Sorrento. La destra è truce ma la sinistra tace

Sabato tutta l’Arcigay sarà in piazza a Sorrento per sostenere i diritti civili e le libertà dei cittadini calpestate da amministratori di centro destra che disprezzano e umiliano le persone omosessuali.
L’attenzione sui nostri temi è talmente alta che basta spararla grossa che illustri sconosciuti, come Pasquale Marino sindaco di Capaccio, ottengano subito un po’ di visibilità.
Ma questi signori, che per lo più ergono ad alfieri della cristianità e dei valori cattolici della famiglia, si ricordino che spargere così tanto odio non fa che alimentare i focolai dell’omofobia. Teste rasate e camicie nere aderenti a partiti neo-nazist,i come Forza Nuova, non attendono altro che la legittimazione da parte di qualcuno per poter agire. Se un Gentilini o un Marino di turno ci sottopongono a questa sovra esposizione non potranno avere la coscienza tanto pulita se da un focolaio si svilupperà un incendio.

Ma il centro destra in Italia, ad onor del vero, non si chiama solo Gentilini, Calderoli, Prosperini o Marino. Il centro destra è anche Giancarlo Galan, Governatore del Veneto accanto a noi alla manifestazione di Treviso, o Giuseppe Arena vicesindaco di Catania unico esponente politico di An a condannare le parole di Gentilini (tanto da richiedere un test antialcool per gli amministratori). La Casa delle Libertà e’ come se fosse una sorta di Giano bifronte; con una netta prevalenza però della parte omofoba.

Ma se la destra in Italia per lo più è truce la sinistra invece tace. Non un parola di condanna per i fatti di Sorrento pronunciata da De Mita, candidato segretario per il PD campano, o dal governatore Bassolino. A livello nazionale non una parola pronunciata su Gentilini da Veltroni, Letta o altri.
Possibile che quando si parla di questioni che riguardano la comunità lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) il silenzio è l’unica risposta che si riesca ad ottenere da una parte del centro-sinistra? Solo durante la campagna elettorale interessano i voti di 5 milioni di persone omosessuali?

Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay
comunicato stampa 17 agosto

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30 commenti

Elio Venturi - Ravenna

Condivido l’articolo di Mancuso. Purtroppo questo sinistra non riesce mai a distinguersi in positivo e sta perdendo quel minimo di credibilità che aveva. Sulle questioni importanti fra i distinguo di alcuni o la contrarietà di altri non riesce ad essere minimamente propositiva e l’elettorato di sinistra (al quale mi sento di appartenere) è sempre più disorientato.

Daniela

mi sembra che su repubblica di qualche giorno fa se ne era parlato, ma adesso non mi viene proprio in mente.

Silesio

Scisate, ma che c’entra la UAAR con i gay? Perché mai ogni volta che un gay esce di casa deve fare notizia? La presunta “discriminazione” gay mi pare si sia ridotta al un solo caso in 4 anni di un cameriere che è stato licenziato perché gay. Per il resto mi pare che i gay si trovino dovunque: nell’Università, nel moldo dello spettacolo (dove se uno non è gay non entra), nella moda, nella imprenditoria e nell’alta finanza, nel mondo “che conta” e così via. Perché invece non parlate della discriminazione delle donne incinte che, oltre che a contribuire allo sviluppo dell’umanità, vengono licenziate quando si presentano al lavoro con il “pancione”. Queste sono le vere discriminazioni! La discriminazione gay mi sembra una ciofeca. Tra l’altro, dico cosa vogliono? vogliono partorire? Vogliono farsi trapiantare l’utero? Non so, ma dicano cosa vogliono di preciso. Voglio protestare contro i roghi del sedicesimo secolo? Va bene, protestiamo e protestiamo, ma dopo basta.

Daniela

c’entra, un’associazione laica non può battersi che per i diritti civili di ogni singolo cittadino, in questo caso i gay vengono offesi continuamente da politici, istituzioni religiose, è in atto una vera e popria campagna d’odio e di dileggio nei loro confronti che si è acuita quando si è iniziato a parlare di pacs. E oltre la discriminazione devono sopportare anche vioenze e percosse.

Paul

@ silesio

L’uaar c’entra a pieno titolo, poichè una delle principali forze motrici della descriminazione dei gay è proprio la religione: ministri di culto che definisconol’amore l’omosessuale come debole e deviato, che invitano i gay alla castità per non peccare, che sostengono che sia un’oscenità, un crimine, che paragonano l’omosessualità con la pedofilia, che fanno pressioni per evitare che le unioni diverse da quelle etero non siano regolamentate dallo stato, mi sembra che ce ne sia abbastanza!

ma davvero non hai mai sentito parlare di tutte queste cose? o sei in malafede?

non sei il primo cmq che pone la questione, ma, a parer mio, le motivazioni per cui l’uaar si preoccupa di questi temi sono talmente lapalissiane da risultare qquasi imbarazzanti, tanto da fare indignare anche persone come me, etero ma profondamente preoccupate per le discriminazioni che altri esseri umani devono subire anche in consegueza di ideologie di plastica.

p.s. i gay non sono donne mancate, se volevi fare ironia hai scelto i più beceri luoghi comuni…

Saluti

Paul

Tra parentesi, ci mancherebbe che i gay non si trovassero ovunque!!! anche chiusi in casa li vogliamo??

e cmq bella idea quella di occuparsi delle donne incinte: difatti i preti vorrebero le donne come incubatrici, ma poi non muovono un dito per loro….

e cmq pestaggi ai danni di omosessuali ve ne sono ancora oggi, e il cardinale riesce solo a dire che è conseguenza di una sessualità ostentata….tutto ciò è osceno e criminoso..

ren

Silesio non è in malafede è solo poco informato, poco consapevole, è il prodotto della cultura televisiva italiana.

lik

@ Silesio

“moldo dello spettacolo (dove se uno non è gay non entra)”

Questa mi giunge nuova, Occhipinti ha dovuto nascondere la propria omosessualità per tutta la sua carriera. Senti non siamo a Los Angeles, e neanche là devi per forza essere gay.

Kris

Scusa Silesio, ma mi sembra che tu abbia letto troppi numeri di chì. E’ come negli Stati Uniti, solo perchè vedi che il mondo della musica e il mondo dello sport popolato di neri ricchissimi, non vuol dire che nella zona sud-est di Washington a maggioranza afroamericana, la gente se la passi proprio bene. Stesso discorso si può fare per i Gay, al di là del sbrillucicante mondo che conta, ci sono un sacco di gay e lesbiche normali con i loro problemi socialei e di lavoro, per i quali la loro condizione non è certamente un vantaggio…anzi

Ulv

Silesio dice:

“Perché invece non parlate della discriminazione delle donne incinte che, oltre che a contribuire allo sviluppo dell’umanità, vengono licenziate quando si presentano al lavoro con il “pancione””

Non voglio negare la discriminazione nei confronti delle donne lavoratrici, ma nel caso specifico, caro Silesio, dimostri scarsa cultura giuridica: esiste una severa legge che vieta il licenziamento di una donna incinta, e fino al compimento del primo anno di età del bambino (può essere licenziata solo per giusta causa e con colpa grave: una restrizione non da poco).
Le leggi antidiscriminatorie contro i gay, invece, sono in opera solo da poco tempo (il 2003 per il mondo del lavoro), e in certi campi non esistono.
Meglio informarsi prima di lanciarsi a capofitto nelle geremiadi.

Roberto Grendene

Dalle tesi dell’UAAR:

29. Associazionismo
L’UAAR intende continuare a collaborare, su specifici temi, con le associazioni laiche che operano in settori particolari (educazione, diritti dell’uomo, etc.). Inoltre si impegna ad aprire nuove forme di cooperazione con altre associazioni non confessionali, in particolare sindacati, associazioni culturali e di volontariato e con le minoranze di genere e orientamento sessuale. Non dobbiamo dimenticare che il pregiudizio religioso e l’ostracismo colpiscono concordemente le due più grandi minoranze italiane: gli atei (circa nove milioni) e gli omosessuali (circa cinque milioni, in gran parte non coincidenti), limitando nei fatti l’esercizio dei propri diritti a più del 20 per cento della popolazione. Non ci potrà invece essere nessuna collaborazione con associazioni – confessionali e non – che mirino a limitare le libertà democratiche definite dalla Costituzione.

Ernesto

La notizia si riferisce al fatto che un giornale locale (“La Penisola”) ha esposto un dipendente comunale alla gogna pubblica (foto in prima pagina, con relativo articolo di scherno). Il reo era colpevole di aver messo un annuncio su un sito gay.

@ Silesio
La discriminazione dei gay esiste solo per i gay. Gli etero cascano sempre dalle nuvole. Forse Silesio se tu potessi diventare gay anche solo per un mese capiresti benissimo che cos’è la discriminazione.
Buona giornata.

Invece agli altri chiedo: è possibile che in Italia solo i gay (e nemmeno tutti) si battano in modo deciso per la laicità dello stato? Quali sforzi hanno fatto le organizzazioni/partiti per limitare l’influenza della religione cattolica? Quali partiti si sono opposti in parlamento alle prepotenze vaticane? Solo i radicali, che sono un noto covo di finocchi!
E allora invece di lamentarvi che l’UAAR si occupa troppo dei finocchi (capisco che per certi etero rispettabili sia un tema la sola attenzione sul quale può essere fonte di fastidio e vergogna), cominciate a lamentarvi che alla maggioranza dei vostri simili etero non gliene frega un c*zzo della laicità dello stato perché -a loro- tanto va bene anche così. Basta che ci sia sempre un po’ di fica a rimbecillirli in televisione e sono a posto.

Gérard

La sinistra tace ?? Ma quando mai ha aperto il becco quando qualcosa era contro la morale ” ufficial ” del Vaticano…
Povera Italia

Ernesto

Esempi “ciofechi” di razzismo anti-gay “immaginario” (fatti avvenuti nella sola città di BOLOGNA, che pure è fra le più liberali d’Italia; immaginatevi le altre):

3 marzo 1996 – Naziskin aggrediscono due ragazzi gay
Alle tre del mattino di domenica, di ritorno da un locale, due studenti omosessuali, M.R. di 23 anni e P.P. di 25 anni, sono aggrediti con insulti e sputi e minacciati con coltelli e manganelli da un gruppo di sei giovani naziskin, fra cui una ragazza, in tenuta da “branco”, con bomber e anfibi nella centralissima via Montegrappa. Prima gli insulti e gli sputi, poi le minacce, quindi un manganello e la lama di un coltello. I due studenti si allontanano prima che succedesse l’irreparabile. Arcigay e Arcilesbica denunciano il diffondersi in città di un atteggiamento di intolleranza nei confronti delle persone omosessuali che tende ad assumere toni violenti. Ripetute aggressioni verbali ai soci del Cassero davanti alla sede; l’anno precedente un’aggressione fisica davanti ad una discoteca bolognese; la distribuzione di volantini insultanti davanti al Cassero e sotto l’abitazione privata di Franco Grillini da parte di una associazione di cattolici integralisti sono solo gli esempi più eclatanti

16 giugno 1999 – Aggressione a Sergio Lo Giudice
Stavano rincasando da Palazzo D’Accursio, alle quattro del mattino dopo avere visionato assieme a tanti altri i risultati elettorali, la sera del primo turno delle elezioni comunali. All’angolo fra via Farini e Piazza Galvani vengono aggrediti da due individui ben vestiti che si presentano come “Ronde Cittadine”. Inveendo, spintonando e sputando in faccia si accaniscono contro Sergio Lo Giudice, presidente di Arcigay e candidato nelle liste Ds, gridando “Sporco frocio! rotto in c…! Terrone di m…!”. Lo Giudice, con il dirigente Arcigay Luigi Valeri e un altro amico, cercano di allontanarsi, ma quando Lo Giudice estrae il cellulare per chiamare la Polizia, gli aggressori gli si sono avventano contro malmenandolo.
Solo il fortuito passaggio di un’auto dei Carabinieri pone termine all’aggressione. I due si rivelano essere un candidato di Alleanza Nazionale e il padre, entrambi noti commercialisti bolognesi. Qualche mese dopo, a seguito di querela, i due chiederanno pubblicamente scusa per l’episodio.

20 dicembre 1999 – Murato l’accesso al Cassero
Alcuni ignoti nella notte hanno murato la porta principale del Cassero di Porta Saragozza, sede storica di Arcigay e Arcilesbica. Sui mattoni, è stato lasciato un cartello con su scritto “Si entra da dietro”. Il consiglio provinciale di Bologna stigmatizza l’accaduto con un testo approvato all’unanimità ( la Lega si astiene).

28 ottobre 2000 – Gay aggrediti in pizzeria da poliziotti
Nella centrale pizzeria “Nino” tre ragazzi gay vengono aggrediti con insulti e un lancio di un bicchiere da un gruppo di quattro persone, che dopo l’aggressione cercano di scappare. Due di loro (non quello che ha lanciato il bicchiere) si riveleranno essere poliziotti in borghese.
Il questore di Bologna, Romano Argenio, interviene stigmatizzando il comportamento dei poliziotti in quanto la pizzeria sarebbe un locale “notoriamente frequentato da omosessuali”, e i poliziotti avrebbero dovuto stare alla larga da “un locale del genere”, da “quell’ambiente dove litigano spesso”. Aggiunge: “La frequentazione di un locale del genere non è tollerabile, come non lo sarebbe andare con una prostituta
Arcigay chiede le dimissioni del Questore, accusato di atteggiamento offensivo e diffamatorio.

9 gennaio 2003 – Due gay aggrediti da skinhead
Due giovani gay sono aggrediti a calci, pugni e colpi di guinzaglio di cuoio da una gruppo di ‘teste rasate’ – almeno sette ragazzi, forse ubriachi, dopo le 23, nella centrale via Sant’Isaia. Da un pub escono i sette, vestiti di nero, con anfibi, bretelle esposte, teste rasate e basette. Uno del gruppo insulta i due (‘’brutti froci’’) e intima di fermarsi. I due tentano di fuggire ma sono picchiati e rapinati di un cellulare. G.N., colpito alla nuca dal guinzaglio, si fai medicare all’ospedale Sant’Orsola ed e’ dimesso con una prognosi di quattro giorni per trauma cranico di terzo grado. Chiamati da alcuni cittadini, sono intervenuti i carabinieri, che hanno accompagnato le vittime all’interno del locale da dove erano usciti gli aggressori e ne hanno identificati alcuni. Più avanti verrà fuori che si trattava di un gruppo di redskin, teste rasate di estrema sinistra.

8 settembre 2006 – sono stati aggrediti e massacrati con una spranga due ragazzi gay che stavano andando alla Salara. Si accosta una macchina, scatta la punizione: volano sassi, qualcuno urla l’insulto più classico “finocchi di m…”.
Sono in tre, dall’accento si direbbero slavi, uno tira fuori una spranga. Botte da orbi. Luca G., 23 anni, finisce a terra col naso rotto. È un attivista di Antagonismogay. L’altro, Vincenzo M., 26 anni, se la cava con qualche contusione. Sono studenti universitari fuorisede. “vogliono che si sappia – dice l’avvocato – sono stati pestati perché camminavano abbracciati senza nascondere la loro omosessualità”. Istruttivo sul sentire della sinistra, un commento su Indymedia: “invece di stare lì a laccarsi le unghie farebbero meglio ad esercitarsi con la buona vecchia hazet 36 e vedi che le aggressioni diminuirebbero di molto”.

Roberto Grendene

Sull’ultimo episodio citato da Ernesto, riporto un commento gia’ scritto nel nostro notiziario nr 22 del circolo UAAR di Bologna:
http://uaarbologna.altervista.org/files/notiziario20060917.html

3) «La violenza e’ cugina della trasgressione». Questo il commento del vescovo ausiliario di Bologna al pestaggio di due gay
3) Nella notte fra il 6 e il 7 settembre 2006 due studenti universitari sono stati aggrediti di fronte alla sede del centro gay e lesbico ”Il Cassero”. La motivazione dell’aggressione è stata l’orientamento sessuale dei due ragazzi, individuati come omosessuali e per questo pesantemente insultati e poi violentemente colpiti dagli aggressori (vedi odg Consiglio Comunale di Bologna, 7/9/2006
http://www.cassero.it/show.php?1067
)
Il commento di Ernesto Vecchi, vescovo ausiliario di Bologna, è stato che la violenza è cugina della trasgressione.
A fronte delle reazioni levatesi da gran parte della società civile e della politica, Vecchi precisa che è stato interpretato male, e per coniugare le parole usate (“trasgressione” e “violenza”) rettifica dicendo «Volevano portarmi sul discorso dell’omosessualità ma ho detto no, dell’omosessualità in questo momento non parlo perché è un problema molto delicato. Parlo invece della violenza che è in escalation nella nostra società perché spinge verso la trasgressione» (fonte sito del Cassero http://www.cassero.it/show.php?1070 ).
Ora commentare con «la violenza è cugina della trasgressione» un fatto del genere fornisce una giustificazione morale alla violenza condotta su chi “trasgredisce”.
La violenza ci sembra più cugina di chi fa affermazioni del genere.
E poi una precisazione come quella riportata sopra non convince: il fatto che gli aggrediti fossero omosessuali era centrale nel fatto accaduto, poche storie.
E quanta indelicatezza nella frase «l’omosessualità […] è un problema molto delicato»: problema molto delicato lo sarà per la gerarchia ecclesiastica, per i gay il problema sono personaggi che li pestano in quanto tali.
(Vedi altri dettagli sul fatto
http://www.cassero.it/show.php?1061 )

Giol

@ Silesio

L’UAAR coi gay c’entra eccome, e il motivo è che la più grande e potente istituzione omofoba del mondo (o quantomeno: d’Italia) è la Chiesa Cattolica.

PS: essere gay non è e non può essere una moda. Sarebbe come dire che essere neri è una moda… Assurdo no?

Giol

@ Silesio

Copsa vogliono i gay? Non si è ancora capito? Vogliono il matrimonio, o quantomeno il riconoscimento giuridico e la dignità morale di tutte le FAMIGLIA composte da coppie omosessuali. E fanno bene a richiedere ciò, perchè finchè non verrà concesso si tratta di una semplice ed inutile DISCRIMINAZIONE.

Maurizio D'Ulivo

Silesio, tu parli di un solo episodio di discriminazione verso omosessuali in 4 anni, e dimostri solo di non vedere ciò che è sotto gli occhi di tutti, anche delle cronache giornalistiche.

A Torre del Lago (LU), a poche decine di Km da casa mia, si sono contati solo l’anno scorso 3 episodi di aggressione verso ragazzi gay e 1 di stupro verso una ragazza lespica: in tutti e 4 i casi, aggrediti per il solo fatto di essere omosessuali.

Dico 4 episodi a Torre del Lago, e cito un piccolo paese, considero una sola estate e parlo dei soli episodi venuti alla luce, oltretutto in una località gay friendly della cosiddetta Toscana felix (e in parte effettivamente lo è), non in qualche paese dell’entroterra di regioni forse meno aperte verso l’accettazione!

Facile immaginare quanti possano essere gli episodi di discriminazione, a volte anche più sottile, che si verificano in continuazione in ttta italia.

Ma, certo, questo non è un problema di silesio, che considera problemi solo i fatti che lo riguardano egoisticamente e non quelli che hanno a che fare con il livello di civismo di un Paese.

Con queste tue parole tu dimostri di voler chiudere gli occhi, fingendo di non sapere, su un problema che rovina le vite di tantissime persone.

Un atteggiamento che non so se definire più meschino o egoista, più falso o ipocrita: ma probabilmente, tutti questi aggettivi, e molti altri ancora, possono risultare appropriati ad interventi come quello che hai ritenuto opportuno inserire a commento di questa notizia.

Giuliano l'Apostata

ma io non lo so, che cosa vi aspettate da Veltroni e Piddini vari? vi sembra sinistra quella? quelli lì si stanno preparando a baciare la sacra pantofola!

ren

No, in questo paese la sinistra è morta. Ulteriore prova: oggi sulla repubblica c’è un articolo in cui si riporta che la margherita si opporrà al nome della ” Festa dell’Unità” in futuro, non potrà più chiamarsi dell’unità, al massimo “festa dell’Ulivo” ……. Vi pare una cosa possibile? Io non sono mai stato a una festa dell’Unità e non sono coinvolto nella pratica politica, mi piace avere le mie opinioni e di tenermi informato, ma questo calarsi le braghe della ex sinistra davanti ai teodem è realmente demenziale …

claude

sinistra? ma di quale sinistra si sta parlando? della mano sinistra non di certo di quella ideologica……..tace perchè non è altro che una democrazia mascherata che ha l’aspetto “sinistro” brrrrrrrrr.

rossotoscano

in italia la sinistra non tace: è totalmente assente in quanto troppo impegnata a mostrar le terga al vat…Detto questo voglio solo puntualizzare una cosa che mi sta a cuore: per quale motivo dei cittadini paganti le tasse e formalmente tutelati dalla loro costituzione non possono avere tutti gli stessi diritti discriminando sul loro orientamento sessuale? Oggi come oggi, in italia, la lotta dei gay è la lotta di tutte quelle persone che vorrebbero uno stato davvero laico, piu’ giusto ed attento alle necessità del paese… parlare di matrimoni tra gay, di adozioni etc etc non fa altro che andare contro la nostra costituzione, o i cittadini sono uguali oppure si cambia la costituzione e si dice chiaramente che i gay non possono sposarsi, nè adottare, possono essere licenziati per il loro orientamento sessuale, possono venir pestati o uccisi lasciando impuniti i colpevoli perchè in fondo un gay è già colpevole solo per il fatto di essere tale, un gay dichiarato non può avere un incarico istituzionalmente rilevante oppure di leadership, per una coppia di gay non esiste il diritto ad un alloggio pubblico, non possono sostenersi mutuamente se uno dei due è in ospedale etc etc… ed è inutile che mi rispondiate, alcuni di voi, che nella costituzione è scritto che la famiglia conta, quella fondata sul matrimonio… nella costituzione è scritto chiaramente che lo stato non deve dare denaro pubblico alle scuole private e invece… credo che la sinistra abbia fatto proprie le parole del prelato che in un caso di pestaggio di due omosessuali ha detto: sull’omosessualità non mi pronuncio in quanto è un grande problema… e la sinistra non si pronuncia…

Lady Godiva

Non capisco il disappunto di Mancuso.
Gli risulta che nel regime dell’ ex URSS, come in tutti i regimi, i “diversi” ricevevano un trattamento umano?
I comunisti italiani erano legatissimi all’URSS, che io sappia prendevano pure i finanziamenti.

Di fatto l’equazione Sinistra = diritti umani non sta proprio in piedi, come non sta in piedi quella Destra = diritti umani.

Forse ci sarebbe da inventare e proporre qualcosa di nuovo?

🙂

Lady Godiva

Qui c’entra la testa granitica e ottusa dei vertici della sinistra e di buona parte della sua base.
Peppone che non vuole inimicarsi Don Camillo.

Lady Godiva

Non esiste Paese al mondo che abbia un governo stabile e duraturo quando l’Italia:

IL VATICANO.

Il resto è facciata pseudo-democratica.

Lady Godiva

Sembra una stupidaggine, ma nei giardini condominiali, i bambini NON POSSONO GIOCARE.
Il regolamento lo vieta.

I giardini condominiali, in Italia, sono ornamentali e non si possono calpestare le loro aiuole.

Gli ultimi ad avere il diritto ad usufruire di questi giardini sono proprio i bambini e i ragazzi.

Conseguenza: vanno o nelle strade, o all’ORATORIO.

Pur pagando cara e salata la manutenzione di questi inutili giardini.

Bisogna essere masochisti per volere pagare le spese di un giardino condominiale non usufruibile.

Qui il singolo cittadino e genitore potrebbe fare molto, esigendo nelle riunioni degli inquilini la possibilità di usufruire di questi giardini per i giochi dei ragazzi.

Date la possibilità ai ragazzi di giocare sotto casa, in piena libertà e sicurezza, e qualcosa cambierà nella loro testa.

E certamente si attenua il problema TV, obesità infantile e mancanza di interessi.

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