È possibile che sul tema dei diritti il Palazzo debba essere eternamente in ritardo e magari siano gli organi della giustizia a dover sciogliere nodi prettamente politici che la politica evita accuratamente di affrontare, dando la limpida impressione di scaricare su una sentenza la responsabilità e il compito di “fare legge”? […]
Lo rileviamo oggi, a proposito della sentenza della Cassazione che ha espresso un principio semplice, quasi banale, ma evidentemente non abbastanza per essere riconosciuto in quanto tale. «L’omosessualità va tutelata», dice la Suprema Corte. E ancora: «La libertà sessuale va intesa anche come libertà di vivere senza condizionamenti e restrizioni le proprie preferenze sessuali», in quanto «espressione del diritto alla realizzazione della propria personalità, tutelato dall’articolo 2 della Costituzione». Il pronunciamento nasce dalla vicenda di un cittadino senegalese, gay, raggiunto da un decreto di espulsione emesso dalla prefettura di Torino. Contro il provvedimento, l’uomo era ricorso al giudice di pace, che aveva annullato il decreto, rilevando che l’uomo, nel suo paese d’origine, sarebbe potuto essere oggetto di persecuzioni, visto che in Senegal, l’omosessualità è punita con la reclusione da uno a cinque anni.
La Cassazione dà ragione al giudice di pace. L’omosessualità va tutelata. Non punita. Concetto evidente. Ma l’evidenza evapora se poi s’incrocia tale notizia con quella dei due giovani omosessuali, fermati e denunciati per atti osceni davanti al Colosseo. A parte la diversa versione – i due sostengono che si stavano baciando, i carabinieri che si erano spinti oltre – lo strabismo italiano è lampante. Una vera e complessiva discussione sul tema dei diritti continua a restare parcheggiata nei garage del Palazzo senza seriamente conquistare un dibattito approfondito e fecondo. E intanto qualche legge continua a danneggiare qualche cittadino, sperando che poi qualche giudice provveda a riparare.
Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito de Il Riformista
Finalmente si sente una cosa di buon senso da molti mesi a questa parte.