Bicicletta vietata alle donne iraniane

Il traffico di Teheran è impressionante ed è raro vedere qualcuno in bicicletta, tantomeno una donna con foulard e spolverino. Può capitare nei parchi ma è difficile: se l’obiettivo è fare sport all’aperto tantissime iraniane scelgono in realtà il badminton: è sufficiente mettere in borsa la racchetta e la compagnia – soprattutto maschile – non manca mai. Oppure ci si allena, nei numerosi parchi pubblici, con gli attrezzi ginnici in metallo giallo fatti installare dall’attuale sindaco Ghalibaf. La situazione è invece diversa a Isfahan, antica capitale e principale meta turistica: a inforcare le due ruote sono in tanti e tra i ciclisti si vedono anche molte ragazze. Saranno loro, da domani, a dover lasciare la bici in garage: secondo la polizia di Isfahan biciclette, pattini e scooter sono sconvenienti per le donne, che quindi non potranno più farne uso in pubblico. Gli agenti, ha comunicato il quotidiano Etemad («Fiducia»), hanno avvertito che prenderanno misure contro coloro che non rispetteranno il divieto.
Per le iraniane non è una novità: l’uso della bicicletta da parte delle donne non è mai stato visto di buon occhio dai conservatori. Una decina di anni fa Faezeh Hashemi, presidente della Federazione sportiva femminile e figlia del potente Rafsanjani, fece una dura lotta perché alle ragazze questo diritto fosse garantito almeno nei tanti parchi, dove gli iraniani trascorrono le giornate di festa facendo picnic e socializzando. Complice l’elezione del presidente riformatore Khatami, Faezeh vinse la sua battaglia ma gli integralisti la insultarono e aggredirono giovani donne su due ruote in un parco di Teheran.
Il divieto di circolare in bici rientra nel giro di vite attualmente in corso in Iran, dove a essere presi di mira sono soprattutto i giovani. Sarà però impossibile tenere a freno i 50 milioni di iraniani che hanno meno di 35 anni. A tenere testa al regime sono soprattutto le donne, istruite e ambiziose anche se provengono dai ceti sociali bassi. […]

Fonte: laStampa.it

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10 commenti

Davide

Spero che la parte più civile ed avanzata del popolo iraniano si svegli e demolisca questa oligarchia medievale, anche con le armi e a costo di abbattere un presidente “democraticamente” eletto.

raphael

anche in italia alla fine dell’ottocento il papa bocciò la bicicletta additandola come oggetto del diavolo

emel

@Davide

…tutto si puo’ dire di un presidente di un paese dove si impiccano in piazza i nemici della fede, tranne che sia “democraticamente eletto”

Magar

@emel
È democraticamente eletto (salvo brogli), un paese democratico (= in cui le decisioni vengono prese dal popolo a maggioranza) può essere contemporaneamente un paese dove i diritti umani vengono calpestati e non c’è traccia di liberalismo. Basta che il popolo, potendo liberamente scegliere fra un Hitler e un Gandhi, opti per il primo. In casi come questo si ha una “bella” dittatura della maggioranza, perfettamente democratica, e terribilmente illiberale. (B16 e Ruini conoscono bene questo fatto. Vedi referendum 2005 sulla legge 40.)

lik

@ Magar

In Iran il potere è in mano ai religiosi che decidono tra l’altro se i candidati alle elezioni sono islamicamente corretti o meno.

Aldo

Questa proprio non la capisco. Cosa ci vedono di male nella bicicletta?!? D’accordo il fanatismo ecc., ma questa è addirittura un passo oltre il fanatismo! Questa è pura abdicazione neuronale! Se così ha da essere il mondo, allora non ci resta che confidare in un sciacquone cosmico risolutivo.

Bah! 🙁

Aldissimo

L’equazione democrazia=diritti civili semplicemente NON esiste, manca un termine aggiuntivo chiamato Secolarizzazione, quindi democrazia+secolarizzazione=diritti civili.

L’Iran è solo un esempio. Basti pensare che in Pakistan si può democraticamente decidere di punire l’apostasia, mentre in Egitto si decide democraticamente che è obbligatorio specificare la religione di un cittadino sulla carta d’identità.
In buona sostanza esportare la democrazia nei paesi islamici non serve a una benemerita fava, se non si esporta pure un briciolo di Illuminismo…

Ernesto

No, il termine corretto per democrazia e diritti civili, è democrazia liberale.
Ci sono purtroppo democrazie illiberali, ma quelle del medio oriente non sono vere democrazie oltre ad essere illiberali. Un esempio di democrazia illiberale “vera” è Singapore.

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