Il Polo: “Gentilini si faccia da parte”

«Se la Lega vuole il sindaco, non può pretendere di avere anche il vicesindaco, che andrà semmai a Forza Italia. E quindi Gentilini deve farsi da parte. Anche perché la Casa delle Libertà può vincere senza di lui». Comunali 2008 di Treviso, dopo le bordate di Forza Italia contro Gentilini arrivano quelle dell’assessore regionale dell’Udc Flavio Silvestrin. Sulla stessa linea Pietro Giorgio Davì di An: «Gentilini sarà un grosso problema per l’accordo Lega-Polo».

Il caso-Gentilini rischia di infiammare l’autunno politico trevigiano, durante il quale Carroccio e Polo (ossia Forza Italia, Alleanza nazionale e Udc) prenderanno i primi contatti per lanciare la Casa delle Libertà alle comunali di Treviso della primavera 2008. L’obiettivo è quello di replicare la formula vincente adottata in Provincia. E il Polo ha già detto di essere disponibile a lasciare la poltrona di sindaco in mano alla Lega, nella persona dell’uscente Gobbo. Ma Gentilini deve farsi da parte, avvertono i futuri alleati: uno che esterna come lui non può pretendere di rifare il vicesindaco, e forse nemmeno di entrare in giunta. Un segnale forte è venuto dallo stesso governatore azzurro Galan, che sabato scorso ha inviato il proprio portavoce al corteo dei gay organizzato contro Gentilini. E azzurri come il coordinatore locale Vittorio Zanini e quello provinciale Floriano Zambon hanno rincarato la dose: «In coalizione non c’è posto per chi esterna come Gentilini», innescando le ire del segretario della Lega Toni Da Re: «Gentilini non si tocca, altrimenti saltano le trattative. La coppia Gobbo-Gentilini è irrinunciabile». Eppure le cose sembrano proprio destinate ad andare diversamente: dopo Forza Italia, anche Udc e An chiedono allo sceriffo di farsi da parte. «Il capoluogo deve ripetere la prova di via Battisti – dice Silvestrin – E in una coalizione non possono certo essere tollerate le uscite di Gentilini. Tanto più che la presenza di Gentilini non sarà più indispensabile per vincere le elezioni. E poi basta guardare la Provincia: presidente un leghista, vicepresidente un azzurro. Perché a Ca’ Sugana dovrebbero esserci due leghisti al comando? Qualora il sindaco dovesse essere ancora un leghista, il suo vice sarà un azzurro». […]

Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato su La Tribuna di Treviso del 15 agosto e può essere letto sul sito gaynews.it

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4 commenti

anteo

è un problema di gusto: a me Gentilini fa schifo da sempre, evidentemente c’è ha un palato particolarmente insensibile, oppure si tappa il naso e ingurgita di tutto

Barello

Dunque il problema è solo il fatto che “esterni”? Il fatto che pensi quello che poi dice non è per se’ abbastanza grave?
D’altra parte Gentilini è noto per le sue dichiarate simpatie verso il Fascismo, e i cittadini l’hanno votato scegliendolo come proprio rappresentante, dunque condividendo le sue idee. Mi preoccupa più questo aspetto, una città di simpatizzanti nazifascisti è ben più grave di un sindaco che “esterna”.

Kris

quoto Barello, mi dispiace solo per i cittadini di treviso che non condividono le idee del loro vicesindaco e della maggioranza dei loro concittadini. non dev’essere facile vivere in un atmosfera miasmatica come quella. A loro và tutta la mia ammirazione.

Engine

Ricordiamoci che in Italia c’e’ sempre stata una certa nostalgia per il fascismo.
Quante volte sentiamo discorsi del tipo “Si,ma Mussolini ha anche fatto cose buone”,come se le azioni del fascismo che indubbiamente hanno contribuito al progresso italiano (mi viene da pensare a CineCitta’,ma ovviamente ci sono altre cose) possano giustificare i disastri che ha compiuto,e le atrocita’ di cui ha macchiato le sue e le nostre mani.

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