Dalla parte di nessuna parte, scommesse sull’identità ebraica

Forse il principale evento intellettuale verificatosi in Francia nel corso dell’ultimo anno è stato l’attacco ben coordinato all’opera di Alain Badiou. Prima una serie di articoli pubblicati su Le monde, poi un intero pacchetto di testi su Les temps modernes e ora, infine, il libro di Éric Marty, Une querelle avec Alain Badiou, philosophe (pp. 192, euro16) apparso nella collana «L’Infini» di Gallimard. Il filo comune di tutti questi attacchi è l’accusa rivolta a Badiou di essere un antisemita e persino un revisionista sull’Olocausto sotto mentite spoglie.
Gli attacchi non sono stati scatenati dall’uscita del suo capolavoro Logiques des mondes, un’esposizione sistematica del suo pensiero, ma da un volumetto di brevi saggi politici, Circonstances 3 (edito da Léo Scheer-Lignes, nel 2005), scritto a quattro mani con Cécile Winter, su «la parola ebreo». Qui Badiou rifiuta lo sfruttamento politico dell’Olocausto, perora il recupero dell’identità ebraica «universalista» e auspica per il conflitto israelo-palestinese la soluzione «con un solo Stato». […]
Il ruolo privilegiato degli ebrei nel determinare la sfera dell’uso pubblico della ragione fa perno sul loro sottrarsi a ogni potenza statuale. Questa posizione della «parte di nessuna parte» di ogni comunità nazional-statuale organica – non la natura astratta-universalistica del loro monoteismo – fa di essi una incarnazione dell’universalità. Dunque, nessuna meraviglia che, con la creazione dello stato-nazione ebraico sia emersa una nuova figura di ebreo: un ebreo che resiste all’identificazione con lo stato di Israele, che rifiuta di accettare lo stato di Israele come la sua vera casa, un ebreo che «si sottrae» a questo stato, e che lo include tra gli stati nei cui confronti desidera mantenere una distanza e vivere nei loro interstizi – ed è questo ebreo perturbante ad essere l’oggetto di ciò che non possiamo che definire «antisemitismo sionista», l’eccesso straniero che disturba la comunità dello stato-nazione. Questi ebrei, gli «ebrei degli stessi ebrei», degni eredi di Spinoza, sono oggi gli unici ebrei a continuare a insistere sull’«uso pubblico della ragione», rifiutando di sottoporre il loro ragionamento al dominio «privato» dello stato-nazione. […]

L’articolo completo è raggiungibile sul Manifesto 

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56 commenti

lik

“Forse il principale evento intellettuale verificatosi in Francia nel corso dell’ultimo anno è stato l’attacco ben coordinato all’opera di Alain Badiou”

Veramente la polemica è iniziata nel 2005 e si è limitata ai salotti intellettuali

“Dunque, nessuna meraviglia che, con la creazione dello stato-nazione ebraico sia emersa una nuova figura di ebreo: un ebreo che resiste all’identificazione con lo stato di Israele, che rifiuta di accettare lo stato di Israele come la sua vera casa, un ebreo che «si sottrae» a questo stato”

FALSO: L’antisionismo è nato prima della creazione dello stato di Israele e trovo queste affermazioni razziste e antisemite. E’ antisemita ridurre il giudizio su di una persona in base a quello che pensa su Israele solo perché è Ebreo. A questo punto i rabbini antisionisti ultraortodossi sono persone in gamba anche se sono misogini e omofobi?

“Resta il fatto che, negli ultimi anni, il pensiero politico francese nel mondo anglosassone è rappresentato da tre nomi: Alain Badiou, Jacques Ranciere, Étienne Balibar. E meritatamente – per una volta, la storia è giusta.”

Ci sono state delle elezioni? Ah dimenticavo questi sono contro la democrazia dunque le idee giuste le stabiliscono loro. A me sembra che questi tre siano conosciuti molto di più nei salotti intelettuali mentre i vari BH Lévy, Glucksmann, Frinkielkraut siano molto più conosciuti dagli anglosassoni. Anche perché oggi la politica seguita dagli anglosassoni è all’opposto di un balibar o di un badiou. Non credo ci sia tutto questo interesse nel mondo anglosassone per un anti-umanista, anti-democrazia parlamentare e comunista di 70 ANNI come Badiou. Tra l’altro balibar ha fallito con il suo libro “Israele-Palestina: un affare francese?” dove sembrava che il conflitto palestinese fosse centrale per la politica francese. Uno dei coautori Marc Saint-Upéry si è tra l’altro scusato con la comunità ebraica per aver contribuito alla diffusione dell’antisemitismo nelle comunità immigrate traducendo in modo errato Idith Zertal.
Il manifesto è proprio un giornale per vecchi per quello che difende tanto intensamente le pensioni. Sinceramente non capisco la pubblicità che viene data a questi articoli incompleti e faziosi di un giornale che da anni ha come unico scopo di parlare male di Ebrei tranne quando odiano Israele. Perché non ci va Alain Badiou a vivere in Palestina? Perché deve essere questa gente a decidere dall’Europa come devono convivere ebrei e musulmani in Palestina? Troppo duro assumere l’eredità dei crimini del comunismo, questa gente deve ben sfogarsi su qualcosa.

Massimiliano

La religione, come la matematica, non è un’opinione; è solo una fesseria.

Silesius

Mi stupisce che ancora oggi sussistano problemi che avevo quando ero sedicenne (oggi ne ho 60). Voglio dire. degli ebrei non me ne importa un…. fico secco, così come quello dei palestinesi. Credo di avere il diritto di gridare a squarciagola: Non me ne fotte un cazzooooo! Questo non è un segno di disprezzo, ma solo un moto per ribadire che credo che i veri problemi dell’umanità siano altri e ben più profondi ed è assurdo che l’umanità concentri su un pezzetto di terra l’attenzione internazionle. Poi vengo a saper che in realtà c’è in loco un gran movimento di soldi e di contributi. Israeliani e palestine si succhiano risorse internazionali, contributi, investimenti, gratifiche. Vivono tutti non facendo nulla, un cazzo, nella vita ma succhiando risorse all’intera umanità. Per questo hanno, entrambe le ofazioni, interesse a tenere alta la tensione con attentati e cose varie, probabuilmente concordate, perché, una volta che l’interesse pubblico dovesse diminuire, non arriverebbe più una lira. A tenere in vita questo circo sono ovviamente gli israeliani, forti dei loro appoggi sul piano della finanza internazionale nelle grandi “famiglie”. Se il problema fosse solo dei palestinesi, non gliene fregherebbe niente a nessuno, però, siccome i soldi arrivno anche agli israeliani, anche l’America, con i suoi Rotschild & C. alle spalle, si muove e si prende cura della faccenda. I Palestinesi, rispetto agli altri popoli arabi, o rispetto alle altre guerre straccione, africane, di altro tipo, hanno la fortuna di avere gli ebrei come interlocutori. Più tensione c’è e più soldi piovono. Per questo non c’è da stupirsi a pensare all’ebreo che vada lui stesso ad implorare il kamikaze di farsi saltare alla fermata di qualche autobus. Se nessuno si fa più saltare, gli affari scemano anche per la nomenklatura israeliana….

lik

Come volevasi dimostrare il manifesto è un giornale che non fa altro che spargere odio anti-ebraico. La prova ne sono i commenti che suscita.

Ernesto

@lik
semmai odio anti-israeliano. semmai.
@ silesius
Israele aveva un PIL (che sta per Prodotto, non succhiamento di contributi internazionali) superiore a quello dell’Italia fino agli anni ’70. Sono i palestinesi che campano sugli aiuti umanitari, ed è un bene perché l’alternativa è non campare.
Quanto al resto, i Rotschild sono per la maggior parte in Europa e non in America.
Sono d’accordo invece che gli ebrei hanno fatto una stronzata colossale ad andare a stabilirsi in palestina. All’inizio avevano il progetto di comprarsi uno stato in sudamerica, ma non andava d’accordo con la tanakh. Pazienza.

cartman666

Beh Silesius, gli israeliani sono finanziati dagli states, e senza chiuderebbero baracca, i palestinesi senza aiuti sarebbero alla fame da secoli, e tra l’altro i kamikaze sono tutti figli di povera gente, mentre i figli dei dirigenti di Hamas vanno a studiare all’estero, onestamente sono stanco di sentire parlare ancora della questione israelo palestinese, sono convinto che l’attenzione finira’ quando verra’ trovata una fonte alternativa al petrolio.

Ernesto

piuttosto, sapete che in Israele sta in questi giorni “scendendo in campo” un Berlusconi in formato ebraico, tal Gaydamak, indagato dalla giustizia francese per traffico d’armi. Anche lui sta cominciando a parlare di “persecuzione politica” contro di lui. Possiede anche diversi giornali… l
a malattia si diffonde

lik

@ Ernesto

No per qui si sta dando una definizione di ebrei buoni e ebrei cattivi, il problema è che gli ebrei di cui parla l’articolo, cioé quelli che sono serviti da alibi all’estrema sinistra (tanto che poi si ritrovano anche essi regolarmente a fare i conti con antisemiti tipo Israele Shamir) non hanno riscosso il successo desiderato e allora si inventano questa teoria, come se fossero perseguitati, non si sa da chi. Non mi risulta che vi siano ebrei critici con Israele torturati e assassinati dal Betar come è successo a Ilan Halimi torturato e ucciso da una banda capitanata dall’islamico propalestinese Youssuf Fofana perché ebreo e dunque considerato troppo ricco.

lik

Tra l’altro in Italia non esiste nemmeno il Betar. Veramente un articolo in tema con la laicità dello stato…

lik

@cartman666

Veramente diversi studi hanno dimostrato che i kamikaze palestinesi non erano affatto morti di fame. L’attenzione al conflitto israeliano-palestinese è già scesa, per questo il manifesto tenta disperatamente di riesumarla ogni giorno. Non perché sia interessato ai palestinesi, fossero in guerra con la giordania non li cagherebbe nessuno.

Jeeezuz

allora, la mia ragazza è israeliana ebrea. sto con lei da poco, ma ho capito tante cose sull’ebraismo e su israele. in particolare:
1-essere ebrei non è legato alla religione, ma all’etnia. esiste anche l’ateismo tra gli ebrei (karl marx e diciamo anche einstein)
2-gli ebrei in due millenni sono riusciti a preservare la loro cultura, integradosi benissimo nelle società di cui facevano parte, ma allo stesso tempo sposandosi sempre tra di loro e vivendo nelle loro comunità. E’ vero che venivano ghettizzati, ma al contempo loro stessi rendevano culturalmente “impenetrabili” dall’esterno, pur restando una cultura in genere “progressista”
3-si è ebrei se la propria madre è ebrea, ma si può diventare ebrei studiando a lungo.
4-per i 3 motivi di cui sopra, gli ebrei sono un po’ “razzisti” (NON nel senso hitleriano del termine!) per la loro chiusura verso “gli estranei”
5-antisionismo e antisemitismo NON sono parole intercambiabili. Infatti:
a) ci sono ebrei talmente attaccati alla loro nazione da rifiutare l’idea di andare a vivere in israele
b) ci sono ebrei che sono andati in israele per motivi culturali e di appartenenza etnica
c) ci sono ebrei ultraortodossi che vivono in israele, si rifiutano di parlare ebraico (ma lo studiano) finché non arriverà il messia e non riconoscono appieno l’autorità dello stato israeliano, ma ciononostante vengono pagati da esso per “studiare” (insomma, sono come i nostri preti) e occupano bellamente i territori palestinesi perché convinti che quella terra gli appartiene (e infatti il governo israeliano ha dovuto mandare i propri militari per far sloggiare gli ultraortodossi dagli ex territori occupati)
d) dire che israele è praticamente uno stato fascista non significa odiare gli ebrei. significa semplicemente che si disapprova la politica estera israeliana.
e) dire che creare lo stato di israele fu un errore, non vuol dire voler negare agli ebrei i loro diritti, per il semplice motivo che non sta scritto da nessuna parte che agli ebrei spetta quella fetta di territorio in medio oriente

PS: durante una discussione con la mia ragazza, le ho detto chiaramente che secondo me è stato un errore creare israele, per il semplice motivo che gli ebrei potevano continuare ad essere ebrei nei rispettivi paesi. Mi ha risposto un po’ seccata che in europa e in russia gli ebrei erano comunque discriminati. Ma allora -le ho ribattuto- non è un problema di creare un nuovo stato: il problema è far rispettare i diritti civili, religiosi e laici nei diversi paesi. Insomma: se tigri e panda si estinguono qual è la cosa più intelligente da fare? Metterne pochi esemplari in uno zoo per salvarli, o proibirne la caccia?
Ecco, Israele mi pare un po’ un zoo…

lik

@ Jeeezuz

“allora, la mia ragazza è israeliana ebrea. sto con lei da poco, ma ho capito tante cose sull’ebraismo e su israele. in particolare”

Ma chissenefrega, non è che questo ti da un legittimità particolare. Hanna Harendt ha continuato a scopare con Heidegger senza che quest’ultimo rinnegasse il nazismo. E poi francamente se dovevi uscire con un ebrea israeliana per sapere che esistono ebrei atei e che le giudeità si trasmetta dalla madre vuol dire che di ebrei ne hai conosciuto veramente pochi ed è per questo che ti permetti di lanciare pregiudizi del tipo “per i 3 motivi di cui sopra, gli ebrei sono un po’ “razzisti”’.

“dire che israele è praticamente uno stato fascista non significa odiare gli ebrei. significa semplicemente che si disapprova la politica estera israeliana”

Ti rendi conto della stupidaggine che hai scritto? Uno stato non viene giudicato fascista in base alla politica estera, semmai in base alla politica interna. Io posso essere d’accordo con la politica estera di Putin ed essere in disaccordo con la politca interna (Cecenia) dello stesso Putin. Comunque nessuno ha detto che dire questa cosa è antisemita (è stupido non antisemita) io sto semplicemente dicendo che chi divide gli ebrei in buoni e cattivi in base a cosa pensano di Israele è antisemita. E che l’ossessionde con cui il manifesto critica in continuazione Ebrei e Israele è antisemitismo. Tra l’altro il tuo intervento dimostra che ampiamente che i pregiudizi sono ancora presenti e che per certe persone lo sport principale è diventare esperto di Ebrei.

lik

@ Jeeezuz

“gli ebrei in due millenni sono riusciti a preservare la loro cultura, integradosi benissimo nelle società di cui facevano parte, ma allo stesso tempo sposandosi sempre tra di loro e vivendo nelle loro comunità”

Negli USA e in Francia dove ci sono la prima e la seconda comunità mondiale (escluso Israele) i matrimonio misti sono al 60%. Ripassa meglio la prossima volta e inventati un’altra scusa che quella sulla fidanzata ebrea ce l’aveva anche mussolini.

Ernesto

Allora, scendiamo ancora nel livello della discussione. Barzelletta sugli ebrei:
Un inglese, un americano e un ebreo si ritrovano al funerale di un comune amico. L’inglese fa: “cari amici, al mio paese c’è questa tradizione di lasciare nella bara del defunto un po’ di denaro per onorare la sua memoria. Vi invito a dimostrare la vostra magnanimità in questa triste occasione!”
Detto questo, prende una banconota da 10€ dal portafoglio e la deposita nella bara.
L’americano: “Non voglio certo essere da meno”. Prende 10€ e li deposita anche lui nella bara.
I due si voltano verso l’ebreo.
Questo, dopo un momento d’incertezza, esclama: “Credete forse che io mi voglia sottrarre a questo atto di generosità?!”. Mostrandosi indispettito, prende il libretto degli assegni e ne mette uno da

Ernesto

30 € nella bara, prendendo le altre due banconote come resto.

marco melli

Negli Usa,oggi, sebbene appena il 2% della popolazione nazionale sia ebraica, quasi la metà dei suoi miliardari è ebrea.I vertici degli uffici esecutivi dei tre maggiori network televisivi e i quattro maggiori proprietari degli studios cinematografici sono ebrei come i proprietari dei più influenti giornali,il New York Times.Gli ebrei sono meno del 3% della popolazione nazionale ma comprendono l’undici per cento di quello che gli studi definiscono l’élite nazionale.Inoltre gli ebrei costituiscono più del 25% delle élite giornalistica e editoriale, più del 17% dei leader d’importanti organizzazioni di volontariato ed interesse pubblico e più del 15% degli alti ranghi dell’amministrazione statale.”Durante gli ultimi tre decenni, gli ebrei (negli Stati Uniti) hanno superato il 50% tra i maggiori 200 intellettuali,il 20% tra i professori nelle università più prestigiose.il 40% tra i soci dei maggiori studi legali a New York e a Washington. il 59% dei direttori, scrittori, e dei produttori delle 50 maggiori pellicole cinematografiche dal 1965 al 1982, e il 58% dei
direttori,scrittori e produttori in due o più serie televisive di prima serata.Uno dei membri dell’influente Conference of Presidents of
Major American Jewish Organizations “stimava che gli ebrei hanno da soli contribuito con il 50% dei fondi per la campagna di rielezione del Presidente Clinton del 1996.Riassumendo:gli ebrei controllano un immenso potere ed esercitano una pesante influenza negli Stati Uniti. “La lobby ebraica” è un fattoredecisivo per il sostegno statunitense ad Israele. Gli interessi ebraico-sionisti non sono identici agli interessi americani. Nei fatti,spesso, sono in conflitto. Fino a che la potentissima lobby ebraica rimarrà al suo posto non ci sarà fine alla sistematica distorsione degli avvenimenti presenti e della storia, alla dominazione ebraico – sionista del sistema politico degli Stati Uniti,all’oppressione sionista in Palestina, al sanguinoso conflitto tra ebrei e palestinesi.

Aldissimo

@marco melli

spero VIVAMENTE che le percentuali da te snocciolate siano per te motivo di “sana invidia” piuttosto che risentimento e/o odio.
Io non sono di etnia ebraica e onestamente mi spiace non esserlo, visto che le menti che considero più illuminate, tra cui ad esempio Chomksy (per non citare i soli Freud e Einstein e pure Marx) provengono da quella cultura.
Non ho alcun timore di ammettere candidamente che gli ebrei hanno effettivamente una marcia in più rispetto ad asiatici, arabi e pure africani (scusate se sono politically incorrect, ma la statistica è una scienza esatta)

Gabriele (studente)

Caro Marco Melli,
non mi piace il luogo comune che gli ebrei siano avari e che siano tutti ricchi e pieni di soldi.

Invece, voglio dirti che tu hai forse ragione nel dire che esiste una lobby ebraica, ma non lo sai che molti ex nazisti hanno fatto carriera negli USA?!
Sfatiamo le leggende: diciamo che Israele può far comodo agli USA per poter tenere la sua “longa manus” in Medio Oriente.

Johnny Golgotha

Negli Usa,oggi, sebbene appena il 2% della popolazione nazionale sia ebraica, quasi la metà dei suoi miliardari è ebrea (…) Gli ebrei sono meno del 3% della popolazione nazionale ma comprendono l’undici per cento di quello che gli studi definiscono l’élite nazionale (…) costituiscono più del 25% delle élite giornalistica e editoriale, più del 17% dei leader d’importanti organizzazioni di volontariato ed interesse pubblico e più del 15% degli alti ranghi dell’amministrazione statale.

Il brutto è che in ognuna di queste categorie il resto della percentuale è costituito in massima parte da cristiani, spesso estremisti e molto più spesso pure antisemiti, che molto probabilmente sono gli stessi a commissionare queste statistiche, mettendole poi in giro ad uso dei teorici della lobby ebraica, i soliti complottisti, in modo da sfruttarne la paranoia, perché, Marco, non so se te ne rendi conto, ma parli della presenza ebraica in diversi campi come della diffusione di un morbo…

lik

@ Johnny Golgotha

Beh anche Louis Farrakhan il fondatore di nation of islam non scherzava quanto ad antisemitismo. Quello che il manifesto non riesce a capire è che se Badiou viene attaccato non è certo per invidia ma perché i suoi discorsi sono estremisti e in una società come quella francese dove stanno arrivando al galoppo le teorie antisemite di Farrakhan (tanto che appunto un collega di balibar si dovuto scusare per aver sviluppato l’antisemitismo nelle comunit immigrate). Vorrei sapere cosa c’entra questo articolo di religione, sia sul manifesto che sui commenti che vengono antisemiti che riesce a suscitare si accusano gli Ebrei ma non quelli religiosi, tutti gli Ebrei. Sembra che i soli che abbiano diritto all’esistenza siano quelli che odiano Israele. A questo punto il padre della Ru486 che è un ebreo francese ma non è ossessionato dall’odio di Israle deve essere messo nella lista dei cattivi?
Perché il manifesto non si interessa a Darvish che è stato accusato di essere un traditore della causa palestinese e colpevole di aver criticato l’islam ed elogiato L’ILLUMINISMO E IL LAICISMO EUROPEI CHE SONO ALL’ORIGINE DEL RAZZISMO E DEL COLONIALISMO.
Queste sono le idee che circolano nella sinistra radicale. Che il manifesto si interessi a quello, questo articolo non c’entra nulla con la laicità dello stato.

marco melli

Di seguito si riportano le principali risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che esprimono condanna dell’operato di Israele. Le risoluzioni sono citate per numero e data; se ne indicano inoltre degli estratti che ne illustrano il contenuto.

DA NOTARE CHE ISRAELE NON HA MAI ACCETTATO ED ESEGUITO LE RISOLUZIONI O.N.U.!

Risoluzione n. 93 (18 maggio 1951) Il CS decide che ai civili arabi che sono stati trasferiti dalla zona smilitarizzata dal governo di Israele deve essere consentito di tornare immediatamente nelle loro case e che la Mixed Armistice Commission deve supervisionare il loro ritorno e la loro reintegrazione nelle modalita’ decise dalla Commissione stessa.

Risoluzione n. 101 (24 novembre 1953) Il CS ritiene che lazione delle forze armate israeliane a Qibya del 14-15 ottobre 1953 e tutte le azioni simili costituiscano una violazione del cessate-il-fuoco (risoluzione 54 del Consigio di Sicurezza dellONU); esprime la pi forte censura per questa azione, che pu pregiudicare le possibilit di soluzione pacifica; chiama Israele a prendere misure effettive per prevenire tali azioni.

Risoluzione n. 106 (29 marzo 1955) Il CS osserva che un attacco premeditato e pianificato ordinato dalle autorit israeliane stato commesso dalle forze armate israeliane contro le forze armate egiziane nella Striscia di Gaza il 28 febbraio 1955 e condanna questo attacco come una violazione del cessate-il-fuoco disposto dal Consiglio di Sicurezza dellONU.

Risoluzione n. 111 (19 gennaio 1956) Il CS ricorda al governo israeliano che il Consiglio ha gi condannato le azioni militari che hanno rotto i Trattati dell’Armistizio Generale e ha chiamato Israele a prendere misure effettive per prevenire simili azioni; condanna l’attacco dell’11 dicembre 1955 sul territorio siriano come una fragrante violazione dei provvedimenti di cessate-il-fuoco della risoluziona 54 (1948) e degli obblighi di Israele rispetto alla Carta delle Nazioni Unite; esprime grave preoccupazione per il venire meno ai propri obblighi da parte del governo israeliano.

marco melli

Risoluzione n. 127 (22 gennaio 1958) Il CS raccomanda ad Israele di sospendere la “zona di nessuno” a Gerusalemme.

Risoluzione n. 162 (11 aprile 1961) Il CS chiede urgentemente ad Israele di rispettare le decisioni delle Nazioni Unite.

Risoluzione n. 171 (9 aprile 1962) Il CS riscontra le fragranti violazioni operate da Israele nel suo attacco alla Siria.

Risoluzione n. 228 (25 novembre 1966) Il CS censura Israele per il suo attacco a Samu, in Cisgiordania, sotto il controllo giordano.

Risoluzione n. 237 (14 giugno 1967) Il CS chiede urgentemente a Israele di consentire il ritorno dei nuovi profughi palestinesi del 1967.

Risoluzione n. 248 (24 marzo 1968) Il CS condanna Israele per il suo attacco massiccio contro Karameh, in Giordania.

Risoluzione n. 250 (27 aprile 1968) Il CS ingiunge a Israele di astenersi dal tenere una parata militare a Gerusalemme.

Risoluzione n. 251 (2 maggio 1968) Il CS deplora profondamente la parata militare israeliana a Gerusalemme, in spregio alla risoluzione 250.

Risoluzione n. 252 (21 maggio 1968) Il CS dichiara non valido latto di Israele di unificazione di Gerusalemme come capitale ebraica.

Risoluzione n. 256 (16 agosto 1968) Il CS condanna gli attacchi israeliani contro la Giordania come fragranti violazioni.

Risoluzione n. 259 (27 settembre 1968) Il CS deplora il rifiuto israeliano di accettare una missione dellONU che verifichi lo stato di occupazione.

Risoluzione n. 262 (31 dicembre 1968) Il CS condanna Israele per lattacco allaeroporto di Beirut.

marco melli

Risoluzione n. 444 (19 gennaio 1979) Il CS deplora la mancanza di cooperazione di Israele con il contingente di peacekeeping dellONU.

Risoluzione n. 446 (22 marzo 1979) Il CS determina che gli insediamenti israeliani sono un grave ostacoloalla pace e chiama Israele al rispetto della Quarta Convenzione di Ginevra.

Risoluzione n. 450 (14 giugno 1979) Il CS ingiunge a Israele di porre fine agli attacchi contro il Libano.

Risoluzione n. 452 (20 luglio 1979) Il CS ingiunge a Israele di smettere di costruire insediamenti nei territori occupati.

Risoluzione n. 465 (1 marzo 1980) Il CS deplora gli insediamenti israeliani e chiede a tutti gli stati membri di non sostenere il programma di insediamenti di Israele.

Risoluzione n. 467 (24 aprile 1980) Il CS deplora con forza lintervento militare israeliano in Libano.

Risoluzione n. 468 (8 maggio 1980) Il CS ingiunge a Israele di annullare le espulsioni illegali di due sindaci e un giudice palestinesi, e di facilitare il loro ritorno.

Risoluzione n. 469 (20 maggio 1980) Il CS deplora con forza la non osservanza da parte di Israele dellordine di non deportare Palestinesi.

Risoluzione n. 471 (5 giugno 1980) Il CS esprime grave preoccupazione per il non rispetto da parte di Israele della Quarta Convenzione di Ginevra.

Risoluzione n. 476 (30 giugno 1980) Il CS ribadisce che le rivendicazioni israeliane su Gerusalemme sono nulle.

Risoluzione n. 478 (20 agosto 1980) Il CS censura con la massima forza Israele per le rivendicazioni su Gerusalemme contenute nella sua “Legge Fondamentale”.

Risoluzione n. 484 (19 dicembre 1980) Il CS formula limperativo che Israele riammetta i due sindaci palestinesi deportati.

Risoluzione n. 487 (19 giugno 1981) Il CS condanna con forza Israele per lattacco alle strutture nucleari dellIraq.

Risoluzione n. 497 (17 dicembre 1981) Il CS decide che lannessione israeliana delle Alture del Golan siriane nulla e domanda ad Israele di annullare immediatamente la propria decisione.

marco melli

Risoluzione n. 265 (1 aprile 1969) Il CS condanna Israele per gli attacchi aerei su Salt in Giordania.

Risoluzione n. 267 (3 luglio 1969) Il CS censura Israele per gli atti amministrativi tesi a cambiare lo status di Gerusalemme.

Risoluzione n. 270 (26 agosto 1969) Il CS condanna Israele per gli attacchi aerei sui villaggi del Sud del Libano.

Risoluzione n. 271 (15 settembre 1969) Il CS condanna Israele per non aver obbedito alle risoluzioni dellONU su Gerusalemme.

Risoluzione n. 279 (12 maggio 1969) Il CS domanda il ritiro delle forze israeliane dal Libano.

Risoluzione n. 280 (19 maggio 1969) Il CS condanna gli attacchi israeliani contro il Libano.

Risoluzione n. 285 (5 settembre 1970) Il Cs domanda limmediato ritiro israeliano dal Libano.

Risoluzione n. 298 (25 settembre 1971) Il CS deplora che Israele abbia cambiato lo status di Gerusalemme.

Risoluzione n. 313 (28 febbraio 1972) Il CS domanda che Israele ponga fine agli attacchi contro il Libano.

Risoluzione n. 316 (26 giugno 1972) Il CS condanna Israele per I ripetuti attacchi sul Libano.

Risoluzione n. 317 (21 luglio 1972) Il CS deplora il rifiuto di Israele di rilasciare gli Arabi rapiti in Libano. Risoluzione n. 332 (21 aprile 1973) Il CS condanna i ripetuti attacchi israeliani contro il Libano.

Risoluzione n. 337 (15 agosto 1973) Il CS condanna Israele per aver violato la sovranit del Libano.

Risoluzione n. 347 (24 aprile 1974) Il CS condanna gli attacchi israeliani sul Libano.

Risoluzione n. 425 (19 marzo 1978) Il CS ingiunge a Israele di ritirare le sue forze dal Libano.

Risoluzione n. 427 (3 maggio 1979) Il CS chiama Israele al completo ritiro delle proprie forze dal Libano.

marco melli

Risoluzione n. 672 (12 ottobre 1990) Il CS condanna Israele per violenza contro i Palestinesi a Haram al-Sharif/Tempio della Montagna.
Risoluzione n. 673 (24 ottobre 1990) Il CS deplora il rifiuto israeliano di cooperarre con lONU.
Risoluzione n. 681 (20 dicembre 1990) Il CS deplora che Israele abbia ripreso le deportazioni di Palestinesi.
Risoluzione n. 694 (24 maggio 1991) Il CS deplora la deportazione di Palestinesi ad opera di Israele e ingiunge ad Israele di assicurare loro un sicuro e immediato ritorno.
Risoluzione n. 726 (6 gennaio 1992) Il CS condanna con forza la deportazione di Palestinesi ad opera di Israele. Risoluzione n. 799 (18 dicembre 1992)
Il CS condanna con forza la deportazione di 413 Palestinesi da parte di Israele e chiede il loro immediato ritorno.
Risoluzione n. 904(18 marzo 1994) Il CS: sconcertato dallo spaventoso massacro commesso contro fedeli palestinesi nella Moschea Ibrahim di Hebron il 25 febbraio 1994, durante il Ramadan; gravemente preoccupato dai conseguenti incidenti nei territori palestinesi occupati come risultato del massacro, che sottolinea la necessit di assicurare protezione e sicurezza al popolo palestinese; prendendo atto della condanna di questo massacro da parte della comunit internazionale; riaffermando le importanti risoluzioni sulla applicabilit della Quarta Convenzione di Ginevra ai territori occupati da Israele nel giugno 1967, compresa Gerusalmemme, e le conseguenti responsabilit israeliane; Condanna con forza il massacro di Hebron e le sue conseguenze, che hanno causato la morte di oltre 50 civili palestinesi e il ferimento di altre centinaia e ingiunge ad Israele, la potenza occupante, di applicare misure che prevengano atti illegali di violenza da parte di coloni israeliani, come tra gli altri la confisca delle armi.
Risoluzione n. 1402 (30 marzo 2002) Il CS alle truppe israeliane di ritirarsi dalle citt palestinesi, compresa Ramallah.

Risoluzione n. 1403 (4 aprile 2002) Il CS chiede che la risoluzione 1402 (2002) sia applicata senza ulteriori ritardi.

Risoluzione n. 1405 (19 aprile 2002) Il CS chiede che siano tolte le restrizioni imposte, soprattutto a Jenin, alle operazioni delle organizzazioni umanitarie, compreso il Comitato Internazionale della Croce Rossa e lAgenzia dellONU per lAssistenza e il Lavoro per i Profughi Palestinesi in Medio Oriente.

Risoluzione n. 1435 (24 settembre 2002) Il CS domanda che Israele ponga immediatamente fine alle misure prese nella citt di Ramallah e nei dintorni, che comprendono la distruzione delle infrastrutture civili e di sicurezza palestinesi; domanda anche il rapido ritiro delle forze di occupazione israeliane dalle citt palestinesi e il loro ritorno alle posizioni tenute prima di settembre 2000.

Per completare l’opera informativa a proposito di Israele, del suo rispetto per le risoluzioni ONU e della sua pericolosità nucleare, vediamo quanto ha dichiarato un tale Martin Van Crevel, professore di Storia Militare presso l’Università ebraica di Gerusalemme.

(http://www.rense.com/general34/esde.htm)

marco melli

Risoluzione n. 498 (18 dicembre 1981) Il CS ingiunge a Israele di ritirarsi dal Libano.

Risoluzione n. 501 (25 febbraio 1982) Il CS ingiunge a Israele di interrompere gli attacchi contro il Libano e di ritirare le sue truppe.

Risoluzione n. 509 (6 giugno 1982) Il CS domanda che Israele ritiri immediatamente e incondizionatamente le sue forze dal Libano.

Risoluzione n. 515 (19 giugno 1982) Il CS domanda che Israele tolga lassedio a Beirut e consenta lentrata di rifornimenti alimentari.

Risoluzione n. 517 (4 agosto 1982) Il CS censura Israele per non aver ubbidito alle risoluzioni dellONU e domanda ad Israele di ritirare le sue forze dal Libano.

Risoluzione n. 518 (12 agosto 1982) Il CS domanda ad Israele piena cooperazione con le forze dellONU in Libano.

Risoluzione n. 520 (17 settembre 1982) Il CS condanna lattacco israeliano a Beirut Ovest.

Risoluzione n. 573 (4 ottobre 1985) Il Cs condanna vigorosamente Israele per i bombardamenti su Tunisi durante lattacco al quartier generale dellOLP.

Risoluzione n. 587 (23 settembre 1986) Il CS ricorda le precedenti richieste affinch Israele ritirasse le sue forze dal Libano e chiede con urgenza a tutte le parti di ritirarsi.

Risoluzione n. 592 (8 dicembre 1986) Il CS deplora con forza luccisione di studenti palestinesi dellUniversit di Birzeit ad opera delle truppe israeliane.

Risoluzione n. 605 (22 dicembre 1987) Il CS deplora con forza le politiche e le pratiche israeliane che negano il diritti umani dei Palestinesi.

Risoluzione n. 607 (5 gennaio 1988) Il CS ingiunge a Israele di non deportare i Palestinesi e gli chiede con forza di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra.

Risoluzione n. 608 (14 gennaio 1988) Il CS si rammarica profondamente che Israele abbia sfidato lONU e deportato civili palestinesi.

Risoluzione n. 636 (14 giugno 1989) Il CS si rammarica profondamente della deportazione di civili palestinesi da parte di Israele.

Risoluzione n. 641 (30 agosto 1989) Il CS deplora che Israele continui nelle deportazioni di Palestinesi.

lik

Nel medioriente nessuno stato rispetta le risoluzioni dell’Onu, dall’Iran alla Siria.

marco melli

Ma non sono una nazione civile?Quale migliore risposta potevo ricevere?Semplice,essenziale,mi hai chiarito le idee,grazie.

lik

@ marco melli

Questa è una tua deduzione una nazione non si giudica solo dall’applicazione delle risoluzioni onu dove gli stati dittattoriali sono la maggioranza. Ma anche dalla politica interna. In Israele è legale la clonazione a fini terapeutici, le coppie gay godono di numerosi diritti ed è senz’altro più facile essere musulmano in Israele che ebreo in un paese musulmano (infatti non ce ne sono quasi più). Curiosità ma tu cosa pensi di queste conquiste laiche? E’ sempre molto interessante ossevare le motivazioni degli antisionisti: non sono mai la difesa dei palestinesi, se sono comunisti utilizzano i palestinesi per far dimenticare lo stalinismo e continuare a criticare la società occidentale, se sono neo-nazisti allora si tratta di continuare a perseguitare gli ebrei utilizzando i palestinesi. Lo sapete che il coro dei neonazisti tedeschi è “Hamas sono le nostre camere a gas” ?

marco melli

In sintesi ti dico che un popolo non può in base alle “sacre scritture” giustificare il suo abusivismo in una terra che non gli appartiene.E’ come se nel mio paese degli ebrei cacciati sulla fine del diciottesimo secolo avessero degli avi che vengono a rivendicare i terreni su cui sorge la mia abitazione.Cosa faccio?Gliela cedo perchè hanno sofferto in passato?Mancavano dal 70 D.C. in “terra santa”,cosa sono andati a fare?A far scoppiare una bomba?Ecco,l’hanno fatto,ed in nome di cosa?Di uno scritto misogeno e razzista sul quale basano la propria esistenza?I palestinesi non sono abusivi,gli ebrei si.Non cadrò nella tua trappola di neonazista,io sono a favore del sionismo,ma avrebbero dovuto avere un altro territorio,magari nell’Europa stessa,dove sono stati perseguitati,ma non dove sono adesso,perchè per loro soffrono altre persone e si è sviluppato nel mondo arabo un antisemitismo e secondo me sarebbe ora di ammettere che la nascita dello stato di Israele è stato un fallimento.In forza a quale logica, i “numeri di matricola” tatuati sull’avambraccio dei detenuti Israeliti dei Campi di concentramento nazisti (1941-1945), sarebbero un trattamento avvilente e mortificante per la personalità di quegli innocenti proscritti, mentre analoghi “tatuaggi d’identificazione” (anche se praticati con speciali inchiostri indelebili…), attualmente inflitti da Tsahal alla maggior parte dei civili palestinesi (arbitrariamente rastrellati per le strade dei centri abitati e nei campi profughi della Cisgiordania e di Gaza), sarebbero semplicemente un valido e moderno espediente per meglio accertare e distinguere, in futuro, le generalità dei possibili “terroristi”?Ed il muro della vergogna che stanno costruendo?Ed i diritti umanitari negati ai palestinesi?Ma fatemi il piacere!Sempre a giustificarli!!!Eppoi chi se ne frega di Einstein(filosofo e non scienziato)o Freud(psichiatra ovvero prete del futuro)???Noi abbiamo avuto Leonardo,Galileo e tanti altri!!!!!

lik

@ Marco melli

Guarda che il mufti di Gerusalemme era alleato dei nazisti e nel mondo arabo ma non solo, gli ebrei hanno sempre sofferto della condizione di dhimmi e se è per questo gli arabi non sono legittimi in Africa del nord, prima de loro arrivo convievano ebrei e berberi nei confronti dei quali l’arabizzazione forzata procede a gonfie vele. Potremo poi parlare della repressione feroce dei curdi in Iran ecc. Qui non si sta giustificando nulla, tu sei un antisemita che sfrutta i palestinesi per sfogare il tuo odio anti-ebraico, tra l’altro il sionismo è un’ideologia laica. La creazione di Israele non è stato un fallimento, è l’unica democrazia del medioriente e l’unico stato dove i gay non rischiano di essere imprigionati o lapidati (ma tu sarai sicuramente uno sponsor del regime islamista iraniano). E’ il COMUNISMO ad essere stato un fallimento, è il NAZISMO ad essere stato un fallimento ed oggi vi riciclate tutti nell’antisionismo voi NAZI-COMUNISTI perché vostre ideologie non le caga più nessuno. Non credo tra l’altro sia rendere servizio agli arabi utilizzare Israele come scusa per la loro mancanza di democrazia.

marco melli

Israele è l’espressione politica del COMUNISMO di cui tu parli.Io sono un semplice goym,o gentile,che cerca di non subire il razzismo del popolo eletto da Dio(!!!),poi se ti va di chiamarmi nazista,comunista o arabo fai come ti pare.Sta di fatto che anche gli israeliani cominciano a dubitare del fatto che la nascita dello stato di Israele sia stata opportuna.Hanno voluto la bicicletta?E adesso che pedalino!In Iran gli ebrei sono presenti da 2500 anni e nessuno li ha mai perseguitati.E tu chi sei?Un liberale americano?E perchè non procedete all’invasione dell’Arabia Saudita,del Pakistan o meglio ancora della Cina comunista?Liberate dall’oppressione questi popoli e imettetevi la cultura semitica giudaica,è così semplice!Convertite tutti nella religione del popolo eletto da Dio,l’UNICA RELIGIONE da non criticare!

Lorenzo

Gli ebrei non sono tutti uguali, neanche i musulmani o anche solo i palestinesi sono tutti uguali. Tra gli ebrei ci sono persone intelligenti e fanatici pazzi.
Il marito della cugina di mia madre potrebbe essere visto come il tipico “fascista” ebreo, che teorizza la deportazione in massa dei palestinesi sulla base della Bibbia. Ma la Bibbia non da’ nessun diritto al ritorno: se anche fosse vero ciò che c’è scritto (e chi può provarlo?) se domani si scoprisse che gli etruschi venivano dall’odierna turchia, forse che i toscani, gli umbri e i marchigiani dovrebbero ritenersi legittimati ad andare in Turchia e cacciarne gli odierni occupanti?
Chi, come me, ha dovuto convivere con l’identità ebraica in famiglia, sa che questa può essere una cosa molto bella (tanta solidarietà interna) ma anche molto brutta (tanti pregiudizi verso i “gentili” come la mia povera nonna).
Nell’attuale terra di Israele c’è posto per un solo stato, ed è la Palestina. Gli ebrei israeliani non hanno alcun diritto a mettere i palestinesi in quei tremendi campi di concentramento in cui stanno, solo perché i tedeschi avevano prima messo gli ebrei nei loro campi di sterminio.
La soluzione è qui, nel mondo occidentale, dove una società deve aprirsi superando il concetto di “minoranza” etnico-religiosa per arrivare a parlare solo di “cittadinanza”. Ma questo i miei parenti ebrei italiani l’hanno ormai capito: le case che hanno comprato in Palestina rimangono ormai vuote tutto l’anno. Israele è il paese al mondo con il più alto numero di violenze contro ebrei, dunque a che giova restarci?
In Israele rimangono i pazzi fanatici, pronti a scontrarsi fino alla morte con altri pazzi dell’altro campo, con gran danno per i poveretti che si troveranno in mezzo al momento della resa dei conti.

lik

@ marco melli

“In Iran gli ebrei sono presenti da 2500 anni e nessuno li ha mai perseguitati.”

Ma non diciamo stronzate, erano più di 70.000 prima della rivoluzione islamica e oggi sono rimasti in 18.000. Persino i terzomondisti hanno denunciato la pena di morte contro 13 ebrei condannati solo per il fatto di essere ebrei, in prigione dal 1999. E subiscono diverse discriminazioni. Poi silenzio stampa sulla persecuzione dei curdi in Iran. Complimenti due pesi, due misure.

“Hanno voluto la bicicletta?E adesso che pedalino!”

Ma infatti continuano a pedalare 🙂

“E tu chi sei?Un liberale americano?”

Assoultamente no, sono filoeuropeo e contro la politica di Bush.

“Convertite tutti nella religione del popolo eletto da Dio,l’UNICA RELIGIONE da non criticare!”

La religione ebraica è ampiamente criticata, nessuno è stato minacciato di morte o ucciso, o scomunicato da stati teocratici per averlo fatto. Solo che:

1) I più convinti sostenitori di israele sono spesso ebrei ATEI nella diaspora a questo proposito è molto interessante l’analisi fatta da Esther Benbassa.

2) In Italia la religione ebraica è marginale e non è certo una minaccia per la laicità dello stato, non siamo a Parigi o a New York mentre ci saranno sempre più islamici. Forse quello che ti brucia è che i laici sono maggiormente spaventati dallo sterminio di 4000 gay in Iran dei quali tu invece te ne fotti completamente.

lik

@ Lorenzo

“Chi, come me, ha dovuto convivere con l’identità ebraica in famiglia, sa che questa può essere una cosa molto bella (tanta solidarietà interna) ma anche molto brutta (tanti pregiudizi verso i “gentili” come la mia povera nonna).”

In Italia gli ebrei non sono neanche 30.000 e guarda a caso internet diventa il ritrovo dei gentili perseguitati dagli ebrei italiani. Ma smettila di raccontare palle antisemita.

“Nell’attuale terra di Israele c’è posto per un solo stato, ed è la Palestina. Gli ebrei israeliani non hanno alcun diritto a mettere i palestinesi in quei tremendi campi di concentramento in cui stanno, solo perché i tedeschi avevano prima messo gli ebrei nei loro campi di sterminio.”

Solo che in questi famosi campi di concentramento la popolazione palestinese è riuscita a quadruplicarsi e ad avere un tenore di vita e una speranza di vita superiore a quella dei rifugiati palestinesi nei paesi arabi dove sono cittadini di serie b senza diritti all’istruzione e alla sanità mentre non si puo’ dire la stessa cosa dei campi di sterminio tedeschi.
Se ci tieni tanto a questa cosa vai a farti saltare in aria con i tuoi amici di Hamas o Hezbollah per poi mettere su una teocrazia islamica e lapidare gay e velare donne. Con della gente come te non ci si stupisca poi della forza della chiesa in italia.

lik

Lorenzo:

” questo i miei parenti ebrei italiani l’hanno ormai capito: le case che hanno comprato in Palestina rimangono ormai vuote tutto l’anno. Israele è il paese al mondo con il più alto numero di violenze contro ebrei, dunque a che giova restarci?”

E come mai gli Ebrei francesi che sono quasi oltre settecentomila continuano ogni anno sempre più numerosi ad immigrare in Israele per sfuggire all’antisemitismo islamico presene in Francia? Non saranno forse più rappresentativi dei tuoi parenti fantasma visto che in Italia di Ebrei ce ne sono solo 30.000?

marco melli

Hai ragione,mi hai proprio convinto,gli ebrei in Iran vivono nei ghetti ed hanno la stella di Davide,però hanno un deputato e vivono alla luce del sole la loro religione ed il loro modo di vivere,associazioni libere,fanno eventi culturali ed hanno rabbini che fanno conferenze con il presidente,ma dopo vengono uccisi.Poi,quanto alle cifre,variano dai 35 mila ai 50 mila,gli altri sono andati in Israele.Israele è il bengodi,la terra promessa,fanno bene ad uccidere i palestinesi perchè loro sono i buoni ed i semiti(loro fratelli fra l’altro)i cattivi.Sto parlando di ebrei e mi parli di gay,non capisco proprio dove vuoi arrivare.

http://www.thule-toscana.com/Documenti/Foto/umanita_degli_ebrei/umanita_degli_ebrei.htm

qui in queste foto vedrai la loro bontà,quello che mi ha convinto a dire che sono nella ragione e che Dio giustamente li ha mandati a riprendersi i territori perduti,dato che noi siamo goym e non meritiamo nulla.Ti lascio con le affermazioni di qualche leader ebraico molto buono e gentile:

ARIEL SHARON
PRIMO MINISTRO D’ISRAELE,

«E’ dovere dei dirigenti d’Israele spiegare all’opinione pubblica, chiaramente e coraggiosamente, un certo numero di fatti che col tempo sono stati dimenticati. Il primo di questi è che non c’è sionismo, colonizzazione, o Stato Ebraico senza lo sradicamento degli arabi e l’espropriazione delle loro terre».
Ariel Sharon, Ministro degli esteri d’Israele, parlando ad una riunione di militanti del partito di estrema destra Tsomet, Agenzia France Presse, 15 novembre 1998.

«Tutti devono muoversi, correre e prendere quante più cime di colline (palestinesi) possibile in modo da allargare gli insediamenti (ebraici) perché tutto quello che prenderemo ora sarà nostro… Tutto quello che non prenderemo andrà a loro».
Ariel Sharon, Ministro degli esteri d’Israele, aprendo un incontro del partito Tsomet Party, Agenzia France Presse, 15 novembre 1998.

«Ogni volta che facciamo qualcosa tu mi dici che l’America farà questo o quello…devo dirti qualcosa molto chiaramente: Non preoccuparti della pressione americana su Israele. Noi, il popolo ebraico, controlliamo l’America, e gli americani lo sanno».
Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 31 ottobre 2001, risposta a Shimon Peres, come riportato in un programma della radio Kol Yisrael.

«Israele può avere il diritto di mettere altri sotto processo, ma certamente nessuno ha il diritto di mettere sotto processo il popolo ebraico e lo Stato d’Israele».
Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 25 marzo 2001 citato dalla BBC News Ondine.

BENJAMIN NETANYAHU
PRIMO MINISTRO D’ISRAELE, 1996 – 1999

«Israele avrebbe dovuto approfittare dell’attenzione del mondo sulla repressione delle dimostrazioni in Cina, quando l’attenzione del mondo era focalizzata su quel paese, per portare a termine una massiccia espulsione degli arabi dei territori».
Benyamin Netanyahu, allora vice ministro degli esteri, ex Primo Ministro d’Israele, in un discorso algi studenti della Bar Ilan University, dal giornale israeliano Hotam, 24 novembre 1989.

EHUD BARAK
PRIMO MINISTRO D’ISRAELE, 1999 – 2001

«I palestinesi sono come coccodrilli, più gli date carne, più ne vogliono».
Ehud Barak, a quel tempo Primo Ministro d’Israele – 28 agosto 2000. Apparso su Jerusalem Post, 30 agosto, 2000

«Se pensassimo che invece di 200 vittime palestinesi, 2.000 morti metterebbero fine agli scontri in un colpo, dovremmo usare più forza… »
Il Primo Ministro israeliano Ehud Barak, citato dall’Associated Press, 16 novembre 2000.

«Sarei entrato in un’organizzazione terroristica».
Risposta di Ehud Barak a Gideon Levy, giornalista del quotidiano Ha’aretzr, quando chiese a Barak che cosa avrebbe fatto se fosse nato palestinese.

MENACHEM BEGIN
PRIMO MINISTRO D’ISRAELE, 1977 -1983

«[I palestinesi] sono bestie che camminano su due gambe».
Discorso alla Knesset di Menachem Begin Primo Ministro israeliano, riportato da Amnon Kapeliouk, «Begin and the ‘Beasts’», su New Statesman, 25 giugno 1982.

«La divisione della Palestina è illegale. Non sarà mai riconosciuta. Gerusalemme è e sarà per sempre la nostra capitale. Eretz Israel verrà ricostruito per il popolo d’Israele. Tutta quanto. E per sempre».
Menachem Begin, il giorno dopo il voto all’ONU sulla divisione della Palestina.

YIZHAK SHAMIR
PRIMO MINISTRO D’ISRAELE, 1983 – 1984, 1986 – 1992

«I vecchi dirigenti del nostro movimento ci hanno lasciato un chiaro messaggio di prendere Eretz Israel dal mare al fiume Giordano per le future generazioni, per un’aliya di massa (=immigrazione ebraica), e per il popolo ebraico, che tutto quanto sarà radunato in questo paese».
Dichiarazione dell’ex primo Ministro Yitzhak Shamir al ricordo funebre dei primi dirigenti del Likud, novembre 1990. Servizio locale di Radio Gerusalemme.

«Determinare la terra d’Israele è l’essenza del sionismo. Senza determinazione, noi non realizziamo il sionismo. E’ semplice».
Yitzhak Shamir,su Maariv, 02/21/1997

«(I palestinesi) saranno schiacciati come cavallette… con le teste sfracellate contro i massi e le mura».
Yitzhak Shamir a quel tempo Primo Ministro d’Israele in un discorso ai coloni ebrei, New York Times, 1 aprile 1988

DAVID BEN GURION
PRIMO MINISTRO D’ISRAELE, 1949 – 1954, 1955 – 1963

«Noi dobbiamo espellere gli arabi e prenderci i loro posti».
David Ben Gurion, 1937, Ben Gurion and the Palestine Arabs, Oxford University Press, 1985.

«Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca delle terre e l’eliminazione di ogni servizio sociale per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba».
David Ben-Gurion, Maggio 1948, agli ufficiali dello Stato Maggiore. Da: Ben-Gurion, A Biography, by Michael Ben-Zohar, Delacorte, New York 1978.

«I villaggi ebraici sono stati costruiti al posto dei villaggi arabi. Voi non li conoscete neanche i nomi di questi villaggi arabi, e io non vi biasimo perché i libri di geografia non esistono più. Non soltanto non esistono i libri, ma neanche i villaggi arabi non ci sono più. Nahlal è sorto al posto di Mahlul, il kibbutz di Gvat al posto di Jibta; il kibbutz Sarid al posto di Huneifis; e Kefar Yehushua al posto di Tal al-Shuman. Non c’è un solo posto costruito in questo paese che non avesse prima una popolazione araba».
David Ben Gurion, citato in The Jewish Paradox, di Nahum Goldmann, Weidenfeld and Nicolson, 1978, p. 99.

«Tra di noi non possiamo ignorare la verità… politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono. Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista li vogliamo cacciare dal loro paese».
David Ben Gurion, riportato a pp 91-2 di Fateful Triangle di Chomsky, che apparve in «Zionism and the Palestinians» pp 141-2 di Simha Flapan che citava un discorso del 1938.

«Se avessi saputo che era possibile salvare tutti i bambini della Germania trasportandoli in Inghilterra, e soltanto la metà trasferendoli nella terra d’Israele, avrei scelto la seconda soluzione, a noi non interessa soltanto il numero di questi bambini ma il calcolo storico del popolo d’Israele».
David Ben-Gurion (Citato a pp 855-56 in Ben-Gurion di Shabtai Teveth).

E’ GIUSTO COSI’!LO HA DETTO LA BIBBIA DEL RESTO!!!I PALESTINESI SONO CARNE DA MACELLO E AGNELLO SACRIFICALE PER LA GRANDE NAZIONE EBRAICA ELETTA DA DIO!!!!E COSI’ SIA!!

lik

@ Marco Melli

Ti segnalo che i rabbini antisionisti che hanno partecipato alla conferenza sull’olocausto del presidente iraniano insieme a membri del Ku klux klan fanno parte dei Neturei Karta, contrari all’esistenza dello stato di Israele perché pensano che l’islam sia l’unica protezione contro il matrimonio gay e l’empancipazione delle donne. Le cifre di 50.000 ebrei in Iran sono totalmente fittizzie e ti ripeto ancora una volta che erano più numerosi prima della rivoluzione islamica. Se vivessero in piena tranquillità non sarebbero sottoposti a restrizioni e all’OBBLIGO per tutte le donne di portare il velo anche per le non religiose.

“Sto parlando di ebrei e mi parli di gay,non capisco proprio dove vuoi arrivare.”

Voglio arrivare al fatto che gli antisemiti come te che odiano gli ebrei indipendentemente dal fatto che pratichino o meno la religione, perché ti ripeto ancora una volta che i più accaniti sostenitori di Israele nella diaspora non sono religiosi, sono anche omofobi filoislamisti che sostengono il massacro di gay in Iran (4.000 dopo l’avvento del regime islamico). Ancora silenzio sulla repressione dei Curdi in Iran. E già i Palestinesi ti servono per odiare gli Ebrei, i Curdi che vengano pure assimilati, che vengano pure repressi. Sei in un sito di laici che stanno facendo dei diritti dei gay una delle principali battaglie. Ricordatelo. Almeno che non siano tanto ipocriti da utilizzarli solo contro la chiesa.

marco melli

Senti per me i gay possono sposarsi e fare tutto quel che vogliono!!Non sono persone diverse da noi,ognuno ha DIRITTO di vivere la propria sessualità come ritiene sia opportuno,è una cosa talmente intima che già parlarne mi da fastidio,le religioni semitiche hanno la fissa del sesso,proibirlo ma farlo di nascosto.I gay hanno diritto di sposarsi e vivere felicemente sia CHIARO!Se in Iran e nel mondo islamico lo proibiscono come nel mondo cristiano io non posso farci nulla.Io parlo di massacri sui palestinesi da parte degli ebrei,poi i curdi sono un popolo represso anche nella Turchia alleata della NATO ed a loro va la mia solidarietà.Questo sito condanni anche gli ebrei ortodossi,omofobi e misogeni all’estremo.Perchè giustifichi gli ebrei in Palestina?Lo disse la bibbia???ALLORA NON SEI LAICO,MA SEI ANCHE TU UN GIUSTIFICATORE DEL MASSACRO DI GENTE INERME IN NOME DEI DETTAMI DI UN LIBRO COME LA BIBBIA!!

Jeeezuz

@ lik
non ho capito: sei ebreo o sei di ultradestra?

ad ogni modo non mi ritengo esperto di ebrei. sinceramente non me ne frega sto granché. il manifesto non critica l’ebraismo, ma il sionismo, così come sinceramente non me ne frega niente se uno è curo, ebreo, sciita o sunnita, ma mi frega già di più se uno stato come Israele si comporta in modo criminale. E se dico che Israele si comporta criminosamente, non intendo dire che gli ebrei sono criminali.
Mi sa tanto che sei uno di quelli dal sillogismo facile…
Per quanto riguarda la politca estera/fascismo, mi riferivo ovviamente a israele, per cui la sua “fascistezza” è legata al suo atteggiamento verso gli stati confinanti (e anche quelli non confinanti, visto che se ne sbatte bellamente delle leggi internazionali sulla proliferazione degli armamenti nucleari)
In merito invece al parallelo che ho fatto con il razzismo, vorrei ricordarti che si può essere israeliani solo se si è di madre ebrea… Il che non è molto diverso da dire che (ad esempio!) puoi essere tedesco solo se hai sangue ariano o toscano sei hai sangue etrusco. Naturalmente, ci sono israeliani musulmani, ma quelli esistono solo perché si trovavano già lì prima della fondazione di israele, e a dire il vero non sono proprio trattati alla pari.

PS: inutile dire che la mia ragazza non è l’unica ebrea che conosco. Anche te non scherzi in quanto a generalizzare inutilmente traendo facili conclusioni.

marco melli

Ma no!Gli ebrei non sono razzisti!!Si difendono dai palestinesi che non si capisce come mai rivendicano i loro territori andati perduti e presi con la forza dagli ebrei!A loro del resto gliel ha detto la BIBBIA!!E’ nei libri sacri!!Poi è divertente che un laico difenda questo scippo ed usurpazione fatta da un popolo estremamente legato a Dio.A loro si deve giustificare tutto!!!Tanto noi siamo goym.Ma chi mi parla degli etiopi di fede ebraica relegati in Israele?

lik

@ marco melli

” Se in Iran e nel mondo islamico lo proibiscono come nel mondo cristiano io non posso farci nulla”

Oh tu puoi fare molto! incanalando lo stesso odio che hai nei confronti degli Ebrei nei confrotni di chi opprime, imprigiona, lapida i gay. E soprattutto smetterla di propagandare il regime iraniano che opprime, imprigiona e lapida gay.

“Questo sito condanni anche gli ebrei ortodossi,omofobi e misogeni all’estremo.”

Ecco i più omofobi di loro i Neturei Karta hanno partecipato alla conferenza sull’olocausto del presidente iraniano, insieme a negazionisti e membri del ku klux klan e sono proprio contrari all’esistenza di Israle. Poi tu condanni tutti gli Ebrei anche quelli non religiosi, atei.

“Perchè giustifichi gli ebrei in Palestina?”

Nello stesso modo in cui giustifico la presenza di Castro e dei discendenti dei coloni a Cuba che tra l’altro hanno in mano al potere mentre i discendenti degli schiavi neri sono in basso alla scala sociale, e poi esisteva già una comunità ebraica in palestina, mentre lo stato palestinese non è mai esistito. Tu cosa vuoi una palestina judenrhein?

“ALLORA NON SEI LAICO,MA SEI ANCHE TU UN GIUSTIFICATORE DEL MASSACRO DI GENTE INERME IN NOME DEI DETTAMI DI UN LIBRO COME LA BIBBIA!!”

Giustificare la presenza degli Ebrei in Palestina non è la stessa cosa del giustificare la politica di Israele nei territori occupati. Ti segnalo che ultimamente gli intellettuali palestinesi dicono che sono l’illuminismo e la laicità all’origine del colonialismo. Allora sei d’accordo con loro cocco? Tu hai una conoscenza ideologica della realtà. Non conosci la realtà di Israele dove gli attentati suicidi in nome dell’islam che tu sostieni hanno ucciso ebrei e arabi che gestivano insieme locali e non conosci la realtà della diaspora. Dunque la discussione comincia a diventare pesante e non ho voglia di dare da mangiare agli antisemiti. Anche perché sinceramente mi fai pena sei una persona che vive di odio un proddotto dell’occidente capriccioso che spara sentenze sul mondo protetto nella tranquillità occidentale dai razzi e dall’odio.

marco melli

ma come ti permetti di offendere gratuitamente?ma ti rendi conto che cadi nel ridicolo e non vuoi il dialogo?ma le persone devono pensarla come te o per forza sono da non considerare?ma cosa ti difendi lo stato di israele?abusivo e massacratore?ma chi se ne frega degli intellettuali palestinesi!!!e la popolazione palestinese cosa ne pensa?ma chi difende a 360 gradi il regime iraniano?dove lo hai mai letto?ma fai prima a dire che sei un ebreo e che segui le sacre scritture a proposito della terra promessa.

lik

@ Jeesuz

“In merito invece al parallelo che ho fatto con il razzismo, vorrei ricordarti che si può essere israeliani solo se si è di madre ebrea…”

Balle esistono gli arabi israeliani, e invece si ottiene facilmente la nazionalità israeliana anche con il padre ebreo e non la madre. Tanto è vero che moltissimi russi sono effettivamente ebrei fino ad un certo punto, ma questa è la politica israeliana sulla nazionalità. Che poi vi siano rabbini che contestano la giudeità è un altro discorso.
Tu hai la ragazza ebrea e non ti scandalizzi per le teorie antisemite che sono riprodotte in questo post? Ma fammi il piacere solo Johnny Golgotha se ne è accorto. Vergognati.

Jeeezuz

comunque siamo da capo.
Il fatto è che tutto si potrebbe aggiustare almeno un poco se solo Israele fosse nato in modo un po’ più laico.
Perché la laicità, almeno a mio parere, non riguarda solo la religione, ma anche le etnie.
Un nomade (zingaro ad esempio) può vivere da nomade anche in Italia, purché rispetti le regole dello stato Italiano. Un cattolico potrebbe vivere in Arabia Saudita se solo in tale paese ci fosse più laicità e soprattutto più diritti umani (però purtroppo i cattolici vengono perseguitati in Arabia, e un cattolico perseguitato in arabia ha lo stesso identico problema di un ateo “perseguitato” in Italia).
Si poteva risolvere il problema sionista in modo migliore, per esempio NON creando uno stato ebraico, ma creando uno stato in cui potessero convivere tranquillamente le tre grandi religioni monoteiste; e invece no. Si è scelto di creare uno stato ebraico e di non-creare uno stato palestinese perché nell’ignoranza europea tanto si pensava che con tutti gli stati musulmani adiacenti di sicuro i palestinesi si sarebbero trovati bene in uno qualsiasi di essi.
Inoltre, mi pare piuttosto cretino assegnare una fetta di territorio ad un popolo perché quel luogo sarebbe la “terra promessa” da cui loro provenivano (vabbé che pensavano di dargli il Ruanda, che sarebbe stato ancora più cretina come idea!).
Se ogni problema territoriale venisse risolto così, sai che casino!

marco melli

ma questa è la politica israeliana sulla nazionalità dice lik…..
e come mai esiste questa politica della nazionalità?allora è una nazione che si basa su razzismo?allora ho ragione io!!eppoi hai il tipico atteggiamento arrogante e prepotente giudaico,dillo che lo sei ed eviteresti di cadere nel ridicolo.in fondo sei un eletto da dio!Un esempio di democrazia giudaica:

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COSE dello SSE ( Stato per soli ebrei)
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Cimiteri per soli ebrei!
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Ci sono cimiteri per soli ebrei, oltre alle strade per soli ebrei che collegano colonie, cittadine, città per soli ebrei, nello Stato per soli ebrei.

Gli ebrei hanno orrore dell’idea di essere tumulati in compagnia di non-ebrei, come se anche dopo la morte i non-ebrei potessero contaminare o avvelenare la loro essenza ebraica.

Come Israel Shamir ha sottolineato: “Il loro seppellimento separato è necessario per garantire la loro resurrezione corporale quando giungerà il Messia.

Il corpo di un ebreo contaminato dalla prossimità di quello di un non-ebreo non potrà risuscitare, secondo gli ebrei.

Anche gli ebrei non religiosi seguono questa regola di separazione senza pensarci due volte”. Se dei non-ebrei sono seppelliti per caso tra ebrei, questo mette a rischio la resurrezione di tutti gli brei, così il malcapitato deve essere disseppellito e trasferito in un cimitero non-ebraico.

“Questo atteggiamento schifiltoso è particolarmente sgradevole: quando gli ebrei scoprono che una persona di dubbia ebraicità è stata seppellita tra le tombe ebraiche, essi rimuovono il cadavere e lo scaricano da qualche altra parte.

Ciò è successo ad una cittadina israeliana, Teresa Angelowitz. Costei era stata seppellita in un cimitero ebraico, successivamente le autorità religiose scoprirono che era la moglie di un e\breo MA non era ebrea.

Esumarono il suo cadavere e nel buio della notte lo ritumularono in una discarica.

Jeeezuz

@ lik, ti stai scaldando un po’ troppo; infatti non hai minimamente capito che non mi sto affiancando alle posizioni di nessuno in questo dibattito, ma sto solo dando le mie impressioni. Inoltre:

1) non ho letto tutti i post precedenti

2) certe cose mi scandalizzano, altre mi lasciano perplesso, altre mi trovano d’accordo. Per quanto riguarda il revisionismo, ritengo che vada sempre e comunque fatto, perché la storia deve avere i connotati di una scienza, e non di una diceria. Se uno mi arriva e in tutta onestà -senza secondi fini- mi contesta che gli ebrei uccisi sono 6 milioni, lo ascolto. poi vado a leggermi la controparte e via dicendo. Sai, si può anche uscire dai soliti schemi o ideali in bianco e nero: posso dirmi per esempio antifascista e allo stesso tempo chiamare criminali quei partigiani che hanno ucciso mussolini e lo hanno appeso a testa in giu da un balcone… Non è contraddittorio.

marco melli

non dev essere abituato al dialogo,visto che cerca di liquidare le persone con il turpiloquio e con le offese gratutie,ma io non cado nella sua trappola e continuo a contestare l’abusivismo israeliano in palestina.abusivismo alimentato da delle scritture in cui si parla di terra promessa da dio!!il bello è che proprio qui si viene a giustificare questa assurdità!!!

Ernesto

@ marco melli
non so se vale la pena risponderti dato che scrivi in (o hai fatto da solo) un sito antisemita e revisionista dell’olocausto firmato come “Einsatzgruppe Thule-Toscana”. Quindi immagino che tu sia anche neonazista (e quindi coglione). Ma a tempo perso:
credo che siamo tutti d’accordo che l’immigrazione ebraica in palestina sia stata un errore commesso per motivi religiosi. Altre mete sarebbero state certamente più adatte per la creazione di uno stato ebraico. Detto questo, uno stato ebraico è del tutto giustificabile per via della lunghissima storia di persecuzioni subite dagli ebrei. Uno stato ebraico è un rifugio per gli ebrei di tutto il mondo contro l’oppressione. A riprova di questo è la legge del ritorno, che regola l’acquisizione della cittadinanza israeliana: possono diventare israeliani per diritto tutti coloro che abbiano almeno un nonno/a ebreo. Perché è così? Perché le leggi di Norimberga del tuo eroe-non-genocida-di-ebrei Hitler, privavano dei diritti civili le persone con queste caratteristiche (almeno 1/4 di sangue ebraico). [A proposito le cifre che dai (dai i numeri, sì) per negare l’olocausto sono completamente sbagliate. Gli ebrei sono meno di 15 milioni a tutt’oggi, e certamente non potevano essere 15 milioni nel 1948.]
Ma qual è il punto fondamentale? Il punto fondamentale è che ebrei e palestinesi islamici potrebbero senza problemi convivere in pace se non ci fossero odi religiosi. I palestinesi e gli altri arabi non accettano la presenza degli ebrei in terra santa proprio perché anche per loro è una terra santa. Gerusalemme è il 3^ sito più sacro dell’islam. Lo stesso vale anche per una piccola minoranza di ebrei fondamentalisti (ma l’accento è su fondamentalisti, non su ebrei) che vogliono tutta la terra per loro perché Dio gliel’ha data.
Insomma: l’origine del conflitto permanente e dei comportamenti aberranti che genera da entrambe le parti in lotta è religiosa, e sopratutto islamica, perché gli ebrei ultraortodossi sono pochissimi. La società israeliana è molto più laica e liberale nel suo complesso della società italiana! E’ vero invece che gli arabi israeliani subiscono discriminazioni che possono essere definite razziali, ma anche questo è una conseguenza della guerra permanente, non di una inestirpabile perfidia giudaica.
Esiste poi una lobby ebraica negli Stati Uniti molto influente dal punto di vista politico, ma assolutamente legale, trasparente, non è un’associazione segreta stile savi di Sion. C’è anche la lobby evangelica e quella dei fabbricanti di cappelli.
I tuoi riferimenti all'”atteggiamento arrogante e prepotente giudaico” fanno vomitare. Ti qualificano per il razzista che sei. Se il tuo popolo fosse stato perseguitato per millenni, sia pure perché rifiutava l’assimilazione (ma a te che c***o te ne frega?), reagiresti forse anche peggio contro un nazistello come te.
Quella dei cadaveri rimossi dai cimiteri per soli ebrei non so se sia verità o stronzata, non citi fonti, ma in ogni caso i fanatismi religiosi sono propri di tutti i monoteismi. Sarebbe come giudicare tutti gli italiani sulla base dei discorsi di Borghezio o Volonté.
Infine, è vero che il giudaismo come religione fa schifo. E’ una religione barbara e razzista, fino a un certo punto, ed è la causa di tutti i problemi degli ebrei stessi, perché senza il giudaismo gli ebrei sarebbero stati assimilati nel mondo romano come tutti gli altri popoli. Ha anche la gravissima colpa aggiuntiva di aver dato origine a tutti gli altri monoteismi e a tutti i problemi culturali connessi (l’omofobia, la misoginia, la sessuofobia, etc). Ma gli ebrei ormai non sono credenti per la maggior parte e in ogni caso non hanno colpe per quello che hanno fatto i loro lontani antenati.
Oggi gli ebrei sono in genere fra le persone più liberali che si trovino in occidente e hanno dato un enorme contributo alla scienza e alla cultura.

Ma guarda un po’ se dopo l’ateo dei gay-pedofili ci mancava anche l’ateo dei perfidi-giudei…

marco melli

statistiche sull’Affiliazione Religiosa”, del
libro del Senato Americano “A Report of the Committee on the Judiciary of
the United States Senate”:
1940:numero di Ebrei nel mondo 15.319.359.
1950:numero di Ebrei nel mondo:15.713.638.

L’Annuario Mondiale (“World Almanac”)
1938:numero di ebrei nel mondo:15.688.259
New York Times(il direttore e
proprietario del giornale è l’ebreo Arthur Sulzberger
1948:numero di ebrei nel mondo:fra i 15.600.000 e i 18.700.000

le cifre le hanno emesse LORO,non io….e saprà benissimo che per loro è un giudeo colui che nasce da una madre giudea,se adesso wikipedia riporta una stima di 13.900.000 è dovuto al fatto che non si contano nella statistica gli “ebrei impuri”,cosa che farebbe lievitare quest’ultima cifra.dato che ha offeso gratuitamente riguardo il sito(che non possiedo,ma ci collaboro sporadicamente)sa qualcosa a riguardo di Faurisson,Mattogno,Saletta,Rassinier,Zundel e Cole ad esempio?Potrà farlo leggendo le fonti dall’altro link da me immesso.Saluti e comunque poteva scrivere alla fine del suo sermone una parola tanto cara alle sette pedo pederaste giudaico/cristiane/mussulmane: VADE RETRO SATANA!

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