Montalcini: “La scienza cerca scienziate”

L’anno 2007 è dedicato al riconoscimento della parità di genere, di cui si discute in ogni ambito della vita sociale. Alle soglie del terzo millennio il ruolo della donna nel settore socio-politico e scientifico, in differenti parti del mondo, è quanto mai importante. Tale argomento non concerne soltanto il problema femminile, ma il contributo che appartenenti alla componente femminile del genere umano potrebbero fornire per migliorare uno stato di cose che pesa gravemente – e sempre più peserà – sulla gestione della società odierna, così complessa per il suo immenso sviluppo nei settori della scienza e della tecnica. Come è noto, nei Paesi del Terzo mondo, le donne hanno un ruolo molto subordinato, perché secoli e secoli di asservimento non si cancellano facilmente; questo si verifica maggiormente nel campo scientifico e di conseguenza si può ben immaginare come in una situazione di grosse carenze e di generale difficoltà lo spazio per le donne sia praticamente carente.
Nei Paesi del Sud del mondo, dove regna la povertà, l’analfabetismo affligge milioni di persone e spesso si traduce in sfruttamento, quando non in vera e propria schiavitù: questo è un grave ostacolo per un vero sviluppo umano in molte regioni del globo.
Realizzare una alfabetizzazione diffusa, soprattutto tra le donne, insieme con una educazione che formi dei leader preparati ed affidabili, rappresenta la via maestra per restituire alla componente femminile dei Paesi in via di sviluppo, in particolare alle donne del continente africano, la speranza di futuro.
E’ scopo della «Fondazione Rita Levi-Montalcini Onlus», da me presieduta, il perseguimento di finalità sociali mediante l’erogazione di borse di studio a giovani donne appartenenti ai Paesi africani per l’alfabetizzazione e l’istruzione primaria, secondaria, universitaria e post-universitaria, ponendole in grado di mettere a frutto le possibilità offerte dai programmi di cooperazione internazionale, di assumere posizioni direttive a livello sociale, politico e scientifico. La «Fondazione Rita Levi-Montalcini Onlus» non ha soltanto uno scopo umanitario, ma anche quello di impedire che le tragiche condizioni di queste popolazioni provochino migrazioni di massa e sollevino altri sconvolgimenti a livello globale. […]

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13 commenti

emel

Non c’e’ bisogno di andare in Africa, parlando di terzo mondo femminile, credo che l’Italia entri a pieno titolo nel novero dei paesi in cui c’e’ un disperato bisogno di promuovere la figura della “donna individuo” per sostituire la “donna animale da compagnia” o la “donna animale da fatica” 🙁

ren

Si, o la donna “deficiente” stile velina o letterina, o meteorina etc …

Daniela

purtroppo è vero anche nei paesi sviluppati la donna continua a ricoprire ruoli marginali, bisogna imporsi di più, bisogna occuparsene di più

Ernesto

Nell’ambito scientifico poi molti hanno la convinzione che le donne siano biologicamente meno adatte (alla scienza) degli uomini.

emel

@Ernesto

interessante la notizia della BBC.
Comunque tieni presente che quando si raschia il fondo del barile c’e’ poco da divaricare…
Mi spiego… l’italia ha degli stipendi gia abbastanza infami (al netto delle imposte), non e’ che si puo’ scendere nella stessa misura in cui si scende in Germania o in UK (dove gli stipendi sono decisamnete piu’ alti a parita’ di tipo di azienda e inquadramento).
Altra tara importantissima da fare (che forse alla BBC, je ne ‘ppofregaddemeno di fare) e’ la bassissima occupazione femminile in Italia.

Il problema (e la mia apertura parlava piu’ di quello) in Italia e’ dei ruoli piu’ che dei soldi riconosciuti alla donna.

>Nell’ambito scientifico poi molti hanno la convinzione che le donne siano biologicamente meno
>adatte (alla scienza) degli uomini.

Gran parte del merito della considerazione che nutrono le donne in Vaticalia lo dobbiamo sicuramente a quel maiale impotente di San Tommaso che diceva:
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La donna è un errore della natura, […] con la sua eccessiva secrezione di liquidi e la sua bassa temperatura essa è fisicamente e spiritualmente inferiore, […] è una specie di uomo mutilato, fallito e mal riuscito, […] la piena realizzazione della specie umana è costituita solo dall’uomo. […] ——————————————————

Tia..

In effetti c’è molto da lavorare se la prima causa di morte delle donne restano le violenze in famiglia.
Donne come la Montalcini mi riconciliano con il genere umano.

Bruna Tadolini

Dare una cultura anche alle donne è un primo passo ma ….. spesso diventa il supplizio di Tantalo!! qualificate ma tenute lontano dai “posti che contano” perchè ………

ren

In Italia non sono solo le donne a stentare ad arrivare ai posti che contano. Spesso sono anche le persone corrette e civili che non chiedono aiuto a nessuno. Quei posti li hanno gli amici degli amici…

Alessio Di Michele

Da liberista entusiasta non posso che tifare per la promozione della concorrenza ovunque, anche in questo campo: così non sentiremo piu’ controsensi logici come “donne: meno pagate E meno occupate”. Indovinate poi: la concorrenza ed il suo studio sono fioriti prima e piu’ nei paesi cattolici od in quelli protestanti ?

Ernesto

@ emel
non credo sia solo un problema italiano. La stessa opinione delle donne scienziate ce l’hanno anche nei paesi anglosassoni. Il vecchio rettore di Harvard, Summers, fu cacciato per aver dichiarato pubblicamente che le donne abbiano meno attitudine alla scienza e alla matematica.

emel

@Ernesto

si, si, lo so, lo so che i maschilisti (misogini e’ il termine corretto, in realta’) non ci sono solo in vaticalia.

Ma vedi, qui il tal Rettore non sarebbe stato cacciato, anzi avrebbe ricevuto una compiaciuta solidarieta’ dai suoi colleghi penedotati alle (immagino basse invero) rimostranze che avrebbe generato nel corpo docente femminile.

Dubbi su questo ? Io no.

Alberto

Nell’ultimo libro di Steven Pinker, “Tabula Rasa”, sono citati studi da cui si evince che, mediamente, le donne sarebbero meno predisposte (rispetto ai maschi) allo studio di certe materie scientifiche, tra cui la matematica. Notare: mediamente, e, comunque, di poco. Per chi non lo conoscesse, Pinker, neuroscienziato evoluzionista, sta dalla stessa parte della barricata di Dawkins, Edward Wilson, Dennett e compagnia, vanta tra i suoi mentori gente del calibro di Chomsky (dal quale però ha preso le distanze su più punti) e non insegna in Vaticalia.
Si può credere che questi studi siano stati condotti in maniera inconsapevolmente o deliberatamente distorta. Si può sperare che questi dati vengano successivamente falsificati. Ma l’ipotesi in sé è plausibile, come lo sarebbe quella opposta o quella che le donne mancine mediamente corrono un rischio maggiore di contrarre tumore al seno.

“Sfortunatamente, per quanto noi possiamo deplorare una cosa, questo non le impedisce di essere vera”
Richard Dawkins, “Il gene egoista”

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