Le case religiose come hotel

«Et Spiritus expulit eum in deserto», lo Spirito – dice il Vangelo di San Marco (1,12) – lo spinse verso il deserto, dove Gesù passò quaranta giorni. Il deserto, dunque: l’esperienza della meditazione solitaria, del confronto col nulla se non l’essenziale, con il silenzio, ecco l’antica novità che richiama sempre di più. Tant’è – scrive il «Messaggero di sant’Antonio» che a questo argomento ha dedicato un dossier – che «le vacanze nelle case religiose coinvolgono quasi mezzo milione di italiani l’anno», pochi se rapportati al 25 milioni di vacanzieri, tantissimi però in numero assoluto. Il sito www.hospites.it censisce 2.908 strutture capaci di offrire una vacanza silenziosa e raccolta, di queste 37 sono abbazie, 126 monasteri e 137 conventi.
Single inquieti, reduci dalle nottatacce di Ibiza e adulti assillati dai telefonini, puntano al «buen retiro». L’ambizione dei più sarebbe quella di una certosa, così come appare nel film «Il grande silenzio» di Philip Groning, grande successo dello scorso inverno. Ma le certose (in Italia la più famosa è quella calabrese di Serra San Bruno) non vogliono estranei. Ci sono, però, i monasteri benedettini: «Gli ospiti che arrivano – si legge al capitolo 53 della Regola di san Benedetto – siano accolti tutti come se fossero Cristo, perché Egli dirà un giorno: “Fui forestiero e mi ospitaste”». A Subiaco tutti coloro che desiderano ritrovare se stessi, nel silenzio e nella pace, possono farlo condividendo con i monaci la preghiera, la liturgia e anche il canto gregoriano (specialità di quest’ordine). Senza trascurare alcuni comfort imprescindibili: camere da 1 a 4 posti letto, con bagno autonomo, telefono, ristorante e parcheggio interno. […]
La prelatura dell’Opus Dei, in linea con il suo carattere meramente laico, propone vacanze di riflessione spirituale, associate a momenti di studio. I suoi membri, per esempio, passano almeno un mese in una full immersion teologica. Ma anche per gli altri si offrono momenti di approfondimento.
Nel castello di Carate-Urio si è appena concluso una settimana di convegno per universitari e professionisti sul tema: «Inventare il futuro. Libertà, speranza, coraggio». Economia, ecologia, etica. Ma niente chiasso mediatico e una giornata scandita da messa, preghiera, meditazione, letture. Anche a Calarossa (vicino Palermo) si è appena tenuta una «summer school» dedicata ai temi dell’etica dell’impresa e dei media. In più ci sono il mare, il silenzio, la Sicilia intorno e, ovviamente, la sveglia all’alba con preghiera, messa, eccetera. Chi ha la possibilità di spingere le proprie ferie fino a 28 settembre, potrà partecipare a un corso di «iconografia e spiritualità bizantina» nell’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata (Roma), una delle pochissime realtà cattoliche di rito greco, con una biblioteca da urlo. Tra il 12 e il 19 agosto, gli scout propongono un campo interreligioso di formazione sui testi sacri cristiani, ebraici, islamici.
Scout, Azione cattolica, Comunione e liberazione e altre realtà del cattolicesimo sociale offrono un’ampia scelta di iniziative che sono spirituali e di preghiera, ma anche di solidarietà. Per Cl, per esempio, sono fondamentali le cosiddette «vacanzine»: momenti di convivenza di singoli e gruppi familiari (tra le 50 e le 100 persone) in strutture alberghiere. Giochi all’aperto, spettacoli, vita familiare, insieme con momenti di preghiera, liturgia delle ore, corsi di formazione. Il settore internazionale degli scout organizza, invece, campi di servizio e lavoro in varie zone del mondo. L’Opus Dei propone un’iniziativa in Nicaragua per la realizzazione di un ospedale.
Nuotate nella piscina olimpionica dell’Oratorio di San Pietro per l’arcivescovo Piero Marini; kayak ed alpinismo per il sottosegretario delle Chiese Orientali Krzystof Nitkiewicz e per l’arcivescovo coadiutore Leopoli dei Latini, Mieczysaw Mokrzycki. Il capufficio della Segreteria di Stato, Giovanni D’Ercole fa jogging sulla spiaggia di Ostia e i parchi del litorale laziale. Pietro Sigurani va in ferie al centro per l’infanzia che ha fondato in Tunisia. E l’arcivescovo di Curia, Francesco Gioia, cammina nei boschi di Montepulciano, dove lo ospitano i suoi confratelli cappuccini e, tifosissimo della Roma, gioca a calcio. […]

Fonte: laStampa.it 

Archiviato in: Generale

11 commenti

hereiam

«Gli ospiti che arrivano – si legge al capitolo 53 della Regola di san Benedetto – siano accolti tutti come se fossero Cristo, perché Egli dirà un giorno: “Fui forestiero e mi ospitaste”»

Ah ah ah. 😀 Provate a chiedere ai camaldolesi (benedettini) se ospitano Cristo o soltanto i pellegrini oranti…

Silvio Manzati

Le case religiose divergono dagli hotel dal punto di vista fiscale. Le loro prestazioni non sono soggette all’Iva e perciò esercitano una concorrenza scorretta nei confronti degli esercizi alberghieri. Inoltre, gli hotel pagano l’Ici mentre le case religiose ne sono state esentate da questo come dal precedente governo.
Che l’Opus Dei abbia un “carattere meramente laico” è veramente una novità. Ferruccio Pinotti, Maria del Carmen Tupia ed altri devono rivedere i loro libri.

nico

Credo che “laico” abbia un significato un po’ particolare, tipico dell’Opus (ma anche CL, ecc…), cioè: con attenzione particolare al mondo, all’economia, alla politica, ecc… non certo “laico” nel senso più classico (e che essi indicherebbero come “laicista”). saluti nico

cartman666

x l’Opus dei il carattere laico sta a significare solo che tra i suoi membri fanno parte persone che non hanno preso i voti.
Ci sono i numerari che sono la carne da macello, che vengono fatti lavorare per un tozzo di pane, e i soprannumerari che sono ricchi professionisti ed imprenditori, con cui intrattengono uno scambio di favori simile alla massoneria.

ren

Vogliono anche altri soldi dopo il miliardo di euro dell’8×1000 e i 10 miliardi di euro in esenzioni fiscali? Ma cosa se ne fanno i preti di tutti questi soldi? Vogliono comprarsi lo stato?

shock

@ ren
No, già lo stato ce l’hanno ma per mantenerselo hanno bisogno di tanti baiocchi

Bruna Tadolini

Mio figlio, impegnato in un trekking in Appennino con un amico, chiese all’abbazia di Camaldoli di poter mettere il sacco a pelo sotto una tettoia (pioveva che dio la mandava) ma gli fu detto che si ospitavano solo persone “prenotate”…. quindi presumo “note” e forse paganti.
I ragazzi se la sono ovviamente comunque cavata passando la notte in tenda sotto la pioggia ma non hanno potuto fare a meno di apprezzare la carità cristiana!

Jeeezuz

ehehe. io questo inverno forse mi faccio un pellegrinaggio in costume medievale da siena a roma. naturalmente non per motivi religiosi, ma per la curiosità di capire come viaggiava un pellegrino nel medioevo e per fare un po’ di archeologia sperimentale. la cosa bella è che probabilmente avrò il “visto” di pellegrino e quindi verrò ospitato nelle chiese e nei monasteri! penso che dovrò fingermi sordomuto…

Markus

PAGATE L’ICI… PAGATE L’ICI … PAGATE L’ICI….

… E CONFESSATE I VOSTRI REDDITI ❗

Commenti chiusi.