Bovio-Welby, due pesi e due misure

«’A morte ‘o ssaje ched’ ‘e?… è una livella. / ‘Nu rre,’nu maggistrato, ‘nu grand’ommo, / trasenno stu canciello ha fatt’o punto / c’ha perzo tutto, ‘a vita e pure ‘o nomme». Tutti siamo uguali di fronte alla morte diceva Totò. Ma non di fronte al suicidio ha aggiunto ieri il cardinale Ersilio Tonini. Quando, nel dicembre scorso, Piergiorgio Welby ha deciso di porre fine alla sua sofferenza la Chiesa gli negò i funerali religiosi. Funerali, invece, regolarmente concessi a Corso Bovio che si è tolto la vita con un colpo di pistola. Due casi diversi per il monsignore, secondo cui «approvare i funerali di Welby sarebbe stato come dire che la chiesa accetta l’eutanasia di cui Welby stesso era divenuto il simbolo». Mentre nel caso dell’avvocato Corso Bovio «questa implicazione non c’è stata, nel suo caso è intervenuto un turbamento psichico». Ma non era forse follia, nel caso di Welby, continuare a vivere in quel modo?

Fonte: ilManifesto.it 

Archiviato in: Generale

29 commenti

Franco Siccardi

Ma siete proprio ignoranti in religione!!! Nel millesimo di secondo intercorrente tra quando ha premuto il grilletto e quando la pallottola e’ penetrata nel cervello, ha sicuramente avuto il tempo di pentirsi, di recitare pater ave gloria, e di consegnarsi nelle mani del signore.

Almeno, cosi’ la raccontano i ciarlatani!!!

shock

…… certo ora se ne escono con il turbamento pschico per giustificarsi, ma anche se fosse ?…. per Welby si è trattato, parafrasando, di un “turbamento” fisico accompagnato, e lo posso solo immagginare, anche da un “turbamento pschico” di vedersi la vita trascorrere sopra un letto come un vegetale. Alla fine si parla in entrambi i casi (Bovio e Welby) sempre di due patologie gravi che hanno portato a realizzare lo stesso fine: il suicidio. L’unica differenza che esiste è che Bovio ha avuto la “fortuna” di poter attuare autonomamente il suo proposito mentre Welby No. Il titolo non poteva essere più azzeccato, “due pesi e due misure”.

Alessandro - Milano

l’11 giugno scorso un mio collega mi ha inviato per email il link al vostro sito con oggetto “istruzioni per lo sbattezzo”. Ho visitato più volte il vostro sito e dall’11 giugno quel messaggio di posta è sempre rimasto nella casella “posta in arrivo”, a differenza di quelli evasi che finivano regolarmente nella posta eliminata.
Non che avessi particolari dubbi prima, ma l’ultima interpretazione ecclesiastica sull’animo umano e sui motivi che possono spingere un uomo all’estremo gesto ha rappresentato la classica goccia: non esiterò un solo istante in più a fare quanto necessario per chiamarmi ufficialmente fuori dalla chiesa cattolica. Quel che è troppo è troppo.
Ma chissà: forse fra qualche tempo anche Welby sarà riabilitato… in fin dei conti per Galileo ci sono voluti solo 359 anni, 4 mesi e 9 giorni. Quindi basta attendere…

Jean Meslier

Non sono d’accordo. Nel caso del suicida in salute che si toglie la vita si può sempre invocare un senso di pietà per il gesto di un uomo che agisce sopraffatto dalla disperazione e dall’angoscia, si può sempre supporre che il suicida in realtà volesse vivere e non fosse riuscito a trovare aiuto e sostegno, ci si può macerare cristianamente nel senso di colpa per non aver capito o non aver saputo lenire la sua sofferenza.

Ma per l’uomo che chiede lucidamente, esplicitamente, reiteratamente e in maniera determinata di essere ucciso, e che per di più si fa promotore di azioni politiche in netto contrasto con l’etica cattolica, non ci può essere comprensione.

Mi spiace, ma dal punto di vista della Chiesa la coerenza è ancora salva. Non è su queste cose che si possono appuntare le critiche.

Francesco M.Palmieri

Si la Chiesa ha avuto ragione a mantenere la sua coerenza per Welby.

Premesso che comunque l’atteggiamento ecclesiastico su questi temi è scandaloso, non si capisce perchè, dopo aver giustamente invocato il distacco della spina, ed averlo finalmente ottenuto, sapendo che questo era contrario alla dottrina; a morte avvenuta i familiari sono corsi dietro alle tonache, per avere i funerali religiosi.

Welby aveva fatto la sua scelta, dovevano mantenere il punto fino non richiederli nemmeno i funerali religiosi.

HCE

e infatti la chiesa è rimasta salda sulla sua costante: punire chi si prende la responsabilità di decidere secondo la propria ragione, perdonare chi magari fa cazzate peggiori, ma lasciando almeno uno spiraglio di possibilità di sostenere che avesse perso la ragione. ovvero tenta di imporre un monopolio sull’attività intellettuale, e di contingentarne l’uso.

di sicuro l’interruzione della terapia per welby aveva ottimi fondamenti fisiologici, e altrettanto sicuramente welby aveva consciamente deciso di interrompere le terapie, lo aveva ripetuto sitematicamente, ne aveva fatto un fatto pubblico.

al contrario, la situazione di bovio è giunta inaspettata a tutti, e non risultano seri problemi di salute. quindi siamo di fronte ad una persona sana, di successo, che si può supporre ragionevolmente appagata professionalmente e personalmente, che – almeno è questa l’ipotesi più plausibile – ha un momento di follia in cui decide di uccidersi.
o forse lo ha solo fatto per qualche ragione che tutti noi ignoriamo?
sarebbe meno comprensibile, ma almeno non ha commesso l’errore di fare dei suoi problemi una battaglia politica.
forse anche perché era perfettamente in condizione di attuare le sue decisioni da solo.

mannaggiaCostantinoI

E’ difficile definire “coerente” la chiesa per un sacco di ragioni. Di certo la chiesa non sì è dimostrata caritatevole verso un uomo che aveva sopportato sofferenze indicibili, che quindi ha chiesto forse “lucidamente” di essere ucciso. Vorrei ricordare che la carità intesa come amore incondizionato verso il prossimo è una “virtù teologale”. Tra le virtù teologali c’è anche la Fede. Evidentemente gli uomini che formano le gerarchie ecclesiastiche non sono dio. Inoltre vorrei fare presente che se il funerale cattolico non è stato concesso per via del fatto che Welby fosse “promotore di azioni politiche in netto contrasto con l’etica cattolica”, allora bisogna prendere atto della bassezza delle persone che guidano la chiesa.
Oppure il post precedente era sarcastico e purtroppo non ho colto il senso.

rossotoscano

Credo che sia Welby che Bovio volessero vivere in una situazione piu’ dignitosa, entrambi sopraffatti dalla disperazione chiedevano aiuto e sostegno… tutti e due hanno ricercato la stessa fine e l’hanno ottenuta con mezzi diversi… Non credo che la società cattolica si ponga domande su questi accaduti visto che hanno solo idee preconcette: in entrambi i casi si tratta di suicidio e non ci può essere un suicidio di serie a e uno di serie b… uno ha deciso di morire il piu’ presto possibile e l’altro è stato costretto a prolungare la sua morte: in questo io scorgo solo diversità di risposte a sostegno della vita dei due, entrambi chiedevano aiuto e sostegno, certo aiuto e sostegno diversi ma questo non autorizza nessun credente ad essere meno caritatevole e compassionevole del suo dio: oppure volete fare come nella crociata contro gli albigesi? quando i soldati francesi chiesero al papa come avrebbero fatto a riconoscere gli eretici dai cristiani per poterli ammazzare, il papa rispose: ammazzateli tutti, il buon dio poi separerà i buoni dai cattivi… se l’italiano non è un’opinione la parola coerenza ha un solo significato e questo è in netto contrasto con la falsa morale cattolica, in qualsiasi tempo…

Flavia Monami

Io resto dell’opinione più scandalosa… e cioè che Piergiorgio Welby era un poveretto qualsiasi, uno dei tanti, un nessuno… mentre Bovio era un autorevole avvocato, una personalità, un personaggio, non “semplicemente” una persona.
Pinochet, x esempio…. ve lo ricordate? e vi ricordate i suoi religiosissimi funerali?

Engine

Il concetto di eutanasia,dopo Welby,ha iniziato a prendere piede anche fra il grande pubblico.
Gente come Ruini,Volonte’,Tonini.Possono dire quel che vogliono.Ma possono poco,contro la sconvolgente realta’ della sofferenza di Welby.
Welby ha commesso il crimine non di voler essere libero.Ma di far si che tutti accettassero questa liberta’.
Bovio ha usato questa liberta’,ma lo ha fatto in privato.Senza strepiti.
Ecco perche’ a lui il funerale.Perche’ e’ stato discreto.Non ha fatto casino.Non ha chiesto nulla.La Chiesa puo’ anche “perdonarlo”.
Welby no.Welby e’ un “criminale”.
Pero’,alle volte,sembra che per far migliorare le cose si debba essere dei criminali in questo Paese.

Jean Meslier

Premesso che trovo abbastanza fastidioso e inutile per un non credente stare a misurare il grado di coerenza della Chiesa dall’esterno, cosa che sinceramente lascerei volentieri fare ai cattolici… premesso questo: il diritto canonico prevede una cosa chiamata scomunica, si’ o no? Si’, la prevede, allora ogni chiacchiera sull’incoerenza della Chiesa che ciancia tanto di perdono e di pieta’ e che poi nega i funerali religiosi sta a zero.

Se uno non ha le fette di prosciutto sugli occhi si e’ gia’ accorto che per la Chiesa Cattolica, da sempre, il perdono non e’ qualcosa di automatico e dovuto a tutti. Non lo e’ mai stato. E solo una persona ancora strafatta dalle balle dei preti puo’ pensare che sia colpa della debolezza e della fallibilita’ degli uomini che non riescono a tenersi fedeli a una presunta purezza del messaggio cristiano. La Chiesa l’hanno fatta Paolo di Tarso e i suoi successori, non Gesu’, chiunque sia stato e se ci sia stato>/i>.

Se poi davvero non ci si riesce a rendere conto della differenza tra un suicida che in un momento di disperazione si toglie personalmente la vita (e del quale e’ sempre legittimo pensare che, se capito per tempo, avrebbe accettato un aiuto) e uno che invece pretende il diritto ad essere aiutato a morire, e lo chiede in maniera inequivocabile e ferma e fa una battaglia politica e ideologica per ottenere una legge che garantisca questo diritto a tutti… beh allora siete messi davvero male.

Davvero vi sorprende che si manifesti maggiore pieta’ per il primo anziche’ per il secondo? Siete dei falsi.

Inoltre vorrei fare presente che se il funerale cattolico non è stato concesso per via del fatto che Welby fosse “promotore di azioni politiche in netto contrasto con l’etica cattolica”, allora bisogna prendere atto della bassezza delle persone che guidano la chiesa.

Buongiorno, ben svegliato.

Lorenzo

ma caro Jean Meslier,
Davvero pensi che chi viveva una vita d’inferno come Welby fosse più lucido di quell’altro? Io non so, non ho la chiave per rispondere alle tue domande.
So che la chiesa cattolica è una tale coacervo di frustrati, pedofili, amici di golpisti e tiranni, (…e così via) che quando strepitano di morale mi fanno solo sorridere.
O almeno mi FAREBBERO sorridere, se vivessi in un altro paese, per esempio la Francia, in cui il peso economico di questa cricca di malviventi non si traduce in influenza politica diretta.

Jean Meslier

ma caro Jean Meslier,
Davvero pensi che chi viveva una vita d’inferno come Welby fosse più lucido di quell’altro?

Si’, penso di si’.

Non sottovaluto per nulla la vita d’inferno di Welby, una vita alla quale pero’ si e’ tenuto aggrappato finche’ ha ritenuto che gli procurasse ancora qualche motivo per viverla. E aggiungo che Welby, anziche’ scrivere quella lettera schietta e serena al presidente Napolitano, anziche’ militare nell’associazione Luca Coscioni nemica degli embrioni, anziche’ chiedere esplicitamente il diritto all’eutanasia per tutti, avrebbe potuto andarsene, come tanti altri, nella piena clandestinita’.

E si sarebbe steso il solito velo di pietosa compassione, con tanto di agognato funerale religioso: il perdono di santamadrechiesa non manca nei confronti di un povero peccatore sopraffatto dalla disperazione. Se arrivasse sempre e per tutti, non sarebbe piu’ la chiesa.

Cazzo… Ruini & co. sono molto piu’ lucidi e consapevoli delle conseguenze politiche delle loro azioni di quanto non siate capaci di ammettere.

Bruna Tadolini

E’ una cosa comune, nell’ambito delle umane cose, usare due pesi e due misure e non mi sorprendi che lo faccia anche la chiesa.

Ciascuno di noi trova giustificazioni se la persona che sta giudicando è un proprio amico o parente, o se questo si è rivolto a noi con umiltà…… é nell’istinto dell’uomo, animale sociale, avere un occhio di riguardo per i “propri”. Il marocchino è sempre colpevole mentra il vicino cha saluta tutte le mattine il bambino è una così cara persona…..anche se

Non meravigliamoci quindi che la sacra rota faccia cose che lo stato italiano non può fare e così via……

Quello che voglio dire è che, oltre a stigmatizzare il comportamento della chiesa che per molti in questo forum non è dei “nostri” …. , faremmo bene ad imparare a guardare anche a noi stessi, alle nostre pagliuzze/travi. Discorso generale, ovviamente…..

shock

@ Jean Meslier

La tua posizione è condivisibile ma quì la questione è tanto paradossale quanto molto chiara, i funerali a Welby sono stati negati perchè a detta del monsignore Tonini

…«approvare i funerali di Welby sarebbe stato come dire che la chiesa accetta l’eutanasia di cui Welby stesso era divenuto il simbolo».

ossia tradotto, per chi non lo avesse capito, per lo Scandalo provocato, ossia come dicono i canonisti per grave imputabilità morale in barba al Catechismo da loro stesso redatto e interpretato all’occorrenza a loro vantaggio
non si deve disperare della salvezza eterna delle persone che si sono date la morte
invece, per Bovio, sempre il monsignore Tonini

«questa implicazione non c’è stata, nel suo caso è intervenuto un turbamento psichico»

ossia tradotto, perchè è stato un atto privato che non ha suscitato Scandalo in barba del “turbamento psico-fisico” di Welby.

Oggi a norma di Diritto Canonico (nn. 1183-1185) le esequie cristiane vanno negate soltanto ai notoriamente apostati, eretici, scismatici; a coloro che scelsero la cremazione del proprio corpo per ragioni contrarie alla fede cristiana; agli altri peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli
una norma minimale e per di più elastica nell’applicazione (vedasi i casi di funerali concessi a dittatori come Pinochet e Franco, al boss della banda della magliana, Gardini, …. e ora Bovio).
I commentatori, infatti, sottolineano che per negare la sepoltura cristiana bisogna essere in presenza di atti giuridici che attestino la pubblica colpa, come se per Pinochet , ad esempio, il Raporto Valech il quale ha indicato in 35.000 i casi di torture commesse dal regime, di cui 28.000 provate e il rapporto Riggs che lo inchiodavano per reciclaggio di denaro ed altri documenti non siano da ritenersi “atti giuridici che attestino la pubblica colpa”.

Quì, per usare un eufemismo, la “coerenza della chiesa” e di chi pensa che abbia agito giustamente per conseguenza si va a fare, scusate la volgarità, fottere letteralmente.

Persino agli scomunicati non è vietato ricevere i cosiddetti “sacramentali” (benedizioni, funerali, ect…); quando ne vengono esclusi, è solo in funzione dello Scandalo che potrebbe ricevere chi assiste, come se la chiesa in questo modo avallasse il loro comportamento errato e ricordando per convenienza che, adesso …le esequie sono espressione della fede della chiesa e invocazione della divina misericordia.
sempre dal catechismo

Ecco giustificato il “due pesi e due misure”.

Jean Meslier

Oggi a norma di Diritto Canonico (nn. 1183-1185) le esequie cristiane vanno negate soltanto ai notoriamente apostati, eretici, scismatici; a coloro che scelsero la cremazione del proprio corpo per ragioni contrarie alla fede cristiana; agli altri peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli

Hai dimenticato un pezzo:

Can. 1184 – §1. Se prima della morte non diedero alcun segno di pentimento, devono essere privati delle esequie ecclesiastiche: 1) quelli che sono notoriamente apostati, eretici, scismatici; 2) coloro che scelsero la cremazione del proprio corpo per ragioni contrarie alla fede cristiana; 3) gli altri peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli.

Non c’e’ alcun dubbio che Welby non abbia mai mostrato alcun segno di pentimento, perche’ cio’ chiedeva lo riteneva legittimo e sacrosanto. Il suo ultimo atto non lascia adito a dubbi: si poneva fuori dal magistero della Chiesa.

Di nessuno dei personaggi da te citati ( Pinochet e Franco, il boss della banda della magliana e, aggiungo in anticipo, tanto si sa come va a finire, Riina, Brusca e Provenzano) si puo’ dire che non si siano pentiti, essendo tutti cristiani, spesso ferventi, quindi sempre disposti a lavare con un colpo di spugna qualsiasi nefandezza compiuta.

Basta riconoscere l’autorita’ di santamadrechiesa, fare ammenda e recitare qualche pater noster e il gioco e’ fatto. Il perdono arriva per tutti, bisogna solo chiederlo e prostrarsi davanti a un prete. Ti risulta nuova questa cosa?

Per i suicidi che non hanno fatto in tempo a pentirsi ma che in vita hanno sempre fatto parte della comunita’ cattolica, scatta invece quella compassione di cui sopra, che serve a glorificare soprattutto chi la concede e che puo’ sfoggiare cosi’ la propria magnanimita’ e misericordia.

Ma se si accettano pure gli apostati e gli anticristiani, a che serve allora la scomunica?

ren

Il Vaticano non ha mai avuto nemmeno una vaga idea di giustizia ed equità. A loro importano solo potere e danaro, il resto amen.

shock

Comprendo quanto asserisci ma quì la parola chiave è scandalo, non dimentichiamolo, non “pentimento” in extremis. Ripeto, non hanno concesso i funerali a Welby perchè

«approvare i funerali di Welby sarebbe stato come dire che la chiesa accetta l’eutanasia di cui Welby stesso era divenuto il simbolo».

Dunque quando “si legittima l’operato della chiesa” dicendo che Welby si è messo fuori dal magistero e non si è pentito in extremis non vuol dire nulla, perchè anche Pinochet, Franco, il boss della banda della magliana, Riina, Brusca e Provenzano,… con la loro condotta di vita si sono messi fuori dal magistero ma a questi ultimi, la chiesa, il funerale lo ha concesso (e concederà) nonostante abbiano creato “scandalo”; questo vuol dire forse che a detta di Tonini la chiesa accetta la dittatura, gli omicidi, la mafia, le rapine, gli stupri,….. ???!!! per questo, il pezzo non è che l’ho dimenticato ma ho evitato di citarlo perchè è un semplice palliativo, o meglio un codicillo molto comodo messo lì, come premessa, per salvare il culo non tanto a chi chiede perdono ma a chi lo concede.
In altre parole a Pinochet i funerali li hanno concessi perchè ormai troppo compromessi con il dittatore; non averli concessi avrebbe significato inficiare la politica di G.P. II che con lui aveva stretto forti legami, quindi quì il “pentimento” in extremis parte automatico che ci sia stato o meno nei fatti.
Questa premessa con Welby, invece, non c’è stata dimostrandosi intransigeti. Per rendere a pieno l’idea uso le stesse parole usate dalla moglie Mina che alla domanda:
Perché hanno negato il funerale?
rispose:
Hanno deciso con il catechismo in mano e non con la pietà cristiana…….
Per quanto riguarda Bovio, ovviamente non è lo stesso caso di Pinochet, ma la logica usata è la stessa. Bovio non ha suscitato scandalo quindi per lui il pentimento è applicabile automaticamente anzi lo si giustifica meschinamente con l’eufemismo “turbamento psichico” per non dire pazzo, cioè con il passepartout con il quale si può giustificare la qualunque. Come fanno loro a dire che Bovio si è pentito di tutti i suoi peccati prima della morte? forse erano con lui quando si è sparato? A loro basta sapere che non ha rotto le uova nel paniere, il pentimento glielo mettono loro, e il funerale è fatto.
Tu pensi che se nell’ultimo periodo di degenza vi fosse stato solo un prete a fianco di Welby anche se questo non avesse proferito parola, il prete, dopo la morte, non avrebbe messo in bocca a welby un bel mea culpa? Si sarebbero evitate tante noie. Welby ha fatto il contrario e per lui si applica la regola da manuale.

Ma se si accettano pure gli apostati e gli anticristiani, a che serve allora la scomunica?

A niente, semplicemente a confondere di più le persone e a tirarla fuori nel casi in cui serve a farla valere. Ricordati che la chiesa è camaleontica quando parla dice tutto e il contrario di tutto in modo da poter dire all’occorenza…. lo avevamo detto, noi !!!

Gianni

Secondo me Welby sapeva benissimo che il funerale religioso non gli sarebbe stato concesso in quanto simbolo della lotta per affermare il diritto di decidere del proprio corpo e della propria vita, senza assurdi pregiudizi di una assurda e ridicola religione.
Il funerale non lo voleva e non l’ha mai chiesto.
Allora che stiamo discutendo a fare?

Jean Meslier

@shock

Lo decidi tu che la parola chiave e’ scandalo? Nel canone da me e da te citato, la condizione necessaria per negare le esequie e’ che non ci sia stato pentimento. E’ detto chiaro e tondo.

Tuttavia, anche in caso di mancato pentimento, nella sua magnanimita’, la CC puo’ concedere le esequie a patto che… bla bla bla 1) 2) e 3) non ci sia scandalo, ecc.

Ma se c’e’ il pentimento, e la Chiesa lo riconosce come sincero, il conto e’ chiuso, almeno per la Chiesa (poi Dio dara’ il suo giudizio): la pecorella e’ tornata all’ovile, il reprobo si e’ pentito ed e’ stato riabilitato (agli occhi della CC), che reciti quattro avemaria e un padre nostro, faccia atti di contrizione… tutto finito. “Gesu’ lava piu’ bianco” recita il titolo di un libro di Ballardini. La Chiesa perdona tutte le sue pecorelle, purche’ si pentano e vi si sottomettano. Questa e’ la chiave del suo successo: una lavanderia per le coscienze sporche.

Se poi tieni conto che Pinochet e Franco hanno fatto da trincea ai regimi ateo-comunisti… e’ solo per conservare un minimo (ma davvero un minimo) di decenza che non li si e’ fatti anche santi.

Perché hanno negato il funerale?
rispose:
Hanno deciso con il catechismo in mano e non con la pietà cristiana…….

Ah ah!
Ma quale pieta’ cristiana, ma quando mai, povera scema… (scusate ma di fronte all’ingenua illusione dei credenti io perdo qualsiasi sentimento di rispetto)

E’ il catechismo che conta: e’ in ballo una battaglia politica-ideologica contro il “laicismo”, il “secolarismo”, contro “la cultura della morte” di cui Welby e’ stato uno dei piu’ accesi sostenitori. E poco importa la sua condizione. E’ un momento delicato, non ci possono essere cedimenti su questo fronte.

I mafiosi e gli stragisti sono semplicemente cristiani che hanno peccato e sono stati riaccolti, previa penitenza. I suicidi sono cristiani che hanno ceduto alla depressione (sono persino utili a rinnovare il senso di colpa su cui si costruisce la dipendenza psicologica).

Welby no, Welby non ricade in queste categorie. Welby ha rimandato al mittente tutti gli appelli che gli sono stati rivolti a resistere, a non rinunciare al dono della vita ecc. Ha fatto capire chiaro e tondo che non voleva la compassione e il sostegno psicologico, voleva sancito il diritto di disporre pienamente della propria vita e della propria morte. E’ questo e’ male.

Pieta’ cristiana… tse’. Capisci perche’ mi ripugna questo genere di discussioni? Stiamo facendo le pulci al comportamento di un’associazione, assumendo per dato di fatto che essa si ispiri a un insieme di principi “alti”; stiamo facendo la parte di quelli che credono davvero che l’autentico vero messaggio cristiano sia quello del perdono incondizionato (che poi sia un valore questo, e’ tutto da vedere).

shock

Non voglio polemizzare ma semplicemente analizzre i fatti.
Non sono a conoscenza che W. non volesse il funerale anche perchè era battezzato, cresimato e sposato in chiesa e non mi risulta che fosse sbattezzato, apostata, eretico o scismatico o di essersi fatto cremare in spregio contro la religione cattolica e la chiesa.
La colpa di Welby è stata semplicemente quella di aver detto “ad alta” voce di voler morire in barba al magistero e creando di conseguenza scandalo pubblico, dunque secondo diritto canonico deve essere privato delle esequie ecclesiastiche. ok, fin quì ci siamo?
Bovio, invece, ha detto “sottovoce” (nel privato) di voler morire (al di là dei pesudo-turbamenti) in barba sempre al magistero ma non creando in questo caso scandalo pubblico (perchè il tutto si è svolto senza il mediatico) dunque per lui funerali sì.

Ora intersecando i due casi fuoriesce che il massimo comune denominatore è SCANDALO e ciò si evince anche dalle parole di tononi espresse dall’articolo.

La premessa del pentimento quì, a mio avviso, non centra nulla è solo un’espediente, usato in maniera opportuna, che consente di concedere funerali a persone come quelli da noi citati & C, punto.

Spero di essere stato soddisfacente.

shock

E poi un’osservazione il VAT(er) nega i funerali religiosi a Welby perché si è fatto uccidere. Ma un momento: non lo ha fatto pure Cristo? Però lui non è stato radiato.
Mi direte che su Cristo possiamo chiudere un occhio perché, dopotutto, egli si è sacrificato per noi. Peccato che anche Welby si sia sacrificato per noi: anziché ricorrere all’eutanasia clandestina, egli ha deciso di percorrere un vero e proprio calvario, al fine di restituire agli individui il possesso della propria vita e del proprio corpo. Per un sacrificio così, un altro sarebbe stato proclamato santo.

Ecco ancora “due pesi e due misure”

Jean Meslier

Nessuna polemica inutile, per carità (ormai, nonostante ciò che mi ero proposto, sto qui a parlarne).

Il dato di fatto è che la Chiesa adotta dei criteri in base ai quali cui non tutti i suicidi sono uguali.

Il criterio fondamentale, secondo me, e stando alle parole di Tonini, riguarda il senso che questo suicidio assume. E’ questo il motivo dello scandalo.

Se Bovio si fosse sparato, che ne so, sul palco di Sanremo davanti a 30 milioni di italiani, probabilmente lo scandalo (inteso come riverbero mediatico) non gli sarebbe costato il diniego delle esequie religiose. Lo scandalo sta in tutto ciò che la richiesta di Welby comportava come conseguenze sulla società e sulla morale pubblica.

Il “pentimento” in punto di morte non serve certo a cancellare di botto tutto quello che uno ha fatto in vita, ma ha il potere di separare di netto una vita immorale dall’accettazione della vera moralità, che è quella che solo la fede in cristogesù può dare.

Ti dico una cosa che ho pensato e che purtroppo non può avere una controprova: se Hitler o Stalin avessero avuto un prete a disposizione e si fossero fatti “somministrare” un’estrema unzione… sai che colpaccio! Questo avrebbe eliminato d’un tratto tutto il male che avevano fatto? Ovviamente no. Questo avrebbe nuociuto all’immagine della Chiesa? Forse per me e per te o per gli atei-agnostici, ma il significato che quelle conversioni in punto di morte avrebbero assunto (che poi è il significato che assumono tutte le estreme conversioni, vere o fasulle) è quello che Hitler e Stalin avevano commesso quelle atrocità perché avevano rifiutato Dio. Una vita lontana da Gesù fa perdere di vista il bene e il male e induce a compiere le peggiori nefandezze. Nel momento in cui un “malvagio” si pente e si converte sul letto di morte è come se rigettasse tutto quello che di male ha fatto in vita, che così può essere imputato al suo rifiuto di Dio.

shock

O.T.: Jean finalmente ci siamo capiti (almeno spero), credo che abbiamo trovato un punto di tangenza. Che dire, è stato un vero piacere discutere e confrontarmi con te. 🙂

Andrea

Ciao Meslier,
la chiesa è liberissima di dare al suicidio i diversi sensi che vuole, il problema che è incoerente, ingiusta e non è chiara quando parla.
Il motivo per cui rifiutò i funerali a Welby fù per suicidio, così come invece per suicidio a Bovio li ha concessi.
Messa così appare incoerente, no? Se *fin da subito* avesse detto «approvare i funerali di Welby sarebbe come dire che la chiesa accetta l’eutanasia di cui Welby stesso è divenuto il simbolo» sarebbe stata molto più chiara e non incoerente. Non l’ha fatto, per ipocrisia e paura probabilmente, di aprire un vaso di pandora.

Infatti: perché colpire Welby – un uomo che muore – per educarne 100 sull’eutanasia? Concordi? Se vuole affermare cose sull’eutanasia benissimo, ma sfruttare il povero Welby per farlo, negando a un uomo cattolico e afflitto il suo funerale in chiesa, è viscido e ingiusto, una grossa mancanza di rispetto nei confronti di quella singola persona, a mio parere.
Oggi Tonini dice che è stato così, così prima non chiara e ipocrita, poi ingiusta.

Quanto all’incoerenza, il fatto è che ‘a Bovio sì e tanti altri suicidi nel passato no’. Ma tutto oggi le serve per passare da buona, anche del pessimo relativismo.

Jean Meslier

@Andrea

Non vorrei dilungarmi oltre. Solo un paio di precisazioni:

Tu dici:

Il motivo per cui rifiutò i funerali a Welby fù per suicidio, così come invece per suicidio a Bovio li ha concessi.

I funerali non si concedono per suicidio, i funerali si concedono a tutti i cattolici a patto che… non intervengano gli impedimenti indicati nel canone che qui abbiamo discusso. Detto questo, non ci trovo nulla di strano ad ammettere che i suicidi non sono tutti uguali e che quello di Welby aveva un significato particolare, inaccettabile per la dottrina della Chiesa. E’ questo e’ stato chiaro fin da subito:

http://bioetiche.blogspot.com/2006/12/il-vicariato-di-roma-sulla-richiesta-di.html

Vicariato di Roma
Ufficio stampa e comunicazioni sociali
Comunicato stampa del 22 dicembre 2006

In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica (vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2276-2283; 2324-2325). Non vengono meno però la preghiera della Chiesa per l’eterna salvezza del defunto e la partecipazione al dolore dei congiunti.

A me sembra chiarissimo e penso che nessuno abbia minimamente dubitato, allora, che i funerali gli furono negati non in quanto suicida, ma in quanto fautore di una richiesta di depenalizzazione dell’eutanasia. Welby non e’ uno che si e’ tolto la vita e’ basta, Welby e’ uno che ha rivendicato il diritto di tutti di accedere all’eutanasia. E questo lo pone senz’alcun dubbio al di fuori della dottrina cattolica.

Se vuole affermare cose sull’eutanasia benissimo, ma sfruttare il povero Welby per farlo, negando a un uomo cattolico e afflitto il suo funerale in chiesa, è viscido e ingiusto, una grossa mancanza di rispetto nei confronti di quella singola persona, a mio parere.

Ma per favore. Semmai la cattiveria e’ nei confronti della moglie che si dichiara cattolica e che ha chiesto il funerale religioso. Welby non ha mai detto di essere cattolico ne’ lasciato credere d’esserlo. La sua rivendicazione del diritto all’eutanasia e’ assolutamente contraria all’etica cattolica, lui lo sapeva ed evidentemente la cosa non lo toccava minimamente, ne’ gli importava alcunche’ del tipo di esequie, religiose o civili, gli sarebbero state fatte.

Commenti chiusi.