La musica che ascoltavano era “satanica”, gli abiti indossati dalle ragazze “osceni”, i cd “immorali”. Per questo, e anche per una certa quantità di alcolici, hashish e marijuana, decine di giovani iraniani sono stati arrestati dalla polizia durante un rave party organizzato a una trentina di chilometri da Teheran. Ora li aspetta, probabilmente, qualche giorno di carcere e il rilascio dietro pagamento di una contravvenzione e la firma di un impegno a cambiare comportamento o, nel peggiore dei casi, una condanna a qualche decina di frustate.
Una festa-concerto clandestina organizzata via internet, quella alla quale gli arrestati stavano partecipando martedì sera, per assistere alle esibizioni di gruppi rock e rap locali, definiti “satanici” dalle forze di sicurezza. Gli agenti hanno fatto irruzione in un grande giardino privato nei pressi della città di Karaj, teatro dello “spettacolo proibito”.
Il comandante della polizia della provincia, Reza Zarei, ha detto che sono state anche trovate 150 bottiglie di bevande alcoliche, hashish, marijuana e circa 800 cd “immorali”, probabilmente con le immagini delle esibizioni dei gruppi presenti. Molte delle ragazze presenti, ha aggiunto, portavano “vestiti osceni”. Che nel linguaggio della polizia iraniana può indicare anche minigonne o abiti scollati.
La legge islamica in vigore in Iran vieta tutte le feste a cui partecipino persone di entrambi i sessi, a meno che le donne non siano coperte interamente, da capo a piedi. Vietato, naturalmente, consumare alcolici o ballare al ritmo di musica considerata immorale, specie se dal vivo. In realtà, “party” di questo genere sono molto frequenti nelle case private e relativamente rare sono le irruzioni della polizia.
Ma il raduno di Karaj rappresenta una novità nel panorama della gioventù di Teheran. Prima di tutto, per le capacità di cui hanno dato prova gli organizzatori, che hanno pubblicizzato l’evento via Web e hanno fatto pagare il biglietto d’ingresso sotto l’occhio vigile di un servizio privato di sicurezza dispiegato intorno al giardino.
In secondo luogo, per la partecipazione di numerosi gruppi underground iraniani che, negli anni recenti, hanno conquistato una grande notorietà tra i giovanissimi navigatori della Rete. Tra questi, i Rock Daniel, i Maral, i Rap e i Vahid DJ, la cui cantante è una ragazza, Gelareh. Un altro strappo alla legge iraniana, per la quale le donne non possono cantare, se non in coro. Tutti, ovviamente, sono finiti in carcere, partecipanti e artisti.
Uno scenario nuovo, dunque, rispetto ai cantanti proibiti che fin dalla rivoluzione del 1979 vivono a Los Angeles e lì producono i loro cd, che poi invadono la Repubblica islamica attraverso canali illegali.
I promotori del rave avevano reso noto solo all’ultimo momento il luogo dell’evento (com’è consuetudine per appuntamenti del genere) nel tentativo, vano, di eludere la vigilanza della polizia. “Sono stati i servizi di intelligence – ha detto Zarei – che hanno localizzato la sede del concerto e ci hanno messo in allarme”.
Iran, il rave è “satanico”, tutti arrestati i partecipanti
10 commenti
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Sembra che per vari fanatici religiosi la gioia di vivere sia sempre peccato. Che tristezza…
d altronde se ci dicono che anche per procreare all interno del matrimonio dobbiamo resistere con tutta la nostra forza al piacere sessuale e godimento che ne deriva……. ma che ci stupiamo qui.
😯
Si vede che i servizi segreti Iraniani, liberi dal problema di cercare i terroristi, si occupano di sorvegliare la cittadinanza per risolvere questi ben più gravi problemi globali…
E’ difficile spiegare l’alta opinione che ho del governo iraniano…. e di chi lo ha eletto
A quanto pare l’iran e’ molto piu’ secolarizzato di quanto i baciapile religiosi che governano pensano o vogliono ammettere, e internet ha messo in moto un processo che non si fermerà piu’.
Povera gioventù iraniana
Non me la sento di dire oh poverini! Questi possono essere invece dei coglioni per due motivi: il primo è che sanno benissimo di non vivere ad Amsterdham, quindi sapevano a cosa andavano incontro a fare addirittura un rave da quelle parti; il secondo è che se hanno idee così occidentali possono benissimo organizzarsi e trasferirsi in un posto più normale. Se poi questi sentimenti libertari sono codivisi dalla maggioranza della popolazione, allora sarebbe davvero il caso di fare una bella rivolta popolare contro l’integralismo islamico del loro capo di Stato.
Ma dai che età vuoi che abbiano i partecipanti ad un rave? Saranno tutti ragazzi giovanissimi, chi glieli dà i soldi per espatriare? Volevano solo sfogarsi e forse pensavano ingenuamente di non essere scoperti.
Vash scrive
“Se poi questi sentimenti libertari sono codivisi dalla maggioranza della popolazione, allora sarebbe davvero il caso di fare una bella rivolta popolare contro l’integralismo islamico del loro capo di Stato”
Sono d’accordo. Che ogni popolo si ribelli al suo dittatore, senza che intervengano “esportatori di democrazia” dall’esterno. Gli iraniani ce la faranno, sono molto più secolarizzati dei popoli circostanti, non sopporteranno a lungo quell’imbecille di Ahmadinejad, nonostante se lo siano eletto loro. Solo che si sbrighino, prima che intervenga Bush e rada al suolo il paese.
OT
Ahmadinejad ha recentemente protestato con la Farnesina perché sulla stampa italiana si dà molto risalto all’ondata di impiccagioni da poco perpetrata in Iran. Secondo lui l’Italia, nella sua battaglia internazionale contro la pena di morte, si intromette negli affari interni dell’Iran e le critiche della stampa italiana sono fatte “con fini politici internazionali”.
IMHO bene ha fatto la Farnesina a rispondergli per le rime: “L’Italia è impegnata in una battaglia internazionale contro la pena di morte. Questo non significa ingerenza negli affari interni dell’Iran o di altri Paesi”.
Sempre IMHO, bene farebbero il governo e la stampa italiana a criticare *nello stesso modo* e *con la stessa forza* gli Stati Uniti, la Cina, Cuba e quant’altri dove la pena di morte è allegramente applicata da mane a sera. O non conviene?
I servizi segreti per localizzare un rave party? Almeno questi iraniani hanno un minimo di coerenza con le loro idee. Bush fa il fondamentalista cristiano a parole, ma sono sicuro che non ordinerebbe mai di chiudere i casino di Las Vegas.