Oggi l’Avvenire pubblica una lettera scritta da un sacerdote, Giovanni Nervo, indirizzata al direttore:
Caro Direttore,
il quotidiano “La Repubblica” nel numero di giovedì 2 agosto ha pubblicato un articolo di Curzio Maltese dal titolo: “Le tasse e i silenzi della Chiesa”, in cui si fanno pesanti accuse sul piano fiscale. Maltese parte da una risposta provocatoria alla domanda posta da Prodi: «Perché quando vado a Messa questo tema non è mai toccato nelle omelie?» e risponde: «Non sarà mai perché la Chiesa è la prima a non pagare le tasse?». Lascio a chi ha competenza giuridica e amministrativa la risposta alle pesanti accuse che seguono, anche se il professor Dalla Torre ha già dato ampia risposta in un precedente numero di “Avvenire”, dopo la notizia che la Commissione europea aveva avviato un procedimento contro il governo italiano per il “regalo” dell’Ici alla Chiesa cattolica (Marco Tarquinio ha a sua volta avanzato delle controdeduzioni all’articolo di Maltese su “Avvenire” del 3 agosto, a pagina 2). Vorrei invece fare qualche osservazione sull’affermazione, ripresa dall'”Espresso”, che «lo Stato italiano verserà al Vaticano quest’anno 991 milioni di euro dell’8 per mille». Purtroppo da alcuni anni l’8 per mille è presentato all’opinione pubblica, anche da autorevoli personalità ecclesiastiche, come una benevola concessione dello Stato italiano alla Chiesa cattolica come riconoscimento della funzione sociale che essa compie. Con un doppio pericolo: di rendere dipendente la Chiesa dai finanziamenti della Stato e di rendere precaria la sua situazione economica perché una maggioranza politica sfavorevole alla Chiesa può far modificare la normativa e togliere l’8 per mille. Nessuno dice e informa la gente che lo Stato italiano, quando si è formato con l’unità d’Italia, ha sottratto forzatamente alla Chiesa italiana (sottrarre forzatamente dei beni a qualcuno in buon italiano si chiama “appropriazione indebita”) i suoi beni, con cui provvedeva a se stessa senza chiedere nulla a nessuno. Il Concordato del 1929 aveva trovato un compromesso e aveva impegnato lo Stato a restituire una parte dei beni tolti, in realtà una assai piccola parte, con la cosiddetta “congrua”, già introdotta nel 1876 con la legge 3336 che aveva istituito il “fondo culto”, cioè integrando il compenso ai sacerdoti titolari di parrocchie, là dove i proventi dei beni rimasti alla Chiesa, “i benefici”, non erano sufficienti al loro mantenimento. L’aggiornamento e rinnovamento del Concordato fatto con il presidente del Consiglio Craxi nel 1984 sostituisce la forma della “congrua” con la nuova forma dell’8 per mille: il cittadino italiano sceglie liberamente, se vuole, di destinare l’8 per mille delle tasse che deve allo Stato a beneficio della Chiesa cattolica per il mantenimento del clero, per le iniziative pastorali e caritative, o di altre confessioni religiose, o alle iniziative assistenziali dello Stato. Ma c’è una differenza: nei confronti delle altre confessioni religiose è una liberalità dello Stato per la funzione sociale che svolgono, per la Chiesa cattolica invece è un parziale, molto parziale, risarcimento di quanto le è stato tolto. È da aggiungere che, assicurato il sostentamento del clero, una parte considerevole dell’8 per mille viene impiegata in attività caritative e di promozione umana. Cioè la Chiesa restituisce una parte dell’8 per mille in servizi. […]
Il quinto dice non devi rubare
e forse io l’ho rispettato
vuotando, in silenzio, le tasche già gonfie
di quelli che avevan rubato:
ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri nel nome di Dio.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri nel nome di Dio.
“Il testamento di Tito” Fabrizio de Andrè
I beni ‘sottratti’ dallo stato al vaticano sono stati risarciti più e più volte: sarebbero bastati pochi anni di 8×1000. Il problema è che stabilita la legge, né il parlamento né la chiesa si sono più preoccupati di interrompere questo fiume di denaro quando il ‘debito’ fosse stato risarcito.
Fermi tutti! Ma i beni che allora erano di proprietà della chiesa in che modo diventarono di sua proprietà? Forse erano stati sottratti ad altri?
Ma certo, ha perfettamente ragione don Nervosetto.
A nome dei latifondisti espropriati dallo Stato italiano, reclamo una “congrua” forma di risarcimento anche nei nostri confronti. Uffa!
e allora? Nessuno dice e informa la gente che il papa si era messo d’accordo con Carlo Magno per devastare il Regno Longobardo, primo vagito di Stato Italiano, per inaugurare un aborto lungo un millennio.
Giovanni Nervo, buffone, tuo nonno ha rubato due pecore al mio, io adesso dovrei prenderti la sacca e darti quattro bastonate…
Se non ricordo male anche lo stato pontificio ha ampliato i suoi territori tramite guerre. Questo tipo di ragionamento, poi, non porta da nessuna parte, come quando qualche mese fa la Polonia ha preteso di contare di più in europa in quanto, se non fosse stata attaccata dallla Germania una sessantina di anni fa, ora avrebbe molti più abitanti. A questo punto qualcuno potrebbe arrivare a reclamare tutta Europa in nome dei Neandertal!
Qualcuno ha dimenticato Lorenzo Valla ed il suo studio sulla falsita della donazione di Costantino? Truffatori ed arraffoni.
sono totalmente d’accordo col PRETEstuoso nervo, dall’anno prossimo daremo una parte dell’8×1000 ai borbone perchè mezza italia apparteneva a loro, un’altra parte ai savoia, e poi ai discendenti dei medici, degli asburgo , dei malatesta, dei d’este, a tutti i discendenti diretti dei dogi di venezia, alla famiglia d’angiò, e a tutti quelli che potranno dimostrare tramite albero genealogico di discendere dagli imperatori romani e per il sud italia basterà la prova del dna per accertare geni greci o albanesi per poter accedere all’8×1000…
Ma perchè semplicemente non vanno a lavorare come gli altri per mantenersi? Quante cose potrebbe fare lo stato con quei 991 milioni di euro? Prima di tutto potrebbe usarli per mantenere se stesso e non far sputare sangue ai cittadini con le tasse. Ma poi potrebbe rimettere in sesto la rete idrica di tutta italia, oppure ristrutturare tutte le scuole etc … perchè i soldi devono averli questi corvi? Pelandroni ladroni, perchè non ve li sudate i soldi come fanno gli altri?
Domanda: se c’è stato un periodo in cui la chiesa cattolica “provvedeva a se stessa senza chiedere nulla a nessuno” cosa le ha impedito di continuare così? Sono state davvero le “sottrazioni forzate”?
Non sarebbe difficile fare un rapido calcolo per stabilire se il patrimonio attuale della chiesa cattolica in Italia sia davvero insufficente ad assicurarne il mantenimento, ed eventualmente di quale patrimonio dovrebbe disporre per raggiungere l’autonomia economica (magari tornare ad essere padrona di mezza Italia, come prima dell’unita’)?
Ma si sa che l’idea della contabilità che ha la CCAR spesso non “concorda” con quella di tutto il resto della società civile. Ad es. l’autore della lettera definisce la parte riservata alle attività caritative “considerevole” nonostante lo stesso sito della CEI 8xmille.it riporti una cifra che supera di poco il 10 per cento del totale!
Comunque va bene così. L’importante è che di 8xmille se ne continui a parlare perchè alla fine il vantaggio maggiore va alla laicità.
Seguendo questo “ragionamento” di Nero, dato che il potere temporale e i conseguenti possedimenti della CCAR si basano sulla donazione di Costantino, che e’ un riconosciuto falso medievale, la medesima dovrebbe restituire tutte le sue proprieta’..
non mi e’ chiaro a chi, ma dovrebbe farlo.. 🙂
Però, gli anni scorsi l’8 per mille dava un gettito di un miliardo di euri, ora siamo scesi a 991 milioni, segno che la gente comincia a svegliarsi, che gli stia cominciando a mancare il terreno sotto i piedi?
Chiariamo una cosa: Se lascio, in punto di morte, vecchia, rembambita e sotto minaccia di pene eterne, tutti i miei averi a un delinquente che ripete il giochetto con un’infinità di persone deboli, non è poi che questo può fondare uno stato raggruppando tutto quello che ha rubato. Se gli va bene ed ha amicizie di quelle giuste, non andrà in galera come merita, ma di qui a dire che gli hanno smembrato uno stato, mi sembra intollerabile!
Se lo stato ha preso dei beni con la forza, e’ stato anche perche’ la chiesa non ha voluto rinunciare al potere temporale, quindi si puo’ tranquillamente considerare un risarcimento danni, per tutti i crimini commessi.
Se poi pensiamo come la chiesa ha ottenuto quei beni, e cioe’ sfruttando l’ignoranza della povera gente, le affermazioni di questo giornalista, anzi scribacchino da due soldi si commentano da sole.
Si ristabiliamo la verità. I soldi dell’8 x mille vengono sotratti allo stato attraverso spot ingannatori grazie ai quali persone ingenue regalano miliardi a una organizzazione rapace.
Inoltre esistono altri canali di finanziamento alla ccar attraverso comuni, regioni ecc.
E tutte le altre religioni che non sono state derubate dallo Stato italiano dovrebbero rinunziare all’otto per mille e restituire quello indebitamente percepito. Se ne sta occupando don Gelmini.
Tutto sommato il discorso non fa una piega. Stiamo però rispondendo come se fossero italiani. Ma non lo sono. Se non si riconosce la Repubblica Italiana e anzi si ricorda l’ unità come un’ infamia …. ergo … non si è italiani
…’sti preti ne sanno una più del diavolo…. 😉
…mi è giunta voce che riescono a mettere le mani pure su un certa percentuale di Bucalossi, qualcuno sa qualcosa di preciso?
Altro che romani! E chi pensa agli etruschi conquistati dai romani? Bah…
Rivendicazioni pretestuose, che fanno ridere non dico gli studiosi, ma qualsiasi persona che abbia sfogliato un qualsiasi libro di storia.
Bei tempi quando la gente era affamata e ignorante. Oggi bastano un paio di click su Wikipedia e va a farsi fottere tutta la propaganda così attentamente costruita.
Certe affermazioni non meritano risposte serie, non vanno legittimate in alcun modo. Un bel vaffanculo e siamo a posto così.
CHIAMATA ALLE ARMI
Contro il papa re
Contro il clero opulente
Contro la legge 40
Contro il populismo
Contro i privilegi
A favore della libertà
Per un nuovo risorgimento
Alle armi!
Stavolta non fermiamoci alla breccia di porta pia
Stavolta marciamo compatti e chiudiamo questa storia
Che i discendenti di Torquemada possano andare a predicare altrove
Ma qui no.
Qui non c’è più spazio.
Alle armi, Popolo Italico!
Alle armi!
“Cioè la Chiesa restituisce una parte dell’8 per mille in servizi.”
Servizi in cambio di un offerta che non puoi rifiutare. Scuola di pensiero corleonese?
Io sempre di più capisco che persone di merda siano.
“Nessuno dice e informa la gente che lo Stato italiano, quando si è formato con l’unità d’Italia, ha sottratto forzatamente alla Chiesa italiana […] i suoi beni, con cui provvedeva a se stessa senza chiedere nulla a nessuno.”
La guerra è guerra. Ringrazino che non c’ero io al posto di Garibaldi.
Se proprio vogliamo risalire più in alto nel tempo, allora va detto che tutte le appropriazioni della Chiesa poggiano su basi illegali: in primis, il Papa diventa re perché si sostituisce de facto, non de iure, al rappresentante legale dell’imperatore bizantino, il duca di Roma, la cui carica viene meno con la caduta di Ravenna del 751. Per legittimare questo status quo inoltre viene fabbricata di sana pianta la famigerata “Donazione di Costantino”.
Senza contare che la nascita considerata “ufficiale”, la donazione di Sutri nel 728, costituiva solo un dono di terre, senza il conferimento di una qualsivoglia sovranità o permesso a fondare uno stato!
@ Rocco
i “discendenti di Torquemada” sono anche i discendenti di San Francesco, e, a me come a milioni di persone che hanno i tuoi stessi diritti, sta bene che predichino quì….non sei tu che decidi lo spazio dove possono stare…
Per me, oltre all’8 per mille, si dovrebbe dare alla chiesa anche l’elemosine. Nel senso che: ogni italiano (dai 5 ai 95 anni) dovrebbe chiedere l’elemosina per strada e poi versare il malloppo nella più vicina chiesa. Per fare meglio, gruppi organizzati d’italiani (trasportati con pullman a pagamento dalle parrocchie) dovrebbero andare all’estero a chiedere la questua. Ovviamente il prete avrebbe diritto di vita o di morte su chi verserebbe pochi soldi… o ce l’ha già? Mah!
I beni sottratti alla Chiesa ? Quali ? Quelli che la Chiesa ha accumulato con il sudore dei contadini,e quelli dei “nobili” parassiti, sfruttatori anch’essi dei contadini !!! X Gianni – Pregate pure,ma non rompete le palle al prossimo !!!!!
..in effetti i discendenti di Torquemada e di S. Francesco sono gli stessi.. i francescani, con i domenicani, costituivano il grosso degli inquisitori.
il cittadino italiano sceglierebbe LIBERAMENTE quando, come in Germania, potesse TENERSI i soldi che eventualmente non vuole dare ad una chiesa qualsiasi..
vedreste che improvviso boot di atei ci sarebbe, in questo paese.
in effetti se il problema fosse l’8×1000, allora non ci sarebero poi tanti poblemi se gli italiani fossero piu’ scrupolosi e solidali ma i cittadini italiani sono distratti e quando fanno la dichiarazione dei redditi non decidendo a chi destinare l8x1000 non sanno che una parte va proprio alla chiesa cattolica: solo un pò piu’ del 30% degli italiani ha destinato l’8×1000 alla chiesa cattolica ma grazie ad una postilla di privilegio da cui sono escluse quasi tutte le altre confessioni, il rimanente viene diviso tra stato e chiesa,praticamente… è qui che c’è il reato: destinare ad una istituzione religiosa soldi pubblici che i cittadini espressamente non le hanno assegnato….concordato va bene, ma qui concordano lo stato e la chiesa e prenderci per i fondelli e a derubarci…. e poi mancano sempre soldi per le riforme e dicono che approvare le unioni di fatto porterebbe altre spese che lo stato non può affrontare, e per le pensioni non si hanno fondi ipotecando il futuro dei giovani lavoratori, la politica per la famiglia è carente per mancanza di fondi… e oltre l’8×1000 si sa che non pagano l’ici e le tasse neanche sul commercio e gli hotel che hanno… anche questo fa parte del concordato? delinquere impunemente ed avere la telefonata del berlusca e l’appoggio di mastella anche questo fa parte del concordato? spingere i politici e i cittadini verso una scelta politica anche questo fa parte del concordato? andrà a finire che riapriranno le dogane del vaticano e ci faranno pagare il pedaggio per circolare in mezza italia….
@rossotoscano
Giusto per correttezza, che poi ci accusano di avercela solo coi cattolici: non e’ vero che le altre confessioni sono escluse..
ci sono tutte le informazioni su come funziona l’8 per mille su questo stesso sito
http://www.uaar.it/laicita/otto_per_mille/
in pratica quando firmi per l’8 per mille, “voti” anche su a chi debba andare il gettito derivante da quelli che non hanno scelto niente.
Alcune chiese poi, rifiutano l’extra e lo lasciano allo stato, ma e’ loro scelta.
Per Gianni: il problema non è di come predicano ma di come razzolano
Aspettando che anche i mussulmani possano ottenere l’otto per mille, visto che non mi pare di aver visto la casellina apposita sul 730.
Dare la possibilità di firmare per il culto mussulmano sarebbe una bella botta. Almeno 100 milioni di euro in meno. Se non di più.
Non si vergognano di quello che dicono? Ormai è una verità storica che le loro pretese temporali si basano sul falso (La famosa donazione di Costantino), ma nonstante tutto continuano a spremere!! E poi…quante religioni sopravvivono senza potestà territoriale? E cosa vogliono dire? Che visto che gli abbiamo tolto l’ illeggittimo stato della chiesa dobbiamo fare di tutta l’ Italia il dominio papale e mantenerli in eterno? (domanda retorica 🙁 )
Si sono forse dimenticati di quando nel 1860 i legati pontifici furono cacciati a calci nel culo da tutte le città della Romagna, dell’Umbria e delle Marche? e Roma che potè essere tenuta solo grazie alle truppe di mercenari stranieri? ringrazino gli italiani che alla presa di Porta Pia non abbiano impacchettato il papa e tutti i suoi accoliti e li abbiano spediti ad Avignone, altro che rivendicare pretese territoriali!
Ma la congrua non nasce per effetto della presa di Roma da parte delle truppe piemontesi il XX settembre.
Fu istituita dopo la caduta di napoleone. I vari stati restaurati dopo il crollo dell’impero, non restitutirono alla chiesa i beni che napoleone aveva espropriato e assegnato al demanio, che poi diventava proprietà degli stati restaurati, ma stabilirono per la chiesa una “congrua” in risarcimento dei beni tolti. I beni della Chiesa erano il frutto delle donazioni dei fedeli. Spesso gli stati dell’ancient regime erano così in conflitto con la chiesa che voi dell’Uaar a onfronto potreste sembrare dei chierichetti. Gli ordini laici, come i terziari frabcescani, ad esempio, erano molto mal vsti dai governi, per i privilegi di cui godevano (esenzione dal servizio militare, pagavano le tasse alla chiesa, potevano essere processati solo da un tribunale ecclesiastico e così via). Per non parlare della lotta per le investiture, che fu una vera e propria guerra tra stato e Chiesa. Prima della caduta di Napoleone comunque la Chiesa i soldi dallo Stato non li prendeva.
La congrua nel regno di sardegna fu abolita nel 1850 (leggi Siccardi). Fu tenuta solo per i valdesi. Poi con l’unità d’italia furono di nuovo aboliti gli ordini religiosi ed espropriati di nuovo i beni degli ordini e le proprietà della Chiesa furono espropriati e asseganti al demanio. Poi c’è stato chi si è arricchito e se mi permettete gli eredi di costoro sono quelli che si pappano il 992 per mille del gettito fiscale (cioè quello che resta delle tasse tolto l’otto per mille).
Col concordato lo Stato ripristina la congrua. Ma tale congrua riguarda il risarcimento dei beni espropriati senza compenso alcuno a seguito delle leggi Siccardi, e non l’annessione degli Stati Pontifici, che poi a onor del vero furono donti alla Chiesa da Carlo Magno. La donazone di Costantino serviva a giustificare la donazione di Carlo Magno, dato che le terre donate alla Chiesa facevano parte dell’esarcato di Roma, su cui Bisanzio poteva rivendicare dei diritti. Caduto l’impero bizantino ad opera dei turchi, nessuno poteva più rivendicare i diritti sulle terre degli stati della Chiesa.
All’atto del concordato la chiesa non avanzò altra rivendicazione all’infuori della citta Leonina per il suo stato. E’ quanto basta per la sua indipendenza.
@Umberto: a dire il vero i romani non avevano alcuna voglia di cacciare il papa. I piemontesi furono accolti con molta freddezza. Dalle legazioni i legati furono cacciati via dall’esercito sardo e non dalla popolazione, che si sentiva più vittima di un inavsione che di una rivendicazione. Garibaldi stesso, nel suo libro “il governo del monaco” denuncia l’indifferenza dei romani alla causa unitaria e liberale. E garibaldi non è una fonte filo clericale. La stessa Chiesa ebbe un forte sostegno popolare dopo l’unità e caduto il fascismo, con le prime elezione veramente a suffraggio universale, metà della popolazione votò la DC, che era considerato il partito dei preti. questo dopo 75 anni di forte “laicismo”. Che poi l’eredtà che i cattolici prima del ’45 hanno lasciato alla Chiesa e alla Dc sia stata spesa molto male, è tutto un altro discorso.
A riguardo dell’otto per mille, io credo che la Chiesa per essere veramente indipendente dallo stato debba finanziarsi da sola. Tuttavia non sono di principio contrario a qesto finanziamento, ma credo che la Chiesa prim di tutto dovrebbe farne a meno.
Pace e bene a tutti voi
Federico
Visto che scarpette rosse è crucco, ho paura che presto gli eredi delle SS chiederanno i danni agli alleati, per i bombardamenti, il processo di Norimberga,…Ed anche io, nel mio piccolo, sto per portare in giudizio il compagnuccio che alle elementari, 40 anni fa, mi frego’ la merendina.
le religioni organizzate si fondano su delle favole, a volte anche belle; ma quando i preti comandano, almeno sicuramente nella ‘tradizione’ giudeo-cristiana-islamica – le cosidette religioni monoteiste del libro – sono portati dalla natura stessa del loro essere sacerdoti – ministri del sacro – dell’oscuro – a fare fuori anche fisicamente chi non credendo loro lo dice pubblicamente: ciò è sempre stato nella storia quando i preti hanno il potere, speriamo non lo sia anche in un più o meno prossimo futuro.
ALLEGATO IV. – CONVENZIONE FINANZIARIA
In nome della Santissima Trinità
Si premette:
Che la Santa Sede e l’Italia, a seguito della stipulazione del Trattato, col quale è stata definitivamente composta la ” questione romana “, hanno ritenuto necessario regolare con una convenzione distinta, ma formante parte integrante del medesimo, i loro rapporti finanziari;
Che il Sommo Pontefice, considerando da un lato i danni ingenti subiti dalla Sede Apostolica per la perdita del patrimonio di San Pietro, costituito dagli antichi Stati Pontifici, e dei beni degli enti ecclesiastici, e dall’altro i bisogni sempre crescenti della Chiesa pur soltanto nella città di Roma, e tuttavia avendo anche presente la situazione finanziaria dello Stato e le condizioni economiche del popolo italiano specialmente dopo la guerra, ha ritenuto di limitare allo stretto necessario la richiesta di indennizzo, domandando una somma, parte in contanti e parte in consolidato, la quale è in valore di molto inferiore a quella che a tutt’oggi lo Stato avrebbe dovuto sborsare alla Santa Sede medesima anche solo in esecuzione dell’impegno assunto con la legge 13 maggio 1871;
Che lo Stato italiano, apprezzando i paterni sentimenti del Sommo Pontefice, ha creduto doveroso aderire alla richiesta del pagamento di detta somma;
Le due Alte Parti, rappresentate dai medesimi Plenipotenziari, hanno convenuto:
L’Italia si obbliga a versare, allo scambio delle ratifiche del Trattato, alla Santa Sede la somma di lire 750.000.000 (settecento cinquanta milioni) ed a consegnare contemporaneamente alla medesima tanto consolidato italiano 5 per cento al portatore (col cupone scadente al 30 giugno p.v.) del valore nominale di lire italiane 1.000.000.000 (un miliardo).
La Santa Sede dichiara di accettare quanto sopra a definitiva sistemazione dei suoi rapporti finanziari con l’Italia in dipendenza degli avvenimenti del 1870.
Tutti gli atti da compiere per l’esecuzione del Trattato, della presente Convenzione e del Concordato, saranno esenti da ogni tributo.
da wikipedia
Per le sue caratteristiche intrinseche il meccanismo dell’otto per mille presenta delle peculiarità notevoli. Infatti, essendo agganciato alla tassazione, il gettito aumenta non già per preservare nel tempo il valore di quanto si intende erogare ma in funzione delle esigenze di bilancio dello Stato italiano (pressione fiscale) e della crescita del PIL. In altri termini il gettito cresce:
se il PIL aumenta
se le esigenze dello Stato aumentano
Quindi, grazie a questa sorta di doppia indicizzazione, può darsi benissimo il caso che il gettito continui a crescere anche se PIL restasse stazionario o diminuisse (ossia il gettito potrebbe aumentare anche se il paese si impoverisse).
Dal punto di vista giuridico questo sistema appare piuttosto anomalo in quanto si configura come una sorta di votazione (chi non ha espresso una preferenza non viene considerato) su una imposta. Non esistono casi di paesi occidentali con un meccanismo del genere[1].
L’andamento del gettito [modifica]
In questi 16 anni si può fare un bilancio dell’evoluzione del gettito garantito dall’otto per mille. Prendendo solo il caso significativo della Chiesa cattolica cui è destinato l’87,25% dell’otto per mille i dati sono (dove per i primi tre anni, dal 1990 al 1993, l’importo erogato è un acconto basato sulla vecchia congrua):
1990, 210 mln di euro
1991, 210 mln di euro + 0%
1992, 210 mln di euro + 0%
1993, 303 mln di euro + 44%
1994, 363 mln di euro + 73%
1995, 449 mln di euro + 114%
1996, 751 mln di euro + 258%
1997, 714 mln di euro + 240%
1998, 686 mln di euro + 227%
1999, 755 mln di euro + 260%
2000, 643 mln di euro + 206%
…….
2005, 981 mln di euro + 367%
In altri termini il meccanismo si è rivelato molto favorevole in questi anni in quanto il paese, pur avendo sperimentato una crescita molto bassa (con una punta negativa nel 2005), ha aumentato progressivamente la pressione fiscale tanto che la Chiesa cattolica ha potuto beneficiare di entrate oltre 4 volte il livello iniziale.
Francamente non capisco perchè debba esistere un 8X1000 a favore di qualcuno.
Io pago le tasse e se voglio regalare dei soldi li do a chi mi pare e piace magari all’idigente che stà sotto casa mia o ad una famiglia che fatica a confezinare la cena dopo il pranzo non alla fine del mese ma dopo la prima settimana e ciò avviene anche in Italia oltre che in tante altre parti del mondo!
Che la Xsa usi i soldi dell’8Xmille per opere sociali…….ci credono solo gli ultra novantenni e neanche tutti.
La Regione Veneto ha speso 20000€ al giorno per le ferie del Papa…in Veneto non ci sono indigenti?
ma questo arnese ci fa’ ho ce’ ma chi crede dii prendere x il culo ???’
poveraccio non s’aNNO + che cazzo inventarsi accapparratori del malloppo.
Mi pare del tutto forzato ricondurre la storia dell’8xmille al momento dell’acquisizione dello Stato Pontificio da parte del Regno d’Italia.
Forzato perchè ciò è avvenuto in un modo che, sebbene sarebbe inaccettabile se avvenisse oggi, era del tutto legittimo nell’europa ottocentesca: una guerra, con tutto ciò che ne consegue.
Perciò, sostenere che l’attuale Repubblica Italiana, erede del Regno d’Italia, debba sentirsi debitrice dell’8×1000 verso lo stato di città del vaticano è una buffonata; semmai, ci sarebbe da discutere sulla legittimità di quest’ultimo staterello, di fatto sorto su un microterritorio che avrebbe dovuto essere italiano ed è stato invece graziosamente donato al Papa dal fascismo con i Patti Lateranensi.
Perciò, se oggi esiste lo stato Vaticano, è solo perchè, negli anni ’20, Mussolini aveva bisogno, per rinsaldare la sua posizione politica (ancora assai precaria in Italia, in quel decennio), dell’appoggio o quantomeno della non ostilità cattolica: un bell’esempio di “voto di scambio” in cui ambedue i contraenti hanno pensato bene di trarre vantaggi per proprio conto a spese dello stato italiano e quindi di noi tutti.
Se di illegittimità storica proprio si vuole parlare, semmai, non ci si può certo appellare alla conquista dello Stato Pontificio da parte del Regno d’Italia, bensì (ma ovviamente è uno sfizio da storici, senza alcuna possibilità di ripercussione attuale concreta) del modo in cui lo stesso Stato Pontificio nacque: la cosiddetta “Donazione di Costantino”, rivelatasi per consenso comune un falso storico prodotto dalla Chiesa di allora pur di accampare diritti di governo sulle regioni italiane che andavano da Roma a Ravenna.
I possessi temporali della Chiesa nascono dunque da un imbroglio storico: è perciò paradossale vedere che, ancor oggi, i degni successori di cotanti padri giustifichino le loro pretese nei confronti della Repubblica Italiana pretendendo di partire da una base di legittimità.
SECONDO ME SE SI PARLA DI APPROPRIAZONE INDEBITA E’ LA CHIESA CHE DOVREBBE PAGARE L’8 PER MILLE ALLO STATO ITALIANO COME RISARCIMENTO PER LE RUBERIE PERPETRATE IN DUE MILLENNI. QUEI BENI DI CUI SI TRATTA COME ERANO STATI PRODOTTI? A CHI APPARTENEVANO DI DIRITTO SE NON ALLE POPOLAZIONI?
LA CHIESA HA LE MANI LORDE DI SANGUE E LA COSCENZA NERA COME LA PECE. BASA IL SUO POTERE SULLA MENZOGNA E L’INGANNO
Ma non è che si può impugnare ‘sto benedetto (da loro) contratto?
Dice “In nome della santissima trinità”,
mi sa che si tratta d’una marca da bollo fuori corso..
che arroganza schifosa questo preterasto. speriamo che aboliscano presto tutti gli aiuti a queste cornacchie assassine.
Scusate.. ma allora dovremmo risarcire anche i Savoia, in tempi molto più recenti gli abiamo requisito praticamente tutto !
Io gli ridarei il quirinale, tanto per cominciare, con tutto il presidente dentro e i suoi milioni di euro di mantenimento.
Ah non dimentichiamoci del risarcimento alla LIbia e all’Albania, e io ci metterei pure il risarcimento a tutta Europa per le invasioni Romane in fondo l’Italia e figlia dell’Impero Romano.
Per ultimo vorrei ricordare che nel “sostentamento del clero” il papa ha incluso anche il risarcimento alle famiglie americane per i preti PEDOFILI…
Beppe