Gentile direttore, giustamente Furio Colombo su L’Unità del 12 luglio, riferendosi a Chiesa e Vaticano, scrive: “Perché dicono no al testamento biologico che non è eutanasia, non viola e non intacca alcun principio morale e religioso…?”. Però, la precisazione: “che non è eutanasia”; fa pensare pensare che questa, a differenza del testamento biologico, possa andare contro la morale cristiana. In realtà una legge seria sull’eutanasia, che contemplasse casi particolari disperati di malati terminali, risponderebbe pienamente al concetto del Dio padre misericordioso del Vangelo. Anzi, rifiutare l’eutanasia a persone la cui vita, già negata dal destino, è insopportabile, va contro lo spirito del Vangelo. Il principio morale intaccato, secondo la Chiesa, sarebbe quello della difesa della vita terrena, ma questo principio in certi casi può andare a danno della persona. Infatti, costringere un malato la cui vita è irrimediabilmente compromessa, a vivere a tutti i costi, significa fargli grave violenza. Tener conto genericamente della vita, senza tener conto della persona, non ha senso. Il valore della difesa della vita, in alcuni casi può diventare un disvalore.
Lettera di Veronica Tussi pubblicata su L’Unità 16 luglio 2007 e pervenuta a ultimissime
ma a me di quello che pensa il vangelo e la chiesa non me ne frega niente, assolutamente niente, semplicemente lo stato non deve seguire i precetti del vangelo e della chiesa quando legifera, punto.
Daniela, hai ragione
Il Parlamento non deve legiferare tenendo presente quello che c’è scritto nei Vangeli o sulla Bibbia bensì tenendo presente i diritti civili, la democrazia, la laicità, i valori repubblicani e via dicendo.
Siamo una Repubblica laica non una Repubblica cattolica ?!
Ogni legge sull’eutanasia, impostata in questi termini, è una pura ipocrisia. Esistono persone che stanno benissimo e (magari proprio per questo) rivendicano il diritto di morire. La scelta di morire è una scelta che spetta alla persona come entità assoluta e non un pasticcio colegato allo stato di salute. Almeno, se non si parte da un siffatto principio, allora si può ragionare all’infinito su capezzale dei moribondi. Il diritto di morire è una cosa che riguarda i sani, non i malati.
Aggiungo che nemmeno alla chiesa frega nulla di quello che dice il vangelo. A quelli interessano solo soldi e potere, il resto è fumo negli occhi. Ancora non si è capito? Perchè poi mettersi a trattare con la chiesa sui diritti dei cittadini. Sono cittadini italiani non sudditi del vaticano. In casa loro con i religiosi facciano quello che vogliono, in casa nostra se i politici non fossero così servili e leccaculo si farebbe come dice la costituzione che tutela i cittadini sotto ogni aspetto. E la costituzione non dice, “previa autorizzazione del vaticano” !!! .
x Silesius, se sei gia’ sano, puoi toglierti la vita da solo, come ha recentemente fatto l’avvocato Bovio, senza bisogno di scomodare gli altri.
se sei sano come un pesce, prendi le manine, impugni una lametta e ti tagli la giugulare, e li finisce.
se sano non sei e non puoi respirare da solo, figuriamoci prendere in mano qualcosa, come fai?
direi che il diritto all’eutanasia DEVE prescindere dallo stato di salute, se no è semplicemente un suicidio. io non considero tale l’eutanasia.