Eugenio Scalfari e la questione cattolica (e laica)

Segnaliamo l’interessante editoriale di Eugenio Scalfari, Ahi Costantin di quanto mal fu madre, pubblicato oggi su “Repubblica”. Molto denso, consigliamo di leggerlo integralmente sul sito del quotidiano. Un passaggio merita però una segnalazione particolare, perché in qualche modo ci tira in ballo. Scrive Scalfari:

Le difese laiche – si è già detto – sono deboli e poco efficaci: affidate a posizioni individuali o di gruppi minoritari ed elitari contro i quali si ergono “lobbies” agguerrite e perfettamente coordinate da una strategia pensata altrove e capillarmente ramificata.

E’ vero, e queste lobbies sono anche finanziate munificamente dallo Stato, come lo stesso Scalfari riconosce qualche riga prima. Però… però per invertire la situazione è necessario anche un impegno diretto all’irrobustimento delle difese laiche. L’alternativa è l’emigrazione, o il lamento fine a se stesso vita natural durante.

Archiviato in: Generale

10 commenti

Arcturus

Complimenti a Scalfari: un buon articolo, onesto, equilibrato, sensato, che in questi tempi di vacche magre sembra un capolavoro di orgoglio risorgimentale (magari!). Senza le punte polemiche che sono sempre il pretesto per gli attacchi gratuiti (che avrà comunque) dalla fazione cattolica; e tuttavia senza la volontà di andare più a fondo, a mostrare le plateali ingiustizie e le incostituzionalità. Non che tali indicazioni manchino: ma restano tutte implicite, in quel dichiarare che l’Italia non può e non potrà (quasi) mai essere un “paese normale”. Ma questa anormalità, va detto, non è solo una incongruenza costituzional-politica; è la causa di gravi discriminazioni, di reati contro l’opinione e la libertà, di dolore fisico e morale. Ci sono cittadini italiani che, in questo preciso momento, stanno soffrendo, perché gli arzigogoli storico-ecumenici che intrescano l’Italia alla chiesa, sottraggono diritti, impongono onerosi e ingiusti doveri. Ci costano in denaro e civiltà: si pensi a quel che si potrebbe fare destinando un miliardo di euro ogni anno alla ricerca scientifica e universitaria. Complimenti a Scalfari: meno mano che c’è qualcuno che ancora ha la capacità di scrivere in modo lucido, ma questo è solo il punto di partenza. L’anticlericalismo, che ancora nel testo di Scalfari è colorato di una sfumatura di negatività, è piuttosto un dovere e una necessità. Allo stato attuale delle cose la chiesa non è un interlocutore con il quale si può instaurare un dialogo: la protervia che essa mostra è unilaterale e sorda. Adesso, in queste circostanze, con la chiesa si può solo combattere per tentare di ridurla a più miti ragioni.

emel

L’articolo e’ tristemente e tremendamente lucido.

Basta leggere qui le stramberie di alcuni buffoni che nonostante si dicano “non credenti nel dio barbuto”, intervengono con il loro squallido “politically correct” da “non violento all’acqua di rose” per moderare il risentimento confronti di un’istituzione (la chiesa cattolica) che non ha mai invece lesinato crudelta’ nei confronti dei suoi nemici, per rendersi conto della penosa situazione che questo paese e’ costretto a sostenere.

Scalfari centra in pieno il problema delle generazioni.
Perche’ allontanare senza troppi complimenti i preti dal potere vuol dire anche gettare nella disperazione e nella follia almeno qualcuno, praticamente in tutte le famiglie italiane.
Loro lo sanno, i maiali, e contano su questa patente di impunita’ per continuare a coltivare zizzania in Italia, secondo il principio del “divide et impera”.

La gens cattolica e’ gente solo per modo di dire, tantomeno e’ cittadina (concetto veramente inesistente nella socialita’ dei cattolici), bensi e’ bestia al muto servizio dei suoi padroni che di giorno in giorno la drogano con le piu’ strambe fantasie allo scopo di sopravvivere.

Ma con le bestie non si ragiona da sempre.

Questo paese o smette di dirsi cattolico o il destino dell’Italia e’ di scivolare verso le posizioni che vent’anni fa competevano alla Grecia, o alla penisola Iberica, (io mi ricordo la Spagna del 1980 ed era poco piu’ che un paese Centramericano), la Spagna di oggi ci ha gia superato in crescita percentuale ed efficienza nel settore dei servizi, per non parlare dei settori “Pesanti” come l’IT e le biotecnologie.
Dopodiche’ cali il sipario…

rossotoscano

opto per l’emigrazione così almeno non daremo piu’ l’8×1000 alla chiesa cattolica…

cartman666

articolo davvero esemplare, purtroppo con Razzinga si e’ avuto un incremento ancora maggiore
dell’intervento politico e mediatico del clero.
Adesso tocca a noi reagire, se non vogliamo che l’italia diventi un paese arretrato e marginale, sia culturalmente che economicamente.

Giuseppe Murante

Dall’articolo di Scalfari:

Infine permane il sostanziale disinteresse della sinistra radicale, che conserva verso il laicismo l’antica diffidenza di togliattiana memoria.

…il che e’ tristemente vero, e secondo me ha anche maldestri motivi “tattici” (la presenza dei cattolici di base nei “movimenti” ed il conseguente desiderio di non scontentarli per non perdere “presa” sui movimenti stessi)

Perciò sperare che la democrazia possa diventare l'”habitus” degli italiani è arduo. Gli italiani non sono cristiani, sono cattolici anche se irreligiosi. Questo fa la differenza.

chissa’ quanti, leggendo questa frase di chiusura, noteranno il sottile disprezzo che Scalfari implicitamente assegna al termine “cattolici”…
Purtroppo, col disprezzo, anche elegante, non faremo passi avanti. E non e’ che “Repubblica” si sia distinta per forti battaglie laiche, mi pare…

Gabriele Porri

il che fa capire che con gli strumenti della democrazia non si riuscirà mai a combattere il cancro del cattolicesimo. se il vigore che si utilizza nella crociata antifisco si rivolgesse anche nei confronti dei miliardi di euro che tutti, atei compresi, regaliamo alla mafia cattolica, forse qualcosa potrebbe muoversi. Purtroppo non è più tempo per essere tolleranti con gli intolleranti, per cui spero nella nascita di un movimento politico che faccia dell’eliminazione di TUTTI i PRIVILEGI della chiesa la propria ragione sociale. Ne dubito, ma ci spero…

forzalube

Nel complesso un bell’articolo, ma questo passo non mi è piaciuto: “A fronte di quest’offensiva le “difese laiche” appaiono deboli e soprattutto scoordinate. Si va da forme d’intransigenza che sfiorano l’anticlericalismo ad aperture dialoganti ma a volte eccessivamente permissive verso i diritti accampati dalla “gerarchia”. Infine permane il sostanziale disinteresse della sinistra radicale, che conserva verso il laicismo l’antica diffidenza di togliattiana memoria.”
Che significa “forme d’intransigenza che sfiorano l’anticlericalismo”? Sembra che persino Scalfari assegni un valore dispregiativo al termine “anticlericale” quando invece essere anticlericali è un dovere morale. Siamo proprio messi male.

Sandra

L’8 ‰, se non lo destini a qualcuno, in buona parte va alla Chiesa cattolica; se lo destini allo Stato, in parte va alla Chiesa cattolica… beh, c’è stato un momento in cui (ancora non conoscevo l’esistenza dell’UAAR) mi sono talmente adirata, ed in quello stato d’ira ho talmente sragionato, da destinare l’8 ‰ alla Chiesa valdese, pur di essre sicura che non finisse in Vaticano… visto che quella Chiesa che aveva fatto un appello in TV per poter restaurare il suo antico ospedale! Ma so benissimo che è una emerita stronzata. Non può funzionare così; il punto è che, visto che lo Stato viene finanziato attraverso le tasse e la Chiesa si finanza coi propri fedeli, con le proprie imprese e banche e con traffici più o meno leciti, ovvero, entrambi hanno le proprie cospicue fonti di finanziamento, dovrebbe essere possibile destinare tale cifra esattamente come per gli altri Enti destinatari del 5 ‰.
Forse, una delle battaglie da portare avanti, sarebbe quella per destinare il 5 + 8, ovvero, il 13 ‰ a coloro che di finanziamenti ne hanno pochini e che, per contro, sono tanto utili quanto bisognosi. Tralasciando l’UAAR, per non fare favoritismi, perchè, ad esempio, non posso dare il più possibile alla Facoltà presso la quale studia mia figlia? Si tratta di una bella facoltà, con corsi molto interessanti, la gran parte dei docenti molto disponibili, ma con difficoltà di natura economica e quindi pratica, di ogni tipo. Si tratta di un solo esempio, visto che tengo molto a quella eterna Cenerentola che è la ricerca scientifica, tengo ad un mucchio di altre cose e poi devo convivere con lo spauracchio che parte dei miei soldi, pochi ed onesti, in un modo o nell’altro, vadano a finanziare, direttamente od indirettamente, la Chiesa, ovvero, il suo sistema di potere che peraltro ha in spregio persone come me, per finanziare nunzi che giocavano a tennis con bestie come Videla; o per pagare indennizzi miliardari per le vittime della pedofilia; per pagare spot televisivi a metà tra l’abominevole ed il ridicolo e chi più ne ha più ne metta, e non mi si venga a dire che tanta grazia finisce alle missioni, perchè se vi informate, ce ne va ben poco rispetto al percepito. Il pragmatismo con cui sa storcere il muso pr il mio ateismo ma non si farebbe eventualmente scrupolo di utilizzare i miei soldi, è di per sé illuminante. Chi è d’accordo a lanciare un referendum per una simile iniziativa? Quella del 13‰ libero?
Quanto a Scalfari, 30 e lode! Ha scritto esattamente ciò che penso, solo che lui sa farlo bene ed io no, e forse è un tantino più generoso di me.

Gabriele Porri

concordo comunque con forzalube nella critica a scalfari sull’anticlericalismo e l’accezione che dà a quella parola

Sandra

Forse non è Scalfari a dargliela, forse, semplicemente, la utilizza secondo il sentire comune, visto che egli non scrive per sé stesso ma per un pubblico vasto e di variegata natura.
Nonostante siano molti i preti avezzi a fottere qualcuno ed a fottersi tra di loro; nonostante tutte le citazioni d’orore che si possono fare, di Crociate, Inquisizioni e porcherie varie, in molta parte del sentire comune; pensiamo ad un esempio, i comunisti sono “mangiabambini”, eppure quelli che li infornavano, tanti di più, erano nazisti, con la collaborazione dei fasciti, ciononostante, nessuno dice che i fascisti sono “mangiabambini”; gli atei o gli anticlericali, sono “mangiapreti”… ma nell’arco della storia, sono stati molti di più i non credenti od i diversamente credenti a finire sulla graticola, eppure, nessuno dice che i preti sono “mangiaatei”, credo che non possiamo prescindere da questo dato e non stancarci di agire sul fronte della cultura. L’ignoranza o la pigrizia mentale, propria dell’italiano medio, unita al battage di politici e galoppini d’ogni sorta, permette che questo messaggio persista, sta a noi cambiare le cose.

Commenti chiusi.