Fini: “In moschea si parli italiano”

«Nelle moschee la predica deve essere fatta in italiano, perché ognuno prega il suo Dio come vuole ma noi abbiamo il diritto di sapere cosa accade lì dentro». Rieti, domenica sera, giornata conclusiva della festa del Secolo d’Italia, il giornale di An. La richiesta del leader del partito, Gianfranco Fini, è esplicita: che gli imam adottino l’italiano nei luoghi di culto perché «dobbiamo sapere se si prega Allah o si semina odio».
Il tema è caldo dopo gli arresti di una decina di giorni fa alla moschea di Ponte Felcino, periferia di Perugia: imam e alcuni fedeli che, secondo le accuse, erano impegnati ad addestrare all’uso di armi e a tecniche di combattimento in vista di azioni terroristiche. Così ieri la dichiarazione dell’ex ministro degli Esteri ha fatto parlare: qualche polemica dalla sinistra radicale ma consensi dal mondo islamico. Come quello dell’imam di Firenze Izzedin Elzir: «L’introduzione della predica in italiano è anche uno dei nostri obiettivi. Come Ucoii ci stiamo lavorando», spiega. D’altronde, come precisa l’ex presidente dell’Ucoii Roberto Piccardo, la pratica del sermone bilingue è già usata da tempo in varie moschee. […]
A criticare la proposta è stata una parte della sinistra, a partire dal ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero: «Nella misura in cui praticheremo delle vere politiche di integrazione per gli immigrati allora sì che diventerà naturale fare il rito islamico in italiano». Come corsi di lingua e formazione degli imam nel nostro Paese. E se Mauro Fabris dell’Udeur punzecchia Fini («capisco che oggi An debba ritrovare l’identità perduta alla ricerca del partito unico del centrodestra»), Gennaro Migliore (Prc) ha definito l’idea «figlia di una paura del diverso».
E ha aggiunto: «Fini si dovrebbe mettere d’accordo con il Pontefice che chiede il ripristino della messa in latino». Un’analogia che non è stato l’unico («con tutto il rispetto») a evocare. Anche il cardinale Giovanni Cheli, ex presidente del ministero vaticano che si occupa di immigrazione, tiepido alla proposta, ha commentato «con quel criterio non si potrebbe nemmeno tornare alla messa in latino…».

Fonte: laStampa.it

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32 commenti

Rocco

@Pagano: il latino piace tanto ai nostalgici. Categoria cui appartiene per diritto Fini.

Penso che una tale proposta sia assolutamente anticostituzionale, minando la libertà di espressione sancita nella sacra costituzione.

Bardhi

Fini è un ignorante, la preghiera nella religione musulmana si puo fare obbligatoriamente in arabo. Il corano, per conto tuo, lo potresti pure leggere nella lingua che preferisci ma pregare Dio in un altra lingua che non è arabo equivale a non pregare affatto. Nella assurdità della religione islamica Dio che avrebbe creato tutte le lingue del mondo, capisce o preferisce soltanto l’arabo.

Giuseppe Murante

…..ma i nostri potenti servizi segreti, oltre ad occuparsi dei fatti di politici, starlet e cittadini comuni, qualcuno che capisca l’arabo proprio non sono in grado di produrlo????????

(domanda rivolta agli amici dei servizi che senz’altro frequentano questo sito)

Gianni

Proporrei di tenere tutte le omelie di tutte le religioni in SUMERO …. cosicché neanche i fedeli capiscono le cag…e che sta dicendo lo sciamano di turno ed il problema è risolto 🙂

Bardhi

caso mai il cattolico Fini se la deve prendere con il proprio Dio. Una volta, secondo la sua biblia, tutti gli uomini di questa terra parlavano la stessa lingua, che bello niente vocabolari niente corsi di lingue ect ect, poi il dio si è cagato addosso dalla paura degli uomini e via la multilingue.

emel

@Giuseppe Murante

dopo il tuo commento mi immagino che sia partito un sms:
“Capo, siamo stati scoperti, attendo istruzioni…”

😀

shock

@ gianni
Spero che tra gli sciamani di turno includerai anche il tuo papa, altimenti non vale eh… ❗

shock

➡ le cagate son cagate per tutti, hanno tutti lo stesso colore … 😉

Stefano Chiaudano

«Nelle moschee la predica deve essere fatta in italiano, perché ognuno prega il suo Dio come vuole ma noi abbiamo il diritto di sapere cosa accade lì dentro».

E attenzione che intende pure le moschee del M.O.

Nifft

A parte considerazioni idiote sulle questioni di sicurezza, il problema della lingua c’è. L’arabo è per i mussulmani come il latino era per i cattolici. E’ una sorta di lingua “sacra”. Anzi forse di più. Gli arabi in realtà non parlano normalmente l’arabo, ma diverse versioni dialettali di esso. L'”Arabo” è anche una sorta di lingua comune (come l’inglese è per l’occidente) per farsi capire tra arabi di origini differenti.

Bardhi

è da defficenti chiedere una cosa del genere, poiché nel momento che sono obbligati a parlare in italiano non cospireranno più dentro la moschea, sarebbe pi facile mandare dei infiltrati che spaiano l’arabo

Vash

Tanto farli predicare in Italiano non servirà a nulla perchè il metodo per parlare in codice esiste sempre, infatti nei quartieri napoletani controllati dalla camorra mi risulta che i venditori ambulati cantino a squarciagola, ma solo per far sapere in codice ai capi rione cosa sta accadendo nel quartiere. Se lo fanno loro perchè non lo devono fare anche gli islamici che hanno finalità terroristiche?

claude

certe proposte possono arrivare solo da certe persone……è anticostituzionale, è anidemocratico è antitutto…….come diceva Virglio a Dante di fronte agli Ignavi: ” non ragionaiam di loro, in questo caso di lui…..ma guarda e passa”.

anteo

qualcuno si aspetta qualcosa di meglio da AN che nel suo simbolo mantiene la “fiamma tricolore che arde perenne sulla bara di mussolini”?

Aldissimo

Fini ha proprio il fascismo nel suo DNA e ha perso un’altra occasione per stare zitto, dopo le sue infelici uscite del tipo:
– i gay non possono fare i maestri a scuola
– non permetteremo i partiti etnici in Italia (come il partito dei cinesi)

A questo punto, per assurdo, all’estero potrebbero vietare l’utilizzo della lingua italiana nei circoli degli italiani, per controllare che non siano delle riunioni mafiose…

PS: comunque per i musulmani il corano DEVE essere letto in arabo, niente traduzioni.

Bardhi

x Aldissimo

lo puoi leggere in tutte le lingue che vuoi, tanto vero che nel sitto http://www.corano.it c’è la sua traduzione in italiano. ma devi pregare soltanto in arabo. nel mondo non tutti i musulmani sano l’arabo, infatti pregano in arabo come facevano i cristiani che pregavano in latino senza sapere cosa dicevano

Magar

Concordo con Aldissimo:

A questo punto, per assurdo, all’estero potrebbero vietare l’utilizzo della lingua italiana nei circoli degli italiani, per controllare che non siano delle riunioni mafiose…

e già mi immagino la reazione della “pancia” del partito di Fini ad un provvedimento simile negli USA: il camerata Tremaglia, così attento agli italiani all’estero, ritirerebbe fuori dalla soffitta, per l’occasione, pure l’antiamericanismo fascistone.

Gianni

@shock
Credo ci sia stato uno scambio di persona … IO NON SONO il troll che imperversa da qualche tempo queste parti … si tratta di una sfortunata omonimia.

Magar

P.S. Già che ci siamo, siccome l’italiano potrebbe non essere comprensibile per tutti, perché non obbligarli a pregare nel dialetto locale? Finalmente un bel Corano in meneghino stretto a viale Jenner, preghiere in trasteverino alla moschea di Roma, etc. etc.

Michael Moore

Ragazzi, a parte le minchiate di Fini, il problema vero non è solo delle prediche con istigazione alla violenza; in Francia dove la comunità mussulmana è grande, i servizi segreti sono dappertutto. Le moschee sono piene di pulci (vi sono stati articoli sulla stampa francese). Tra l’altro un imam è stato espulso dalla Francia per aver predicato che è giusto picchiare le donne senza lasciare il segno. Il problema da noi è che sarebbe facile dire “dagli al musulmano” quando predica la violenza contro le donne, ma voglio vedere se hanno il coraggio di arrestare un prete per aver usato parole discriminatorie verso gay, lesbiche o persone non sposate in chiesa..

nando

Quando vado al ristorante cinese a volte le cameriere parlano in cinese tra loro. Chi mi assicura che non si dicano “Man-lò, mi raccomando, quando porti la zuppa di granchio a ‘sto coglione qui seduto, sputaci dentro! Ma guarda sti europei di merda, puzzano di latte e formaggio, e noi siamo costretti a servirgli la cena! Pezzi di merdaaaaaaaaaaaaa!!!”
QUINDI PRETENDO che nei ristoranti cinesi si usi esclusivamente l’italiano! Heil Hitler!!!

E’ la solita canzone. Non è Fini che è razzista, sono loro che sono musulmani!
Per questa gentaglia, gli immigrati, oltre a rispettare alla lettera le nostre leggi (cosa che gli italiani NON fanno), devono dimostrare la loro “volontà di integrazione”:
1) Imparando a parlare e scrivere l’italiano come e meglio del prof. Beccaria, e se necessario imparare il milanese, il napoletano e il romano delle borgate
2) Smettendo di mangiare quelle loro schifezze e nutrendosi sono di pasta e pane, così da diventare obesi come l’italiano medio
3) Dimenticare, cancellare dal cervello la loro lingua d’origine
4) Diventare cattolici
5) Possibilmente, se non lo si è, diventare bianchi.
Se non fanno o mostrano di non voler fare queste 5 cose, allora sono degli invasori terroristi che ci uccideranno tutti e che devono essere espulsi prima che ci espellano loro da casa nostra.

Continuate pure a coltivare i vostri incubi, fascisti e razzisti schifosi. Nel frattempo il mondo andrà come deve andare, statene certi, nonostante i vostri sforzi. “Questa è casa mia, tu qua non entri, e se entri devi diventare come me” NON funziona, e ve ne accorgerete nel giro di qualche decennio.

gianfranco

e perchè non fare le prediche in Arabo con i sottotitoli o col dolby surround?

Jeeezuz

è più democratico parlare nel linguaggio dei gesti.
così capiscono tutti: italiani, arabi e sordomuti.

Red Passion

Attenzione! Dopo la sparata di Fini attendo quella di Bossi. Immagino che lui vorrà che nelle moschee si parli solo in lombardo stretto (anche perchè nolti padani non sanno proprio parlare in italiano, la scrittura poi…)

nando

@Michael Moore
Tu dici
“Il problema da noi è che sarebbe facile dire “dagli al musulmano” quando predica la violenza contro le donne, ma voglio vedere se hanno il coraggio di arrestare un prete per aver usato parole discriminatorie verso gay, lesbiche o persone non sposate in chiesa”

Ma i preti di solito sono italiani… e, purtroppo, gli italiani non possono essere espulsi.

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