Il regalo più gradito è stato quello della Regione Friuli Venezia Giulia: il congedo matrimoniale, un anno dopo le nozze. Lo sposo è un italiano dipendente dell’ente, l’altro sposo è belga. L’unione gay è stata celebrata ad Anversa, dove i matrimoni tra omosessuali sono riconosciuti, così come i diritti civili connessi. La giunta regionale, di fronte alla domanda di congedo allora avanzata da Giulio Papa (che ha 30 anni e da sei è impiegato nella sede di Bruxelles), adesso ha votato all’unanimità: concesso. E’ una scelta che fa discutere perché non ha precedenti: il presidente Riccardo Illy e i suoi assessori la definiscono coraggiosa e illuminata, l’opposizione la bolla come oscena. Di certo lascia aperti molti interrogativi, tanto che gli uffici legali della Regione hanno più volte espresso dubbi giuridici. Gli amministratori, per questo, si sono già dichiarati disposti a rifondere gli eventuali danni all’erario.
Giulio Papa da anni vive a Bruxelles, dove ha conosciuto il suo attuale coniuge. In Belgio il congedo matrimoniale è dovuto per legge anche agli sposi gay. «Se non vivessi lì, quella richiesta non l’avrei avanzata», puntualizza il funzionario. Ma quella domanda di ferie fuori dalla norma da un anno crea imbarazzo ed esitazioni. Le prime perplessità erano state sollevate dai dirigenti dell’ufficio personale, che avevano chiesto un parere legale. Il verdetto dell’avvocatura non lasciava spazio a ulteriori interpretazioni: prevale il diritto italiano, quindi al dipendente gay non è permesso assentarsi dal lavoro per andare in luna di miele.
Ma lo sposo non si è dato per vinto e ha prodotto il parere di un giurista esperto di nuove convivenze, Matteo Bonini Baraldi. Nei funzionari regionali le sue tesi hanno fatto nascere il sospetto che il collega in trasferta qualche ragione ce l’avesse. Così gli uffici, spesso inclini ad alzare le mani davanti alla fredda burocrazia, hanno proposto una delibera per sottoporre il caso al giudice del lavoro. […]
Congedo matrimoniale concesso a un omosessuale
16 commenti
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a proposito di faziosità: non si tratta di un regalo, ma solo del riconoscimento di un diritto.
Il matrimonio ha avuto luogo in un paese più civile del nostro: se questo da’ fastidio ai soloni della nostra politica, forse è perché nel nostro paese viene ancora annoverato ta i “cattolici” un illustre omosessuale, il sen. Colombo, che per tutta la vita si è battuto CONTRO i diritti delle coppie omosessuali, mentre pervertiva i ragazzi della sua scorta con l’aiuto delle droghe, come poi ha dovuto ammettere in un estremo soprassalto di decenza qualche anno fa.
In un paese dove la coerenza vale qualcosa, un simile omm’e’ merd’ sarebbe da tempo stato cacciato con ignominia dalla vita pubblica. E insieme a lui tutti gli “atei devoti” e i campioni della famiglia divorziati!
Anche in America molti dei maggiori oppositori ai diritti dei gay si è scoperto che sono omosessuali (o almeno bisessuali). Dopo Ted Haggard e Mark Foley, è da poco uscita la notizia che anche un importante collaboratore moralizzante di McCain, andava a rimorchiare uomini nei bagni pubblici.
Ovunque succedono queste cose, non solo in Italia.
Sarò fissato io, ma la Stampa titola “Illy regala al gay il viaggio di nozze” e qui si usa l’espressione “…concesso a un omosessuale”. Non è meglio riconoscere certi diritti alle coppie, alle unioni, ai coniugi gay?
Brutta la forma della notizia, ottima la sostanza della decisione della regione 🙂
Del senatore a vita Emilio Colombo (57^ presidente del consiglio) si raccontano cose decameroniane: ricatti a sfondo sessuale ai poliziotti della scorta e festini a base di cocaina nel suo appartamento in cui lui se ne andava in giro vestito da donna a “intrattenere” gli ospiti…
Questi democristiani!
Andreotti invece se ne andava a fare festini nelle tenute di caccia del capo di Cosa Nostra (sentenza della Cassazione).
I cattolici sono così morali…
il belgio è la mia prima scelta per un trasferimento definitivo.
qualcuno sa quanto e cosa ci vuole per chiedere la cittadinanza?
io adoro liegi, e so bene il francese.
l’italia ha solo da imparare dai paesi civili… altro che concessione cazzo, sono cose dovute!
@ Kaworu
Come cittadina europea puoi anche stare senza cittadinanza, comunque devi essere residente da almento tre anni. Se sai bene il francese ti consiglio Montréal in Canada dove matrimonio, inseminazione e adozione sono egualmente concesse alle coppie omosessuali.
Certo è un po’ più lontano…
@lik
quindi se vado a vivere in belgio posso sposarmi, accedere a fecondazione eterologa e tutto, come se fossi cittadina belga? nel senso che posso avere comunque gli stessi diritti di un cittadino belga?
per quanto riguarda il canada, non saprei, non ci sono mai stata e dovrei vedere “com’è”
Il Canada e’ anche la mia prima scelta 🙂 anche se effettivamente non e’ cosi’ immediato come un qualunque paese CE.
http://www.cic.gc.ca/english/citizenship/index.asp
La cosa figa in Canada e’ che sono spariti i termini “marito” e “moglie” dalle carte istituzionali e sono stati sostituiti con coniugi, stessa cosa (ancora piu’ figo) per padre e madre sostituiti da “primo genitore” e “secondo genitore”.
Gli oppositori hanno gia tentato di cambiare la legge suddetta ma hanno fallito miseramente.
Il beneficiario del congedo matrimoniale si chiama… Papa!
Oh, pure quando perdono, sti preti vincono sempre! 😀
Tranquilli, la CdL ha già fatto interrogazione parlamentare ed è pronta a dare battaglia…. ne dubitavate?
ovviamente no.
tra un po’ il botswana ci supererà in quanto diritti civili.
mi chiedo quali siano i motivi di vanto a dirsi “italiani”…
a mia madre costava tanto scodellarmi oltreconfine??? ma cazzo…
“…padre e madre sostituiti da “primo genitore” e “secondo genitore”.”
Emel, sai mica con quale criterio viene stabilito che uno dei due genitori è il “primo” mentre l’altro è il “secondo”? Sono curioso.
@nando
ipotizzo che il primo sia eventualmente quello biologico. ma ipotizzo eh 😀
io ho la mia ideuzza in mente su come aver figli e gabbare lo santo XD
E se sono naturali tutti e due, o nessuno dei due?
(Immagino: quello che si chiama per primo quando il bimbo sta male è primo, l’altro è secondo. Nel mio caso sarebbe stata prima la mamma, quindi… Oppure: quello che dà il cognome al figlio è il primo.)