto l’altrettanto sconfinato egoismo
che è il principale responsabile delle nostre sofferenze.

maxalber

[quote]BILQIS scrive:
15 Luglio 2007 alle 16:23

Permettetemi di farvi una o due domande.

Cosa fate in Francia e in Germania ai simboli religiosi?[/quote]
In Francia non ci sono! Problema risolto.
Dove ci sono comunque farei esattamente lo stesso che ho fatto qui: lotterei per toglierli.

[quote]Altra domanda. Una volta tolti i simboli religiosi e piazzato un simbolo risorgimentale e laico di vostro gradimento, in ogni luogo appropriato, chi dissente è autorizzato a distruggerlo? ??[/quote]

Perché piazzare simboli risorgimentali?
La parete bianca ti fa schifo?
Tu dissenti? E che fai, butti giù il muro o torni ad insozzarlo con simboli sgraditi a molti?

[quote]Detto questo
1. gradirei davvero risposte serie (si può essere superficiali, semplici e allo stesso tempo seri).
2. considerate quanto di blasfemia e intolleranza c’è quì dentro… poi ditemi chi è che con voi usa gli stessi toni[/quote]

Molti dei catto-troll piombati qui hanno esordito con l’insulto. Vuoi la lista dei nomi?
La blasfemia è un’opinione (vostra e SBAGLIATA): se ti dico “PERKELE” lo consideri blasfemo?
Quanto ai toni noi siamo offesi quotidianamente qui e fuori di qui, ma voi neanche ve ne accorgete…

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