Lui non la cura, lei muore di cancro. Solo conviventi, quindi non è colpevole

Lui è un camionista milanese, 51 anni, iniziali N.L.N. Lei, la sua compagna, di origine slava, è morta nel 2002, di tumore, senza assistenza, senza cure, senza un aiuto. Lasciata morire. Ma erano “solo” conviventi e per la giustizia lui, il camionista, non è colpevole di alcunchè. In base al codice, almeno. La coscienza, poi, quella è un’altra cosa.
Lo ha deciso oggi la I sezione della Corte d’Assise che ha assolto N.L.N dall’accusa di abbandono di persona incapace perchè “il rapporto di convivenza, in quanto rapporto di fatto non disciplinato dalla legge, è privo di rilevanza penale“. La coppia viveva insieme da quindici anni pur senza essere – come dice la sentenza – disciplinati dalla legge. Non erano sposati, insomma. Due estranei sotto lo stesso tetto per cui però non scatta alcun tipo di obbligo, nè civile nè penale.
Tutto bene finchè la donna si ammala: tumore, obbligo di cure, necessità di assistenza, un’agonia lunga. E in solitudine visto che lui, dicono le accuse, non si è preoccupato di assisterla e di farla curare. Abbandono di persona incapace fino a causarne la morte. Secondo l’accusa, non le avrebbe somministrato le cure necessarie, tanto che la donna muore il 19 maggio 2002 dopo una lunga e devastante malattia che l’aveva ridotta a pesare 30 chili.
Con queste accuse, mosse dai parenti di lei, il camionista è finito sotto processo. Consulenti e periti confermano lo stato di totale abbandono in cui era stata lasciata la donna. Ma la Corte d’Assise lo ha assolto. Scrivendo una sentenza destinata a far discutere.
Per il presidente Luigi Domenico Cerqua non può estendersi al rapporto di convivenza quanto previsto dall’articolo 143, comma 2, del codice civile “che limita ai soli coniugi l’obbligo all’assistenza morale e materiale”. Questo, infatti, comporterebbe una “inammissibile interpretazione analogica in mala partem”. Per il giudice “sarebbe infatti contra legem, in un sistema retto dal principio di legalità, rendere applicabile la norma penale anche alle violazioni di obblighi morali o di solidarietà, e quindi anche nei confronti delle famiglie di fatto, ovvero di coloro che convivono more uxorio”. “La cura, al pari della custodia – argomenta il presidente della Corte – deve fondarsi su uno specifico obbligo giuridico che trova la propria fonte nella legge o nel contratto, che peraltro fonda pur sempre nella legge la propria forza vincolante”. E’ obbligata alla cura, per esempio, la badante o l’infermiera che, in forza di un contratto, deve svolgere un determinato compito. Ma non due conviventi fantasma in quanto non riconosciuti da alcun tipo di contratto o articolo.
Si tratta di un primo grado e quindi di una decisione provvisoria in attesa di arrivare in Cassazione. Ma è una scelta che ha comunque un peso nel dibattito che riprenderà in autunno sui Dico e sulla sua ultima versione nota, i Cus […]
La sentenza di Milano, infatti, è una negazione netta e chiara dei diritti delle coppie di fatto. In questo caso in “positivo” per l’imputato. In negativo da tutti gli altri punti di vita. E, anche, la dimostrazione che quando si parla di diritti per le coppie di fatto non ci si riferisce solo alle coppie gay ma anche, soprattutto, a quelle eterosessuali.
Tra gli obiettivi dei contratti di natura privatistica che riconoscono i diritti alle coppie di fatto c’è proprio il riconoscimento dell’assistenza sanitaria in caso di malattia di uno o dell’altro convivente. Oltre al diritto a subentrare nel contratto di affitto piuttosto che a ricevere la pensione di reversibilità.
Al di là delle intenzioni dei giudici milanesi, la sentenza di assoluzione del camionista stupisce e chocca. E dimostra, in tutta evidenza, la necessità di un regolamento che riconosca diritti e doveri dei conviventi. Che sono anche etero e non solo omosessuali.

Fonte: Repubblica.it

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43 commenti

shock

un motivo in più perchè venga approvata la legge sui CUS (ex DICO)

non sono del campo … cmq non credo che il codice non contempli proprio nulla su fatti del genere…. quel mostro di camionista sapeva delle condizioni pessime di salute della sua compagna e non ha mosso un dito…. il giudice non poteva condannarlo per omissione di soccorso, ad esempio??

Il Conte di Saint Germain

Infatti mi sembra assurdo che questa poveraccia sia stata lasciata a morire così, è omissione di soccorso eccome.

Lady Godiva

D’accordo che vanno approvati i CUS.

Ma secondo me, quel camionista non avrebbe mai firmato neppure un CUS per assistere la poveretta.

Si tratta di un esempio di indifferenza totale verso un altro essere umano, parenti compresi, se ho letto bene.

Engine

Che si configuri o meno il reato di omissione di soccorso (non sono un esperto in legge,mi spiace.Non saprei dirlo con certezza,anche se sfogliando Wikipedia al riguardo il caso potrebbe rientrare nella categoria) il vero problema e’ un altro.
Questi due,bene o male,stavano assieme.Da quindici anni.
Probabilmente non era un rapporto idilliaco.Ma e’ altrettanto probabile che si comportassero come tante coppie “regolarmente” sposate.
E ora questo individuo potrebbe non essere chiamato a rispondere delle proprie innegabili responsabilita’ perche’ qualcuno al Parlamento pensa troppo in termini apocalittici quando sente parlare di “coppie di fatto”.
Perche’ qualcuno al Parlamento invece di accettare i fatti.L’innegabile realta’ dei fatti.Che le coppie di fatto ESISTONO,e che necessitano di una REGOLAMENTAZIONE chiara per impedire bestialita’ come quella commessa da detto camionista.Preferisce chiudere gli occhi.Pensare “Se non facciamo nulla,forse il problema si risolvera’ da solo.O dovra’ occuparsi un altro,di risolverlo”.E parlo soprattutto di chi e’ ora al governo,del signor Romano Prodi che ci aveva promesso dei PACS non perfetti,ma era pur sempre un passo avanti.
Oppure come molti esponenti di destra,che preferisco i toni apocalittici gia’ detti.E che meriterebbero una pensione d’invalidita’,a causa della loro totale incapacita’ di formulare un pensiero indipendente e di senso compiuto.

Lady Godiva

Potrebbe anche essere che lei non volesse curarsi, sapendo di avere un male senza scampo.
E che i due si fossero accordati in tal senso, per non incorrere in qualche guaio giudiziario.

Mi sembra poco probabile che in Italia l’unico modo per curarsi sia quello di affidarsi al proprio compagno. Anzi, direi che non è verosimile.
I single come farebbero allora?

Lady Godiva

“l’obbligo all’assistenza morale e materiale”.

Riesco a concepire l’obbligo all’assistenza materiale.
Ma l’assistenza morale per OBBLIGO la vedo praticabile in teoria,
nella pratica deve essere una carità davvero pelosa.

Vash

L’ho appena sentita al telegiornale mentre pranzavo, questa notzia è uno schifo ed è contro il più elelmentare buon senso. Una legge sulle convivenze di fatto va varata immediatamente ed i cattolici teocon non ci devono mettere il becco a costo di essere portati fuori dal parlamento trascinati per le orecchie dai futuri destinatari di tale legge!

Lady Godiva

Vash,

ma secondo te una legge sia matrimoniale, sia sulle convivenze può obbligare una persona ad amarne un’altra e a provare compassione?

Mi pare che i piani siano due:
1) l’indifferenza umana verso un altro essere sofferente (indipendentemente dal legame).
Quante persone muoiono in solitudine, senza che neppure i vicini se ne accorgano?

2) la regolamentazione di diverse forme di convivenza (che non può comunque obbligare al senso di solidarietà, purtroppo)

Lady Godiva

Ipotesi assurda:

se la donna avesse abitato per anni in una pensione, gli albergatori sarebbero stati obbligati per LEGGE a curarla?

Qui, IMHO i CUS non c’entrano.

Jean Meslier

E ora questo individuo potrebbe non essere chiamato a rispondere delle proprie innegabili responsabilita’ perche’ qualcuno al Parlamento pensa troppo in termini apocalittici quando sente parlare di “coppie di fatto”.

No, perché nessuno dei progetti di legge sulle coppie di fatto prevedono che tutte le coppie conviventi diventino automaticamente unioni civili riconosciute dallo stato con diritti e doveri, anche contro la volontà degli stessi soggetti! E vorrei vedere…

Per favore, cerchiamo di capire le cose e ragionare, prima di partire in quarta con le solite polemiche.

Jean Meslier

In ogni caso io, dal basso della mia ignoranza in fatto di legge, trovo assurdo che non si riconosca alcuna responsabilità ad un uomo da cui dipendeva totalmente la vita di una persona non autosufficiente. Che non sia imputabile, che ne so, di omissione di soccorso o qualcosa del genere.

Lady Godiva

Jean,

ma forse i due erano d’accordo.
Magari la signora non voleva fare la fine di Welby e ha chiesto al compagno di non curarla, perchè non voleva accanimento terapeutico.
Ci sono persone che non desiderano essere curate, per morire in pace, a modo loro.

Io aspetterei a condannare il suo compagno.

Azathoth

se è vero che lei non voleva curarsi, rientrerebbe nella sfera pro-eutanasia, più che pro-pacs (o dico, o quel che è).

Lady Godiva

Diciamo che in Italia e nel mondo occidentale è molto più difficile NON farsi curare, che eludere le cure non richieste.

Daniela

ma non avrebbe chiesto di morire in modo veloce ed indolore? Non credo che una persona si sarebbe ridotta in quel modo avendo la possibilità di uccidersi. Secondo me qui c’entra la disumanità di quel camioista, la sua crudeltà, inoltre penso che anche con i cus o dico, le cose non sarebbero cambiate semplicemente perchè lui non avrebbe firmato niente di niente.

Jean Meslier

Jean,

ma forse i due erano d’accordo.
Magari la signora non voleva fare la fine di Welby e ha chiesto al compagno di non curarla, perchè non voleva accanimento terapeutico.

Questo è quello che dice lui. E comunque c’è modo e modo di trattare una persona pur non curandola.

Lady Godiva

Io diffido molto degli articoli giornalistici, senza vedere la sentenza con le motivazioni.
Il giudice non ha ravvisato reati, quindi mi fido di lui.

Lady Godiva

Tra gli obiettivi dei contratti di natura privatistica che riconoscono i diritti alle coppie di fatto c’è proprio il riconoscimento dell’assistenza sanitaria in caso di malattia di uno o dell’altro convivente. Oltre al diritto a subentrare nel contratto di affitto piuttosto che a ricevere la pensione di reversibilità.
Al di là delle intenzioni dei giudici milanesi, la sentenza di assoluzione del camionista stupisce e chocca. E dimostra, in tutta evidenza, la necessità di un regolamento che riconosca diritti e doveri dei conviventi. Che sono anche etero e non solo omosessuali

Da questo capitoletto si capisce benissimo dove il giornalista voleva arrivare.
L’articolo non è obiettivo, è dirottato verso la tesi del giornalista.

rossotoscano

qui non c’entrano nè i cus nè i matrimoni… c’entra solo il rapporto tra due persone di cui una è morta, possiamo solo fare congetture… l’unica cosa da mettere in risalto è che per la prima volta grazie ad un vuoto legislativo il cittadino si trova a non aver doveri di sostegno anche se convive e questo non si può e non si deve criticare, parlo a livello di legge e non umano, se non si hanno diritti non vedo perchè debbano scattare dei doveri: per la legge se io convivo con qualcuno da anni , non ho nessun diritto nè dovere nei confronti del mio partner… lo trovo molto logico e giusto con lo stato odierno della nostra legislazione, basta con l’ipocrisia che abbiamo solo doveri e pochi diritti… o si legifera in proposito oppure ognuno fa quello che vuole: d’altronde i vuoti legislativi servono propri a questo e il berlusca docet e tutta la ciurma anche…

Lady Godiva

rossotoscano,
concordo con te.
Tuttavia anche quando esiste l’obbligo di sostegno morale, non è facile farlo applicare.
Guarda solo quanti bambini sono abbandonati a se stessi o ignorati affettivamente, pur vivendo nella propria famiglia, che per legge avrebbe l’obbligo di sostenerli.

Jean Meslier

Da questo capitoletto si capisce benissimo dove il giornalista voleva arrivare.
L’articolo non è obiettivo, è dirottato verso la tesi del giornalista.

Pienamente d’accordo.

rossotoscano

@ Lady Godiva
infatti dal punto di vista umano il discorso è complesso e dire si sull’altare o al municipio non garantisce quel mutuo sostegno che ci si promette ma questa è un’altra storia… di ordinaria catto e sociale ipocrisia e malcostume…

Daniela

ma il fatto che un essere umano si sia disinteressato completamente del pericolo di vita di un’altra persona, cus o non cus matrimonio o non matrimonio, non è accettabbile, qui comunque si prefigura il reato di omissione di soccorso, il magistrato farà sicuramente appello, e non credo che ci sarà di nuovo la stessa sentenza.

Daniela

perchè se vedo un persona che sta morendo in mezzo la strada e non la soccorro io commetto reato di omissione di soccorso, così se il camionista aveva visto che la donna stava morendo aveva il dovere di avvisare qualcuno ( la famiglia) e di aiutarla.

rossotoscano

@ Daniela
il convivente, in quanto convivente , per la legge italiana non è nessuno e non si può accusare in quanto convivente.. basti pensare a quanti omosessuali non è stato permesso assistere in una struttura pubblica il proprio compagno e poichè questo rifiuto era fatto pubblicamente era ben più grave di quello che è successo tra le pareti domestiche di questi due poverini… è inutile fare due pesi e due misure: se i conviventi non hanno diritti allora non hanno doveri, sempre in senso legale… non si possono fare eccezioni… secondo la legge il camionista convivente da 15 anni con la deceduta non aveva piu’ diritti del verduraio da cui fa la spesa di assistere la sua amica… inutile essere ipocriti e poi lei non è certamente morta sul colpo, se voleva aiuto avrebbe potuto benissimo chiederlo, per ridursi in quello stato ci sono volute settimane e di occasioni ne avrebbe avute…

claude

sono d’accordo con Daniela, avrebbe potuto benissimo avvisare la famiglia o quanto meno chiamare un’ambulanza….era la sola umana scelta che potesse fare per aiutarla, pur sapendo che il male era incurabile.

f.dolcino

questo dimostra che per entrare in magistratura sono doverose severe selezioni su base psicologica, questo magistrato ha calpestato le più elementari leggi di umanità, le motivazioni della sentenza sono patetiche e mostruose, che schifo.

Lady Godiva

Ed ecco che dopo aver giudicato il compagno della signora, ora giudichiamo lo stesso giudice.
Senza neppure avere letto la sentenza con le sue motivazioni.

Troppo scarso

🙄

claude

@ x rossotoscano
dal punto di vista dei diritti civili e della legge hai perfettamente ragione, visto come stanno le cose fino ad oggi…..ciò che discuto è l’aspetto umano, poi, si sa, soltanto loro 2 sono a conoscenza del perchè di questa scelta…Posso semplicemente fare delle ipotesi, ma rimangono tali……quindi ……ingiudicabile.

rossotoscano

@ f.dolcino
è il vuoto di legge e la falsa laicità che calpestano i piu’ elementari diritti degli uomini… se si sbandiera ai 4 venti che i conviventi non sono nessuno allora perchè poi giudicarli se si comportano da ” nessuno”?

ignazio

… Su, via, due peccatori, due pubblici concubini, anche la carità cristiana ha un limite. Nella Repubblica Cattolica Italiana, federata al Sacro Stato Vaticano, è bene non incoraggiare certe pratiche peccaminose.
Purtroppo c’è poco da scherzare.
Mi auguro che chi ha titolo ricorra in appello ed eventualmente in cassazione, non è possibile che in Italia ci sia davvero un tale grado di inciviltà.

Nifft

Non so se qualcun altro ha visto oggi la notizia al tg1 all’ora di pranzo.

E’ solo la mia impressione o il modo di presentarla aveva una connotazione morale del tipo: “avete visto che brutta fine si fa a convivere? Convivenza=male, matrimonio tradizionale=bene”. Tant’è che il servizio giornalistico in questione finiva con dubbio gusto con una scena di festa di un matrimonio in cui si inquadravano i due sposi felici e sorridenti…

All’inizio mi sono stupito del fatto che al tg1 presentassero una notizia del genere. Poi mi sono accorto che sono riusciti a rigirare completamente la frittata…

p.s. nello stesso tg1 hanno presentato l’intervista ad un prete (la gerarchia ecclesiatica ancora mi sfugge, con il nome) che ha scritto un libro contro l’eutanasia. Ha detto cose incompresibili sulla vita, la sofferenza e cristo=amore degne di ratzinger… Dopodichè ho smesso di mangiare.

Daniela

ma qui non si tratta di essere convivente oppure no, ho già spiegato che se una persona vede uno sconosciuto che sta male per strada e non lo soccore questo viene accusato di omissione di soccorso, per quanto riguarda la donna è possibile che il tumore abbia invaso il cervello e che quindi la donna non sia stata in grado di reagire, una persona non si riduce cosciamente così, ma se voleva morire poteva benissimo uccidersi senza soffrire come invece ha fatto riducendosi in quel modo.

Engine

@Lady Godiva

Morire in genere non e’ piacevole.Morire di cancro,anche meno.L’ipotesi che abbia chiesto al compagno di non assisterla in alcun modo,di lasciarla morire senza fare nulla mi sembra poco probabile.Ma poco poco.

@Jean Meslier

E quindi?°° Il problema e’ che la scelta viene negata a priori.Se fosse stato possibile,forse avrebbero sottoscritto una unione civile.Forse no.Ma la scelta non c’e’.E cosi’ situazioni di questo genere possono accadere,perche’ non sussistono regolamentazioni adeguate riguardo le unioni civili.Non si tratta di dire “Beh,ma loro cmq hanno scelto di non regolarizzare la propria unione” e quindi si tratterebbe solo di indifferenza umana.Si tratta di indifferenza sia da parte dell’uomo che da parte della legge.
Che non da gli strumenti alla popolazione civile per prendere scelte consapevoli,e far si che chi deve si assuma le proprie responsabilita’.

Red Passion

La prima reazione che ho avuto è stata di rabbia nei confronti del camionista (l’uomo cattivo) e del giudice (complice dell’uomo cattivo).
Poi però leggendo i commenti di Lady Godiva (e la ringrazio) anch’io sono ritornato alla ragione. Non possiamo, MAI, giudicare le persone (ammesso che sia nostro compito farlo) senza aver letto gli atti. Come vedete ognuno ha costruito poi storie fantastiche sul perchè e sul percome. Una persona razionale, PRIMA raccoglie tutte le informazioni, e POI esprime un giudizio. Fare il contrario piaccia o non piaccia non è da persone razionali.
Possiamo però trarne una lezione: cari cattolici SIETE UNA MASSA DI CO…ONI!

Markus

Caso umano troppo difficile… convivevano, ma chi lo ha detto che quei due si erano amati ? E se avessero solo convissuto come inquilini ? E chi ci ha detto che lui con coscienza avesse deciso di vederla morire giorno dopo giorno con fredda e consapevole indifferenza ? Sono casi umani assurdi e difficili. Ma appoggio il giudice. La legge è una cosa, la morale è altra e vanno ben separate. Altrimenti e vai col vilipendio, il reato d’opinione hai pensato una bestemmia e vai in galera…

Poi umanamente mi pongo altri interrogativi.

Quale legge ci può costringere ad amare il prossimo ? Quella legge che vieta l’omicidio che qualcuno compie lo stesso ? E mi sembra che in genere sia più facile odiare gli altri che amarli.

Da razionalista voto per il giudice, ma da essere umano mi rattrista profondamente questa storia… è il genere di roba che uno non vorrebbe mai sapere, ma penso che se anche lei avesse deciso di lasciarsi morire, avrebbe dovuto poter scegliere una via migliore l

Red Passion

Vorrei sapere una cosa: quando compare la nota “il tuo commento è in attesa di essere approvato” e non è la prima volta che accade, che significa? Ho forse violato qualche regola particolare? Per favore illuminatemi!

Francesco M.Palmieri

A mio avviso il giudice è stato intelligentissimo!

Cosa ha fatto ?

Ha emesso una sentenza che a prima vista fa rabbrividire, ma poi non si può non riconoscere che questa sentenza gioca a favore della necessità di regolamentare le unioni di fatto, con un’ efficacia che supera quella di una manifestazione di piazza.

Sarei curioso di sapere cosa ne pensano dietro il Portone di Bronzo.

Ma visto che lì di bronzo non c’ è solo il portone, non mi aspetto nulla di buono.

rossotoscano

infatti concordo con Francesco Palmieri: la sentenza è una provocazione, negli ultimi mesi tutti i falsi o meno cattolici hanno sbraitato ai 4 venti che i conviventi non hanno diritti e allora perchè dovrebbe far discutere una simile sentenza? Le vie sono 2: o tacere o dichiararsi ipocriti…

Lady Godiva

Red Passion, quando compare quella scritta significa
1) che il sistema in quel momento è lento
2) che hai sbagliato a digitare qualcosa nel nome o nell’indirizzo.

Almeno a me succede così.

Ale@work

Devo dire che i commenti di Lady Godiva non me li perdo mai perché, come dire, guardano il problema sempre da un’angolazione diversa.
Però in questo caso, senza aver letto gli atti e solo desumendo le informazioni da TG e giornali, mi sembra quantomeno triste che la poveretta sia stata usata unicamente come “svuotapalle” (termine coniato da un’amica con la sindrome della crocerossina) e colf. È triste il “do ut des”? Sì, lo è. Però in una coppia le esigenze le hanno entrambi i componenti.

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